domenica 29 luglio 2007

non-urgente eccezione alla ddr

Sì, mi sono rassegnata. È proprio inutile. Il senso dell'obbligo non fa per me.
Tutto il giorno in casa e non ho neppure fatto spazio sulla scrivania per i documenti necessari. Né fatto fotocopie di ricevute e materiale vario. Né rintracciato il CUD. Però ho fatto la cernita dei farmaci, buttandone via i 2/3 scaduti. E ordinato maniacalmente il carrello del bagno. E cercato di capire se esiste un software simile a Wireless Zero Configuration per Win2k (ma sembra di no).

Una psicologa imbecille, che aveva proprio sbagliato mestiere, mi disse che avevo un senso del dovere esageratamente elevato. Questo perché le dissi che continuavo a leggere "Il Codice da Vinci" malgrado mi facesse cagare. Continuavo a leggerlo per poterlo denigrare a ragion veduta. Dovetti illustrarle tutta la mia arrancante carriera scolastico-universitaria per farle capire che il senso del dovere mi si palesò improvvisamente in un'unica occasione, quando, dopo schiaffi, minacce e insulti, mia madre, ormai esasperata, mi disse: "Se vieni promossa al biennio (che già ero stata bocciata, asina!) senza esami a settembre, ti compro lo stereo". Che ai tempi non erano i 200€ di adesso, costava una fortuna. Quasi due stipendi normali. Anche senza "quasi". Ce l'ho ancora, in un angolone (viste le dimensioni grottesche), non credo funzioni più, ma c'è. Amore della mamma.

Ho una confessione da fare.
Ho deciso di farmi lo schemino degli accenti. Non me li ricordo mai. O meglio. Me li ricordo quasi sempre ma poi mi viene il dubbio e devo andare a controllare dove minchia vanno messi.

Ho un'altra confessione da fare.
Oggi mi sta sul cazzo il mondo intero. Già da quando mi ero svegliata. Però la cosa è peggiorata nel corso della giornata. Non vedo l'ora che sia domattina quando, alle 9.10 in punto, mi piglierò il primo cazziatone della giornata. Ché se pigli un cazziatone almeno un buon motivo per avercela col mondo ce l'hai. Ah, sì, ecco. PMS. 'Sta maledetta. E poi gli studiosi (maschi) dicono che malumore, lunaticheria (e io che pensavo che "lunaticità" suonasse meglio...) e dolori de panza del periodo (pre)mestruale non sono fisiologicamente giustificabili. Ma andate a cagare!!! (ho una buona parola per tutti, stasera)

Ho un'ultima confessione da fare. Ho scoperto che il filtro del condizionatore a parete andrebbe pulito ogni 2 settimane. Il mio, in tre anni, non ha mai visto la luce.

5 commenti:

Pappina ha detto...

Mi commento da sola.
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17 è il mio numero civico, che non c'entra un cazzo ma è così. Mi sembrava una cosa bizzarra.

Callista ha detto...

Pure io ho letto fino in fondo il codice da vinci: mi faceva schifo all'inizio, orrore a metà, alla fine volevo impiccarmi. Toto colpi di scena? Il primo 13 della mia vita.
Questo per dire che se inizio un libro, non lo lascio manco dopo morta. L'unico che mi ha vinto è stato l'Ulisse di Joyce: ma prima o poi lo riprenderò in mano.
Commento fuori luogo, ma tant'è: baci e abbracci.

Pappina ha detto...

L'Ulysses di Joyce è faticoso, anzi di più. Io ho studiato letteratura inglese per 4 anni e ho frequentato due corsi che parlavano dell'U. e che mi hanno dato due piani di lettura estremamente diversi. Ergo: ognuno lo interpreta un po' come gli pare...

steff ha detto...

oh guarda che se hai incontrato una psicologa imbranata, probabilmente più impaurita della persona che ha davanti, non è che son tutte così ;)
qualcuna si salva :P

cmq ognuno di noi ha dei libri che non riesce a leggere, e spesso sono dei capolavori universalmente riconosciuti ma che ci fanno letteralmente cagare.
mi espongo al pubblico ludibrio: il mio è Siddharta.

Pappina ha detto...

quella psicologa non aveva meno di anni 50. insomma, una certa esperienza.
su Siddharta mi espongo al pubblico ludibrio come te: mai riuscita a leggerlo. noia. come Coelho.