domenica 30 novembre 2008

peggol


Questo sì che è malefico.
E' malefico perché vista la bella giornata di ieri, mi sono fatta imbambolare.
Una legge il Corriere, poi anche a seguire altro, e ti trova un banner tipo: "Prova Peggle, il nuovo giuoco di Fueps!" e una pensa: sarà una stronzata, bah, diamogli un occhio [l'altro no ché mi serve].
Ed ecco che passano i livelli, passano le ore, finché arrivi allo sblocco della Sfida, e lì sei veramente fottuta. Così oggi, che avrei dovuto stare in panciolle, ho fatto un zacco di lavori tranne uno, per cui ho dato forfait.

Piccolissimi updates:
  1. non so se andare in montagna tre giorni, ci sarebbe anche ex-moroso oltre al nostro gruppo di sci, mah, boh, vedremo. Un po' il freddo, un po' che sono stancherrima, un po' che lui mi ha fatto veramente girare il cazzo. Poi una pseudo pace, però sono rimasta ferita, e lo rimarrò per un po'. Quindi non so. Però mi piacerebbe;
  2. a ex-fidanza hanno distrutto la macchina, ma se si fosse attardato 30" la macchina distruttrice avrebbe distrutto lui. Un Voyager. Scappato. Grande pezzo di merda. Andava tipo a 100/h in città. Poi ci si stupisce delle disgrazie. Possa avere 10.000 € di danni almeno almeno;
  3. ho provato wordpress, è decisamente troppo evoluto per una mente stanca e semplice come la mia;
  4. ho già perso il conto dei biglietti che ho venduto, perché per ora li ho venduti virtualmente, tramite mail o telefono. Per questo nn avrei mai potuto vendere neppure un gessetto al sarto;
  5. stasera la Littizzetto con la descrizione di Tremonti, mi ha fatto venire gli occhi lucidi dal ridere, sito Rai Che tempo che fa per assicurarsi che non sparo minchiate;
  6. devo ancora pagare dei bollettini di tipo tre mesi fa, conto che tra poco essi stessi si rechino in posta per auto-pagarsi e poi ritrovino da soli la via di casa;
  7. come dice anche il picchiatore, sette mi sembra un buon numero per chiudere.

venerdì 28 novembre 2008

prove di celebrità, ovvero come diventare celebre come mentecatta (forse)

Dopo che la mia amica (vedere post qui) mi aveva detto, con incredibile dono di preveggenza: "No, guarda, mi hanno detto che intervisteranno probabilmente questi altri qui perché bla bla bla, stavolta l'intervista la scampi", un po' di tempo fa mi chiamano quelli della produzione per sapere quali giorni ho liberi per l'intervista. Merda! Il giorno dopo sono andata dal parrucco con risultati, a dire poco, discutibili, due giorni dopo sono stata chiamata per sentirmi dire che era tutto rimandato.

Ho pensato mi avessero cassato.
Ho pensato che se avessi avuto più tempo avrei scelto un taglio di capelli, anziché affidarmi alle mani trico-assassine della parrucchiera che aveva già un piede nel Mar Rosso.

Ho pensato male.
Mi telefonano e mi dicono: "L'intervista la faremmo il tal giorno, la possiamo fare dove vuoi tu, basta che sia un posto che ti metta a tuo agio". Vabbene. Questa stanza ove mi trovo viene dunque bonificata dalle puttanate in giro ovunque, da carte, da cd, dai regali dello scorso Natale (e allora?! Se stavano ancora abbandonati in un angolo cosa c'è di male?), e cose così.
Anche la cucina viene rimessa a nuovo, perché è un po' meno ingombra e c'è più spazio.

Mi si presentano tre persone, regista, cameramen e aiuto.
E penso. Cazzo, pensavo venissero solo in due.
Faccio per chiudere la porta, quando mi dicono: "No, aspetta, devono salire gli altri!".
GLI ALTRI?!?

Sette persone, tre telecamere, microfonista, l'aiuto che ho amato al primo sguardo ma più che farmi firmare liberatorie non ha fatto, location ovviamente diversa da quella che volevo. Sic.
Chiedo: "Ma... niente truccatore?", mi guardano compassionevoli, come per dire: ma alla tua età non sai truccarti da sola? No. Già che venivano in tanti, potevano portare anche lui, diavolo.

Il regista mi fa ripetere 10 volte le cose che devo dire, io ogni volta cambio un po' versione, vedo dello sgomento sul suo volto.
Poi mi posizionano, mi dicono che sono tele[carta-i]genica, e urlano il mio nome con "Prima!". Wow, che storia.
Non mi ricordo già più un cazzo. Vacca troia.
Metto insieme i pezzi imbastendoli, neppure con un bel punto croce.
Poi la salivazione arriva allo zero, ma non per l'emozione, solo per dover parlare per così tanto senza interlocutore. Non è l'emozione che mi ha fregato, ma la memoria del cazzo che mi ritrovo e il fatto di non aver trovato due o tre parole che descrivevano bene una situazione. Ho usato dei surrogati, con pause stile Celentano.

Credo di non aver fatto una grandissima figura.
Credo mi taglieranno.
Credo che tanto lo saprò solo tra un sacco di tempo, e neppure in diretta visto che il programma andrà in onda su uno dei canali Sky e io Sky non ce l'ho.

Però è stato divertente. Molto più divertente di un'altra ripresa che avevo fatto anni fa, mentre ero strafatta da benzodiazepine (no, è che avevo avuto un'intossicazione un po' seria per un farmaco, e le benzo me le avevano iniettate in vena. Ho ancora il filmato, mi viene da piangere ogni volta che lo guardo).
Certo che 'sti ragazzi si fanno un mazzo non indifferente. Sono usciti da casa mia alle 7 e passa.
Ma che carino l'aiuto.

Ovviamente ogni commento su quanto verrà prodotto sarà fatto solo a trasmissione già trasmessa e fuori palinsesto. Mi sembra il minimo.

mercoledì 26 novembre 2008

ha preso tutto da me, come intelligenza superiore

[post breve quanto inutile, ma sono tantissimo stanca]

La mia belva femmina è stata sgamata mentre faceva pipì nel bidet.
Adesso.
A parte che poi bisogna passare con candeggina, ammoniaca, amuchina, alcool e poi dar fuoco al bidet per evitare sgradevoli trasmissioni di malattie, a parte che mi chiedo quante volte abbia usato il bidet non essendomi avveduta che la principessina l'aveva usato come wc, sono decisamente orgogliona della mia belva femmina, perché lei sì che sa cosa vuol dire essere una vera femmina.

Non come quegli altri due cialtroni maschi (parlo sempre di belve, eh) che urinano accanto alle bottiglie di coca-cola.

[ho 43 mail nella posta personale. 43 è un numero. Non ho la forza, davvero. Messaggi di facebook a parte, s'intende]

cretinata

(Corriere della Sera)

Anche a me non dispiacerebbe avere un mezzo pensante.
"Stasera non ho voglia di tornare a casa, e zappete, il mezzo pensante elabora una destinazione alternativa. Figo.

lunedì 24 novembre 2008

forse mi odia, forse no, ma oggi minchia se l'ho fatto incazzare

Insomma, è successo che su 'sto cazzo di social network è stato pubblicato qualcosa che mi collega un amico ad un comportamento orrendo.

L'amico mio io lo conosco bene, e non è una persona cattiva, bieca, meschina come tutto ciò che ho scritto sopra potrebbe far pensare. E' un po' ingenuo e un talvolta un po' senza palle, e si è lasciato manipolare ben bene da una donna che si è scopato, o che si scopa ancora, non so. Gli ho ripetuto fino alla nausea che se voleva scopare benissimo, se poi voleva scopare una donna impegnata un po' meno bene ma passi (d'altronde la sottoscritta, che ha vissuto una lunga storia d'amore con un uomo impegnato, chi è per poter fare da giudice? Io posso solo dire che per avere una storia clandestina bisogna avere uno stomaco così, ché sono tanti i rospi che si devono ingoiare). Però diventare merde viventi perché lei vuole così, è un po' troppo. Ma soprattutto non è necessario. Se la sarebbe potuta scopare lo stesso senza abbassarsi a tanto. Ma tanto tanto.

Promesse, declamazioni sulla sua effettiva transitoria meschinità, certezze sul fatto che la cosa sarebbe finita lì in breve tempo, e poi un cazzo. Tutto uguale.
Quando ho visto quella cosa lì, ed era già accaduto un episodio simile, gli ho scritto una mail che non era un insulto, ma che diceva solo quanto avrei voluto scrivere un commento pubblico attinente a quella cosa, un commento non proprio benevolo. Ma non potrei mai farlo, perché sputtanare una persona a cui voglio bene, non fa parte del mio bagaglio. Fargli però sottilmente notare che quella cosa mi rimanda al suo lato meschino, sì.

Apriti cielo.
L'amico mi si è incazzato di brutto.
Mi ha scritto un sms più acido dell'altro. A un certo punto gli ho scritto che gli voglio bene, e che voglio che torni fuori il suo lato migliore, che io so che esiste. Mi ha risposto seccamente che è un uomo di merda e che non sa quando tirerà lo sciacquone.

Non gli ho più risposto.
Ci sono rimasta male. Io non mi lego a uomini di merda. Mi lego a uomini imperfetti, perché io sono imperfetta, non potrei sopportare la perfezione. Però non alle merde. Quello no.
Ho sbagliato una volta, ho preso un abbaglio, e ho cancellato la persona. Ma non l'insegnamento dell'esperienza fatta.
E' come se, scagliandosi con violenza contro sé stesso (probabilmente solo per darmi ragione, del tipo "la ragione si dà ai matti"), si fosse scagliato contro di me con altrettanta violenza.

Qual è il ruolo di un amico, quando gli si para davanti una persona in mezzo a un casino?
Ascoltare e tacere?
Ascoltare e consigliare?
Ascoltare e giudicare?
Ascoltare, giudicare e consigliare una via d'uscita?

Ecco, per me è tutto questo, a seconda di chi ho davanti.
Ci sono amici non in grado di sopportare giudizi troppo forti, seppur veritieri.
Altri che vogliono solo parlare ed essere ascoltati, perché in questo processo riescono da soli a trovare cosa non va e come uscirne.
Altri ancora hanno bisogno di tutti e quattro gli approcci, perché anche se hanno gli strumenti, non riescono o non vogliono elaborare la situazione e trovare una soluzione.

Quando ho una cosa in ballo difficile da gestire, io ascolto le mie tre Marie.
Una, la prima volta ascolta, ma la seconda ti tira mazzate.
Una ascolta, sta zitta, giudica se è passata attraverso una simile esperienza, altrimenti evita di farlo in maniera diretta, e infine consiglia.
Una in genere mi trova una giustificazione, poi mi consiglia, (trenta volte perché io trovo sempre delle eccezioni ad ogni consiglio), alla fine mi dice di non spaccare ulteriormente i coglioni. Non è che possa proprio darle torto.

E' tutto questo ciò che cerco in un'amicizia, ed è questo ciò che dò, o ciò che cerco di dare.

Sì, lo ammetto. Ho spaccato i coglioni al mio amico, ma l'ho fatto in buona fede, perché cercavo di fargli tirare lo sciacquone. Di fargli voltare pagina. Senza manipolazione, bensì tentando di fargli entrare in quella testa dura ciò che è accettabile, ciò che non lo è, sotto nessun punto di vista.
Non ci sono riuscita, non ci riesco.

Da una parte mi sento molto offesa. Da una parte ho paura che voglia tagliare i ponti.
Sulle offese gli amici ci mettono anche una pietra sopra, mentre sulla perdita di un'amicizia io non riesco proprio a metterci una pietra sopra. Neppure dopo anni.

[p.s. l'amico è ex-moroso, se mai non si fosse capito]

domenica 23 novembre 2008

una cimice mi guarda ma preferirei mi ascoltasse

[io non sono fatta per lavorare, lo dimostra il fatto che questa settimana ho lavorato molto, che venerdì notte ho dormito le mie ore canoniche, che mi sono di nuovo accasciata sul letto sabato alle cinque e mezza del pomeriggio, che mi ha svegliato una telefonata, che al risveglio ero convintissima di aver cenato e che fossero tipo le dieci. Stamattina invece, la mattina per (mia) definizione senza sveglia, alle otto e cinquanta aprivo gli occhi, stanchissima. Ma riaddormentarmi un miraggio. Allora ho visto "La ragazza del lago" (ero convinta fosse un film ambientato nell'800, ma convinta proprio), una puntata di Ugly Betty che mi ha un po' risollevato il morale cupo, ho preso una ciambellina de' Frascati e un succo d'arancia, e ho fatto colazione a letto riempiendolo di briciole de' Frascati. In pratica ho fatto tutto ciò in mio potere per rimanere sotto il piumone il più possibile (anche se alle dieci già avevo un caldo della madonna). Cioè, lavorare devasta il mio ritmo biologico. Può essere che quest'ultima frase bastasse, ma io sono mica tanto stringata quando scrivo]

  1. la mia amica è diventata Spider-addicted. No, non Spider l'ultimo videogioco della Wii che ti fa attaccare ai muri e saltare sui balconi del condominio davanti con delle simil-ragnatele. No, no. Spider, quel giuoco di Windows che credo sia nato con Windows 98. Credo. Dire che è lievemente antidiluviana è dire poco;
  2. sempre lei è mia lettrice e in genere blog lettrice, alcuni blog li condividiamo, su altri ci prendiamo a martellate. Qualche giorno fa ho fatto l'errore di farle leggere un post che non dovevo, visto che a causa di Spider non legge neppure più alcun blog, tanto meno il mio, e lei ha assai apprezzato il post però ne ha letto i commenti, che proprio non erano tutti azzeccatissimi, s'è incazzata e ha scritto un commento al vetriolo sugli altri commentatori, che io ancora mi vergogno;
  3. sempre lei si è fottuta il mio accendino che funziona;
  4. sempre lei si è fottuta il nintendo in affidamento congiunto (che l'avessi io da due settimane mi pare irrilevante);
  5. sempre lei mi ha portato una cimice nella mia stanza. La cimice, l'animaletto che fa toc, toc, toc, quando non ti entra in bocca quando dormi, non il microfono segreto, magari. Grazie a quei due stronzi di L e S che ne erano terrorizzati ai tempi del liceo, adesso ho anch'io una certa fobia. La piccola bastarda vi saluta, giace poggiata su un cd, accanto al mio profumo che spero la intossichi, sotto la campana di plastica dei cd, quelli tutti impilati. Speriamo domani di trovarla deceduta;
  6. fatalità una minchia, signor presidente: questa fantastica politica del bonus-scuola, che ha fatto arricchire ancora di più le private e rendere fatiscenti o meno controllate le scuole pubbliche (solo per dirne una tra mille), ecco ciò che porta. Per altro non sono neppure certa che dare soldi pubblici alle scuole private sia stato un prodotto naturale dell'intestino del centrodestra, perché quando si tratta di vaticano e di scuole cattoliche e di voti di presunti cattolici, sono tutti pronti a calarsi le braghe.
Io ho lavorato anche oggi e sono un po' brasata, tuttavia non così brasata da avere un annientamento totale dello spirito critico. Ché già andare a scuola fa cagare, se poi uno a scuola ci deve crepare o rischiare la paralisi, ma vaffanculo.

mercoledì 19 novembre 2008

banane senza lamponi

Quindi:
  1. ieri, via skype, ho chiesto a ex-moroso se gli batte il cuore, e lui prima mi ha risposto: "Perché?", poi, dopo avergli nervosamente (ma tanto il nervoso per iscritto non traspare) spiegato che mi riferivo alla sua ragazza nuova, mi ha risposto: "Se mi dà l'ok vado a baciarmela un po'!", ed è stato così carino (ella vive piuttosto distante da egli) che ho rimosso quanto poi mi ha scritto ["comunque ora ha le sue cose e non possiamo fare nulla", sì, vabbene, non ho rimosso, però non l'ho tenuto in grande considerazione. Comunque fino a qualche giorno fa era arrivato solo alle tette, indi per cui credo sia innamorato, altrimenti avrebbe già sfoderato il serpente]. Certo che quando l'ho visto, qualche giorno fa, mi sono fatta raccontare di questa nuova che mi fa tenerezza (sarà quindi una iena), e poi lui si è soffermato [dopo miei insulti a scena aperta verso il soggetto seguente, ma questo mi sembra irrilevante] sulla correttezza dell'amante precedente (corretta tipo Tanzi Callisto, per intenderci), la quale ha chiuso con lui  ad ogni approccio sessuale. Ci fidiamo? Manco per il cazzo. Quella precedente è una vipera, aspetta solo che la preda sia certa per poi affondare di nuovo i denti. Sono sicura che sta facendo i woodoo a quella nuova, e sta cercando un modo per tirarle una bottiglia di acido muriatico addosso quando passa sotto a una qualche finestra, senza finire in galera. Ah, perché tutti e tre lavorano nel medesimo posto. Ma le due femmine non si conoscono. Bada vipera che io ti guardo. No, davvero, è infida e un po' psicopatica, secondo me. E soprattutto non aveva mai trovato uno come ex-moroso, che definire "passionale" è poco. Gli ormoni gli escono dalle orecchie. Il tutto racchiuso in un musetto da ragazzetto angelicato che mai penseresti (avrò una nostalgia, lo so, lo so, ma me ne sto facendo una ragione);
  2. io sono un po' triste perchè ex-amante mi ha paccato per il concerto di Coso, dopo che mi aveva quasi assicurato che sì, ci sarebbe stato. Non è per il concerto, ché un rimpiazzo l'ho trovato, è per lui, per stare con lui, per sentirlo cantare, per sentirlo ridere con me. Mi sono messa in testa che è triste e non credo di sbagliare. Cioè, ne sono certa, ché io me ne accorgo di certe cose, magari non con tutti (ex-fidanza ad esempio mi gabberebbe sicuro), ma con alcuni sì, e lui è tra gli alcuni. E allora avevo creduto che passare insieme tre o quattro ore gli avrebbe fatto solo bene, così quando mi ha paccato gli ho scritto una cosa, e gli ho detto che se non veniva per non sentirsi ripetere di nuovo: "Tu sei triste, cos'è che non va?", lui mi ha risposto che non mi dice stupidaggini quando mi risponde che è solo un brutto momento lavorativo, ma che mi spiegherà meglio via mail. Noi apparteniamo al sindacato SProMaM [Scrittori Professionisti di Mail Melodrammatiche, n.d.b.], orgogliosamente. F5 a manetta;
  3. oggi, che sono andata qualche ora nell'associazione per cui semi-lavoro, oggi, che avevo 8462 cose serie da fare, oggi, dicevo, ho incontrato 198 persone con cui mi sarebbe piaciuto intrattenermi. E mi sono intrattenuta per una pausa-cibo solo con una, con tutte le altre due minuti e andare, anche con il bestemmiatore che adoro (non perché bestemmia, eh!) giusto il tempo di dire quattro parole e "Se ho 5 minuti ti smsso!" e i cinque minuti non li ho avuti, maledizione;
  4. pur non trovando affatto la mia vita vuota, anzi, talvolta un po' troppo piena, mi rendo conto che sto perdendo il contatto con alcune persone con le quali c'è più o meno sempre stato un contatto costante, e non so se: A.mi sto volontariamente isolando B.mi sto involontariamente isolando causa stanchezza cronica C.è l'avanzare dell'età, ché uno vede il weekend mica come occasione per uscire, ma piuttosto come occasione per dormire D.sono gli altri a essersi rottti il cazzo della sottoscritta e la stanno isolando E.l'isolamento (molto relativo) è dato da eventi collaterali e transitori F.mi faccio seghe mentali perché mia sorella mi ha attaccato il virus dello stress perenne;
  5. cinque è un buon numero per chiudere, perché mi fa sorridere, e mi fa sorridere perché mi rimanda a uno stato delle banane ove vi è un presidente che fa "Cucù!" a una presidente di un altro stato, un po' più serio. Hi hi!!!
P.s. aggiunto a fine rilettura post-pubblicazione: a me fa incazzare blogger, perché scrive l'ora di inizio post e non l'ora di fine post. Ora: io ho iniziato 'sto cazzo di post tipo un paio d'ore fa, mantre trasferivo l'ultima puntata di House da un pc all'altro, poi mi sono vista House per una mezz'ora scarsa (ma lo finisco domani, ché se no me lo brucio tutto in una sera), poi ho cercato il ritter nero con nocciuole che era finito [ma guarda il caso, però! guarda il destino...] sotto una montagnetta di carte miste a minchiate, facendo crollare un castello di porta-cd che aiuto, poi ho aperto (F5F5F5, etc.) la mail, poi sono tornata sul post e con calma l'ho finito. Cazzo. Solo per scrivere questo p.s. [i.e. solo per ricordarmi cosa avessi fatto nelle ultime due ore] ci sono voluti 8 minuti. Ok. Vado a fumare. Per dare un'accelerata al tempo.

domenica 16 novembre 2008

salvatrice della patria

Ci sono dei meccanismi in mia sorella che io non riesco veramente a capire.
Perciò dico che è bipolare.

Insomma venerdì si propone come salvatrice della patria e decide di andare, con i 10 sacconi pieni di roba da lavare causa acarus bastardus, alla lavanderia a gettoni, quelle che hanno macchine per lavare dove ti ci puoi infilare anche tu intero, raccogliendo la roba di tutti.
Arriva, ma io non so che stessi facendo in quel momento, sicché non l'ho cagata molto.
Però intravedo che apre e chiude i sacchi con un certo nervosismo.
Col cazzo che mi avvicino.

Torna.
Le chiedo: "Tutto bene in lavanderia?".
Fummmm! Ridotta in cenere.
Mi dice (=urla): "Certo che se aveste diviso la roba per colore!"...
Adesso: io avrei dovuto separare tutto preventivamente. Cioè i rossi coi rossi, gli scuri con gli scuri, i bianchi coi bianchi (gli abbronzati con gli abbronzati... by the way: www.notspeakinginmyname.com), etc. etc. Peccato che un jeans e un pantalone di velluto blu, benché entrambi blu, li lavi a due temperature diverse. Allora forse avrei dovuto usare i sacchetti per surgelare e mettere ogni indumento in un sacchettino diverso?!

A parte la montagna di roba che si era creata, tanto grande che non distinguevi neppure il tuo viso nello specchio, ma poi non è più facile separare quando sei in lavanderia? Basta ravanare un po' nei sacchetti, perdinci!
Pare che la biancheria da lavare di mia madre uscisse dal cesto per circa un metro e mezzo.
Non so se mi spiego.

Cazziatoni eseguiti presso:
  1. mia madre
  2. donna delle pulizie (che, poraccia, in 'sti giorni si è sbattuta come il bianco d'uovo per il tiramisù)
  3. me. Ma poco. Perché sono furbissima. Conoscendola e soffrendo sabato di mal di schiena forte, ho fatto la vocina sull'orlo della lacrima. Con lei funziona. Non ho finto nulla, solo che non è mia abitudine fare la la(sa)gna, quindi non faccio mai 'ste scene, al limite rispondo a monosillabi cercando quanto più di evitare ogni comunicazione. Ma qui si trattava di sopravvivenza.
Ha funzionato.
La ragazza delle pulizie è quella che c'è rimasta peggio, mia madre alla domanda: "Ha cazziato anche te?", mi ha risposto con una risatina a denti strettissimi: "Eeeeh, sì!", perché guai a dire che mia sorella alle volte si comporta da stronza (beh, quello lo aggiungo io dopo).

Va beh.
Ora mi piacerebbe poter dire "Non mi lavo per un mese", ma purtroppo venerdì mi tocca l'ultimo trattamento, echeppalle.

Tutto ciò per dire che da genitori presumibilmente uguali (non uguali tra loro, eh), nascono figli che non c'entrano un cazzo, che hanno un'attitudine diversa, un carattere diverso, una emotività diversa, un'empatia diversa (ovvero: nulla in mia sorella).
Quello che ogni volta mi chiedo è: quando si propone per 'sti gesti eroici, alla fine sclera. SEMPRE. 
Ergo. Cui prodest?

P.s. Ex-moroso forse innamorato.
P.p.s. Speriamo riesca a tenere il regale augello nella mutanda fino all'inizio dell'approccio sessuale con la ragazza (questo, lo so, coinvolge anche me, mi procura somma tristezza, ma l0 farò. Piangendo di nascosto, ma lo farò: non lo inzigherò).

sabato 15 novembre 2008

impastata più che impestata

Domattina ultima doccia "lava via tutto" dopo l'incubo dei tre giorni di profilassi anti-scabbia.
- cinque giorni di biancheria, dalla mutanda , al pantalone, al maglione da lavare
- quattro giorni di lenzuola e federe e pigiami da lavare
- quattro giorni di asciugamani e accappatoi da lavare
- quattro paia di scarpe chiuse in un sacco per una settimana

E menomale che è weekend, così posso mettermi tutta la roba più orrida del mondo (sempre che trovi un paio di lenzuola pulite se no sono bellechefottuta) senza che nessuno mi veda. Ché poi magari sarebbero in pochi a notare la differenza, ma io che lo so sì.
Va beh.
Un altro weekend a casa, ma una vita sociale intensa nella settimana calante mi ha portato sul baratro della stanchezza cronica. Tipo che oggi, ore 15 e 25, ho dovuto poggiare la testa sulla scrivania adducendo un calo di pressione.
Che tristezza.

P.s. e le lavatrici? ne basteranno 15?! (desperate housenotwife's talking)

mercoledì 12 novembre 2008

sono un po' felice (e anche Coso ha la sua parte)

Sono andata con l'ex-amante di anni e anni fa a vedere un concerto. 
Non sapevo cosa regalargli per il compleanno e questa cosa è caduta a fagiuolo (insomma, 'sto mesetto dopo). Però il concerto non è stato bellissimo, perché il cantante è stanco, non ce n'è, e quindi sì, abbiamo cantato (io sbagliavo il 70% delle parole mentre mr. Perfettino no), ma siamo usciti un po' delusi. 

Uscendo sento cantare una voce che conosco.
E penso... 
Io: "Secondo me nel teatro tenda qua davanti c'è Coso che fa le prove!!!"
[eccitatissima, intendendo per Coso il mio idolo musicale della prima adolescenza e della post-adolescenza, il pezzo in mezzo no]
Lui: "Ma non è un cd da una macchina?"
Io: "Noneeee! E' lui che fa le prove, è lui che fa le prove!!!"

Siccome diluviava e siccome il mio ex-amante è un uomo assai compassionevole (i.e. prova compassione per me, la sua mentecatta preferita), mi ha caricato in macchina e portato nei pressi di questo luogo, e c'avevo preso, Coso faceva le prove. Solo che la seconda canzone che gli ho sentito provare (a spizzichi e bocconi, che oramai si sarà rotto il cazzo pure lui di fare duecentomila prove e un miliardo di concerti) è una tra le canzoni più belle del mondo, forse la mia preferita. E forse è la mia preferita perché mi ricorda la mia storia con lui, l'ex-amante, un amore grande (il più?) finito, paradossalmente, affinché durasse per sempre.

E mi sono emozionata, cazzo, ci scappava ["ci"=plurale maiestatis] quasi la lacrimuccia.
Poi ne ha cantata un'altra, che ho letto spesso che è la Coso's favorite song, e poi fine.
A parte che ex-amante ha provato, sotto la pioggia battente, a scassinare due porte per chiedere se potevamo assistere alle prove, alla fine mi ha detto:
"Vedrai che ora esce",
e come due avvoltoi ci siamo appostati vicino a un cancello da cui avevamo visto uscire un musico.

E mentre aspettavamo e fumavamo una sigaretta, il mio compare si è messo a intonare, una via l'altra, le canzoni di Coso, e io lo seguivo, e cantavamo insieme a squarciagola, che se Coso fosse uscito in quegli istanti ci avrebbe senz'altro reclutato.
E' stato un momento bellissimo, forse è il momento più bello vissuto da mesi a questa parte.
Non so se ha un legame col fatto che io e lui, dopo aver fatto l'amore, restavamo abbracciati a lungo a cantare. Forse anche no.
E' che quando io canto con qualcuno sento una specie di comunione [ho cercato un sostantivo meno ecclesiastico, ma mica l'ho trovato], se poi canto con una persona che mi guida, ché io se no sbaglio sempre le parole, è quasi come se qualcuno mi tenesse forte la mano.

Poi si è fatto tardi, gli ho detto:
"Andiamo, dai, se no arrivi alle tre",
lui è partito, ma andava pianissimo, e poi ha fatto tre volte il giro intorno al teatro, e alla terza, beh, c'era Coso.
Sono usciti in due e la mia attenzione su chi si è fermata?
Naturalmente su non-Coso, credevo fossero altri due musici.
Ma cazzo.
Nel frattempo lui ha cercato di scendere e di fermare Coso, ma io, vergognosa come una gazza ladra atipica che si vergogna, l'ho trattenuto con una gomitata sullo sterno (mi avrà amata assai in quel momento). E credevo fossero semplici musici.
Poi in pratica l'abbiamo inseguito, e fortuna che faceva la nostra stessa strada, finché anche io, in sorpasso, ho visto Coso.

Lui è triste. Non Coso. Lui.
Io ogni volta gli chiedo cos'abbia, ma non lo dice, cioè, dice un sacco di cose, ma non quelle giuste, secondo me. Poi mi faccio le pippe mentali perché, a distanza di anni, com'è per altro nostra consuetudine quando si tratta di raccontare segreti grossi, gli ho narrato brevemente la mia storia con ex-moroso, ma glielo dissi quando già era finita da un po', e credo che allora io non sarei gelosa, e credo che lui in questo mi assomigli.

Allora cerco di scavare, scavare, ma non c'è verso.
Mi sento impotente.
Gli devo molto, mi ha saputo e mi sa regalare incancellbili attimi di felicità.

lunedì 10 novembre 2008

buone e cattive e pessime

Notizia buona

Pare che il mio stato di schiavitù sul pc da venerdì a ieri sera, abbia incassato 250 euri.
'Sti cazzi. Spero mi chiedano traduzioni più spesso.

Notizia cattiva

Scabbia. Mia madre ha la scabbia. Mia madre è una persona pulita, si cambia i vestiti, una persona deliziosa le tiene la casa a specchio (no, non sono io), è giusto un po' refrattaria al cambio delle lenzuola e a quello dei materassi di lana del 1879, che fa cardare puntualmente ogni 10 anni se va bene. 
Sì, ma l'acaro della scabbia come minchia è arrivato fino a lì?!? Una cicogna?
Per fortuna è difficilmente trasmissibile se non per continuato contatto pelle a pelle o dormendo nel medesimo letto. Però, ecco, non so bene come metterla giù al lavoro (e tra l'altro DEVO andarci), perché che sia scarsamente contagiosa in ambiente non domestico lo so io e chi ci è passato. 
Se a me oggi un mio collega mi avesse detto: "Ah, sai, mia madre non aveva la varicella, si è rivelata scabbia!" avrei preso una collana d'aglio e me la sarei messa al collo. Oltre a tirargli un calcio negli zebedei.

Notizia pessima

Tuttavia, quando la dottora mi ha detto: "Se avete frequentato l'ambiente familiare materno, anche lei e suoi eventuali familiari dovete fare la profilassi: doccia serale, crema a non-ricordo-cosa dal collo in giù OVUNQUE, dovete interamente cambiare indumenti, lenzuola, asciugamani tutti i giorni fino alla fine della profilassi" mi è uscito un "Gulp".
Fortuna che dura tre giorni, ché io tre set di lenzuola c'ho, non uno di più.
"E poi sterilizzare ciò che non si può chiudere nei sacchetti di plastica, passarlo col 100 gradi"
Cazzo.
"Scusi dottora, anche le belve?!"
"No, loro sono di certo le uniche sane, è un acaro che vive solo sull'uomo" - fulminandomi, che la battutina non gli è tanto piaciuta.

Mia sorella è semi-svenuta quando le ho comunicato la lieta notizia.
E ha cominciato a grattarsi.
[è tanto che dico che è un po' psycho]

P.s. "Dai che è tardi, muoviti!", "Mami manca mezz'ora all'orario di partenza, basta rompere il cazzo!" [era la 79° volta che me lo ripeteva, santocielo] "Se non mi accompagni, mi fai solo un gran piacere, stronza!" [stronza non l'ha detto, ma avrebbe voluto, è d'altri tempi]

P.p.s. Unica amica che leggi 'sto blog: per quando torni è tutto finito...

P.p.p.s. Oggi mi sento un po' Angela Piero. Involontariamente.

domenica 9 novembre 2008

48h

Quarantotto ore quasi ininterrotte di traduzione.
Ché poi solo oggi pomeriggio mi è venuto in mente di usare quei cosi che ti traducono automaticamente. Che va beh, ci fosse una parola al posto giusto, però eviti lo sbattimento "digitazione".
Ché poi 'sti portatili 15.4" avranno un display figo, ma la tastiera è troppo lunga e io sbaglio continuamente i tasti. Forse mi dovrei comprare il mini-portatile. Forse la divisa da scherma. Forse la TV a 19" piatta. Forse un paio di paia di pantaloni ché tra un po' ho il culo di fuori quasi sempre, ché i pantaloni, probabilmente sentendo la Gelmini o la Marcegaglia, si sono arruffati tra loro e strappati quasi tutti. Contemporaneamente.
Ché poi sono ancora qui a pigiare tasti alla velocità del bradipo. Avessi mai scoperto cos'è il bradipo: tra un formichiere e un koala? Devo chiedere a ex-fidanza. Lui sa tutto sugli animali. Ma anche sugli esseri umani non se la cava male.
Ché poi qui è tempo di amori, intendo qui, intorno a me.
Ché ieri sera la mia amica incinta che sta un po' lontano, saranno gli ormoni, mi ha rotto il cazzo per due ore perché non si capacitava come non potessi essere gelosa di ex-moroso che esce con un'altra. Hai voglia a spiegarle che l'affetto susseguente all'amore (relativo, perché sapevo che gli anni di distanza ci avrebbero portato su due strade diverse) fa sì che tu voglia bene a quella persona e voglia la sua felicità. E visto che il mio bonus "possessività" l'ho già consumato per l'amante precedente, mo' basta.

Direi che ho scritto abbastanza, di tutti i feed che avevo da leggere ho letto il post più cretino di tutti, così stasera niente blog letture ché mi sono venuti i nervi (con la fatica che faccio a leggere stasera, poi).
Ok. Gioco.

venerdì 7 novembre 2008

il troppo stroppia, dicevano (e io che faccio? passerò il weekend sepolta tra le mura)

Va bene.
Sapevo già che sarebbe stato un weekend all'insegna del lavoro, però.
Ero dal parrucchiere (Rita Pavone almeno cantava meglio), Franci faceva suonare il mio cellulare e io lo ignoravo, ché tanto in mezzo ai phon non avrei capito una mazza, e già sapevo che era per risolvere qualcosa al portatile. Franci, napoletano logorroico, e io abbiamo un rapporto bizzarro. 
[beh, non bizzarro come quello che ho con ex-moroso]
Dopo un po' non lo reggo, ma quando poi sparisce mi manca.
Ma questo non c'entra un cazzo.

Chiama il mio amico-amico, che è stato anche ex-collega per coincidenza, e mi dice se posso tradurre una presentazione dall'italiano all'inglese per la ditta.
Beh, penso io, presentazione uguale venti slides scritte a lettere grosse.
Dico che certo, il tempo lo troverò.

Poi torno a casa e incontro il mio vicino che mi chiede implorante di dargli una mano col pc che non so che minchia gli è successo. 
Va beeeene un'altra volta, domani mi sveglio, colazione, doccia, guai a bagnare i capelli che poi perdo quest'aspetto sì ridicolo, poi sù dalla vicina per caffé, sigaretta e helpdesk che se va bene durerà fino all'ora di pranzo.

Solo che:
  1. Franci mi ha scritto una mail che descrive il problema sul portatile, dalle sue spiegazioni non ci ho capito una sega;
  2. la "presentazione" sono diciassette fogli in word con interlinea singola e carattere Calibri 11, più altre sei pagine in Arial 10 che ti saluto;
  3. sempre nella mail trovo una lettera di protesta di una delle mie amiche piagnone che, cazzo, è scritta un pochino coi piedi, ma con quella in mezz'ora me la cavo (mi era stata mandata proprio per una revisione, e poi è un'amica a cui voglio molto bene)
  4. io dovevo fare altro, questo weekend.
Addio alla mia creatività, mi verrebbe da pensare che rimarrò sepolta entro queste mura.
Ho pure mal di schiena e poi, in ansia per tutte 'ste robe da fare, non ho neppure fatto il pisolino che mi spettava.
E dovrei anche andare ad accattarmi un po' di cose, tipo il cibo per le belve e i regali di Natale (entro novembre quest'anno, yes-you-can, yes-you-can, yes-you-can), ma non so perché, ho come la sensazione che i miei programmi saranno (i.e. sono già) sputtanati.

E ora vado a letto come una vecchia, ché è già mezzanotte, eh.
(a letto poi frignerò un po' anch'io, me lo merito. Urca, non c'ho più l'ispirazione. Neanche per frignare)

P.s. non leggo i miei feedati da tempo immemorabile, ma che tristezza.

P.p.s. le divise da scherma costano veramente troppo. 
[so che è un'informazione fondamentale ai più]

mercoledì 5 novembre 2008

lavorare disturbata e dettare sms a ex-moroso (e fare altro)

Primo.

Premesso che il mio lavoro mi piace, premesso che il mio lavoro spazia in campi molto diversi, premesso che alle volte mi viene l'ansia della pagina bianca [sì, lo so che di solito è un foglio, ma non sempre]:
oggi dovevo fare un lavoro creativo, e per un po' è andata bene, finché porca di quella zoccola non sono arrivate trenta persone a chiedermi questo e quello (pare che io sia molto brava a trovare informazioni introvabili, per gli altri).

Ciao ispirazione.
Quindi ho già capito, lavorerò nel weekend. In totale solitudine.

Secondo.

Ho visto ex-moroso, e ha adocchiato una ragazza della sua età, e tra qualche giorno ci esce insieme. E io faccio il tifo. A un certo punto lui ha scritto che era con "gli amici" (mi sa moltiplicare come i pani e i pesci), e io gli ho detto: "Scrivile che non vedi l'ora di uscire con lei", ma lui temeva di sbilanciarsi troppo, ma io l'ho convinto, ché se non ci si sbilancia alla sua tenera età quando mai? Allora l'ha scritto, e poi si è pentito. Ma io ancora gli ho detto che deve essere sincero, a parte me. Perché siccome la tizia precedente aveva il buon gusto di mandargli 678 sms di gelosia pura quando usciva con me, allora avevamo già deciso che con la prossima sarei stata solo una vecchia amica. Eccheccazzo. Questione di mia sopravvivenza psicologica.

Comunque ero contenta per lui.
Poi mi sono messa sotto le coperte, senza di lui, e ho iniziato a essere un po' gelosa. Però ho capito. Non sono gelosa di quella che (spero) verrà, sono gelosa di quella vecchia che sa come accalappiarlo e mi urta il sistema nervoso. Sì, va bene, anche io lo accalappio un po', ma è un accalappiamento reciproco, ed è diverso.

E comunque no, stavolta non avevo gli ormoni bassissimi, perché lui me li ha fatti alzare con un batter di ciglia. E stavolta non ho detto: "No, grazie", ché magari è pure l'ultima volta.
Mi ha anche baciato con la lingua, questo però prima, quando gettavo merda sulla donna precedente (una che definire di grande bassezza morale è minimizzare, e non sto scherzando affatto) e lui non ne poteva più, e io avevo sì la sua lingua in bocca, ma poi ho capito che c'era il trucco, e l'ho bloccato.
Poi mi ha ri-baciato, ma stavolta era serio.
Lo so che è un po' strano, ma ci vogliamo di molto bene e anche questo è un modo di dimostrarlo, non c'è amore, c'è solo molto affetto.
E io tifo per lui.
Vai, e vinci come Obama.
E se non vedrò più il tuo regale uccello, pace.
Ti voglio felice. Scemo.

lunedì 3 novembre 2008

sta diventando un vizio

No, è che oggi due cose rilevanti:
  1. mi è scoppiata a piangere un'altra amica, a singhiozzi, e stavolta, porca merda (come dice il mio ex-amico-ma-non-tanto Giorgio, schifandomi per la bruttezza dell'improperio), si è pure aggiunta la frase massima della disperazione: "Sono stanca, non ce la faccio piuuuuuuuuuuuù", che poi è una frase che conosco bene perché la uso anch'io. Poco, ma un po' sì. Ed è tipica di quelle persone che sono in genere abili a sopportare mazzate di ogni tipo, poiché geneticamente votate all'ottimismo. Sicché, se arrivano a quel punto, vuol dire che, cazzo, siamo al limite. Comunque sono due scoppiate di pianto in cinque giorni e comincio a preoccuparmi. Non vorrei essere io il trigger;
  2. mi è stato detto che dimostro dieci anni in meno e ciò mi ha blandito, anche se a dirlo era una ventitreenne bella ma con evidenti problemi alla vista;
  3. oggi ho mentito spudoratamente, menzionando un telegramma di condoglianze mai arrivato che in realtà non è mai stato spedito (eccheccazzo ci vogliamo fare, non mi ricordo mai una sega! però c'era l'intenzione, ecco) [questa non era una "cosa rilevante"];
  4. la mia zietta 93enne si è lussata l'anca, stella mia, e piccolina com'è diventata, me la prenderei in braccio e me la coccolerei tutta, non fossero centinaia e centinaia i chilometri che ci tengono lontani [questa non è "una cosa rilevante", è una "cosa importante"]
  5. "mettere Montalbano e Grey's Anatomy la stessa sera è come chiederti di scegliere se vuoi più bene alla mamma o al papà" [questa non è "una cosa rilevante", è una citazione].

domenica 2 novembre 2008

che dire, era solo un bacio

Il weekend è passato, con un telefono per madre fico che fa le melodie che a lei piace molto e risponde tutta giuliva, con una (scusa belva se ti sputtano così) cagata della belva piccola che mi ha fatto sinceramente impressione per la sua importanza, con un sudoku impossibile a cui ora devo applicarmi, con "Juno" che non avevo mai visto, con un lavoro finito che finalmente ho inviato, con posta targata Inps che mi mette ansia (non ancora aperta, ho paura), con un breve tragitto fatto con gli amici fidanzati che quando ci sono io in macchina scazzano sempre, con qualche attacco di gelosia sul quale bisogna sorvolare perché se no finisco per darmi dell'idiota, e con gli amici una sera a cena: grasse risate su tante cose, ma il racconto del mio primo bacio ha fatto strike.

E' che avevo diciassette anni, e una certa urgenza di baciare qualcuno.
E' che ero a Sestri Levante a ballare con la banda bassotti dell'amica che mi ospitava, la Vale.
E' che ero ubriaca fradicia, e a pensarci mi fa un po' specie, ma io a diciassette anni già bevevo superalcolici?
E' che ero seduta su un dondolo, con la Vale, e in mezzo lui.

Lui era un bel ragazzo, proprio carino.
Piaceva a tutte e due, ma così, come altri.
Ma io avevo quest'urgenza, ché mi ero stufata di fare le prove contro lo specchio.
Lui mi bacia, il primo bacio, il primo bacio non si scorda mai, e come potrei, d'altronde.
Abbraccia tutte e due, un po' parla con me, un po' con la Vale, poi ogni tanto si gira e mi bacia di nuovo.

Poi, da dietro la sue spalle, la Vale mi chiama, mi urla (discoteca, eh, non dimentichiamocelo ché è un fattore importante, buio, luci a intermittenza, un casino infrnale, una sera d'estate, all'aperto):
"Ma... ha baciato anche te?"

Anche?!?

"Sì... anche te?!"
"Che schifo, io vado", e la Vale si alza e se ne va.
E io, fossi stata un po' più orgogliosa, un po' più dignitosa, avrei fatto lo stesso. Ma non ero niente, ero una semplice ragazzina che finalmente qualcuno baciava, e ciò mi bastava. La Vale no, lei non era bella per niente ma, cazzo, troppo simpatica, e i suoi amorazzi li aveva già avuti.
Sicché rimasi là, a godere dei baci di quel pervertito (o eroe, a seconda della prospettiva), finché poi ci spostammo al panificio per i cornetti caldi delle 5 del mattino, e la penultima immagine di lui che ho è che sbocca seduto su un gradino mentre noi altri mangiavamo cornetti.
Il romanticismo per me è tutto.
L'ultima immagine invece fu di qualche anno dopo, io e la Vale lo incrociammo in un locale della città grande. Io lungi dal riconoscerlo, lei invece come un mastino lo chiamò per nome e cognome. Gulp. Portava per mano una fidanzatina e ce le dette corte.

Va beh.
In tutto ciò la cosa che ha scatenato l'ilarità di tutti, ma soprattutto della padrona di casa, che poi è la moglie di ex-fidanza, che poi è una di quelle persone che se attaccano con la risata isterica non la smettono più e fanno ridere a loro volta, è stata la seguente domanda: "Come hai fatto a non accorgerti che stava baciando entrambe?!"

Sì, adesso la facciamo facile perché siamo vecchi e la discoteca proprio se ci pagano e i superalcolici un ricordo perché ora vino di qualità (chepppalle 'sto vino, io come aperitivo un gin lemon me lo farei molto più volentieri) e luci psichedeliche ma che cosa sono e essere fuori come un balcone giusto se fumi. (ma non è la stessa cosa, comunque, e poi i miei amici non fumano se non con un'eccezione)

Non è bastato, ho interpretato anche la scenetta cercando di far capire che non potevo vedere cosa accadesse nell'altra metà del dondolo, ma mi hanno ischerzato di più.
Ciò nonostante, io gli voglio proprio bene a questa gentaglia qua.
Smettessero di prendermi per il culo, però, eh.

In ogni caso posso essere assolutamente sicura che per la prima scopata, giuro, eravamo solo in due. Quella volta contai per bene.
[a parte il particolare che eravamo in un soggiorno dalle grandi vetrate, senza tende e le luci accese, in un appartamento al quarto piano, con tanti altri palazzi vicini: però al limite c'era pubblico, non compartecipanti, ecco]