venerdì 31 dicembre 2010

newyearseve

martedì 30 novembre 2010

una splendida giornata, in un'altra dimensione spazio-temporale

E così, come se questa giornata non fosse già sufficientemente stata una merda

[spiegazione:
  • vicino di casa che ti chiede di masterizzare un vecchio cd rom perché lui non riesce, e poi viene a capire il perché e il per come, senza però darti parola. Non è che non riusciva a masterizzarlo, non riusciva a vederlo, visto che risalirà a un decennio fa, si vede solo con XP per dummies;
  • momento di newsletter aziendale dove tutti vorrebbero mettere dentro una notizia, e prova a fargli capire che c'è spazio per una dozzina scarsa;
  • database, sul quale la newsletter viene realizzata, impallato. Non carica le immagini. Io in preda ad attacchi d'ansia;
  • io. Ovvero la mia ostinata procrastinazione, ragione degli attacchi d'ansia di cui sopra;
  • gufata sul meteo di domani, giornata campale perché senza passare dal via, vado a un concerto bellisssssssimo;
  • mancanza di cioccolato;
  • adsl casalinga che balla un valzer, saltando con grazia un po' qui, un po' lì]
vedo apparire su fb un messaggio di un ex-collega. "Hai letto la mia mail?". Ma cazzo F, come potevo, ho 274 mail di lavoro all'ora, quelle personali le ho un po' accantonate. Va beh. La trovo. La leggo.

Saranno passati 5 o 6 anni quando un giorno venne a trovarmi e mi raccontò di come la sua sposa gli aveva rivoluzionato la vita. Io sono sempre scettica quando sento 'ste cose. Forse sono io che gli ho gufato.
Beh, insomma. Mi parlava di un diverso approccio alla vita, in tutti i suoi aspetti, di come lei l'avesse cambiato in meglio, e stronzate così. Adesso, seguiamo il mio filo logico.
Che mi sembra l'unico che abbia un senso.

Se hai sufficiente intelligenza per un po' di auto-analisi, li riesci a scorgere i difetti che hai. Se non li riesci a scorgere, è perché tu li consideri pregi, o comunque non-difetti (quest'ultima frase come mio epitaffio, grazie). Partendo dall'assunto cui sopra, l'intelligenza - e non la forza di volontà, che è solo un'invenzione del fascismo - ti porta a modificare quei comportamenti che non ti garbano. Non potrà modificare l'emotività, ma i comportamenti e l'interazione con gli altri, quello si.

Se è qualcuno a spingerti a farlo, o sei un coglione (ma lei no, quindi disparità di quozienti intellettivi, quindi lasciatevi subito, grazie), oppure te la stai contando sù. Lui, secondo me, per evitare la solitudine, se l'è contata sù.

E così si separano, e così lui trova un'altra casa, e così lui parla di vita 2.0. [già registrato all'ufficio brevetti molto tempo fa]
E così due bimbe fanno i conti con genitori separati, e di certo avranno già fatto i conti con genitori che litigano; sarebbe quindi certo meglio così, se non sapessi per dolorose esperienze altrui che, quando c'è una separazione non voluta e sofferta, basta un gesto, una parola, persino un sopracciglio alzato di un genitore o un nonno per far sì che i bambini soffrano come cani.

Per questo sono triste.

lunedì 29 novembre 2010

la logica dei pastelli

"Ho a lungo creduto che parte del nostro problema nel risolvere le questioni razziali in America sia la nostra inabilità di dare accuratamente un nome a ciò che siamo. A parte gli occasionali Johnny ed Edgar Winter, non ci sono bianchi. Ogni bambino con una scatola di pastelli può dirvi che i bianchi sono, di fatto, beige. Quelli malati sono grigi. Seguendo questa logica del pastello, si può facilmente vedere che davvero non ci sono neri. Sono marroni. O forse terra di siena naturale. O magari terra di siena bruciata. Francamente, ogni volta che sento qualcuno fare commenti sul primo presidente nero d'America, non posso fare a meno di pensare: "No, non lo è. E' più tipo color caramello". Questo è il motivo per cui penso che dovremmo tutti abituarci a chiamarci l'un l'altro per ciò che siamo. Come puoi fare discriminazione razziale chiamando un uomo "beigiolino" o "terra di siena"? La risposta è che non puoi. Perché quello è esattamente ciò che è. La melanina non mente. Comprate una scatola di pastelli e vedete voi stessi. Siamo tutti membri dell'Associazione Nazionale per l'Avanzamento delle Persone Colorate. Posso ascoltare una kumbaya?"

Chuck Lorre Productions, #269

Mica devo scrivere una spiegazione?!
(tutto ciò nei balletti o nella pubblicità di Vieniviaconme, mica facile spostare la concentrazione dall'una all'altra cosa)

martedì 16 novembre 2010

un mese tra onde e sferzate di vento e cioccolato e altro

Grazie a PNV, che oggi mi ha ri-richiamato all'ordine poiché sono una cazzona, ecco il riassunto della puntatona precedente:
  1. vedo ex-moroso, ora che ha cambiato posto di lavoro, un po' troppo spesso. Mi rendo tristemente conto che, benché ci si cerchi reciprocamente, poi non abbiamo tanto da dirci. Tant'è che ieri sera eravamo a un festone insieme: io al tavolo con quattro maschietti che mi trattavano come una reginetta, lui con alcuni suoi colleghi. Forse dovrei farlo licenziare;
  2. al momento seguo 16 serie di telefilm diverse, ho fatto l'errore madornale di curiosare anche tra i The Walking Dead, insomma gli zombie. Ecco, stamane mi sono svegliata dopo che avevo avevo ucciso tre persone a fucilate, da usare come esca. Ma non so esca per chi o cosa. Dopo averle sterminate mi sono seduta imbracciando il fucile sui gradini della mia casa, una casa di legno tipica americana. Sono suggestionabile, forse;
  3. il fatto che non abbia scritto per molto tempo è dipeso anche dal fatto di aver fatto una tra le mie migliori cazzate lavorative: ho inoltrato una mia mail ad uso interno, rileggendola e cancellando una frase che poteva apparire lontanamente poco simpatica, ad un nostro fornitore pigro, che ci promette tempi stretti sempre e poi ci mette due mesi per qualsiasi cagata. Riletta, spedita. Arriva mail della mia capa, in copia conoscenza, e mi scrive che ho combinato un casino, con settanta punti di sospensione. Oh-oh. Rileggo. Non ho letto il P.S. che dava della bestia al fornitore. Ah, ecco. In ginocchio sui ceci e cospargendomi il capo di cenere, gli ho scritto una mail di scuse. E' un po' umiliante scrivere una mail di scuse a un deficiente, ma tant'è, non è che io lo sia stata di meno. Fortuna che per me è una condizione spero transitoria;
  4. grazie all'atto sopra riportato, ho lavorato come un mulo per cancellare l'onta (avviato restyling di un progetto da me messo in piedi un paio d'anni fa, mi sono cagata in mano ma tutto è andato bene, olé), tuttavia sono rimasta per un mesetto lo zimbello dell'ufficio intero, ma vaffanculo. E tra lavoro-lavoro e lavoro-telefilm mi è mancato il tempo per il blog, o forse non avevo ispirazione, o forse non ero nel mood giusto, o che ne so;
  5. mi sento povera, non tanto perché controllo il conto in modo compulsivo, ma perché mi sembra che ogni giorno arrivino bollettini e mav da pagare, e 'sti cazzi, ma io sono mica una libera professionista che evade, sono una dipendente (almeno per ora, fin quando farò una seconda cagata madornale e mi licenzieranno) che denuncia tutto, porca miseria, e tra un po' secondo me i soldi finiscono;
  6. visto che mi sento povera e visto che sono una personcina assolutamente contraddittoria, ho un piccolo progetto per un viaggio. Uno dei miei, che faccio una volta ogni tanto, ma che mi porta in una realtà lontana, diversa, che spezza la monotonia e ti fa riprendere il passo giusto, o meglio che sovrappone una realtà da sogno su un'altra consunta. Che tuttavia preferisco. La dimensione del sogno è meglio rimanga tale, se no poi diventa una noia;
  7. mia sorella mi ha invitato a cena e non sono deceduta. Sarà che il primo lo aveva fatto la sua vicina, sarà che il secondo era precotto, sarà che il dolce era di bindi, però, ecco. Tutto buono (a parte le patatine ptecotte da forno che avevano la consistenza della ringhiera del suo balconcino);
  8. otto, se lo si mette a dormire, diventa infinito. Mi piace ed è per questo che è stato eletto ultimo numero del post.
P.s. Dovevo scrivere non uno ma ben due p.s., però prima ho fatto la minchiata di rileggermi il post e ciao. la mia MBT (memoria a breve termine) è sempre peggio e non me ne ricordo neppure uno. Di certo non era questo, ecco.

mercoledì 20 ottobre 2010

non me lo so spiegare - due

C'è un tizio, tra i miei amici di Facebook, che non conosco di persona. Però, alcuni anni orsono e in una circostanza particolare, era stato un'influenza molto positiva sicché, con questo modo di ricerca attraverso gli indirizzi e-mail, un bel po' di tempo fa mi individuò ed io non ebbi il coraggio di negargli l'amicizia (cosa che ora faccio regolarmente, addirittura con ex-colleghi con i quali, seppur simpatici, non mi interessa condividere pensieri e parole).

Comunque c'è 'sto tizio.
Poveretto, ne ha sempre una di sfighe. Il problema è che le racconta, e tutti lì a fargli forza, a fargli coraggio. E lui "Grazie caro Luigi, grazie molte carissima Lucia, ti abbraccio anch'io forte carissimissima Luisa!", e insomma sembra un santo.

Al di là che se avessi il suo numero di sfighe, magari eviterei di scriverlo ogni volta perché mi sembrerebbe una manifesta richiesta di sostegno. Che è lecita, per carità, ma ecco io al limite lo cercherei negli amici più stretti, con un incontro o una telefonata, se no temerei di suscitare pietà, ma comunque.

[più facile sarebbe che accanto al mio nome apparisse: "ha mal di schiena, fottetevi!!!", ché io quando ho qualche sfiga, specialmente di salute, divento nervosetta]

Poi c'è questo suo atteggiamento così buono con tutti (dà della "carissima" anche a me, per dire), che non so se sia buono o buonista. E ogni volta ci penso, ogni santa volta (spessissimo, visto che cambia il suo "a cosa stai pensando?" in continuazione) mi convinco che sia buono-buono, e che io non possa davvero capire, nella mia dicotomia buona-malvagia.

Però. Con tutti i contatti che ha, come fa ad aggiornare il suo pensiero così di frequente? Chiaro: non legge gli altri! Se ne fotte!
Gli ho trovato un difetto. Forse. Vado a far finta di dormire più serena. Di sicuro.

martedì 19 ottobre 2010

una breve incursione

No, perché poi mi scordo.
Ho un po' di pausa, ovvero mi prendo una pausa perché sono oberata da grane che non riesco a risolvere, e quindi do una breve scorsa al quotidiano online.
Mi cade l'occhio sulle notizie più lette.
Al primo posto casa Messeri e tutto l'orrore che questa brutta storia porta con se.
Al secondo, invece.

Norma Silvestri.
Penso: sarà una nuova trovata di Ghedini al posto del lodo Alfano e compagnia.
Mah. O forse Norma è un nome, sarà mica qualche autorevole scrittrice, scultrice, attrice di cui io non tengo traccia? Clicco.

Perché, ragazza mia, hai cliccato?
Perché? Perché?
Scopro che Norma Silvestri è una ballerina ventisettenne, a giudicare dalla foto piuttosto gnocca, che è entrata nella casa del Grande Fratello.

Il suo profilo è la seconda notizia più letta di oggi.
E poi c'è questo luogo comune secondo cui gli Italiani non leggono più.

domenica 17 ottobre 2010

fruttato, non è un vino e non è un sorbetto, cos'è?

Dunque, leggo da una famosa testata giornalistica che negli ultimi 12 mesi il cancro alla bocca, nelle donne, è aumentato del 3%. Minchia.

[è proprio il caso di dirlo]

Ed è legato al sesso orale. Stra-minchia! Adesso leggo bene tutto.
E' colpa del solito papilloma virus [gli venisse un cancro! ah, vero, funziona viceversa. ritiro], del sesso orale con più partner, della mancata vaccinazione contro lo stesso [il virus, non il partner, anche se un vaccino contro il partner potrebbe essere utile anch'esso], denominato anche con l'acronimo HPV.

Ma persino il vaccino non è che metta del tutto al riparo, quindi l'articolo si conclude con un fantastico suggerimento: fare sesso solo con il preservativo. In realtà il giornalista non scrive "sesso orale", ma "rapporti sessuali": il furbetto del quartierino.

Scritto così sembra anche un suggerimento di buon senso, ma dal momento che tutto l'articolo e tutto il paragrafo parlano del collegamento tra sesso orale e aumento dei casi di tumore alla bocca, se uno non è scemo ed evita di isolare la frase dal contesto, è ovvio che si consiglia di fare sesso orale con il preservativo.

A France', ciuccia un guanto di lattice e poi, al limite, scrivi come consiglio: "astenersi da sesso orale".
Perché i preservativi avranno pure aromi fruttati, ma di lattice sono fatti. E fidati: fanno veramente venire il vomito.

[se poi voi uomini non indugiaste 34 minuti primi - mettendo per altro a rischio la funzionalità mandibolare delle femmine - pensando al cuscino ricamato con le iniziali dei vostri nonni, che vi fece scoppiare in lacrime alla scomparsa di uno dei due avi, ridurremmo i tempi moltissimo e noi potremmo persino abituarci al preservativo fruttato, ma fin quando così non è, ciao]

martedì 5 ottobre 2010

sfiancata, ma i fianchi sono ancora incredibilmente al loro posto

No, no, non è successo nulla.
Ho preso una vacanza dal blog, solo che poi sarei anche tornata ma le duecento cose che procrastinavo mi hanno letteralmente seccato, e infatti sono un po' avvizzita.

Solo una cosa, tra le tante. La solita, drammatica, dichiarazione dei redditi annuale.
Ho preso mezza giornata di ferie perché annaspavo. Beh, ca (con la virgoletta sotto la c) va sans dire che era il trenta settembre. Deadline.
Mentre ero lì che, come già detto, annaspavo tra settantamilionidimiliardi di fatture e scontrini, DRIN!
Mia sorella. Cosa vorrà?!
"Hanno prorogato la scadenza al 5 ottobre", the hand of God (figura per me di fantasia) ha fatto andare in tilt i server delle tasse. Anzi no! E' che siamo tutti procrastinatori, e quindi, grazie ad un'azione congiunta, è stato centrato l'obiettivo.

Questi cinque giorni in più mi hanno dato così modo di procrastinare fino ad oggi, ore 21 e qualche minuto (c'era, anzi c'è, XF, sarà poco avvincente ma uno deve vederlo, se no non vedo più tv e mi danno della sociopatica). Weekend passato in casa. Avrò visto duecentomilatrentasei telefilm, con l'impegno rinnovato di Zeno Cosini, U.S., ultimo show.

Ma non ci credevo neppure io.
Adesso ancora qualche giorno di rottura di cazzo per altre cose, tra cui spicca un matrimonio, e poi torno in onda. E surfo.

mercoledì 8 settembre 2010

'azz

E' ricominciato X Factor.
Conseguenza ovvia: martedì sera fottuti.

mercoledì 1 settembre 2010

primo giorno di scuola, o quasi

A parte quella stronzetta di stagista che fa finta di non vedermi.
E menomale che dovrebbe essere la mia schiava.
Come schiavista, è lapalissiano, sono una merda.

A parte quella segretaria lunatica che oggi è stata tutta distaccata.
E siccome sono un po' stronza, allora ho pensato bene di abbracciarmi tutti i maschietti a disposizione, in particolare uno per cui lei stravede. E che diavolo, ma sempre 'sto muso del cazzo, perennemente stampato su quella faccia, mi ha rotto il cazzo.

Ecco, a parte queste due cosine, devo dire che è bello tornare in classe, baci e abbracci e sorrisi e pollaio, soprattutto pollaio, tra la nostra segretaria (che non è la musona di cui sopra) e la capa mi hanno rintronato. Che bellezza. Un lieve mal di capo, ma è bello ritrovarsi.

Anzi, avrei un'idea.
Com'è che non si può lavorare tre mesi, poi un mese di vacanza, tre mesi e uno di vacanza, eccetera eccetera? Secondo me sarebbe pure molto più produttivo, guarda.
Aaaaaaahhhhhhh!
Si ricomincia, glup.

lunedì 30 agosto 2010

lo strano caso del mese di agosto

Insomma pare che, con puntualità fastidiosa, arrivi il mese d'agosto dopo 212 giorni (o 213, dipende) dall'inizio dell'anno. Inizio dell'anno inteso come concetto astratto. Perché se inteso come concetto pratico, per me l'inizio anno sarebbe potuto essere oggi, ma in realtà lo sarà proprio il 1° settembre preciso, quando la gang dell'ufficio sarà riunita.

Agosto ha delle straordinarie anomalie, a mio modesto parere.
Innanzitutto non hai voglia di fare un cazzo. Cioè, anche se lavori e hai tre cose da fare che non ti prendono più di due ore, rimandi. E non parlo solo di procrastinatrici professioniste come me, ma un po' di tutti.
Solo gli entusiasti sfuggono alla regola. Gli entusiasti sono coloro che abitano metaforicamente al polo opposto rispetto a dove abito io. Tipo: suona la sveglia e loro zompano in piedi alzando completamente la tapparella (o spalancando gli scuri), gioendo se è un giorno di sole.

[io mi alzo con fatica sempre e comunque, e alzo la tapparella di circa 30 cm, spio dalle fessure che tempo c'è, plaudo alle giornate luminose col cielo azzurro-azzurro, senza però mancare di farmi sfuggire un'imprecazione perché sono fotosensibile]

E dunque gli entusiasti sono entusiasti per giusti motivi, tipo la liberazione dal traffico nella città grande, ma poi finiti i loro compitini cominciano a rompere il cazzo alla colleganza superstite, e ciò non è buono. Gli entusiasti io, quasi quasi, li chiuderei nello sgabuzzino delle scope, non fosse che c'è l'ascensore e scapperebbero.

Altra stranezza di agosto è che certa gente va in vacanza e impazzisce.
Il mio ex-fidanza da un posto strano mi scrive: "Viaggio faticosissimo ma bellissimo".
Allora. O è faticosissimo o è bellissimo. Oppure è un ossimoro, giusto un esercizio di stile.

[si, va bene, io sono un po' pigra, ma se uno va in vacanza non ci va per riposare corpo e mente? perché poi li vedi, quelli che sostengono che basti staccare con la testa, che non arrivano a Ognissanti, eh]

Non ho ancora appurato come siano le condizioni di ex-fidanza, ma secondo me stramazza. Se stramazza ce ne accorgiamo tutti nella città piccola, è un omone che si fa sentire. Comunque.

Altra stranezza è il tempo. Sia metereologico che non. L'aria è più vivibile, meno caldo e meno umido, alle volte temporaloni di quelli che li guardi ammirata sperando non salti la luce, e anche meno zanzare. Poi le giornate lunghe.
Le giornate d'agosto non finiscono mai, vanno avanti fino all'una, alla due, alle tre o addirittura fino all'alba. Non è questione di luce o non luce, è che il tempo diventa fruibile più a lungo, e non avresti mai voglia di andare a letto, hai il piacere di assaporare ogni minuto, ogni ora, lontana dalla frenesia e dalla routine che segnano il resto dell'anno.

[si, va bene, io non ho mai ma proprio mai voglia di andare a letto, però poi mi trascino come uno straccio la mattina - per essere minimalisti - successiva. ad agosto non accade e qualcuno dovrà spiegarmela 'sta cosa qua]

E l'ultima stranezza riguarda quanto ti godi il rapporto con gli amici. Quelli con famiglia magari tornano a lavorare, e lasciano la famiglia a godersi gli scampoli estivi
[bei colori, a proposito]
mentre tu ti godi loro, in senso figurato.

Esci a mangiare con un amico di vecchia data - in una pizzeria della città piccola mi hanno dato la tessera fedeltà, da tante volte che ci sono stata, anche perché era tra i pochi locali aperti ed è tra i pochi locali che ti permette di uscire a mangiare N volte senza accendere un mutuo - e poi esci a chiacchierare, e ti sembra di essere tornata indietro di dieci anni, quando con quell'amico ti facevi chiacchierate interminabili fuori dalla biblioteca dove facevi finta di studiare.

Agosto è un mese bellissimo.
Agli sgoccioli.

sabato 7 agosto 2010

serata a lume di una bottiglia di vino (papiro)

Vado a cena con ex-amante.
E' un anno che lo trovo un po' strano, espressioni infelici che non fanno parte di lui.
So già che la missione è scavare. Voglio sapere.
Sempre che ci riesca. Mi scrive che forse per le otto, otto e mezza riesce a venire a prendermi. Forse.
Alle sette e cinquanta sono vestita, mi manca da mettere a posto il capello tagliato di fresco
[a cui si è accompagnata la maledizione del parrucchiere, dopo otto giorni sono stata letteralmente atterrata da un vecchio e inconsapevole signore, ma questa è un'altra storia]
e gli ultimi ritocchi. Cioè profumo e sciacquata di faccia, ché io sono una persona che spende molto tempo sul look.

Già vedo la strada in salita quando prenoto. Invece della proprietaria, che conosco bene, mi risponde un cameriere credo egiziano, che nel momento che gli chiedo un tavolo
[specifico, perché mica sono abitudinaria, nooooo]
per due mi interrompe e inizia una filippica che non riesco a fermare:

C: "Vede, dipende dalle serate, stasera è tranquillo ma altre sere..."
P: "No, aspetti, io intendevo per questa sera"
C: "...altre sere è tutto pieno ed è difficile riservare..."
P: "Ma è per stasera, tra mezz'ora siamo lì"
C: "...riservare quel tavolo, che è ideale per due o quattro persone..."
P: "STA-SE-RA, vorrei prenotarlo per stasera!"
C: "...persone che vogliono un po' di tranquillità..."
P: "STOP, ASPETTI, SI FERMI, VORREI PRENOTARLO SOLO PER STA-SE-RA!!!"
C: "...eh? Ah, lo vuole per stasera? Non c'è problema. Mi lascia il nome?".
Se la buona serata si vede dal tramonto...

Arriva mentre faccio due parole con una vicina, e mi piace che si avvicini quatto, seguirlo con la coda dell'occhio e poi farsi notare, sì che la vicina mi saluti.
Va verso la portiera della macchina, è davanti a me, come da legge universale gli guardo il culo.
"Hai il culone, sei ingrassato?"
Si gira e mi fulmina.
Ha perso chili dopo mesi di dieta rigorosa (non che sia grasso, anzi, quando eravamo molto più intimi aveva un fisico asciutto e perfettamente proporzionato), io non gli ho mai detto "Sei magro, sei grasso, sei normale" e scelgo giust'appunto il momento meno opportuno del mondo.
Non mancherà di rinfacciarmelo a momenti alterni.
D'altronde.

Solito ristorante, una bottiglia di vino che fa il suo dovere.
Parliamo, al solito la distanza è inesistente da subito, non c'è alcuna confidenza da riprendere, è tutto così dannatamente facile, porca troia.
Andiamo da un argomento all'altro, poi lo stoppo e gli dico di raccontarmi del perché è triste.

Questioni importanti di lavoro.
[ci prova a nascondersi dietro il lavoro]
Questioni di coppia, di un matrimonio funzionale ai fini della famiglia, ma tanta rabbia, tanto rancore verso la compagna.
Non esclude la separazione.
Io credo che si separerà, ma non ora, tra qualche anno. Ho visto quel rancore talmente vivo che mi ha colpito in faccia, ed è difficilissimo ricostruire ex-novo un rapporto di coppia in queste condizioni.

E così, dopo tanti anni, ho la possibilità di chiedere, di sapere. Prima, quando ci frequentavamo regolarmente, non potevo. Non volevo. Ero curiosa come una scimmia, ma non mi sembrava lecito intromettermi nel suo menage familiare. Così come non volevo lui si intromettesse nella mia vita al di fuori della bolla d'aria piena d'amore e di attrazione animale nella quale vivevamo i nostri momenti. Ora è diverso, la bolla è scoppiata, siamo sulla terra, qualche volta all'anno ci vediamo, ci raccontiamo e, siamo due nostalgici, ci ricordiamo.
Il nostro fare l'amore era veramente fare l'amore, senza se, senza ma, io e lui, tutto il resto del mondo scompariva.

Lo osservo. Lo conosco da anni e anni, ma mi sembra uguale a come lo incontrai. Come se non fosse passato un giorno.
Gli dico, di punto in bianco: "Credo che tu sia stato il più grande amore della mia vita. Credo anche che il giudizio sia viziato dal non vivere la quotidianità. Chissà come sarebbe stato".
Mi guarda malinconico. So di essere stata la sua unica amante. So che mi ha amato. So che ammetterlo lo metterebbe in difficoltà.

Usciamo un po' rincoglioniti dal vino, ci mettiamo a parlare davanti alla macchina.
Mi dice che l'attrazione sessuale che ha sempre avuto nei miei confronti non gli ha mai permesso di capire l'entità del sentimento.
Gli rispondo che l'ho capita io, quella volta che ci facemmo mezz'ora di macchina a testa per vederci cinque minuti. Aveva le unghie e le mani incrostate con lo stucco, stava lavorando a una delle stanze dei bambini.
In quel momento, lampante, la chiarezza.
Un uomo che scappa di casa e con una scusa macina decine di chilometri per farti gli auguri di Natale, e stare cinque, ma proprio cinque minuti con te, carezzandoti il viso e baciandoti con dolcezza. E' amore.

Ricordiamo i momenti brutti, quelli belli, di certo più pesanti come ricordi da gettarseli alle spalle. Ma tant'è. Intanto un paio di sigarette, le zanzare che fortunatamente beccano solo lui, e baci da adolescenti. Quello lasciatecelo, è il nostro modo per dirci che, malgrado addii forzati ma che alla fine ci hanno portato a separare le strade, ci amiamo ancora, a nostro modo.

Sempre a intervalli regolari mi chiede un pompino, nel modo in cui fanno i gggiovani ma con modalità da vecchio. Sussurrandomelo nell'orecchio. Beh, vediamo se digerisco e se c'ho voglia, gli rispondo.
Ci mettiamo in macchina ma, ahimè, questa piccola città ha un sacco di cantieri illuminati a giorno. I miei spot da imbosco sono inutilizzabili. Finiamo tra un piccolo centro commerciale e una strada a scorrimento veloce. Più romantico di così.

Amoreggiamo in macchina, ci perdiamo, sento il suo odore ed è tornare in un posto amato e confortevole e bellissimo. E facciamo questo soffocone, suvvia. Si trattiene come un dannato, ma poi esplode: secondo me era un etto.
Lo guardo aspettando quel ritratto così familiare di felicità, soddisfazione ed incredulità.
Non c'è.
Quel ritratto non c'è, al suo posto il viso di un bambino che ha appena visto un elefante volare.
Scoppio a ridere, lo prendo in giro, ma fa fatica a riprendersi.
[le mie capacità amatorie sono indubbie, ma questa prestazione era buona, senza eccellenza]
Intanto gli dico che qualche ragazzino da palazzi lontani ci avrà ripreso e domani ci metterà su youtube, mi dice: "Non m'interessa...", è ancora in aria.

Mi riporta a casa, scendiamo dalla macchina, mi accompagna al portone. Ci baciamo, ancora, come due adolescenti. Ci salutiamo, chissà quando sarà la prossima.
[insomma, una serata passabile]

martedì 3 agosto 2010

ma quando mai gliel'ho detto

Un giorno, più o meno un anno fa, ho detto a ex-amante che i gggiovani chiedono prestazioni con una noncuranza imbarazzante (all'inizio, poi una si abitua in fretta e rilancia).
Tutta la sera a sentirmi chiedere prova orale o fisica, con la noncuranxa di un gggiovane e la carta d'identità più pesante, quasi il doppio.
Un tormentone.

[che domande, ovvio che ho accontentato il finto gggiovane, adesso non esageriamo con tutta questa astinenza]

Da ricordare per post futuro:
  • l'amore più grande
  • vita in due
  • occhiali
  • prenotazione
  • anni che non sembrano passare
  • attesa
  • odore
  • youtube
  • the morning after
(non sembra, ma tutto questo ha un senso)
(sembra)
(con 3 ore notturne e 2 ore pomeridiane di sonno non sono in grado neppure di scrivere il mio nome e cognome)

venerdì 30 luglio 2010

basta uno sguardo e sono cretina a prescindere

[Questo post è indicato solo per figlie femmine adulte. Il restante pubblico non potrebbe capire.]

Dialogo tra me e madre. Sorella in vacanza, zona Germania.

M: "Tua sorella ha scritto?"
P: "Si, ha detto che erano stati qui e là e domani ultimo giorno e poi rientrano."
M: "Allora va a Colonia. Devi dirle che, oltre a comprarmi la colonia 4711 [sono decenni che ne sento l'odore, ovunque, mia madre è una fan, n.d.b.], deve comprare le salviette, ché la signora C. mi ha detto che sono ec-ce-zio-na-li!" [non si capisce ove sia l'eccezione, sempre lo stesso odore. Poi cosa se ne fa una persona normale? Si deterge le mani che poi sanno di colonia?! n.d.b.]
P: "Mami, ma mi ha scritto che domani vanno a Monaco, credo ripartano da lì."

Sguardo che mi dà della "solita cretina".

M: "Non credo proprio! Comunque scrivile lo stesso quello che ti ho detto."
P: [Ja, mein Führer!] "...va bene..." [rassegnazione come unica arma]

Passa un'ora.

M: "Hai scritto???"
P: "Si ma..."
M: "E cosa ti ha risposto?"
P: "Un attimo! Ti stavo dicendo che, ovviamente, non mi ha risposto"
M: "Umpf".

Le figlie dovrebbero farle sante, sempre.

mercoledì 28 luglio 2010

attività serale anomala non ben identificata

Qui c'è uno schemino da farsi.
Io e C. - femmina - partiamo da un sms per consigliare all'altra un'applicazione per l'iPod e ci ritroviamo a discutere su chi ha il pisello più bello e più invitante tra quello di ex-moroso e quello del suo (più o meno) amante. Oggi abbiamo pranzato tutti insieme, con anche altra gente.

Nel bel mezzo di questo interessantissimo scambio, si inserisce la mia amica A., a cui riferisco il carteggio in corso. Lei lamenta una bella scopata che non doveva avvenire, e poi mette a tacere me e C. dicendo che i suoi ultimi due uccelli vincono e tolgono dalla competizione quello mio (il "fu" mio) e quello di C.

Inoltro allora a C. che le scrive (conoscendola di vista): "A. una scopata come si deve non ha prezzo, per tutto il resto c'è mastercard". Adoro la sua capacità di sintesi.

Sembrerà da queste poche righe che siamo tre superficialottone, ma in realtà non è proprio così.
Facciamo le fighe (o le zoccole, può sembrare, può essere, boh) materialiste in carne turgida maschile ma.
Uh, i lacrimoni asciugati,
uh, i lacrimoni consolati,
uh, i lacrimoni versati.

martedì 27 luglio 2010

non so come conosco uno scrittore

Forse attraverso qualche forum, forse a qualche fiera dove partecipavo per curiosità e lui pure. Boh.
Fatto è che conosco uno scrittore. Uno vero.
Non uno famoso, almeno non a me.
Ma.
C'è sempre un "ma".

Avendolo conosciuto per vie traverse, mai letto niente che avesse scritto. E lo scorso anno, chiedendogli un'informazione, abbiamo approfondito un po' la nostra conoscenza, ed è stato dietro mia richiesta che mi ha mandato la bozza del libro che stava scrivendo.

Io sono nazional-popolare e posso avere un filo voce solo sulla letteratura inglese o americana (meno), ma diavolo. Ho letto 'sta papagna - neppure tutta, non je la facevo - e mi faceva cagare la struttura, il lessico, l'ambientazione e la trama. Insomma, un successone, nella mia personale hit parade.

Poi stasera, leggendo una delle sue banalità su Fb (non so se è veramente buono come un angelo oppure un po' in cerca dell'assenso più largo possibile), mi metto a cercare se poi il libro è uscito.
Si.
Se ha avuto qualche recensione.
Si.
Se ne è uscito con le ossa rotte.
No.
Recensioni che, pur notando una struttura così e colà, un lessico più o meno, dicono che tengono il lettore avvinto fino all'ultima pagina.
Io sono ancora incredula e mi chiedo se:
  1. sono io una capra (opzione possibile, tranne che per il mio ego);
  2. è lui che ha molti amici che recensiscono via internet (non voglio pensarci, ma vista l'alternativa).
Resterò col mistero. Sembra brutto dirgli: "Ma com'è che quella cagata ha avuto recensioni buone?". Eh si, mi sa che è brutto.


domenica 25 luglio 2010

zero tituli

Ah, beh. Io normale, no grazie.
Quindi comincio un post dal titolo. Ma siccome non so bene cosa scriverò ne consegue (leggere sopra).

E' risaputo che io sia sfigata per le uscite, quindi o si accavallano, o si svolgono con tempi proibitivi (neve, uragani, grandinate, e via scrivendo) [ma dove sarà Via Scrivendo? mah], o si trasformano in tentativi di suicidio.

Posso forse prevedere? Sono forse una metereologa? Nein. E quindi prendo un impegno (cosa rara) e lo mantengo.
Ed eccomi barcollare nella calura della città grande nelle due serate più calde del secolo. La prima, in particolare, mi ha fatto rincasare ore 1.30. Temperatura esterna: 33°. Temperatura percepita: 98°.
Comunque salva.

Una sera sono uscita a cena con ex-moroso, ché era un po' che ci dovevamo aggiornare.
Insomma, sembra davvero preso da questa nuova ragazza, straordinariamente sua coetanea, anche se la Grande Zoccola non lo molla. "Mica mi vorrai mollare a inizio estate come tutti gli anni, aspetta almeno settembre!" e lui, fesso, ha accettato.

Da dire che anche questa nuova figliola viene da una situazione facile facile: pluriennale fidanzamento in crisi e nel frattempo zompava allegra nel letto di un uomo di dieci anni più grande, di una moglie in più, di tre figli da crescere. Ah, ecco. Adesso pare che abbia mollato il fidanzato, anche se dormono ogni tanto insieme, e stia lontano dall'amante.
Gli dico, tra i fumi dell'alcool: "[nomignolo] ma una storia normale sembra brutto?"
Lui: "Mica le cerco, mi capitano!". Sarà.

Comunque due cose, anzi tre, mi hanno colpito:
  1. mi ha fatto leggere una mail che la ragazza gli ha scritto. Ora, insomma, io conosco ex-moroso da sette anni, l'ho visto crescere, anzi, decrescere, e perdere i capelli. Credo di conoscerlo piuttosto bene. L'immagine che lei ha di lui è lontanissima dalla realtà. Lui viaggia di fantasia e crede a quest'immagine che lei si è creata, ma se si sovrapponessero si potrebbe giocare a "Trova le 678 differenze!". Pazzesco. E chissà quante volte è capitato a me di fare lo stesso, di attribuire a taluni comportamenti un valore che non aveva niente di reale. C'est l'amour, forse;
  2. parlando di amicizia e chiedendogli perché non ha comunicato a una comune amica psicopatica che frequenta questa ragazza, mi ha detto che non è che c'è bisogno di raccontare agli amici la rava e la fava (nooo?!?), e che a pochissimi parla delle sue cose più intime. "Con te io riesco a parlare di tutto, anche se alle volte hai un pregiudizio [no! ho un giudizio, per altro basato su elementi che è lui a narrarmi, n.d.b.] che ti fa male interpretare. Però ascolti e dici cose normalmente di buon senso, e a me piace parlare con te, sono a mio agio". A seguire mia ruota di pavone. Beh, la cosa ha conseguenze sgradevoli, tipo sentire: "Uh [mio nomignolo], guarda quella lì, come glielo struscerei tra le tette (sostantivo plurale intercambiabile con "chiappe", "cosce" e via scrivendo) [che ancora non ho trovato]";
  3. ex-moroso, dopo avermi parlato di un possibile amore, tenta di fare la persona seria. Quindi non mi chiede un soffocone o una scopata ma, sulla via di casa, mi dice: "Dove parcheggio?". Cioè, l'altro modo per chiedere le cose di cui sopra. Adesso. Sappiamo tutti benissimo che la mia baldanzosa risposta ("Dove vuoi parcheggiare?! Sotto da me") è stata frutto della temperatura impossibile e dell'aver avuto la cena ancora sullo stomaco, ma questa sua inaspettata delicatezza mi ha fatto molto sorridere. Secondo me sperava che i miei ormoni fossero mattarulli, invece sopivano. A ragione.
Raccontandogli della storia tra Tizia e Ragazzo, mi ha fatto notare che lui la cerca. Che Tizia è stata un po' inflessibile e si stufa troppo presto delle persone che deludono le sue aspettative. Lo so anche io, lo dico sempre a Tizia. Ecco, forse si è un po' offeso quando mi ha chiesto come fosse Ragazzo. "Giovane, bassetto, uno e settanta, e senza tanti capelli, ma con un gran bel sorriso. Un po' ti assomiglia!".

Uh, mai dire a una ragazza/donna che è ingrassata e mai dire a un ragazzo/uomo che ha perso i capelli. Due regole di vita.
Comunque, come settimana scorsa, anche quella che viene me lo trovo tra i piedi per mezza giornata lavorativa (è un po' strano, ma carino!).
Magari prima di pranzo. Con l'aria condizionata. Un aperitivo. Secondo me ci sta.
Vediamo cosa mi dicono gli ormoni.

[pregasi non fraintendere: aperitivo inteso come "attività muscolare pre-pranzo", e non come "bere del liquido organico", non sono così tantissimo greve]

lunedì 19 luglio 2010

se mi posso permettere

ATTENZIONE ATTENZIONE

E' durato poco il periodo senza la parolina rompipalle, altrimenti detta captcha, ma subito erano arrivati commenti spam. Ma che due cojones. Quindi l'ho rimessa. E così neppure un commento, spero perché con Internet Explorer non si visualizza 'sto cazzo di captcha.

Non avendo il tempo di capire perché, invito a scaricare il browser Chrome, si carica in un lampo ed è molto semplice da utilizzare. No, non mi paga nessuno. I fans di Mozilla mi daranno dell'illetterata, ma quest'ultimo ci mette troppo ad aprirsi e, ogni tre per due, fa fare aggiornamenti o propone add-ons.

Per tornare a me, un breve promemoria:
  • sono uscita nelle giornate più calde del millennio, devo ancora riprendermi;
  • ho visto ex-moroso e mi ha persino pagato una cena; mi ha fatto anche un complimento molto bello, spero di non dimenticarlo, ma tutto ciò non gli è valso un soffocone (il caldo è il caldo, e non potevo invitarlo a salire);
  • la mia capa è colta da colpi di calore, e gioca allo scaricabarile, dimenticandosi quanto io possa essere tignosa;
  • anche oggi Ragazzo ha scritto a Tizia, e stavolta lei gli ha detto con chiarezza che lui manca il punto: la condivisione.
Tutto ciò dovrà essere sviluppato, ma ho lavorato fino a tardi e ora crollo mentalmente deceduta, il che non mi impedirà di vedere almeno una puntata di True Blood.
Devo bere, bere, bere, sono disidratata e approfitto di questa finestra spazio (il letto) - temporale (ma non doveva piovere, cazzo?!).

Fine delle trasmissioni, a breve su questi canali.

martedì 13 luglio 2010

i punti salienti, cioè i punti che salgono, per essere etimologicamente precisi

  • La mia capa strabordante è andata in panico, ergo fatto andare in panico prima me e poi la mia collega, circa tre volte negli ultimi due giorni. Per niente, poi. Bolle di sapone. Ha un po' cagato il cazzo, digiamogelo;
  • Tizia ha provato a spiegare a Ragazzo la rava e la fava, sul perché si era stufata, in modo molto sincero e diretto, ma la risposta di Ragazzo è stata contingente. Cioè si è giustificato per la giornata in cui non le ha risposto ad uno stupido sms: non voleva che alcuno gli rompesse i coglioni. Si è scordato di averle risposto un giorno e mezzo dopo con una parola di ben tre sillabe tre, si è scordato dei passati weekend silenziosi, si è però ricordato la scorsa domenica mattina di scriverle via fb (almeno 6 o 7 parole, mica pizza e fichi), facendole vedere che lui c'era! E dai, ma che senso ha? (Tizia accetta le più svariate interpretazioni)
  • fa molto caldo e mangio gelati al posto di yoghurt (oggi sono molto nozionistica: lo yoghurt è un prodotto originario della Bulgaria, che perla), e ciò non va tanto bene;
  • fa molto caldo e bevo coca-cola, ma mordo chiunque provi a sostituirmi l'originale con la coca zero, light, etc. etc.;
  • fa molto caldo e domani volevano accompagnarmi in ufficio con una macchina senza aria condizionata, tipo alle undici del mattino, ma devo morire giovane? Ditelo. Piuttosto mezzi pubblici tutta la vita;
  • uno spaccacoglioni mi ha dato della "superba" perché non ho risposto ad un carteggio via fb (lui chiede amicizia, io dico no ché accetto solo amici reali, lui dice che diventeremo amici-amici, io mi dimentico di rispondergli). Superba io?! Tzè! Pussa via, verme!
  • 'notte.

giovedì 8 luglio 2010

stufìda quando vorrei movida

Ci ho pensato cinque minuti fa.

Appena arrivata in ufficio ho beccato il mio collega M., che risiede qualche ufficio più in là.
No, non è che mi sono imboscata con lui, non è il mio tipo. Ha i denti storti, la mascella spostata in avanti.

Beh, insomma, qualche giorno fa mi aveva chiesto di risolvergli una piccola cosa tecnica sul pc, poi non c'era stato tempo. Allora oggi mi offro (no, non a rapporto sessuale, beh, non a lui) e lui tutto contento. Non appena mi sono seduta davanti al pc mi torna in mente: perché ero entrata a razzo in ufficio? Ah, già, mi devo pettinare.

[doccia, capelli, pettinati, incremati, ripettinati. Solo che poi asciugano e sembrano: 1.unti 2.bagnati. Necessitasi pettinata]

Finisco e gli dico: un attimo che mi pettino e poi vado. Lui mi guarda un po' strano. Mi metto in un angolo, mi pettino, saluto e vado. Però.
Ma lui cosa avrà pensato? Che sono una demente. Non avevo tempo di passare dal bagno.

Tizia si è decisamente rotta le balle.
Ragazzo, assente per tutto il weekend, scrive sms inutili o da beota.
Analisi precisa di Psycho che, guarda il caso, è anche amica di Tizia.

"A te non ti fa incazzare perché sospetti sia fidanzato. A te fa incazzare l'omertà. Queste cortine scure che lui getta sui suoi weekend e su giornate stranamente silenti". Vero. Vero vero.
Non sopporto chi tace le cose.

sabato 3 luglio 2010

ascoltando buonanotte fiorellino

Sarà che questa notte è per me, caro il mio Francesco (l'altro, quello nobile), ma ecco, ho qualche cosa da ridire:
  1. ho appena scoperto che il mio ex-pseudo-fidanzato si è sposato, la cosa mi disturba, ma forse senza ragione. Non era un cattivo ragazzo, sapeva essere affettuoso, sapeva metterti paletti - ché nessuno dei suoi pochi concittadini doveva sapere che stavamo insieme - salvo poi abbatterli lui stesso e prenderti per mano le ultime sere passate al paese e mostrarti con orgoglio e baciarti in pubblico. Non ci siamo più parlati. Avevamo un patto per cui, non essendo alcuno dei due follemente innamorato dell'altro, quando o io o lui avessimo preso a frequentare un'altra persona ne avremmo dovuto informare l'altro. E' successo prima a lui, e col cazzo che mi ha detto qualcosa, l'ho dovuto mettere con le spalle al muro e non gli ho perdonato questa cosa. Molti dei suoi amici, diventati anche miei amici, non gli hanno invece perdonato la nuova fidanzata, che era una spaccapalle polemica e arrogante. E che l'ha mollato, spezzandogli, credo, anche il cuore. Ne ha sposata un'altra, e io mi auguro che sia felice e, essendo decisamente ricco, meno taccagno;
  2. mi sveglio e mentre prendo il caffè in cucina sorrido da sola. Poi passano le ore e sono sull'orlo delle lacrime, senza ragioni apparenti, e non capisco cosa funzioni male. Forse devo cambiare il radiatore;
  3. Tizia ha le palle - che non ha - sfrantumate, perché Ragazzo, che è al mare, ha risposto con un messaggio di una parola (una) ad un suo precedente. Ragazzo, se hai una ragazza ma porca puttana, dimmelo e basta, invece di 'sto silenzio del weekend e 'ste chat interminabili i giorni prima, machepppalle;
  4. sono un po' insofferente, a molte cose, molte persone;
  5. forse è il caldo che mi fa uscire fuori di cotenna;
  6. tifavo Paraguay e ha vinto la Spagna, tifavo Argentina e ha vinto la Germania, sono un po' disturbata;
  7. beh, oddio, non che quest'ultima sia una novità;
  8. otto è il cerchio arzigogolato che si chiude, quindi chiudo qui.

mercoledì 30 giugno 2010

ultimo post di giugno

Oggi è successo questo.
Ero lì bella tranquilla che facevo 290.000 cose allo stesso tempo (ne ho conclusa mezza), quando arriva la mia collega Precisina che si lamenta, con la debordante capa e altri, di 89 cose. Tra cui la gestione, per lei impossibile, del database. Quello comprato e gestito da Ragazzo.

Allora racconta che ha telefonato a Ragazzo chiedendogli la 587° modifica ai campi di ricerca, e intanto elenca tutta una serie di robe che, assurdamente, vorrebbe cambiassero.
Poteva forse Tizia tacere? Mai.
Prende il cellulare e, con sorpresa, trova un messaggio di Ragazzo.
Gli risponde descrivendogli per filo e per segno ciò che sta avvenendo, e Ragazzo - esasperato da Precisina - un po' si lamenta.

Cellulare sulla scrivania, tra il mio pc e il mulo di riserva.
Mica che Precisina non decide di utilizzare il mulo?!
Tizia se la trova all'improvviso a fianco, quando Precisina le chiede di spostare uno zainetto. Il cellulare ovviamente aperto sulla lista dei messaggi arrivati: gli ultimi dieci sono tutti di Ragazzo.
Panico!

Tizia ha la brillante idea di chiedere a Precisina di prenderle una cosa, acchiappa celermente il cellulare e chiude l'applicativo dei messaggi. Si chiede se sia stata sgamata, ma poi ragiona e crede di no. Altrimenti Precisina le avrebbe fatto una mega-scenata.

Quando è sulla via di casa, spiega a Ragazzo il motivo del blackout, e insieme commentano e se la ridono. Se Precisina sapesse cosa combina Tizia, riderebbe un po' meno.

[non per fare una difesa d'ufficio di Tizia, ma Precisina rompe veramente i coglioni, su tutto. Da quando è arrivata nel nostro ufficio, saranno due anni scarsi, ce lo ha ribaltato, cosicché adesso che è tutto bello ordinato, nessuno trova più una sega. Tanto per fare un esempio, ecco]

martedì 29 giugno 2010

brevissimamentissimamente

  1. Ex-fidanza sabato ore 13.30 mi propone di venire con pizze, gelato, moglie e psycho domenica sera. Yuppi!
  2. migliore amica sabato ore 14.30 mi propone di venire con pizze, gelato e altra migliore amica lunedì sera. Yuppi! Che sfiga!
  3. migliore amica gelosetta di ex-fidanza;
  4. migliore amica mi fa duecentomilaeuna domanda sul perché non senta nominare da me ex-fidanza;
  5. dopo un pressing forsennato, confesso e lei si picca un po';
  6. due graziose serate, mai dirò quella che mi ha divertito di più;
  7. sono in preda a scazzo immotivato;
  8. Tizia ha avuto il solito blackout del weekend con Ragazzo, ma costui lunedì l'ha cercata in ogni luogo e in ogni lago;
  9. Tizia ha la conferma che il mondo è piccolo quando un'amica le dice che lo conosce e che l'ha incontrato sul lavoro una marea di volte. Ma come?! Da notare che abita a 60 km dalla nostra città piccola;
  10. mia sorella mi ha portato quella che sarebbe stata la mia terza felpa celeste, io odio il celeste, per di più in ciniglia, per di più con inserti agghiaccianti, e poi si offende se con cortesia le dico che può reciclarla;
  11. undici come i giocatori di squadra di calcio: numero più opportuno non c'è, anche se io tifavo Portogallo. [e non per Cristiano Ronaldo]
P.s. Essendo che sono come Saint Thomas, sono andata a controllare l'affermazione di PuroNanoVergine che sosteneva che con IExplorer non si visualizzasse il captcha: vero! (io avevo in realtà capito che non lo chiedesse più) Lo tolgo, se no chi commenta più?

venerdì 25 giugno 2010

riepilogando

Notizia n° 1 (pallosa)

Ci sono stati, dove lavoro, due episodi di pessima organizzazione che mi hanno coinvolto direttamente. Allora parlo con la mia capa strabordante, la quale mi dice: "Hai ragione", "Non si può sempre tacere", "Fai bene a parlarne con la grande capa (di 'sto cazzo, n.d.r.), eccetera.
Lei, stranamente, di questo marasma non aveva responsabilità.

Quando la grande capa di etc. etc. fa una puntatina nel nostro ufficio, le chiedo spiegazioni. Su un episodio, con faccia seccata, mi risponde che "è tutto da dimostrare che con una diversa organizzazione le cose sarebbero andate meglio", tutto da dimostrare una minchia, ma comunque.
Sul secondo episodio inizia a vaneggiare, dicendomi prima una cosa, poi un'altra, poi, dietro mia insistenza su cosa si possa fare per ovviare al problema che comunque permane, la vera ragione: mancanza di fondi, di materiale, e in attesa che un altro dipartimento si faccia carico delle spese correlate (che, per precisione, sono minime, ma proprio minime minime).

E conclude con un "Sono stanca di essere crocifissa!", dandomi nel frattempo le spalle e uscendo dall'ufficio seccatissima, con la sottoscritta che dietro le diceva a voce alta, solo per farsi sentire da questa cogliona: "Ma chi la sta crocifiggendo? Le sto facendo delle domande!".
Una testata in piena bocca non sarebbe stata una cattiva idea.

Nel frattempo la mia capa, all'inizio assente, è entrata nell'ufficio ma, questa stronza, si è ben guardata dal trattenersi o dal chiedere di cosa stessimo parlando. Perché? 1. salvarsi il culo 2. sostanziale disinteresse rispetto al lavoro del gruppo 3. rapporti personali con la grande capa di etc. etc.

Però io sono un po' un cecchino (autolesionista senza ombra di dubbio, ma pur sempre un cecchino), sicché poco più tardi becco la capa in riunione e le faccio presente, con un tono duro che manco il peggior critico della nazionale, che da chi è responsabile di una struttura mi aspetto risposte e non toni seccati, e soprattutto non accetto che mi si venga accusata di crocifissione. E lei si mette a giustificarla, dicendo che le riunioni per il budget agli altissimi livelli sono esasperanti, che lei non farebbe il mestiere della grande capa di etc etc. per nessun compenso al mondo, che di qua, che di là.
Fino al fatidico: "Eh, ma cosa vuoi, sarà stata nervosa per i fatti suoi". Ehhhhh?
"Ma cazzo vuol dire? Stiamo parlando di una professionista lautamente pagata, e allora io sono nervosa per i cazzi miei e sono autorizzata a tirarle dietro il portatile, come si sarebbe meritata?!".

La mia capa è una furba, sono io che sono una fessa, perché credo ancora che certi errori non dovrebbero essere fatti, perché credo che, quando è troppo tardi, si debba cercare un modo per evitare di ripeterli. E mi espongo, mettendo a rischio il mio di culo, perché sono tutti bravi a dirmi: "No, hai ragione, hai ragione", ma quando c'è da tirare la testa fuori dalla sabbia, chissà com'è, tutti sono più propensi a mangiare sabbia.

Sono incazzata, ma più che altro sono disgustata dai comportamenti di chi quotidianamente mi circonda. E ha un bel dire il collega ciccio a informarmi: "Metti in conto che per un mese la grande capa di etc etc. non ti rivolgerà il saluto", ma anche tu, collega ciccio, che mi hai poi difeso, che hai visto il nostro fallimento per ragioni a noi non imputabili, che pure eri presente durante la discussione, dov'eri? Non ti ho sentito proferire mezza parola, eppure non sei in una posizione diversa dalla mia, anzi. Per anzianità anagrafica e di servizio sei probabilmente ritenuto più autorevole.

'Fanculo a tutti. Meno male che, grazie alla convalescenza, non devo vedere le vostre facce di cazzo tutti i giorni.
Ovviamente sono stata probabilmente nominata per eventuale licenziamento. Può darsi che non lo facciano. Ma solo perché sanno che su questo sarei una cagacazzo, che non darei tregua a nessuna e a nessuno.

Notizia n° 2 (più gradevole)

Tizia e Ragazzo si sono sentiti regolarmente, Ragazzo lancia lì frasi che mi fanno riflettere sul fatto che dà per scontato che, non si sa quando, poiché gli incontri rimangono sempre a quota uno, i due avranno una storia. Di un giorno, una settimana, un mese, un anno, chissà. Glielo fa capire e anche in modo non troppo ermetico. Per capirlo lei.

A parte Psycho che ritiene le loro chattate addirittura erotiche (psycho di mestiere e di fatto), di fatto sono esplicite, carine, simpatiche, è strano che Tizia abbia voglia di chattare, e ciò mi impensierisce un po'. Ma di fatto i due non si conoscono se non in modo teorico e, quando Tizia l'ha rammentato a Ragazzo, lui le ha chiesto se volesse tornare (sarebbe stato più corretto "cominciare") a darsi del "lei", e lei gli ha risposto che o così oppure, la prossima volta che sarebbe ricapitato in ufficio e avrebbero preso un caffè, avrebbe potuto infilargli la lingua in bocca, tanto per sbrigare le formalità. L'ha un po' spiazzato.
Beh, Tizia ha spiazzato anche se stessa.

Adesso: se Tizia fosse in condizione da uscire, fare e disfare sarebbe un'altra cosa, e forse io non sarei più neppure qui [non nel senso di schiattare] a raccontare della loro praticamente virtuale mezza storia. Ma è ancora in condizioni precarie, esce poco e mai la sera perché è molto anemica e molto stravolta, però.
Però.
Punto.

Notizia n° 3 (gradevolissima)

Questa mattina mi scrive un sms ex-amante. Mi riporta un dialogo tra lui e un collega. Il collega gli chiede chi sia la gnocca che sta contemplando su FB, lui risponde che sono un'amica.

[si, la gnocca sarei io, pavone ruota di]

Il collega lo zittisce dicendogli che sembra stia contemplando la madonna.

Adesso.
C'è forse un modo migliore per farmi tornare, seppur temporaneamente, il sorriso?
No. Non c'è. E ora che l'ho scritto nero su bianco, che poi diventerà bianco su blu, il sorrisetto idiota è tornato a fare capolino.

P.S. ho un po' i miei tempi nella stesura dei post, però ho persino aggiunto una news rispetto al promemoria precedente. Secondo me sono scusata.

P.P.S. Tizia ha fatto una cagata tecnica, ha inviato a Ragazzo una foto tratta dal blog. Senza copiarla, naturalmente, presa dal proprio archivio, ma cercando il nome della foto si trova questo blog. Puttana troia, che idiota, Tizia. Messaggio per Ragazzo: nel caso lo avessi trovato e letto ed entrato nelle mie cose più intime, persino delle mie labbra e non dico quali, ti spiacerebbe darne notizia a Tizia? Grazie.
E i miei più cordiali saluti.
[#%$?#+*§£!!!]

giovedì 24 giugno 2010

un paio di notizie, domani asap

  1. Gli sviluppi di Tizia e Caio
  2. Un momento interlocutorio con una persona
Una è buona, l'altra è incazzata. Anche le notizie nel loro piccolo si incazzano.
Ma tra qualche ora, perché adesso ho un po' sonno.

E a chi pensa che questo sia un post inutile rispondo: è un post promemoria, porchimmondo!

sabato 19 giugno 2010

fatiscente a punti

Dunque.
  1. ieri, ore 2.00 a.m., per fortuna trovai il mio amico R. su skype, conseguenti 63' di scambio in chat, poi altro cazzeggio fino alle ore 4.30. Ho un po' di debito di sonno, se ne è accorta l'amica psycho mentre io, sdraiata sul letto, le davo risposte senza senso affossata dal sonno che cercava di farmi soccombere, mentre lei era al mio pc (sono in uno stato fatiscente);
  2. già il solo fatta che l'abbia lasciata sola al mio pc, mio mio, deve far capire che sono ancora un po' lontana dal recuperare la forma. Io inizio a odiare la carne che devo mangiare ad ogni pranzo: no, io che odio la carne non esiste;
  3. la Grande Zoccola, amante di ex-moroso, è stata beccata dal marito per un sms stupidamente lasciato sul cellulare, quindi separazione, quindi ex-moroso - anche se lungi dall'ammetterlo - ha un po' l'ansia, e non per le mazzate del marito cornuto (quelle le ha evitate nel match seguente alla scoperta), ma per le aspettative della Grande Zoccola. Mi sono limitata a dirgli che sarebbe anche il caso di decidersi, o con lei o senza, anziché dichiararsi innamorato e fare sesso con un indecente numero di femmine (sottoscritta compresa, ma non negli ultimi incontri perché i miei ormoni facevano sciopero perché non erano cagati);
  4. pare che una conoscente se la sia presa di brutto perché le ho detto che aveva i capelli strani: mi sembra un motivo più che valido. Ma perché i maschi talvolta sono sì ottusi da non capire che dietro a una puttanata come questa vi è un'incazzatura verso il maschio stesso, che per vari motivi non può o non deve essere esplicitata, e quindi le subdole femmine ricorrono a trucchetti come questi? Io sono stata apostrofata dal maschio ottuso: "Lo so che non volevi essere cattiva, ma alle volte sei aggressiva e non ti accorgi". Ciccio, tu non mi hai mai visto aggressiva, poi come si faccia ad essere aggressivi con frasi sì pregnanti quali "Hai dei capelli strani" è tutto un quiz;
  5. Tizia e Ragazzo sono fermi a un punto morto. In verità Ragazzo ieri ha invitato Tizia ad andarlo a vedere in uno spettacolo, però Tizia è in condizione pessima sicché ha declinato l'invito. Però alle ore 4 della mattina Tizia ha trovato uno dei primi scambi, assolutamente lavorativi, tra loro, e gli ha chiesto il numero di madonne che Ragazzo deve aver tirato a Tizia, ma egli nega di averla ricoperta d'insulti. Sarà;
  6. finché Tizia nun se ripija qui siamo fermi, ed è un peccato. Ma svenire tra le braccia di uno, per quanto romantico, non è il modo migliore per interagire, soprattutto se lui non ti prende in tempo;
  7. sette come i giorni della settimana, e il 7° non era mica domenica che è alle porte? Quale miglior numero di chiusura?

martedì 15 giugno 2010

telefonia

Malgrado tutto.

Oggi Tizia comincia un po' a mettersi in pari con il lavoro.
Oggi Tizia manda una mail a Ragazzo per lavoro.
Ragazzo le scrive che la chiamerà su Skype. Oddio.

Tizia avrà quindici contatti su Skype, ad essere larghi.
Ma ogni santa volta trova qualcuno in vena di chiacchiera.
Allora Tizia fa quella che dorme, ma i suoi amici non ci cascano più, insistono, insistono, finché lei cede.

Eccola su Skype che chiacchiera amabilmente con il suo amico che abita in cima al cocuzzolo, ed ecco che Ragazzo la chiama sul cellulare. Tizia - che mancanza di dignità! - si strappa via la cuffia dopo un frettoloso "Ciao, ciao, chiamata di lavoro", e ancora vede nella webcam quell'altro che finisce di parlare.

Ragazzo è su un treno di ritorno da un cliente, e di fianco a lui c'è una tizia che parla ad alta voce al telefono: alla richiesta di far zittire la figliola con una gomitata, Ragazzo le fa capire che è un troione (dalla parola cioccolato: milka, mucca, vacca. Ho molta fantasia, si) ed è dunque intoccabile.

In treno si parla poco di lavoro e si dicono molte scemenze, poi interruzione e ripresa un tot dopo - nel frattempo Tizia, che voleva schiacciare un pisolino, si becca anche l'amico che un po' si auto-commisera - e si lavora e nelle pause si scherza ed è divertente, è molto divertente.

Dopo un tot ancora un'altra interruzione, ché ragazzo mica può dedicarsi solo a lei, ma appuntamento rinnovato per domani o dopo. Dopo innumerevoli ore a letto, domani Tizia si fa accompagnare in ufficio per mezza giornata, chissà se resisterà.

Comunque io, che la osservo da tempo, non avevo mai visto Tizia così contenta di stare al telefono. Mah.

domenica 13 giugno 2010

undecimo dei mondiali

"...dall'undecimo del secondo tempo..."
Ma come si fa a non amare le radiocronache, con questo linguaggio talvolta desueto, se non arcaico?

Ieri un radioascoltatore ha chiamato dopo la partita della squadra della terra d'Albione (mi adeguo) e ha detto che i telecronisti rai facevano cagare, provocavano confusione nello spettatore, mentre i radiocronisti sono stati sommersi di complimenti. [gelo in studio, poi probabilmente in pubblicità hanno fatto tanti gesti dell'ombrello ai colleghi della tv]

Non potrei essere più d'accordo.

sabato 12 giugno 2010

indelebile tristezza

Sono triste, indelebilmente triste.

Ex-moroso, che è una di quelle persone a cui voglio veramente bene, mi ha messo in pratica all'ultimo gradino della sua scala di priorità.

Ed io è da ieri mattina che sono un po' incazzata, poi dall'incazzatura sono passata alla tristezza.
E non riesco a lavarmela via, più appiccicosa dell'afa.

venerdì 11 giugno 2010

non è tempo per noi

A parte che oggi sarei dovuta andare fuori con l'amore mio e niente.

A parte che domani c'è la cena all'aperto e io non ci sarò, con forte probabilità (visto anche che sono un po' insonne, forse si noterà leggermente dall'ora del post).

A parte tutto oggi mi ha chiesto un'altra foto. Gli ho chiesto perché. Mi ha risposto; "Per masturbarmi di nascosto mentra la guardo", e mi ha annientato con questa sua risposta, ho riso e mi ha annientato.

E se io, che lo vedo così diretto e spontaneo sbagliassi? E se avesse ragione il buon PNV?

E se io fossi una gran fessa ad andare in brodo di giuggiole perché dice che nella foto sono proprio bella (gli ho subito risposto, per onestà intellettuale, che fortuna che non mi vedeva per video, visto che non mi si può vedere, oggi compìo sei giorni di capelli non lavati, ma che schifo)?

Ma dove cazzo ha imparato la tecnica per rendersi interessante ai miei occhi? (forse ex fidanza, sant'uomo, ha aperto una scuola per fare soldi, solo che si è trovato con un solo alunno)

mercoledì 9 giugno 2010

con vale, scienza

Il punto è questo.
Oggi l'amica psycho mi ha fatto una cazziata perché non le piace la nuova intestazione del blog.
Me ne farò una ragione.
Il blog.
Cazzo, il blog!

Non è che me ne sia scordata, è solo che sono tornata a casa lunedì. Dall'ospedale. Dopo otto giorni.
Un piccolo intervento due settimane fa e "massiva" complicazione dopo tre giorni.
Perso molto sangue, etc. etc., ci si mette pure 'sto caldo di merda, etc. etc.
Discorso chiuso, sono uno straccio straccio, ma vietato commentare.
Dormo molto, quindi rimane poco tempo.
Comunque aggiornavo più il blog in ospedale che qui (siano santificati gli smartphone).

Ora. Amici, posta arretrata, minchiate varie, ergo blog non aggiornato.
Aggiorno.

Continui contatti di Tizia con Ragazzo, che ieri le ha chiesto a quando il prossimo caffè.
Eh, ciao, mi sa che mi salta pure la famosa cena all'aperto.
Magari settimana prossima.
Però cos'è che sfugge a Tizia?
Qualcosa di inafferrabile, che non riesce a cogliere né a chiedere.
Questa cosa la manda in bestia, non succede mai così.
Sarà pure in condizioni non ottimali ma ci pensa. Senza costanza, senza ossessione. Però guarda se lui ha scritto. Guarda gli sms sul cell. Se non c'è nulla pazienza, se c'è qualcosa di solito nasce una micro-conversazione (quasi monosillabica) che può andare avanti ore.

Tizia è divertita da Ragazzo, e lo trova acuto.
Ragazzo, Tizia crede e/o spera, altrettanto.
Ho bisogno di un retino per le farfalle. Per cogliere il quasi inafferrabile.

sabato 5 giugno 2010

saturday night's puke

[che oramai tutti sappiano che mia sorella non è in grado di cucinare è un conto, ma che non sappia affettare e/o conservare la bresaola è un altro]

Dunque eccoci ad un'altra puntata di questa storia che sembra fare più ascolti del vecchio Biutiful, sebbene la scrivente possa aver bisogno di assentarsi per abbracciare la tassa del cesso. Proviamoci lo stesso.

Dunque, come d'incanto, giovedì 3 Ragazzo ricompare, come da copione. Quando giovedì sera Tizia trova suo messaggio su FB che chiaramente invoca la sua presenza, gli dice che il giorno dopo cercherà di scrivergli mail.

Tizia trova il pc e lo raggiunge, e gli scrive. Ma nel frattempo deve vedere delle cose di lavoro, quindi non tampina la mail. Però verso la fine del paio d'ore a lei concesse, vede che lui, a parte una stitica replica, non ha aggiunto altro. Ecco. Porca di quella troia porca, black out già cominciato.

A Tizia girano di brutto i coglioni.

Allora in serata, dopo cena, gli scrive un messaggio che gli chiede che fine abbia fatto. Ragazzo gli fa la stessa domanda. Eh?! Ragazzo dice di aver risposto alle mail di Tizia, e di aver anche risposto alla sua domanda su quella cosa che Ragazzo voleva dirgli a voce. Tizia sacrifica due diottrie di presbiopia, ma col cellulare si collega alla posta elettronica. Non trova una sega e pensa che Ragazzo l'abbia presa per i fondelli e gli dice dove vorrebbe appendere i fondelli di lui.

Ma Ragazzo dice che le reinvia la mail. Nel frattempo nella camera di Tizia si è formato un gruppo d'ascolto composto da un'amica di Tizia, omonima, e due ragazze - di cui una molto giovane - che seguono con passione la vicenda, previo briefing illustrativo degli elementi oggettivi e di quelli soggettivi da parte di Tizia. Con la gentile partecipazione della sua omonima.

Le due semi-sconosciute inzigano Tizia sulle domande cruciali, ma sembra che Ragazzo non entri in contraddizione. Quindi Tizia aspetta, con limitata speranza e gruppo d'ascolto oramai ridotto alla sola omonima (con la ragazzina giovane [io sarei una ragazzina vecchia, beh, insomma vecchia, matura, beh, insomma matura, un po' scotta] che dice; "Peccato dover andare, era molto appassionante...") la mail. E che sorpresa quando arriva.

Avrebbe preferito leggere altro. Invece legge di una storia familiare difficile. E, nascosta tra poche righe, la sofferenza di Ragazzo. Che Tizia e Ragazzo hanno in parte in comune - la perdita del padre da piccoli e la fatica delle madri - e che perciò Tizia coglie facilmente come non riuscirebbe a chi non ha attraversato lo stesso fiume.

Tizia si sente una merda. E ancora più una merda quando, dopo racconto all'omonima, si riconnette alla mail e trova i messaggi che Ragazzo diceva di averle spedito senza che lei ci credesse. Autostima di Tizia affossata.

Gli racconta allora la sua storia familiare - in modo scarno e asciutto - e gli scrive, dopo, un sms per comunicargli l'avvenuta risposta e il proprio senso d'inquietudine. Ragazzo la legge e poi le scrive che è condivisione, perché dovrebbe essere inquietudine? Tizia gli spiega che l'inquietudine deriva da aver scoperto un'infanzia così simile e così anomala.

A questo punto i ricordi di Tizia si fanno confusi. Forse si danno la buonanotte, forse no. Ma si chiudono i contatti.

Sabato Tizia riflette. Molto. Tra una riflessione e l'altra e l'intervento di una magica pillolina, è pure passata la voglia di vomitare.

[still to be continued]

giovedì 3 giugno 2010

il finesettimana (o equivalente) enigmistico

[correzione: il post venne iniziato il 2 giugno ma concluso, aggiornato, commentato il 3, più o meno alla stessa ora. E siccome sono precisina, una volta ogni morte di, ho corretto. Chi usa i feed è avvisato]

Allora succede questo.
Succede che Tizia non sente cenno alcuno da Ragazzo fino a lunedì mattina. E stavolta non cede. Non le costa fatica, il black out di Ragazzo la fa un po' incazzare.

Lunedì mattina, regolare come una fase lunare (volevo scrivere ciclo mestruale ma 1.il mio non è regolare per niente 2.mi sembrava un po' trash. Un filo proprio), riprendono i contatti tra Ragazzo e Tizia. Ragazzo le scrive email, Tizia non può rispondere perché non è al pc, Ragazzo le manda sms. Ah, ecco. Ora si, ieri no. Tizia gli chiede del black out ma Ragazzo è vago e sorvola. Però è molto simpatico, e Tizia, che si vanta di essere la femmina meno rompicoglioni al mondo, lascia stare. E' per la libertà. 'Sta scema.

Quindi un lunedì pieno di messaggi e un martedì anch'esso affollato, solo che dopo l'annuncio che Ragazzo il giorno di festa lo trascorrerà in rilassante loco fuori provincia, zac. I fili del telefono metaforici staccati, dopo le 6 di sera vuoto totale. Lui lascia Tizia con un: aggiornani sulle novità. E Tizia pensa: aggiornami 'sto cazzo!!! Ti aggiornerei la testa di randellate, io!

Naturalmente questa mattina ore 10 Ragazzo ricompare. Tizia si è un po' scoglionata, quindi, dopo qualche sms di cortesia, Tizia ha un po' da fare e lo ignora fino a tardi. E lui si deve essere piccato. Tizia trova suo messaggio su FB dove Ragazzo esprime insofferenza per il silenzio. Prendi e porta a casa, citrullo.

Scatta consulenza con amico Psycho, si ravvisano inquietanti coincidenze tra innamorato di Psycho e Ragazzo. Il penultimo è uno sposo infelice, incastrato in una situazione da cui non vuole tirarsi fuori per motivi che io, che aborro l'infelicità, non comprendo.
Ragazzo sposato? (ma è giovane e poi collega Cavallo si sarebbe accorta della fede!
Ragazzo strafidanzato? Potrebbe essere. Ma certe notti ci siamo detti 'notte quasi all'una, quindi una fidanzata fuori sede, che lo raggiunge nei we o nelle settimane tipo questa, con qualche festa di mezzo.

Beh, resta sempre aperta l'opzione Ragazzo omo o bisessuale, ma ecco trans, dopo una visione sommaria, lo escluderei.

Rimangono tuttavia parole nell'aria, anzi, nelle mail: "quando ti annoi, uno squillo e sono lì", (e i nostri uffici sono piuttosto lontani, tipo 40 km), "stanotte ti ho sognata". "bellissimo sogno, beato te!", "anche sognare me è bello, provaci", insomma parole che Tizia non riesce a interpretare. Perché questo è un flirt e di quelli coi fiocchi, ma porca di quella troia. Cosa cazzo ti costa esserey sincero, anche brutale di schiettezza, finché è solo un flirt?!

[to be continued]

mercoledì 2 giugno 2010

sessantamilagrazie (e un vaffanculo contro le circostanze avverse)

Non è che faccia grande caso ai numeri e quindi agli accessi del mio stupido blog. Però quando ho visto mancare poche decine ai sessantamila, prestavo più attenzione e contavo di ringraziare tutti quelli che sono passati di qui e tutti quelli che qui sono rimasti in tempo reale. Volevo spegnere la candelina dei sessanta, quando si è ancora giovani e poco rimbecilliti, in tempo reale. Invece circostanze avverse mi hanno fatto arrivare tardi, ma vaffanculo. Però grazie e voglio ripeterlo per sessantamila, estenuanti volte.

sabato 29 maggio 2010

la settimana messaggistica

Ecco, allora ecco ciò che succede.
Lunedì Ragazzo si fa sentire sul tardi, ma si fa sentire. Martedì 38 mail scambiate. TRENTOTTO. Mail inutili, stupidere, ma pur sempre trentotto. Con anche richiesta di Ragazzo di foto di Tizia, ché non gli bastano quelle su Facebook.
Poi Tizia deve andare via un po' e concede a Ragazzo di smssarla poiché, si sa, l'idiosincrasia verso le telefonate è sempre più potente.
Cosa che Ragazzo fa, insomma i contatti continuano costanti.

[Tizia fa una puntata in ufficio - dopo essere tornata - alle sei di sera, per sua sfiga trova capa, segretaria e colleghe e un collega. A parte il collega, si eleva un coro femminile che inizia a sbraitare: "Ti tacchini Ragazzo, ah ah!!! Ti abbiamo sgamato, ti tacchini Ragazzo!!!". Cazzo. Tizia passa in rassegna, con il suo incarnato, tutti i colori dell'arcobaleno, e sa che è inutile negare. Si augura solo di essere impegnata in altro, se Ragazzo, in qualità di fornitore, si dovesse ripresentare. Non è un ufficio, è una macelleria]

Contatti continui con Ragazzo fino a ieri sera alle venti e trenta. E poi, cazzo, scende la cortina del weekend. Stop alle mail, stop agli sms. Rieccoci.
Però questa settimana Tizia resisterà, non manderà mail, non messaggerà, tacerà!!!

Ora si pone un altro piccolissimo problema.
Tra un paio di settimane ci sarà un evento di beneficenza, una specie di cena all'aperto, di cui siamo organizzatori. Ragazzo lo sa, perché ha visto la locandina attraverso il prodotto che ci ha fornito. Ragazzo chiede a Tizia se è invitato, Tizia gli dice che è ovvio. Questo però prima che le galline l'accusassero di essersi tramutata da gallina in tacchino. Quindi Tizia, successivamente e saggiamente, dice che non sa se sarà presente.

Tizia sarà sicuramente presente, anche il suo ex-moroso - ma non è lui il problema -, e presenti saranno anche altre persone, tra cui almeno una ventina saranno ragazzi e ragazze che Tizia vede due volte l'anno, ma li vede davvero volentieri, ed è l'occasione per aggiornarsi sulle proprie vite, spettegolare e fumare.

Opzioni possibili:

Opzione 1
Tizia dice che non ci sarà, e spera che neppure Ragazzo verrà.
Tizia invece ci sarà, di nascosto, potrà fare le pubbliche relazioni che vuole, quando vuole, come vuole. Non è escluso una chiusura di ex-moroso in qualche locale per un po' di sesso pret-a-porter.

Opzione 2
Tizia conferma presenza e Ragazzo nega la propria. Tizia prova sollievo ma la sua autostima si rifugia sotto la suola delle sue scarpe.

Opzione 3
Tizia conferma presenza e Ragazzo la propria. Tizia sta un po' con lui e un po' va in giro a fare pubbliche relazioni. Ragazzo si scazza e se ne va.

Opzione 4
Tizia conferma presenza e Ragazzo la propria. Tizia si sente costretta a passare il tempo con lui. Ma si fa violenza. E soprattutto subisce tutto il tempo le risatine e gli sguardi furbetti da parte dell'ufficio-pollaio. Sempre che il pollaio non faccia uscire in bacheca un manifesto con la faccia di Tizia e, a lettere cubitali, il suo attuale ruolo di tacchinatrice. In questo caso risatine e sguardi furbetti si elevino alla terza potenza.

Non è una decisione banale.
Aaaaaaaagghhhhhhhhhhh!!!

Update: sarà un caso, ma stasera mi è stata recapitata lei, fa anche "coccodè" se la scuoti.

domenica 23 maggio 2010

rimbecillimento amoroso o rimbecillimento e basta?

Dunque accade questo.
  1. una tizia, chiamiamola Tizia, ha qualche contatto di lavoro con un ragazzo, chiamiamolo Ragazzo, che si occupa di un prodotto che lei è costretta ad usare per lavoro:
  2. un giorno i contatti sono molteplici e il Ragazzo trova sfiancante tutte le mail e spera in un caffè vis-a-vis;
  3. passa altro tempo e per un'altra occasione del tutto fortuita, Tizia sente la collega al telefono con Ragazzo, riprendono i contatti;
  4. i contatti si fanno più intimi, ma giusto via mail;
  5. si decide di organizzare una riunione un tal giorno, così da prendere 'sto benedetto caffè;
  6. Tizia si distrae (stranissimo) e torna in ufficio con un quarto d'ora di ritardo sull'orario - anticipato - da Ragazzo: dovevano vedersi alle 16 e la riunione era stabilita un quarto d'ora dopo, invece Ragazzo le scrive che arriverà per le 15.30, per un caffè più lungo;
  7. Tizia prende il caffè con Ragazzo, fumano una sigaretta insieme, chiacchierano sereni;
  8. durante la riunione Tizia non è il massimo della professionalità, ma neppure Ragazzo, quando gli altri si distraggono;
  9. battute, scemenze varie, Tizia scorge nella posta elettronica di lui una cartella con il proprio nome, e un po' si gasa;
  10. Ragazzo, dopo mezz'ora, le dice: "Guarda: ti ho fatto anche una cartella apposita" [ragazzo mio, sono femmina, sveglia e vigile, come puoi solo pensare che non l'abbia già notato?!] e le fa notare come nella posta elettronica di lei non vi sia una cartella con il suo nome, e la pretende;
  11. finisce riunione, altra sigaretta, molta semplicità nel rapportarsi, anormale, del tutto anormale: Tizia non è che di solito ne lascia passare mezza, eppure non trova niente da criticare;
  12. saluti finali, e Tizia lo vorrebbe salutare come un amico, ma non può perché è sul luogo di lavoro ergo saluti formali;
  13. Tizia rientra in ufficio e viene affrontata da collega suorina che la guarda con malizia e le infila battutine che significano: "Io mi sono accorta che tu oggi sei strana più del solito e che la presenza di Ragazzo ti ha fatto flirtare". 'azz;
  14. Tizia e Ragazzo si scambiano mail continuamente fino al weekend. Poi cala il silenzio, Tizia controlla la posta in ogni luogo e in ogni lago ma niente, poi arriva l'amica Psycho.
Il fatto è che non so se Tizia è in stato d'ansia per reale e veritiero interesse in Ragazzo, oppure per la stramaledetta impellente necessità di essere cercata da una persona che trova interessante, sì da poter credere di essere interessante anche lei.
[lo crede comunque, ma una conferma ogni tanto non guasta]

In questo dilemma, Psycho dispensa perle di saggezza e le continua a dire: "Ma stai tranquilla!", ma Psycho, tranquilla un cazzo! Se ti dico che sono in ansia, sono in ansia!

Ho saputo che Tizia stasera ha scritto una mail a Ragazzo.
Tizia non cerca mai le persone, ne ha fatto una regola di vita.
Eppure.

Comunque, secondo me, Tizia è rimbecillita e basta.
(sarà la primavera o l'ascolto coordinato e continuativo di Iron)

mercoledì 19 maggio 2010

non me lo so spiegare

Insomma vedo questa persona, un nostro fornitore, con cui mi ero scambiata un po' di mail nei giorni scorsi.
E insomma questa persona è proprio la persona che mi aspettavo, più su sensazioni che su dati oggettivi.
Ed è una novità perché mi aspettavo abbastanza.
E insomma forse é una persona che mi interessa, e non in modo frivolo.
Non ricordo più quanto tempo é passato.
(non mi cagherà di pezza)

sabato 15 maggio 2010

morigerato (così, mi è venuta in mente questa parola, sarà perché ho mangiato solo un cioccolatino di quelli belgi a forma di frutti di mare)

  1. Mi sa che stavolta il titolo è più lungo del post;
  2. un conoscente ha scritto che mi deve comunicare una cosa, però solo a voce. Secondo me vuole dirmi che è omosessuale, la mia amica rossa dice che lo penso perché in verità me lo voglio fare;
  3. quando vedo il mio ex-amante e non ho nessuna barriera da valicare o nessuna confidenza da conquistare, malgrado non ci vedessimo da dieci mesi, va a finire che mi viene la nostalgia e mi manca un sacco, 'fanculo;
  4. ho preso mezzo giorno di ferie per andare ad una Ikea nuova di zecca, con l'amica psycho, ed eravamo così emozionate che sembravamo (ho scritto sem-bra-va-mo) due imbecilli. Riuscendo pure a sbagliare strada un paio di volte;
  5. e non ho comprato niente, questo si che è triste;
  6. osservando la popolazione presente, ho capito che ci sono un sacco di maschi che non hanno veramente un cazzo da fare;
  7. mi dicono che il mio ultimo taglio di capelli fa cagare, e mi vogliono rispedire dal parrucchiere: col freddo che fa non ci penso neanche, datemi 25 gradi celsius e poi se ne riparla;
  8. lavoro tanto tanto e sarà così fino alla fine del mese, la mia collega Cavallo mi manda una quindicina di mail al giorno e sono stremata, dalle sue mail più che dal lavoro;
  9. abbiamo fatto la pizzata della scherma, di solito siamo una decina, ma il giorno che porto i pasticcini per il mio già passato in prescrizione compleanno era ovvio fossimo venti;
  10. dieci come i dieci comandamenti, e sarà un po' blasfemo, ma mi sembra un buon numero per chiudere.

domenica 9 maggio 2010

toh, e io che credevo di essere un'originalona

  • Ho scoperto che esiste un monologo di Benni che si chiama Dottor Divago, e l'ho scoperto per mezzo di una persona con cui collaboro, mai vista se non sul solito FB, che quando mi ha chiesto se avessi mai letto tale monologo, ho creduto avesse commesso un errore di digitazione. La mia originalità si è molto risentita. Così mi imparo a depennare Benni dalla mia "to read list";
  • oggi ho sentito le partite alla radio, è stato bellissimo. Non perché sia tifosa, ma mi piace il calcio. Non solo quello per le ossa, anche l'altro. [mi viene sempre in mente la gaffes della Clerici] E sentirle per radio è stato emozionantissimo. E mi ha riportato a quelle domeniche quando io ero scricciolino, quando le mamme obbligavano i padri ad uscire nei pomeriggi tutti insieme, e i padri avevano tutti la radiolina incollata all'orecchio. Io la ricordo quella di mio babbo, era protetta da una custodia di pelle nera, bucherellata all'altezza dell'altoparlante;
  • venerdì alle 4 del pomeriggio mi è stato dato un lavoro da fare, naturalmente l'ho fatto nelle ultime quattro ore, però sono contenta. Ho imparato cose. Si, sono contenta;
  • se sono contenta di aver lavorato, forse dovrei farmi vedere;
  • che bella la nuova canzone di Max Gazzé;
  • ho comprato il decoder a mia madre, che sa come accendere il decoder, ma in compenso, sa il cazzo perché, ha scordato come accendere la tv...;
  • ho fatto tutte le attività sociali possibili, spettacolo a destra, a sinistra, cene, visite ad amici, mini-shopping. La novità è che non sono collassata;
  • De Gregori è sempre De Gregori, poi ascoltarlo con la persona che più hai amato, non ha prezzo;
  • progettualità: zero. L'ho appena sentito da un radioascoltatore, e mi ha fatto ridere.
Perché ho usato i punti e non i numeri?
Invecchio?!
(never)
(or never say never)

martedì 4 maggio 2010

scene di vita familiare: anche no, grazie

In occasione del compleanno della mia vetusta mamma, mia sorella ha pensato bene di dare il meglio di sé, facendo incazzare mia madre che si è repressa per via degli ospiti, e mettendo in imbarazzo questi ultimi.

Mi sarei voluta sotterrare, anzi, avrei voluto sotterrare mia sorella.
Ma alle volte le manca una corretta percezione della realtà, in luogo di una visione totalmente distorta (Steff: lei te la manderei. Vorrei vedere cosa potresti fare).

Quindi, insomma, ho l'amaro ancora in bocca, perché poi alla fine vedere due persone che ami sofferenti/insofferenti non è bello. Cerco di stare in mezzo, ma non è facile. Io e mia sorella siamo due pianeti diversi, non capisco come una persona adulta e perfettamente integrata nella società non riesca a non farsi sopraffare dai suoi attacchi di nervi.
Io somiglio a mia madre in molte cose, è ovvio che, un po' perché è vecchiarella, un po' perché ha ragione, tenda (o caravan o una più semplice roulotte) a stare dalla sua parte.

Comunque bando alle ciance, che qui si comincia con la settimana della cultura, uno spettacolo dietro l'altro, tant'è che sono già stanca prima di cominciare.
Naturalmente si affollano tutti in dieci giorni, naturalmente sarà una mazzata, naturalmente me ne pentirò.
Avessi più memoria per le date...
Beh, avessi più memoria in generale (o tenente o semplice caporale) sarei multimiliardaria.
(non so, è una frase senza senso, ma mi piace)

martedì 27 aprile 2010

forse c'è da preoccuparsi, ma c'è anche da ridere: scene di vita familiare

Qualche giorno fa mettevo le gambe sotto il tavolo per cenare con mia madre, la quale, dopo aver saputo il giorno prima che forse avevo un po' di gastrite, saggiamente mi propone il cibo ideale: salsiccia toscana alla griglia con patatine fritte. (qui non c'è da ridere, però ho scoperto che non era gastrite visto che non sono collassata)

Alle 20 spaccate, mentre mi apprestavo a infilzare il primo boccone, suona il citofono. Mia sorella. Toh. La quale mi viene a chiedere due cosette e fa quattro chiacchiere anche con sua madre. (mia madre è un conto, sua madre un altro, è solo un caso che entrambe le madri siano rinchiuse in un'unica persona. Comunque anche qui niente da ridere)

Alle 20.20 (con mia madre si mangia alla svelta e mai molto, a meno che ci sia l'altra figlia, per la quale viene preparato antipastoprimosecondofruttadolcecaffé) mia sorella, quatta quatta, mi si avvicina e mi dice: "Ma lo sai che la mamma si è scordata che mi aveva invitata a cena? Quando ho visto solo i vostri piatti mi è preso un colpo, adesso devo procurarmi una scatola di tonno" (mia sorella: grande chef). E allora ci siamo messe a valutare: o non ha sentito, o ha vuoti di memoria. (e anche qui poco da ridere)

Il giorno dopo mia sorella, sfidando la possibilità di risposte che ci avrebbero messo l'angoscia, le chiede come mai il giorno prima si fosse dimenticata di averla invitata a cena.
Segue dialogo:

M: ma tu non mi hai detto che ti fermavi a cena.
S: ma come no, ti ho detto "Ci vediamo stasera alle otto"!
M: si, ma che c'entra, non mi hai detto "Mi fermo a cena" e quando ti ho chiesto nella telefonata precedente se volevi fermarti a mangiare sei stata vaga, hai risposto: "Beh, vediamo, te lo dico dopo", e mica me lo hai detto!
S: ma se arrivo a casa tua alle otto spaccate è ovvio!
M: ovvio un cavolo! Io ho bisogno di organizzarmi (i.e. aggiungere altre 8 portate) e poi se me lo avessi detto subito, ci avrei messo un attimo a darti da mangiare, eh. Avevo fatto lo spezzatino e ce n'era ancora, umpf.
(qui si può ridere)

E' bellissimo vedere la figlia preferita messa a tacere, dal punto di vista della figlia spreferita.

domenica 25 aprile 2010

scolapasta di forza di volontà

La premessa è che, approfittando del fatto che i vicini di sopra sono al mare, ho la musica a palla e quindi scriverò confusamente.
Beh, non credo si noterà granché. Però.

Ho deciso che ho bisogno di un will-trainer, un insegnante che mi insegni, appunto, a usare la forza di volontà, che si applica nel mio caso alle minchiate più insignificanti, ma non ai dettagli importanti.

Tipo:
[una è troppo poco, due sono tante...]
  • se faccio avvizzire un raccolto in Farmville mi sento in colpa verso l'intero eco-sistema, come quando vedo qualcuno buttare i cartoni unti della pizza nella carta da reciclare e non glielo faccio notare;
  • se la mattina non mi pettino, dovessi rimanere chiusa in casa anche sei mesi, mi sento una merda.
Tuttavia:
[con passione e coraggio farò questo viaggio]
  • la capa mi chiede un intervento lavorativo urgente e io, con calma e sangue freddo, mi invento che non ho tempo (beh, dovevo ancora fare il raccolto, eh);
  • mi chiedono scontrini e fatture da venerdì mattina e io non è che non le ho cercate, non ho neppure vagamente scandagliato il marasma sulla mia scrivania per capire almeno se cercare a nord sud ovest est.
In questi 120x80 cm dovrei avere tutto ciò che mi serve, ma qui è tutto un super-multi-strato.
Quindi devo imparare da quelli bravi, quelli che fanno le cose che devono e rimandano le cazzate, cioè praticamente devo invertire di 180° la mia rotta.

Sono passati ex-fidanza e moglie, mi hanno portato il primo gelato della stagione. Così ce lo siamo mangiato, mentre cazziavo ex-fidanza che mi manda sms inutili e non mi manda quelli utili, perché questa sarà pure la città piccina, ma ha tra le sue perle una gelateria che lasciamo stare.

[sono il re di chi si avrà per sempre]

Abbiamo un amico che ha una compagna odiosa, gentile ma odiosa. Che sembra un controsenso ma non lo è. E' odiosa perché è chiusa ma pretende di farti il IV grado, o meglio pretendeva, adesso neppure ci prova più, sorride con le sue labbra sottili e non fa neppure lo sforzo di fare gruppo. Però adesso il nostro amico l'ha inseminata per la seconda volta e lei ha deciso di allungargli (temporaneamente) il guinzaglio, così partecipa a eventi mondani da coppiette che normalmente non solo schifa, ma a cui impedisce la partecipazione anche all'amico nostro. Fosse pure la finale di Champions, per dire [non c'è pericolo, sono tutti juventini quegli sciaborditi].

Poi abbiamo - io, ex-fidanza e l'amico schiavo - una ex-compagna di classe che detesto. Non è che l'abbia detestata da subito, cioè era un po' troia (e figa, a detta altrui) già a 14 anni ma fatti suoi. Poi una fa il liceo e si mette a lavorare, mi sembra una scelta da imbecille, ma sempre fatti suoi. Poi riappare dal niente dopo anni perché mollata dal fidanzato, e la mia amica A. decide di tirarla dentro in compagnia. Questa prima ci prova con ex-fidanza (che era già ex ma da pochissimo, cazzo), poi sparisce nel nulla perché trova un nuovo uccello.

E lì ho cominciato a detestarla fortemente.
L'altro giorno mi vado a vedere il suo profilo su FB sperando che sia infelice e disoccupata (si, dai, in genere sono buona, ma ci sono persone che mi scatenano il detestamento, che vuoi farci).

Scopro che:
  • è probabilmente accompagnata, di certo ha un figlio piccolo;
  • ha avviato un'attività di fitness particolare che sta spopolando tra le migliaia di donne imbecilli per le quali l'essere in forma è più importante di tutto;
  • è sempre figa, questo secondo i canoni maschili (secondo me sono più figa io, e questo forse è un giudizio un po' di parte, di certo più espressiva, intelligente e di compagnia, dal momento che posso portare la conversazione ben al di là della tonicità degli addominali).
Lo so che potrei far pensare a un attacco di gelosia. Oh no.
Posso essere gelosa di tante persone, ma non di quelle ammirate perché fighe e intraprendenti e basta.

Oggi la moglie di ex-fidanza mi ha, tra le righe, detto che invidia il fatto che io abbia molta auto-stima. Molta. Il giusto.

mercoledì 21 aprile 2010

giallo relativo

  1. Non mi è passata la fissa per TF, però che sfiga. Mi viene quando non è in tour;
  2. oggi ho guidato una 500 giallissima. Bella, ma a me sembra una smart con due fantoccini di sedili dietro. La linea tutta tonda è però proprio carina, rispetto ai tagli geometrici che si vedono in giro. La comprerei come giocattolo, scappottabile per andare al mare, gialla così;
  3. ho visto un'amica di Cattolica che è nella città grande per qualche giorno. Ha voluto il riassunto della mia vita, ultimo anno e mezzo, sono riuscita in mezz'ora a raccogliere schegge impazzite da Natale ad adesso. Non le ho chiesto niente, ma domani forse recupero;
  4. la gente mi dice: "Come ti trovo bene!". Si vede che addormentarsi alle 4 circa e senza neppure il riposino pre-cena fa bene alla pelle, mah;
  5. c'è un amico preoccupato un po' per me. Cioè "amico", è ex-fidanza. Non che stia chissà come, ma mi sento un po' alla deriva, quella brutta sensazione per la quale ti pare di aver perso le redini, è il cavallo che decide dove minchia andare, e ciò mi infastidisce molto, perché già di mio sono un po' fatalista, se poi non riesco neppure ad avere il controllo su quell'1% della mia vita, mi rompe un po' il cazzo;
  6. solo che ex-fidanza mi scrive rigorosamente tutte le sere per sapere come va. Iersera gli ho detto di smettere di rompere i coglioni. Così credo di averlo tranquillizzato;
  7. è cominciato il rito delle trecento domande su come festeggerò il mio compleanno che si avvicina. Mando, in genere, tutti a fare in culo, tranne mia mamma che però rischia, essendo arrivata alla dodicesima replica della medesima domanda;
  8. ci deve essere una congiunzione astrale che fa sì che in zona compleanno, io abbia qualche controversia interna, senza possibilità di constatazione amichevole;
  9. direi che nove è comunque un bel numero, in assoluto. Per chiudere, ancora meglio.
P.S. posso suggerire di ascoltare "Alla mia età"? E di prestare attenzione alle parole. Mi rappresenta parecchio. Vietato fare BUUUUUUUU! per pregiudizio, ovvero come io stessa avrei fatto fino a quindici o venti giorni fa. (il primo minuto e trentasei secondi si possono saltare a piè pari senza tema)

domenica 18 aprile 2010

le rotaie come filo conduttore

Questa sera guardavo uno dei tg squallidi (motivo: ricezione dell'antenna che fa cagare) e come prima notizia danno la solita menata della nube generata dal simpatico vulcano islandese.
Che io dico: no, ma tra un gran caos nei trasporti e tre italiani che vanno a fare i volontari e si trovano in mano alla polizia di un paese straniero, dal quale è complicato capire accuse, reati contestati, luogo di fermo, eccetera, cos'è più importante?
Le brandine a Fiumicino, s'intende.

Comunque la notizia principale era la chiusura degli aeroporti e la conseguente transumanza alle stazioni ferroviarie.
E ho avuto un flash, me ne ero scordata, erano tanti anni che non ci pensavo, ed eccola qui, l'immagine. Vividissima.

Sin da piccola ho viaggiato molto in treno, con mia madre e mia sorella, visto che mia madre (fa sempre un po' la figa quando lo dice): "Quando lavoravo prima di sposarmi [assai tardivamente, n.d.b.] io avevo l'autista che mi portava in giro, se avessi preso la patente me lo avrebbero tolto!".

Sicché venuto a mancare mio babbo, tutte in treno per 1.visite al cimitero dei miei nonni materni 2.trasferimento sulla riviera romagnola per le vacanze 3.(raro, perché di solito passava uno dei miei zii a prenderci) trasferimento in toscana per il parentado paterno.

Mi ricordo l'emozione di viaggiare sola con mia sorella per andare dal nostro paesello toscano al paesello toscano del marito di mia zia.
E ancor meglio mi ricordo l'emozionissima di prendere il treno da sola. A tredici o quattordici anni, dalla città grande a Marina di Bibbona, lidi toscani. Io non sono stata un'adolescente sgamata, tra menarca atteso ancora altri due anni e infantilità ancorché presente, a tredici anni ero proprio una bambina.

Eppure insistetti per fare quel viaggio da sola. Controllai ogni fermata o non-fermata del treno, ovvero quando passano veloci dentro stazioni piccole, e tu ti perdi un occhio per cercare di leggere il cartello del posto dove stai passando. Controllavo. Si. Come facevo?

Oramai ho finito la finestra spazio-temporale per potermi concentrare su ciò che doveva essere il tema conduttore del post, ovvero il libro dell'orario dei treni. Giallo. A casa mia non mancava mai. E io leggevo e fantasticavo di andare di qui e di là, con "La Freccia del Sud" e "Lo Stop delle Marche" (si, vabbè, insomma, accontentiamoci un po' sulle battute, altrimenti leggiamo nanopillole, link a fianco, se proprio vogliamo fare gli esigenti).

Ed ero diventata così brava a leggere gli orari - che erano complicatissimi, ma proprio tanto - che mi capitò una volta di contestare l'affermazione di un'impiegata di un'agenzia viaggi (cioè, arriva 'sta ragazzina cicciottella a fare i biglietti del treno e questa si impunta con testardaggine a volere posti su un treno che, secondo l'impiegata, non era disponibile per una qualche ragione).
Alla fine le altre due impiegate hanno mollato i rispettivi clienti, pur di cacciarmi via. Ma avevo ragione io, e l'impiegata alla quale mi ero rivolta in prima istanza i biglietti me li avrebbe sì dati, ma infilandomeli nel buco del culo, visto la figura di merda che le aveva fatto fare 'sta grassona. Cioè sempre io.

Un'altra volta una roba ancor più paradossale.
Ero già maggiorenne e da lì, profonda Calabria, dovevo andare sul Gargano da amici, comodamente passando da Napoli.
Il tizio della biglietteria della stazione - cioè, un FS man - non aveva la più pallida idea di come farmi arrivare a destinazione via treno. Mi disse: "Ma prenda il pullman domani, 24 comode ore di viaggio e arriva", ma anche no, grazie, vomito l'anima a fare quella strada. Così gli ho dettato (dettato - ribadisco) il biglietto.
"Treno 9376, fino a Napoli Centrale, poi...", sempre col mio manualetto giallo sott'occhio.
Mi manca l'orario dei treni, in genere mi manca il treno di una volta.
Quello un po' lento.

Uno si potrebbe chiedere che senso ha questo post.
Me lo sono chiesta anch'io. Or ora.
"Ricordi da fermare" [cit.].