venerdì 29 febbraio 2008

un incontro

Erano un paio d'anni che questa persona, quando passava di qua, cercava d'incontrarmi.
È andata a vivere lontano. Molti anni fa.
Entrambe con una bizzarra propensione a far decedere i rapporti interpersonali se devono essere gestiti per telefono.
Eravamo buone amiche nel periodo del cazzeggio in biblioteca, poco più che ragazzine.
Poi si trasferì, prima per amore, poi per lavoro, credetti io.
Invece no.

Subì violenza, sotto casa tua.

Oggi parlavamo, mi ha accennato a ciò che le successe di brutto e che le cambió la vita.
Ma io non ricordavo. Solo pian piano mi è tornato alla mente il racconto di qualcuno che mi aveva parlato di aggressione. Non credo neppure di avergli creduto. Non ricordavo.
L'unica spiegazione è che non abbia dato ascolto al "millantatore".
Non ho chiesto niente.
Credo sia stato abbastanza devastante, per lei, solo accennarne.

E io sono dispiaciutissima. E rabbiosa. E incazzata.
Io credo che un uomo (e chiedo scusa a tutti i maschi ma è una cosa che si intreccia troppo con la psiche e la formazione socio-culturale di una donna, non è dunque solo l'aggressione fisica) non possa avere idea di ciò che possa significare.

Io sono stata molestata n volte, e non perché da adolescente fossi figa, pesavo 70 chili a 14 anni. Ero un botolo. Eppure palpate, piselli strusciati sul tram la mattina mentre andavo alla scuola dei tonti, piselli appoggiati in ogni dove, bastava ci fosse ressa.
E benché cresciuta in ambiente femminile e progressista, la cultura de "la donna se le cerca" deve avermi involontariamente trapanato il cervello, perché non ne ho mai parlato, se non ad anni di distanza. Ed erano, tutto sommato, sciocchezze, le mie aggressioni.

Mi piacerebbe sapere se anche le adolescenti di adesso hanno la stessa, pessima, cultura che gira in background nelle loro ancora fragili testoline. Speriamo proprio di no.

Preferivo di gran lunga parlare di SanRemo, di Giorgia, di Jovanotti e compagnia.
E invece no.
Merda.

giovedì 28 febbraio 2008

ho scelto

Fattacci del giorno:
  1. ho perso a spada e mi gira il cazzo, oggi a lezione mi ero anche applicata! Vaffanculo, va, va.
  2. il mio autista OA ha detto alla mia istruttrice che, negli ultimi km del nostro viaggio di sabato, io continuavo a parlare e lui non ne poteva più perché era stanco. Ci sono rimasta di super-merda!!!
  3. ho ricevuto un bellissimo mazzo di fiori. Io e le altre due ragazze della scherma, ce li ha portati l'istruttore che spesso viene ad assisterci, che carino. Ha portato anche i pasticcini di cui mi sono intossicata.
  4. la ragazza di OA è proprio un cesso catatonico.
  5. mia sorella guida veramente come un cane. Manca poco finivo nel parabrezza, benché cinturata.
  6. sono mesi che devo decidere che minchia di macchina nuova prendere.
  7. sono tre settimane che devo sentire un'avvocato (apostrofo perché è femmina, sarà corretto?) per una faccenda ma ho l'ansia.
  8. domani scade la garanzia del mio telefonino che non manda mms con le foto (però le inoltra... misteri della tecnica) e me lo terrò rotto.
  9. sono indecisa tra Tricarico, che però non sa apparentemente cantare ma la canzone è bellizzima, e Mario Venuti, che mette allegria. Però non le ho ascoltate tutte bene-bene.
  10. adoro Chiambretti, il Mago Forrest e lo scenografo Castelli.
  11. la fidanzata di OA per mesi non si è fatta vedere invece ora appare dal nulla. Mi sono fatta il film che probabilmente viene perché gelosissima. Dimenticavo: gelosissima di me.
  12. nel montaggio dei film sono bravissssima, è lo smontaggio che non mi viene tanto bene, malgrado abbia tutti gli elementi per farlo.
  13. non ho avuto tempo di leggere blog in questi ultimi tre giorni, tra i feedati solo TRE si sono astenuti dallo scrivere. Ovviamente molti degli altri di solito scrivono una volta all'anno.
  14. tredici non porta sfiga, comunque.

mercoledì 27 febbraio 2008

lavorare per mangiare

E siccome a me mangiare piace assai, ho lavorato come un'imbecille per tre ore e mezza.

Come un'imbecille poiché per fare una cosa riassumibile con la formula 2+2=4, io ho applicato saggiamente la formula

z = {[(56783409/87+987)*y>8/959]+[x-0,0003-->0,9+(777/409*648+yy)]}

che non so se abbia un senso, ma io di certo no.

Questo mette indubbiamente in dubbio seppur con riserva la mia autostima sul QI che mi pertiene, menomale che sono figa come la mia sosia Andrea.

Cielo, che cogliona.
Io, non lei.

non posso esimermi

Mi ci manca proprio poco poco poco, e poi identica.


martedì 26 febbraio 2008

scordai

Mi sono dimenticata di scrivere che io sono identica ad Andrea. No,
non il mio amico Andrea. Bensì alla tizia che fa la valletta a
Sanscemo. Praticamente indistinguibili!

lunedì 25 febbraio 2008

sanscemo

SMS pseudo-amica: [merda! l'ho cancellato! vabbé, vado a memoria] "Ma stasera comincia San Scemo! Sei già davanti allo schermo tv?"

Ovvio.
Non sono mica una che si nasconde dietro a un dito, che per altro non mi nasconderebbe benissimo, indi per cui sincerità, come cantava Cocciante Riccardo.
Fammi andar via, come cantava il Baglioni Claudio, le sere di Sanremo e io una sclerata la faccio, anche se lo registro. Dal "quello lì è un drogato!" ovvero Rossi Vasco, a Ramazzotti Eros che dichiarava a 20 anni o poco più l'amore infinito per la fidanza Donatella, a Fornaciari Zucchero che vidi la prima volta a un concerto di Terence Trent D'Arby 192 anni fa (come noi, noi chi non ricordo, era rimasto ben oltre la fine dello spettacolo a gironzolare intorno al palco), a Pausini Laura la cui voce mi mette allegria, per quanto talvolta lei sia un po' una pigna, inzomma a chi piace la musica italiana è una roba gradevole [hanno appena cantato dei pischelli di 12 anni] [questo mi ha fatto venire in mente la brutta notizia del tg di stasera e ho dato un'occhio al sito del Corriere, e avrei preferito non farlo].

Uff.
Riprendo(mi).

Insomma da SR sono passati cantanti di gran successo.
Potranno piacere o meno, però. Adesso c'è Lenny Kravitz, il figlio della moglie dell'amico di George Jefferson. Che solo guardarlo, embé. Se magari cantasse dal vivo sarebbe anche mejo, ma si sa, sono star.

P.S. Mia sorella è tornata dalla montagna. Ha portato lo strudel. E a me mi fa cagare. Tanto per darle un po' addosso e non perdere l'abitudine.

domenica 24 febbraio 2008

bravamente

Perché la mia mente è di molto brava, visto che riesce ancora a ragionare.
Anzi, stasera ragiona mejo der solito.
Strano, uhm.

Brevemente:
  1. una va in macchina con OA, e con OA e poi l'istruttrice, e insomma si parla bene insieme. Cioè, non è solo questione di trovarci reciprocamente [perché è reciproco, lo vedo, e io ho l'occhio lungo, talmente lungo che quando dormo ne appoggio un pezzo sul comodino] bellini. Adesso, maremmamaiala, scopro che sa pensare. Esprimersi. Comunicare bilateralmente. Ricordo che è un uomo! Il fatto che abbia una morosa complica dannatamente le cose.
  2. una perde, ma perde, che perde. Tutti intorno a lei sono concentrati, tranne lei e un'amica (nuova) cazzona quanto lei, che però tra una cazzata e l'altra vince. Io meno.
  3. non sono fatta per gli incontri a 5 punti, perché mi ramazzano via tutti.
  4. c'era uno che alla fine dell'incontro faceva un urlo disumano: io mi sono impressionaa, lui se ne è accorto, e con aria pacifica mi ha detto "Grazie..." [per averlo fatto vincere?]
  5. la scherma pare uno sport elegante, educato, stiloso. Pare.
  6. non ero l'unica ad avere la claque, ma la MIA claque era fonte di domande trasversali da parte di diversi maschietti perché la mia claque c'aveva due gran gnocche. Alle quali, la prossima volta, requisisco i cellulari. Ché 'sti sms mi stanno un po' sul cazzo pure loro, soprattutto se inviati a persone di mio sgradimento. (campato in aria, occchei!)
  7. è bello andare in trasferta un sabato mattina. Certo fosse stato un sabato mattina a mezzodì saremmo stati tutti più felici.
  8. sabato ho messo male la (una delle) sveglia(e), così mi sono svegliata alle 5 e pensavo fossero le 5 e un quarto. Cioè ho perso 15' di sonno, che a quell'ora lì valgono come due ore e mezza. E da quando l'ho scoperto sono diventata un bradipo e sono arrivata all'appuntamento puntuale solo perché attraversare la città alle 6 e mezza di mattina del sabato è come il 14 d'agosto a mezzogiorno.
  9. è stata strana la sensazione di alzarsi per andare a sciare senza la preoccupazione del "ma quanti strati metto?", "che tempo farà?", "se porto la crema protettiva mi tiro una gufata tale da far nevicare ininterrottamente dalle 9 alle 17?"
  10. mi piace OA. Più di prima (t'ameroooooooooooò). Shit.

P.S. Siamo andati, coi colleghi della scherma, a tirare con alcuni schermidori di un club a 1 ora e mezza da qui. Forse l'avrei dovuto premettere, ma ormai è tardi (Vasco-cit.).

venerdì 22 febbraio 2008

la mattina ha otturazioni di piombo in bocca

Dunque nelle prime ore della mattina mi sono svegliata e ho aperto 1/12 di occhio.
"Toh, che scema, ho lasciato la luce del letto accesa".
Poi.
"Toh, che scema, non mi sono levata le cuffie della tv".
E poi ho realizzato.
Mi sono addormentata di schianto.
Tv accesa, telefono acceso, un numero enorme di robe sparpagliate sul letto.
Cerco una via di mezzo!

Domattina mi sveglio alle 5.15 am.
[specifico: am. Perché non ci credo neppure io]
E non vado neanche a sciare.
E, cazzo, per me alzarmi di mattina prestissimo è una palata in testa.
E tra 20' esatti comincio preparazione vestiti e poi giù a letto.
Spero che la Bignardi abbia ospiti noiosissimissimi che mi facciano dormire.

giovedì 21 febbraio 2008

bastonate

Quattro incontri, quattro incontri persi.
Non riesco a scrivere altro se non che sono uno straccetto raccogli-acqua-fetida, che OA mi darà un passaggio (ho 30 km per concupirlo), che al lavoro mi si è spaccato un pc (e D, il bestemmiatore, mi prenderà a legnate visto che era il suo preferito e che ci aveva lavorato sù un sacco di tempo, e io temo per la mia vita), che ho tantissimissimo sonno (quindi andrò a letto e per insonnia mi rimarranno gli occhi pallati per 4/5 ore).

mercoledì 20 febbraio 2008

ho trovato un piccì

Scritto da una che ne ha quattro (ma in compenso un parco maglioni che, a meno di regali, è pressoché identico a quello di 5/6/7 beh, diciamo pure 10 anni fa)
[perché pochi conoscono il mangiapallini a pile, penso io, e troppi hanno troppi soldi che gettano via in abbigliamento modaiolo, fortuna che io mi vesto sempre uguale]
il titolo potrebbe sembrare incoerente. E dunque perfettamente giustificato.

Invece no!
Non starò a spiegare la storia dei miei piccì

[il principe, quello da cui scrivo, è un portatile che mi regalarono quasi quattro anni orsono; in un'altra stanza c'è un carcassone che aveva messo radici in ufficio, che serve all'ospite di turno; ai miei piedi c'è un'offerta speciale del natale '06 con cui encodo e decodo, masterizzo, scarico, etc. (visto che il principe ha caldo già se solo gli apri un foglio di excel con qualcosa di complesso, tipo: funzione sommatoria. E lui pufff, si spegne per surriscaldamento); accanto al principe giace il lustro, il nuovo portatile che agogna il posto centrale, ma non aveva fatto i conti col mio affetto per il principe. Io invece ho fatto i conti che in cinque/sei settimane di quasi inutilizzo ho già perso un zacco di zoldi, ma l'affetto, si sa, non ha prezzo. Ah, beh, forse dovevo scriverlo all'inizio: questa parentesi genealogica poteva essere evitata, ma ormai pazienza]

perché sarebbe noioso assai.

Però ognuno ha la sua ragion d'essere.
Fatto sta che ho un amico a cui voglio bene che aveva bisogno di un portatile, ma ha famiglia, ha casini, non ha soldi. E cerca di qui, e cerca di là. Non riuscivo e non potevo cedergli il principe, non mi sembrava il caso di cedergli quello nuovo

[se no prossimo maglione: tra vent'anni]

e dunque mi sono affidata ad amici e amici di amici, e alla fine il Mitico l'ha trovato.
Io sono felice, ma felice felice, più di quando ho aperto il lustro, più di quando ho mangiato (stasera) un cannolo siciliano, più di quando ho sedotto ex-moroso. Ed è tutto il giorno che scalpito, ché non vedo l'ora di darglielo. È un portatile carcassone, ma a lui non serve di più. So che sarà felice, e io sono già felice in previsione della sua felicità.

Che se poi dovesse invece essere infelice, almeno io un po' di felicità me la son goduta.

Parte seconda, anche se nessuno aveva scritto che c'era una parte prima, men che meno io.
Porcaputtanaporca, io commento su altri blog e poi non ricordo dove.

[sto seriamente pensando di scrivermi dove e quando commento, e come dice il rapinatore: "This is not a joke"]

Cioè, non è che legga 50 blog, saranno una ventina, ma neanche (e generalmente, per farmi dispetto, postano sempre tutti assieme 'sti scriteriati), ma vai a ricordarti il blog, vai a ricordarti il post, e vai soprattutto a ricordarti il commento, commento che la sera prima ti sembrava assolutamente i-ne-vi-ta-bi-le! Ché siccome son pigra, figurati se commento quando non c'è bisogno. Se una è una personcina seria, in fondo lo si vede anche da piccole cose.
Oggi, mirabile dictu, me ne sono ricordata uno e, quasi in orgasmo per l'emozione, vado a leggere il contro-commento. Tanto lui contro-commenta tutti, proprio tutti.
Tutti-tutti.
Tranne me.
[soffro]

martedì 19 febbraio 2008

comunicazione tra sorelle, nel nostro caso sempre ottima

Due giorni fa al telefono.

S: "Domani sera vengo a trovarti!"
P: "No, manco per idea"
S: "Ma dai, sei lì da sola"
P: "Falso! Viene Caio, ordiniamo la pizza e ci facciamo due chiacchiere"
S: "...davvero? ...sicura?"
P: "Sicurissima. Ci vediamo tra tre giorni"
S: "Ah, ma no, dai, ti vengo a trovare dopodomani!"
P: "Noneeeeee!!! Ma che minchia di differenza fa vedersi dopodomani sera o la mattina del giorno dopo? Lascia stare. Ti supplico."
S: "Ma poi la mamma si arrabbia se non ti passo mai a trovare" [incommentabile, n.d.b.]
P: "No, non si arrabbia, glielo dico io che è colpa mia, ché forse c'ho da fare"
S: "Ma se lo dici perché credi che per me sia un problema venire, guarda che..."
P: "NOOOOOO!!!!! Lo dico perché io voglio che sia così, cazzo! Non insistere! Ci vediamo tra due giorni e mezzo, ora basta, però, eh?"
S: "{tono tapino} Va beh, ochei. Ma cambiassi idea..."
P: "NON CAMBIO IDEA! Nel caso ti avverto."

Oggi:

P: "Pronto, ciao sorella, domani mattina per che ora ci vediamo?
S: "{tono giulivo} Sono a 100 metri da te, sto arrivando!"

P.S. per una volta mi auto-censuro perché in questi casi io comprendo l'attimo di follia che porta qualcuno a farsi accarezzare dall'idea di prendere una vanga e tirarla sul capo [inteso come "testa" e non come "superiore in grado sul lavoro"] della propria sorella; comunque molte, molte parolacce e insulti e accuse - fondatissime che più fondatissime non si può - di non rispettare mai quello che io voglio fare della mia cazzo di vita. Questo al telefono. Diciamo che la visita è durata 5', non le ho fatto aprire bocca, le ho vomitato addosso la mia incazzatura, poi è arrivato un amico, lei ha sloggiato e se ne è andata con aria tapina. Che oltre all'incazzatura mi sono pure sentita in colpa, povera stronza che non sono altro!

lunedì 18 febbraio 2008

un post serio, di tanto in tanto

Prima di tutto un minuto del vostro tempo per lasciare una firma qui , se pensate come me che le donne in generale stiano vivendo tempi durissimi. E mi appello a maschi e femmine, tutti, tutti, proprio tutti.

E poi.
Donne come cose, da bimbe di quattro anni a vecchiette pluri-ottantenni.
Donne come forni in cui cuocere il pane (cit.).
Donne a cui si vuole togliere il diritto di scelta.
Eh no, basta. Vaffanculo.

Io esigo tutela.
Io esigo che uno che violenta, stia in carcere 10 anni almeno.
Io esigo che se ho un feto malformato, nessuno mi venga a interrogare come una criminale se ho appena abortito.

Nessuno si pone il problema della fine che farà la creatura dopo la morte dei genitori? Nessuno si pone il problema della forza necessaria per allevare un figlio, in generale, e un figlio disabile, in particolare? (c'è qualcuno che lo sa cosa significhi sacrificio quotidiano per una vita intera? c'è qualcuno che legge i rapporti Istat secondo cui le famiglie che hanno disabili in casa sono mediamente molto più povere delle altre? c'è una volontà politica per un aiuto mirato alle suddette famiglie?)
Nessuno capisce che l'aborto nessuna donna lo desidera se non è proprio deficiente?

La rivista Micro Mega sta raccogliendo firme per sottoscrivere una lettera ai rappresentanti della nostra sinistra.

Mi sfugge perché non sia stata indirizzata anche agli altri.
I valori cattolici ci sono a destra e a sinistra, e qui è in gioco la dignità di un paese che nella Costituzione si definisce laico.
Il paradosso è che una legge così è stata votata in piena era DC, governo Andreotti n.5.

Ore di campagna elettorale, tutti a dire "la 194 non si tocca" (e sottovoce aggiungono: "ma va applicata correttamente", shhhhh).
Si ricordano bene, gli amici candidati, che metà elettorato è femmina. Ma chi di loro si è preso la briga di leggere tutto il testo della legge? Io sì, ché non mi piace parlare di qualcosa che non conosco. Vi invito a fare lo stesso cliccando anche qui.

Si parla di servizi sociali. Ma i comuni lamentano sempre mancanza di fondi per servizi sociali decenti, e dunque si pensa solo alle emergenze (e spesso neppure a quelle). Che non sono certo gli asili nido.
Si parla di tutela sul lavoro. Ho tante amiche che, tornate in ufficio dopo il congedo per maternità, hanno girato vorticosamente i pollici per mesi.
Si parla di aiuto da associazioni di volontariato che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita. Mi chiedo in che modo possano farlo. Sinceramente.

Cinque anni di governo di destra e due anni di governo di sinistra non hanno reso la maternità più facile. Perché dunque ora tutti parlano (e chi non parla sta colpevolmente zitto) di corretta applicazione della 194?
In tanti, in troppi abbiamo il sospetto che la 194 voglia essere modificata. Rivista. Stravolta. E il sospetto che lo "Stato Pontificio" ci abbia messo lo zampino è fortissimo.

Beh, ora basta.

domenica 17 febbraio 2008

fenomenologia di un ufficio con quattro gatti o poco più

Sono stati due giorni massacranti, e oggi, fresca come una rosa camuna, mi sono abbioccata sul pc per più di due ore. Dopo aver finito un lavoro rimasto indietro, per cui ieri, bonjour finesse, mi hanno sfrantugliato (neologismo? però suona così bene) i coglioni.

Allora vorrei dire due cose sul mio collega D, non che supposto pretendente over-sized & over-aged. Perché poi me ne scordo e so che quando ripasserò di qui per caso, ci riderò again and again.

Episodio 1, tarda mattinata.
Ufficio capa.
Presenti: capa, segretaria, me.

[intro: capa arriva la mattina e dice, vedendo me ancora col piumino: "Oh, ma fa freddo, vero?". Collega D risponde: "Mah, io veramente ho un caldo della madonna" (collega D ha sempre la voce brontolona, anche quando fa una battuta, non so, è un dono). Capa, cominciando a ridacchiare giuliva: "E ti credo, con tutto quel grasso di foca che ti ricopre!" e la sua risata si fa più intensa.
Reazione collega D: gelo.
Reazione segretaria: gelo.
Reazione me: gelo (che altro che il piumino, a quel punto avevo bisogno della termocoperta elettrica).
Capa ferma la sua risata per gradi, poi mesta aggiunge: "Che poi, da che pulpito...".

Ché non era tanto il fatto d'essere lievemente irriguardosi verso l'obesità di D, perché tra noi c'è questo modo di prendersi per il culo un po' barbaro, della serie che poi torni a casa e ci piangi sù 12h filate disidratandoti, finché ti portano al pronto soccorso di Chicago e Ciccio ti ordina una flebo di fisiologica per reidratarti.
No, il fatto è che la capa è obesa almeno quanto D. E noi tre cecchini della peggior specie glielo abbiamo fatto un po' presente. Diciamo che nel nostro ufficio non c'è proprio tanto, tanto, tanto leccaculismo, ecco]

Appena fuori dall'ufficio, ovvero nell'atrio su cui si affacciano tante altre porticine, quacuno urla qualcosa a collega D, che stava giust'appunto entrando da noi. Collega D urla a squarciagola, con tono brontolo ma di scherzo (non è per niente facile l'interpretazione del tono, per niente proprio) : "Me ne sono scordato, porcaputtana, mi si è sciolto il nodo che mi ero fatto al pisello e me ne sono scordato!".

Io e capa alziamo gli occhi dal documento sul quale stavamo lavorando - senza trovare soluzioni che garbassero a entrambe, n.d.b. - e lo guardiamo. La segretaria pure. Lui ci guarda una ad una e pensa: "Forse che ho urlato un po' troppo che pure il direttore generale, distante due miglia marine, poteva sentirmi?".
Io rompo il silenzio con un già citato: "Bonjour finesse!", e con mia gioia ho dato il via al fuoco incrociato di segretaria e capa, nessuna delle due per altro famosa per avere un linguaggio adeguato alla loro mezz'età, nel senso di non proprio scevro di parolacce, che si sono sbizzarrite in insulti, più a bassa voce, contro il povero obeso che nel frattempo borbottava brontolando, però sempre tutto a bassa voce.

Episodio 2, tardissimo pomeriggio.
Ufficio capa.
Presenti la capa, la segretaria, collega D e me.
Io mi infilo il piumino, dando le spalle a collega D, che si attacca ad un pc sul quale io lavoro spesso.
Collega D: "{bestemmione}, ma cazzo, porcaputtanaporca, io vorrei sapere chi minchia ha messo le mani su questo pc oggi, che mi è stata disinsallata una roba che, porcadiquellatroia, mi serviva!!!".
Ops. Me: "Io, credo... forse io, ma non ho disinstallato un cazzo! Anzi, no, rettifico, la capa aveva gente, quindi ho lavorato [i.e. preso 12 caffé e amabilmente chiacchierato con una dozzina di persone] nell'altro ufficio, quindi l'unico che ci ha messo mano è stato Enzo (che tra l'altro, poverino, mi sta pure sui coglioni, senza avermi fatto niente, proprio a pelle)"
Capa & segretaria e un po' anche me, prima ci è venuto un po' da ridere sotto i baffi per l'inaudita violenza verbale di collega D [forse ancora amareggiato per essersi sentito dare del grassone], poi le altre due, già allenate, l'hanno redarguito, ma molto meno, per il linguaggio un pochetto fuori luogo.

Però sono stati due episodi simpatici, soprattutto il secondo, e soprattutto per me che l'ho vissuto, che scritto mica rende tanto. In genere. Ma a me fa scompisciare!!!!! La volgarità eccessiva mi fa ridere, specie quando per volgarità eccessiva non si intende volgarissimi improperi rivolti a me medesima.
Ora vado, che ho sonno.
Sto inanellando una serie di sabati sera da far invidia a mia zia novantatreenne.

sabato 16 febbraio 2008

il silenzio è musica per le mie orecchie

Io ho tanti, tanti difetti. Ma non sono logorroica. Rettifico. Non sono logorroica con le persone che non conosco. E invece mi becco questa. Una di quelle che se tu cerchi di intervenire in quella che credi conversazione ma che risulterà essere un monologo, continuerà a parlare per i cazzi suoi sovrapponendo le voci. Mi è bastata mezza giornata. I miei timpani sono sfondati. Inno al silenzio.

martedì 12 febbraio 2008

prove tecniche di trasmissione

Ho provato in 318 modi diversi a mandare e-mail-post dal cellulare, ma si rifiuta. Per l'esattezza si è rifiutato 3 volte al costo di € 1,5 alla volta. Dieci sacchi perché sono testarda come un toro.
L'unico che è arrivato è stato quello inviato dalla mail gestita dal pc. Grazie al cazzo! In linea di massima se ho un pc posso anche scrivere un post! Mmmmm, che nervi.

Stanotte alle 4 e 30 pensavo ancora ai massimi sistemi.
E domani implorerò il mio dottore di darmi un tavor stendi-cavalli. Neppure un pisolino pre-cena, niente. C'è qualcosa che non va. Ma quando è cominciata questa insonnia scassaminchia tutto filava tranquillo. Ti credo che poi ti innervosisci. Dopo un mese che dormi prima in due fasi (inizio mattina e pre-serale), poi addirittura in una, e per una manciata di ore, persone come me, necessitanti di ore sette di sonno continuo, si innervosiscono.

Adesso giovedì, dopo la scherma dove probabilmente mi addormenterò, essendo che domani abuserò del tavor, vedo il mio amico G per cena. O mi troverà rincoglionita, o mi troverà isterica. No middle way. (eh?)
Ma G mi ama, quindi soprassederà.

Sì, lo so, io dico che tutti mi amano. Ma G mi ama davvero.
La moglie di G lo ha lasciato dopo tipo 16 anni che stavano assieme. E l'ha lasciato nel modo peggiore. E anche nel momento peggiore. Le donne possono essere delle gran puttane, e quella la faccia da gran puttana ce l'aveva proprio.
Lui me lo ha detto dopo un bel po' e io sono rimasta di sasso. Anche perché con due figli di mezzo la cosa è proprio pesa.
Però già un po' mi amava e quando è stato adottato da me, poi da mia madre e un po' anche persino da mia sorella, il suo amore rasenta confini incredibbbili. Anche se credo ami di più quella gran puttana di sua moglie, e questo mi indispettisce non poco.

Sono certa che mi si farebbe di brutto, ma non può. Un po' per ragioni troppo lunghe da spiegare, anzi, per ragioni che son proprio cazzi miei e suoi, un po' perché io lo amo un pochettino ma mi fa zero sesso. Ma zero proprio che più zero non si può.

[a proposito, io ce l'ho messa tutta, mi sono fatta un giro su youporn, ma ormone sotto i tacchi. Mi faceva anche un po' schifo la tipa con la topona pelosa. Sarà stanchezza, ho deciso]

E mi si farebbe non perché io sia una gran gnocca seppur con occhiaie inquietanti, o meglio, non solo per questo, ma perché mi trova mille qualità che ovviamente non ho e che solo un uomo innamorato se le può immaginare.

Connected P.S.: poco tempo fa ho pubblicato una lettera d'amore a me rivolta. L'ho scovata un bel po' di mesi fa, tra diari vari. L'ha scritta una persona a cui ho voluto bene come a un fratello, e ora non c'è più. E ho pensato, dopo mesi e mesi di seghe mentali, che come già una volta la dimenticai tra le pagine di un diario, la stessa cosa potrebbe accadere di nuovo. E non voglio. Voglio leggerla, di quando in quando. Voglio ricordarmi la sua dolcezza. Voglio ricordarmi di quella volta che mi è letteralmente zompato addosso sul pavimento. Voglio ricordarmi di quando vide un bouquet di rose finte in casa, mi chiese abbattuto chi me le avesse mandate e io gli risposi facendogli credere che fossero vere. [già detto che donne sometimes gran puttane]

mah

Sono un po’ perplessa.

lunedì 11 febbraio 2008

piccola informazione di servizio

  1. Finalmente quei cazzo di sceneggiatori americani hanno finito di scioperare. O meglio, quelle cazzo di major hanno trovato un accordo con gli sceneggiatori.
  2. È molto bello andare in banca per ritirare la o-key, ovvero un coso che pigi nun bottone e ti appaiono sei caratteri da immettere per accedere e fare operazioni online sul tuo C/C, e sentirsi dire: "Mi sa che le abbiamo terminate".
  3. Ci sono stata con un'amica che voleva appiccare il fuoco alla filiale, ma la sottoscritta, con gesto eroico e pacificatore, l'ha fermata, portandola poi in un vorrei-tanto-fare-l'ikea-de-noantri che ci ha deluso.
  4. Non ho attacchi ormonali selvaggi da un bel po' e ciò comincia a farmi riflettere. Domani devo rispolverare la collezione di porno scaricati per ex-moroso (e gelosamente conservati) per vedere se mi risvegliano la libido, se no comincio a preoccuparmi.
  5. Nella puntata n.7 della 1^ stagione il Dr. Ross chiama Ciccio "buddy". Ma è la prima volta, mentre nel doppiaggio italiano "Ciccio" è stato usato già 1.349.769 volte.
  6. Ho visto l'intervista barbarica a Pierferdi, e mi chiedo se non sia possibile lobotomizzare lui e Diliberto per poi scambiare le materie grigie. Cazzo, lo faremmo tutte presidente del consiglio, altro che Bertinotti e il cachemire.
  7. A proposito di cachemire. Lo scorso anno un amico molto ricco mi ha regalato sciarpa e cappello bianchi di cachemire. Ho mersso il cappello, sembrava un bianco preservativo, ho pensato che anche se sono una testa di cazzo essa non è una buona ragione per farlo sapere a tutti. E non so a chi riciclare. Non lo metto su ebay neanche morta, so che ci perderei comunque un sacco di soldi anziché guadagnarne.
  8. Tra "La donna cannone" e "Caruso" è più bella la prima, e di molto.
  9. Volevo scrivere solo dello sciopero ufficialmente terminato, e poi il dito va per i cazzi suoi (sulla tastiera, non sul clitoride, pregasi rileggere il punto 4).
  10. Stasera ho un'incazzatura di fondo. Non so bene perché. Forse per auto-disistima. Ciò non è affatto una bella cosa. Infatti mi fa incazzare. E quando sono incazzata non uso parentesi quadre e sono noiosa, tuttavia oramai è andata e "pubblica post" qui a 2 mm e col cazzo che cancello tutto. Ogni tanto un post noioso è essenziale.

domenica 10 febbraio 2008

e non sono stata ancora sloggata

Io credo fermamente nel fatto che il sito dell'ikea debba avere, come misura cautelare verso la salute mentale pubblica, un bel serverone che ti dica: "Attenta cogliona! sono 2 ore e passa che passi da malm a bonde a komplement e viceversa, sappi che tra 10' sarai sloggata automaticamente", mentre invece no, e io sto uscendo scema.

E invece potrei anche uscire, però di casa, assumendo una finta aria intelligente: ora che con sforzo cosmico chiuderò 'sto cazzo di sito dell'ikea chiederò alle tre belve, una per volta dal più anziano al più giovane, che qui la bestia anziana s'incazza di brutto se non interpello lei per prima, se hanno voglia di farsi un giro.
Ché un po' d'aria fresca potrebbe farmi bene.

Oggettivamente mi sento un po' lobotomizzata. Forse lo sono già di mio, ma di solito non me ne accorgo. Se me ne accorgo é grave assai.

Oggi qualcuno è partito per una crociera sul Nilo, oggi qualcuna (ehm) ha mancato il Tato, uno dei miei bimbi preferiti, perché alle 11.25 ronfava, oggi qualcuni (plurale) sono tornati mesti mesti dalla montagna ché ieri sera gli hanno ciulato gli sci, nuovi nuovi, costosi costosi e performanti performanti, fuori dal ristorante in quota.

Adesso dico io. Quando ero ragazzina mollavo gli sci sulle rastrelliere e andavo a mangiare. Neppure mi passava per l'anticamera del cervello che qualcuno potesse fottermeli (forse anche perché erano di ottava mano, anzi, piede), invece superata l'adolescenza un po' l'ansia mi è venuta.
Io, astuta come una faina, mettevo i miei vicini a quelli molto più fighi dei miei, così mi sentivo più serena. [anche se non so effettivamente come Serena di norma si sentisse]

Questo vuol forse dire che è aumentata la criminalità?
Certo che no. Solo che i ladri hanno imparato a sciare. Era ora. Così non si dirà più che lo sci è uno sport classista.

[non è escluso che a marzo vada a sciare. Nel qual caso un vento ghiacciato a mille milioni di km orari proveniente dalla Siberia provocherà lo spazzamento totale di Trieste e una piccola glaciazione di giorni tre sulle Alpi. Giusto per puntualizzare]

Non avendo ancora avuto modo di dire che anche giovedì ho battuto in due incontri uno dei miei avversari (l'altro, quello maschilista, non si è palesato, peccato), tra un po' andrò a vedere un raduno della nazionale di scherma, insieme alla mia mini-squadra [strumento affascinante, quasi come il compasso].
Diononvoglia che ci facciano tirare, perché tra una cura che avrò appena finito e che mi rende vivace come la pelle di un orso usata come tappeto, e il mio elevato spirito competitivo, farei una figuradimmerda colossale.

P.S. Volevo fare un complimento per "donnamerda". Un complimento lievemente criptico, lo so.

sveglia

Aiuto, mi sono presa una sincope.
Sono qui che stramaledico MilanoConcerti per l'ormai consueta disorganizzazione quando si tratta di organizzare [la loro coerenza non dovrebbe far riflettere gli artisti che si rivolgono a loro?] un evento musicale.
Nel frattempo inizio a sentire un suono a bippini piccoli piccoli che mi inquieta, nel silenzio generale [quel cazzo di ipod di tendenza è stato riconsegnato].
"Sarà dal piano di sopra", pensa la fessa.
Ma il suono perdura. Ordunque apro la porta della stanza dove mi rifugio e dove sussiste il solito clima tropicale, affronto la ventata di aria gelida e sento il suono sempre più forte.
"Si sarà rotta la scheda madre del pc vetusto a cui voglio tanto bene!" e con l'ansia vado a vedere.
No. Allarme di una sveglia.
Che non ha svegliato me ma di sicuro quelli del piano di sopra.

Il mio rapporto con le sveglie è assai tormentato.
[e chi potesse dedurre "Perché sei una tipa poco sveglia" in fondo potrei capirlo]
Tipo che per me era impossibile utilizzare la radiosveglia. Perché invece si svegliarmi, quello che i dj dicevano entrava nella mia testa e mi modificava il sogno. Giuro, benché atea, tutto vero.
Allora usavo il buzz, quella specie di sirena delle navi che ti procura un lieve attacco di cuore ogni mattina.

Un giorno, quando facevo i turni, avevo la sveglia puntata alle ore 6.50. Alle 7.15, nel più mero stile Fantozzi, uscivo affannosamente di casa, prendevo il mio bolide rosso e mi recavo a lavorare. Solo che una mattina esco e trovo un buio paura. E in quel periodo dell'anno non era così buio pesto quando uscivo a quell'ora.
Eclissi di sole non annunciata?
Nein.
Improvvisa perdita di splendore del sole?
Nein.
Mia corbelleria?
Esatto.
Avevo puntato la sveglia per sbaglio un'ora prima.
[ma avendo adottato lo stile Fantozzi non avevo tempo di guardare l'orologio mentre lo chiudevo al polso, eh]
Me ne sono tirate dietro più di quelle che mia madre avrebbe fatto se le avessi buttato via le cose scadute dal frigo, cioè quasi tutte (mi ricorda qualche commento scritto oggi). Sono risalita in casa e mi sono messa a fumare isteriche sigarette con la tv accesa (che già la tv accesa di mattina mi mette tristezza) con una mestizia che ha lasciato il segno.

[naturalmente n tendente all'infinito volte è successo che la sveglia non sia suonata o che l'abbia spenta - alzandomi dal letto - e poi mi sia pacificamente riaddormentata, ma di quelle esperienze non trovo segni nella mia memoria-gruviera]

Varie ed eventuali:
  1. Ieri ho visto un concerto bellissimo
  2. Ieri ho visto una persona bellissima, solo un po' basso, dice che in quanto ad essere rompicoglioni non sono peggiorata negli ultimi anni. Sono sempre, su una scala da 1 a 10, verso quota 8. Secondo me mi ama.
  3. Ho rivisto ex-moroso qualche giorno fa! Mi bacia sulla bocca (s.l.) con meno ripugnanza rispetto al mese scorso. Vorrei colorare il tutto con descrizioni piccanti e pittoresche del sesso che abbiamo fatto, ma proprio non posso. [qualcuno la chiamerebbe "falsa testimonianza"] [io "fantasia" perché ho uno spirito ancor fanciullesco]
  4. Sto ancora usando il pc vecchio, e ieri il mio amico chesecondo me mi ama voleva tirarmi una schioppettata per la mia demenza
  5. Posso vantarmi di avere un dvd recorder ma non posso vantarmi di aver sbagliato a impostare il mese giusto, quindi ho rischiato di perdere i miei telefilm soliti, e visto che dagli Usa non arriva più nulla per 'sto cazzo di sciopero degli sceneggiatori, sarebbe stato un drammone. Non avessi impostato, astuta come una faina, anche il videoregistratore, ché io mi conosco. In compenso mi ha registrato Annozero, che non vedo mai, e che, per la malattia di natura pre-elettorale di cui ho già parlato, mi ha tenuto avvinta. Fin quando si è arrivati al 43^ intervento della Prestigiacomo. Che sarà figa, però che tono monotono. Da rosario.
  6. Giust'appunto. Lunedì ricomincia VivaRadioDue, e a me fa ridere un zacco. Replica alle 23, mi zembra. [certo che sono nazional-popolare, non vedo l'ora che cominci San Remo]

mercoledì 6 febbraio 2008

tears in heaven

Questa canzone, nella versione MTV Live, di Eric Clapton mi fa venire di brutto il magone. Musica, parole e tragico reale accadimento della perdita di un figlio, è tutto così perfettamente mixato (testo e traduzione qui) che a me trasmette un'emozione forte, un dispiacere enorme. E ogni volta rifletto sul potere della musica.

Ché poi in 7 giorni devo già riuscire ad assicurarmi i biglietti per due concerti della prossima estate. Cioé, cazzo.
D'accordo le prevendite, ma vendere biglietti a febbraio, quando ieri sera pativo gradi 4 celsius, per un avvenimento musicale che si terrà a luglio, quando nel patimento dei gradi 44 celsius con tasso d'umidità 98% e zanzare che sembreranno cormorani, rimpiangerò amaramente la serata di ieri passata a tirare improperi al freddo calato all'improvviso, non è lievemente esagerato?

Tutto questo per distogliere l'attenzione dal fatto che ho di nuovo 'ste cazzo di cuffiette in testa e sento l'ipod non mio (colta da dubbio, ho chiesto alla ragazza se volesse tutta l'opera della Carmen di Bizet o solo il motivo principale. Risultato: mi si sono liberati tipo 150 MB che ho pazientemente riempito) e quindi c'è un elevato rischio che scriva più stronzate del solito.

"Heaven" di Bryan Adams. Risento le braccia in vita di colui che diventò Pappino. Ma le sento davvero, e rivedo il luogo, e rivedo le mani mie che metto sopra le sue.
Avevamo tipo 16/17 anni, molto indietro in educazione sentimental-sessuale, ed ogni volta che mi si avvicinava scattava automatica la faccia ebete e sorriso da orecchia a orecchia. Un batticuore della madonna.
Una serie di strategie, elaborate con la mia best friend di allora, mi portarono a seguirlo dopo minuti 2,5 ["ché se no dai l'impressione che gli vai dietro"] sul balcone senza però vedere una vetrata.
"Frontata?", magari! "Capocciata?", magari! "Ginocchiata?", sì, ma con rottura in miliardi di pezzi della vetrata stessa. Metri 2x1,5. Che c'avevo un taglio dell'ostrega sul ginocchio che spillava sangue, e la mia unica e sola preoccupazione era: "Diomiochefiguradimerda".

Lui non si capiva, un po' mi stava dietro, un po' mi stava lontano. Era mio ex-compagno di classe.
[io, essendo asina, due anni li feci in scuola per somari, dove tu ti immagini di non fare un cazzo e passare, invece nella mia scuola no, perché mia madre, buona come il pane, scelse la scuola per somari più difficile della provincia].

Io mi allenavo a fare il bacio alla francese allo specchio [mai capito se ne fosse contento], lui qualche limonata e qualche palpata l'aveva già inflitta, ma fagli capire che era inutile guardasse le fighette del ginnasio, che invece era me che doveva intortare!
Macché.
Ho dovuto aspettare di avere 21 anni 10 mesi e 18 giorni affinché mi prendesse la mano per guidarmi in un cinema già buio e poi baciarmi, e il bacio fu nella migliore tradizione "ma io 'questo' cosa lo bacio a fare, che AMO ancora un altro?" [che nel frattempo avevo baciato palpeggiato pettingato scopato, ovvero compresse tutte le esperienze, ché oramai si faceva tardi].

Però "Heaven" rimase la nostra canzone, poiché dopo soli 5 anni ammise che un po' mi amava, ma si vergognava con gli Amici. Di me. Ah, ecco.

[messaggio subliminale per M: vieni a prenderti 'sto cazzo di ipod, che mi fa scrivere un post in tre volte il tempo necessario, e mi fa immelancolire, e mi fa pensare alle emozioni del passato, ai dolori del presente, alle fantozziate di oggi della mia amica S, ad un nuovo pretendente ciccio e vecchio, a dopodomani che forse troverò nuove emozioni con uno degli amori della mia vita, insomma non mi fa concentrare, ecco]

lunedì 4 febbraio 2008

le 4 stagioni

Sto ascoltando sull'iPod quello a molletta (che essendo oggetto di tendenza non è mio, ma di un'amica di mia sorella che però non sa caricarlo)

[la biada non è fatta per i somari, dice mia zia, mia madre, insomma un po' tutta la mia famiglia, sempre che di somari si trattasse, e non di buoi, ma mi sembra che i buoi c'entrino in un altro proverbio che al posto della biada prevede peli pubici femminili, e cazzo! Sono andata fuori tema. Strano]

e siccome lei è più intellettuale di me, mi ha fatto inserire la Carmen di Bizet e le Quattro Stagioni di Vivaldi, ah, e Per Elisa di Beethoven.

Sto ascoltando giust'appunto le 4 stagioni [chissa com'è mi vien voglia di pizza] e sto cercando di ricostruire quale sia la stagione che suona nelle mie orecchie.
È così ansiogeno il ritmo che secondo me rappresenta sì una stagione, quella politica.
Seriamente , secondo me non ne sto azzeccando una. Domani controllo.

[cercate di capire, io ho una evidente malattia per cui mi è impossibile sfuggire ogni confronto politico in campagna elettorale trasmesso per tv, ma allo stesso tempo mi sorge spontaneo un voltastomaco per quasi tutti. Tranne che per uno, che anche se di tanto in tanto spara cazzate, che mi è simpatico. Con ciò potremmo pensare che io voti su una base solida, ovvero la simpatia, adesso va beh che sono bionda e un po' coglionazza (i.e. ingenuona) però non esageriamo. Rappresenta anche la maggior parte dei valori in cui credo. Fosse ateo, sarebbe perfetto. Comunque questo anticipo eettorale è tipo l'anticipo della dichiarazione dei redditi. Non sono ancora pronta. Non mi sono ancora ripresa da quella scorsa]

E comunque "Perdere l'amore" è una canzone da cantare meravigliosa da cantare. l'ho già scritto da cantare?

Mi manda in confusione. Io lo so che se ascolto musica pop posso AL LIMITE fare un lavoro manuale. Che se non fossero le 0.17 mi sentirebbero cantarla anche sulle tre cime di Lavaredo. [secondo me il mio vicino l'ho svegliato, che poi quando hai le cuffiette non ti rendi mica conto del volume della tua voce. Domani mi depilerà interamente una delle belve]
Minchia, è tardi.

domenica 3 febbraio 2008

ciccio e il dr. ross, con variazioni fuori tema

Partiamo col fatto che sono incazzata nera, che giá mi sembra una buona partenza.

Dopo aver fatto un accurato ordine di reggiseni pizzosi e slip, il mio cazzo di browser mi segnala errore e mi si chiude. Ma porcatroia!
Ma mica posso sedurre con un reggiseno playtex di quelli vecchia maniera, brutti ma brutti, ma che tengono le tette al loro posto in maniera stupenda e dopo 90 lavaggi sono ancora sull'attenti! (i reggiseni, non le tette) (HO SBAGLIATO! sia i reggiseni, sia le tette)
Oroscopo illusorio di merda.
Non seduco, punto e basta.

Poi sono incazzata perché il forum del mio comune del cazzo, appena aperto, mi ha rifiutato un messaggio adducendo come giustificazione che gli argomenti devono essere di interesse generale. Infatti che gli uffici comunali non funzionino come dovrebbero immagino non interessi a nessuno dei miei concittadini.
Però essendo il forum stato aperto, credo, per contrastarne un altro aperto da anni su una rete civica, almeno mi sono sfogata lá.
Cialtroni.

E poi l'ultima.
Mi sono sempre chiesta come, in inglese, il Dr. Douglas Ross di Chicago chiamasse il collega Dr. Mark Greene. Cioè, "Ciccio" come si traduce? "Fatty?"
Avendo avuto in prestito il dvd delle prime 6 puntate (ah, parliamo di ER), ogni volta che sentivo "Ciccio" facevo i numeri per cercare il telecomando giusto e cambiare lingua [non la mia, farebbe male. Poi sai quanto sangue], ma chi può capire la difficoltà di passare dal telecomandouniversale che cambia canale anche se sei nel palazzo accanto, a quello specifico, che devi indirizzare ESATTAMENTE nel micro-puntino di ricezione presente sull'apparecchio? Nessuno, solo io, allora cosa l'ho scritto a fare.
Va beh.

Insomma, il Dr. Ross non ha mai chiamato "Ciccio" il Dr. Greene.
Né "buddy", né "man", né "bro", né altro.
Ci hanno presi per il culo.
[però devo ammettere che la voce del Dr. Greene è più acuta di quella della gallina Marta. Meglio dunque il doppiaggio italiano, almeno si distinguono le donne dagli uomini]

venerdì 1 febbraio 2008

lettera di un 9 dicembre di qualche anno fa

Sono così disperato che il semplice atto di scrivere con una penna piuttosto che con un’altra mi sembra possa cambiare il corso degli eventi.
“Ho perso le parole”… e non solo quelle. Perché, perché maledizione perché.
Una, mille, cento risposte e nessuna. I miei pensieri si sono fermati una sera e da allora sono attonito, inebetito.
Mi sembra che tutto sia fermo, che nulla scorra più.
Il solito male che ti attorciglia le budella, ti stringe lo stomaco e ti fa sentire così sconfortato… così INUTILE.
Niente ha più senso… non so perché, non voglio più vederti e un secondo dopo correrei da te… a darti mille baci.
Vorrei raccogliere il mio amore per te in un fazzoletto ma senza buttarlo via… lo conserverei gelosamente.
Succederà la stessa cosa ma in una parte del mio cuore.
Poi non disturberà più nessuno. Sarà messo a tacere, non reclamerà più le tue gemme azzurre, né la tua mano, non più i tuoi teneri abbracci o un semplice sfiorarsi delle labbra. Chi, cosa e perché ha deciso che questa sia la fine?
TU. Che hai trovato le stessa cose che voglio io in un’altra persona. E io voglio gridare, imprecare al mondo intero ma il mio urlo si ferma in gola. Non è un’ingiustizia, caro A, tu le vuoi così bene che hai capito, lei è appena uscita da una situazione ben peggiore della tua e adesso sta riprovando emozioni di un tempo, nascoste chissà dove, dopo un periodo burrascoso, travagliato, buio.
Io sono innamorato di te, e ti voglio vedere così come ti ho visto ieri sera. “Hai un altro?”. E ho visto un sorriso meraviglioso che mi ha colpito così tanto da capire veramente quella che è la tua felicità in questo momento.
Devo dire che in uno dei miei deliri avevo visto la stessa espressione nel giorno di D e C.
Poi non ti ho più corteggiato, ho lasciato che le cose andassero per il verso che speravo portasse a me…
Mi rendo conto di scriverti senza seguire un preciso filo logico: butto giù quel che mi passa per questa testaccia.
Mi piacerebbe se un giorno ti vedessi corrermi incontro riempiendomi di baci, ma si sa che questo è un sogno tanto agognato oggi, quanto irrealizzabile domani.
Io, il corriere di una lettera che un tempo ebbe miglior fortuna, vorrei solo che queste parole tu possa ricordarle ora e sempre. L’amore fisico non c’è stato ma io ho avuto altro: ho conosciuto veramente e apprezzato tantissimo la mia “amica” P.

Tuo A