mercoledì 30 luglio 2008

brain-watching

Qualcuno mi scrive che di beautiful de' noantri non gliene può fregar di meno, altri mi scrivono che sono telenovela-dipendenti.
Perché ho cominciato a scrivere di costoro?
Semplice.
Per mera osservazione dell'etica e della morale dell'essere umano.
Teoricamente residenti nel cervello (praticamente talvolta residenti in altra parte anatomica che fa rima con cervello, ma oggi mi conterrò).

Io vorrei poterli descrivere meglio, avere la capacità di farlo, sono un ragazzo e una ragazza (mi viene in mente mia zia che quando i suoi fratelli, già sepolti da qualche anno, avevano una settantina d'anni, li chiamava "i ragazzi") (no, questi due non hanno settant'anni, ma neppure diciassette) che mai e poi mai avrebbero potuto far pensare a una reciproca attrazione sessuale.
Specialmente lui, che alla fine è stato un po' il regista.
Da qui ritengo doveroso far partire un monito:

Donne! Non è che quando nasce un figlio la famiglia si fonda sul figlio. La famiglia si fonda sulla coppia, persino la vituperata C.C. lo dice, quindi il figlio vi strema? Cazzi vostri! Avete voluto la bicicletta e ordunque pedalate. Ma dopo un ragionevole periodo di assestamento

[minchia! un tuono mi ha fatto sobbalzare, se salta la corrente e l'aria condizionata sono fottuta]

dategliela, sì, lo sapete bene cosa, non fate le tonte. Ché se no poi il maschio vede due tette e non capisce più un cazzo, scambia spesso attrazione per amore, e nel frattempo, essendo un po' meno spesso incapace di tenere per sé i propri marasmi sentimental-sessuali, manda a puttane una famiglia o quanto meno la fiducia della propria compagna.

[nel frattempo estasi nei confronti di un tumultuoso temporale grandineggiante, che 1.ha fatto saltare 17 allarmi 2.ha reso vana la fatica recentissima della pulizia dei vetri, come legge di Murphy insegna. Però ne è valsa la pena, io vado pazza per i temporali estivi]

E così la mia perla di saggezza quotidiana l'ho espulsa.
Altro da espellere:
  1. mi fa oltremodo piacere aver saputo oggi stesso che l'associazione per cui tiro l'aratro come il pio bove chiudeva oggi stesso, la considerazione è tutto
  2. se fossi brava farei un lavoro lungo come la fame per l'associazione stessa, ma io mica son tanto brava. Cioè brava son brava, è che sono pigra, ma pigra, ma aiutami a dir pigra
  3. ho incontrato un tizio che è venuto a sciare con me in un paio di occasioni, e siccome sono un po' stronza non l'ho salutato come si aspettava. Fa troppo il figo e mi infastidisce assai
  4. stamani mi sono svegliata a un'ora impossibile e ciò ha influito sul mio persistente pessimo modo di relazionarmi socialmente, ovvero sono stata quasi muta (i colleghi li ho visti attaccare a una parete ex-voto, ma forse mi sono sbagliata)
  5. siccome quando lavoro devo portare gli occhiali e siccome mi sono alzata troppo presto per ricordarmeli, ho finito per indossare un fantastico paio di occhialetti John Lennon style con lenti marroncine per tutto il dì (e a chi mi diceva: "Come stai bene" rispondevo: "Non pigliarmi per il culo", uscendo momentaneamente dal mio mutismo da sindrome "il mattino ha poco in bocca, la sera ha molto di più")
  6. beautiful oggi mi ha deluso perché non ha portato aggiornamenti degni di nota, ho cazziato Brooke spronandola ad appassionare i telespettatori, ché così è inguardabile, du' palle
  7. tra questo e quello sono arrivata alle 00.33, sono stravolta, quindi mando baci in aria come il poetico... ehm... Efridio? Emidio? Egidio? EPIFANIO! [ok, ok, ok. Grazie wikipedia... che umiliazione ogni volta]
  8. update: causa mancanza adsl sono arrivata alle 00.49, la cosa buffa è che sento andare gli spruzzini del prato, il quale sembra una piscinetta
  9. domani sicuro che non mi sveglio

lunedì 28 luglio 2008

so resistere a tutto tranne che alle tentazioni

Mi sveglio rincoglionita come poche.
Mi ricordo di accendere il cellulare a mattina inoltrata. Non je la fo. Devo scrivere a ex-moroso che si sta comportando da imbecille. Sono lì che armeggio con i caratteri, ancora indecisa se poi invierò o meno, e ringggg, arriva un messaggio. Salvo il mio in bozze, e leggo. Cazzo, è lui. Segno evidente del destino che mi autorizza ad andarci giù pesante, tipo "non ti riconosco più". Il poverino mi risponde che mi aveva solo chiesto come andava e che mi ringraziava dei consigli e che avrebbe voglia di vedermi in settimana.

No, [soprannome], i miei non sono consigli, i miei sono ordini. Accettali da chi è più grande e ha più esperienza di te. Fidati. Lo sai che ti sei sempre potuto fidare, fallo anche stavolta affinché io non diventi un'arpia e faccia qualcosa di brutto che potrebbe metterti davvero nei guai. [no, non è diventato un pusher, ne fa nulla di rilevante dal pdv penale. E' solo questione di comportarsi in maniera decente, nulla più]

Comunque.
  1. arrivo ex-collega noiosa ore 15.30, arrivo amica dall'affido congiunto della console nds ore 17.30, mi sento anche un po' in colpa

  2. arrivo dei miei amici con il mio pupattolo preferito, mesi 18, ore 18.10

  3. contemplazione del pupattolo durata minuti 50, dispensava baci, di più a chi aveva le tette più grosse (un caso? non credo)

  4. primo danno del pupattolo ore 18.30, secondo danno del pupattolo ore 18.50, in questo caso il danno se lo è fatto lui sul suo capoccino di riccioli d'oro

  5. inizio sfida coi genitori, entrambi ingegneri, a braintraining ore 19.00

  6. inizio lamento pupattolo perché affamato ore 19.o5

  7. fine lamento ore 19.10, ché un biscotto al giorno leva il pupattolo di torno, e fa giocare mammina col braintraining

  8. alzata tende combriccola ore 19.30, a parte mamma co-affidataria con la quale abbiamo spaccato il capello in 4 su un paio di faccende, e l'ho pure aggiornata su beautiful

  9. cena, lavaggio muso, pettinata vaga, cambio maglietta [sì, il cambio di stagione mi è proprio necessario] e poi fuori con altra coppia di amici e amica-mamma-co-affidataria

  10. rientro ore 12.10

  11. considerazione finale: non ho più il fisico per queste giornate sì intense

  12. stasera avevo cena con Brooke e Y, colei a cui Brooke mandò per sbaglio un sms per me, che ho deciso prima chiameremo Stephanie per il suo desiderio di controllo moralistico dell'ambiente circostante: la cena saltò, io rimasi a bocca asciutta e non ho aggiornamenti, se non che Ridge ieri ha smssato Brooke, ma Brooke non gli ha risposto, quindi domani attendiamo ansiose telefonata di Ridge. Da persona coerente qual è.

sabato 26 luglio 2008

tentazioni

Due giorni di lotta, dura lotta col telefonino.
Troppo volevo mandare un messaggio a ex-moroso scrivendogli che non è stupido e dunque che non si comporti come tale. Ma un po' che sono stata distratta da un lavoro che sembra la fabbrica del duomo, un po' che ci metto una settimana a decidermi, un po' che sono stata distratta da altre cose, così non l'ho fatto. Però ci penso. Io non voglio che ex-moroso faccia stupidaggini, eticamente orrende. E per dirlo io, è grave.

Qualche news:
  1. domani devo, porcaputtanaporca, riconsegnare la console alla mamma affidataria congiunta, la quale cosa però mi salva

  2. domani viene a trovarmi una mia ex-collega a cui voglio bene, però, per dire, è una papa-girl, vive con i suoi pur avendo una casa già a disposizione, si lamenta della scarsa considerazione che ha in ufficio (e ciò, ammetto, è ingiusto: alla persona bietolona-capace viene preferita la persona fighetta-meno-capace) ma non accetta un lavoro diverso dalla sua specializzazione (una roba di finanza, c'è dentro la parola "risk", questo ciò che ricordo)

  3. la suddetta collega dopo un po' mi fa calare la palpebra, ma si fa 50 km con treno e mezzi, che posso fare? Cacciarla? In fondo mi fa piacere che mi sia rimasta affezionata ed è proprio una brava persona, priva di iniziativa, ma una brava persona

  4. la mamma congiunta affidataria della console si presenterà "casualmente" alle ore 18, nella speranza che due ore e trenta minuti bastino alla collega per sfogarsi

  5. mi sento una stronza, e forse forse lo sono

  6. anche perché oggi ho avuto un'età cerebrale di anni 23, mentre la mamma c.a. ne ha il doppio (hi hi hi!!!)

  7. altra puntata della saga tra Ridge e Brooke. Ridge prima messaggia e scrive basta sentirci, Brooke scrive ok, Ridge telefona e le dice: "Ma allora non te ne frega un cazzo!", che mi sembra una tipica incongruenza di genere femminile (con buona pace del Misogino)

  8. seguono altri 30' di telefonata dove Ridge si contraddice 200 volte tra ciò che dovrebbe fare e cio che farà

  9. Brooke è confusa e chiama la sua consulente futuri-amanti di fiducia, cioè me

  10. Brooke non vede più futuro con il fidanzato e non sa se parlargli o chiudere

  11. la consulente ex-fidanzati (sempre la sottoscritta) consiglia di parlare, ché lei, quando mollò ex-fidanza per la stessa ragione, scoprì che lui si era già fatto tutto un film su matrimonio e figli (e dirmelo prima no, anziché farmi vivere alla giornata? Scemo!)

  12. dodici è sempre un ottimo numero per chiudere.

giovedì 24 luglio 2008

ex-amanti che parlano di futuri amanti

Innanzitutto sento ex-moroso, e una sua scelta obiettivamente idiota, stupidamente rischiosa, umanamente inaccettabile, mi fa girare il cazzo a mille, che francamente mi fa passare la voglia di vedere lui settimana prossima e l'ex-amante di lì a poco. Ex-amante. Cioè, ero io quella libera, lui un po' meno. Comunque.
Cercando un po' di calma con quattro tiri di zigaretta con la zeta, e non con la esse, esco. Seppur a quel punto sia già fuori di mio.

Ex-amante ha uno sguardo rassicurante, è piccolino di statura, è alto come me. Però mi infonde tranquillità et serenità, anche se io ho sempre pensato che per sentirsi tranquille ci vuole un fisicone d'uomo, come ex-fidanza, che col suo metro e 82 o 83 e il suo fisicone tendente un po' all'ingrasso, mi ha insegnato bene la parola "contenimento", che ora non sto a spiegare, ché tanto c'è wikipedia per chi non ha mai letto un libro di psico-pedagogia. Però quest'uomo piccolino ha confutato le mie certezze. Contiene anche lui, e lo fa bene.

Andiamo a mangiare nella mia solita baracca (dove ormai ci lasci cambiali ma vabbé, ha pagato lui) e io avevo bisogno di dirgli una cosuccia che mi era rimasta un po' indietro, ovvero l'ultima relazione, quella con ex-moroso. Per altro anche lui, qualche anno fa, mi aveva detto della nascita di un suo bimbo con un po' di ritardo, in una lettera in cui mi lasciava (tanto per cambiare). Solo che poi, entrambi dotati di risolutezza estrema, avevamo deciso di rivederci per l'estremo saluto, che non fu poi così estremo, fu un arrivederci durato pure poco.
"Ah. E quanti mesi ha il piccolo?"
"Beh. Ecco, ehm. Due anni e mezzo."
Paralisi facciale della sottoscritta.

Quindi non è che mi sentissi in colpa a raccontargli cose con qualche anno di ritardo, però mi rompeva le palle da morire dover raccontare della testa di cazzo. Ma avevo deciso così, e via.
Racconto. Prima ride un sacco, quando viene a sapere dell'età di ex-moroso, mi dà pure della nave-scuola (come se avessi 78 anni). Poi cambia registro, non fa domande (ma io sono certa avrebbe voluto farmene mille), non fa commenti, cambia argomento. E' passato tempo da che abbiamo fatto calare il sipario, ma se io sono gelosa degli ex, anche lui sta dalla mia parte. Sento che è geloso di me, e gongolo.

Poi parliamo di due cose che mi hanno colpito.
Gli chiedo come finirà la storia tra Ridge e Brooke, mi risponde perentorio: "Diventeranno amanti". Gli chiedo se le settimane che Ridge trascorrerà in famiglia non lo riporteranno sulla retta via, mi dice di no. Anzi, mi dice, vivrà la famiglia come una gabbia che era lì lì per lasciare, e questo non farà che fargli idealizzare quei pochi momenti di intimità vissuti con Brooke.
'Sti cazzi. Penso io. Però lui le dinamiche familiari le conosce meglio di me di sicuro.

Collegandosi a questo, mi dice che dopo circa un anno che ci frequentavamo, aveva pensato di lasciare sua moglie. Non sono così un super-ego che credo possa essere stata io la causa di quel pensiero, io sono stata semplicemente un evidente sintomo di un disagio che si era creato, che forse ancora c'è. E non ho dubbio alcuno che ciò che io ho vissuto con lui si possa bollare come "amore", sono certa che lo fosse, ma altresì non ho dubbio alcuno che quell'amore lì è arrivato in un momento per lui sentimentalmente brullo (per me desertico: due anni senza veder pisello, dico, due anni).
Poi i figli, il senso di responsabilità, il senso di giustizia. Tutto rientrò.
Mentre parla però gli vedo un'espressione disillusa, uno sguardo rattristato. Quasi come sia pentito di quella scelta drastica che non fece. Quasi come l'idea di passare altri anni con la donna alla quale è legato, gli provochi sconforto.
Vorrei abbracciarlo forte, davanti al gruppo aziendale di 30 persone davanti al quale ci troviamo, ma non lo faccio. Non voglio si senta vulnerabile ora, in questo momento. Vorrei dirgli: "Io ti amerò sempre un po'", ma taccio. Osservo e basta e cerco di interpretare ogni parola, sguardo o gesto.

Io non gli chiesi mai di lasciare lei per me.
Avrei voluto lo facesse, ma l'avesse fatto l'avrei stimato forse di meno.
Riuscivo a mantenere un seppur minimo senso di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Però ogni tanto partivo per aria e lo vedevo affacciarsi sulla porta di casa nostra, a fare l'amore in ogni dove, a parlare e parlare e cantare e cantare, e mi sentivo felice.

P.S. non è un post finito, ma non c'è proprio modo di finirlo in maniera soddisfacente. Rimarrà così, un po' appeso.

precisazione

Il cartello CHIUSO PER FERIE l'ho messo per quei poveretti che lo cercano attraverso un motore di ricerca, cercano sul blog e poi non lo trovano, ché c'è solo un post che s'intitola così.
Io per ora no ferie.

mercoledì 23 luglio 2008

per chiunque cerchi il cartello "chiuso per ferie"

Qui una volta c'era un bel cartello giallo e nero per i commercianti che chiudevano per ferie, ma siccome ce ne fosse stato uno che ha ringraziato, l'ho tolto. Andatevelo a comprare in cartoleria, sempre che ne troviate una aperta, cari.


martedì 22 luglio 2008

poche righe sconclusionate (cioè, sconclusionate peggio del solito)

Fatti odierni:
  1. ho le orecchie sturate (che ai più sembrerà una stronzata, ma a me mi ha donato il non-rigetto sociale, perché tutti quelli che mi stanno intorno era da mo' che si erano rotti i cosiddetti a furia di urlare)

  2. sono stata scordata in sala d'attesa, ovvero l'infermiera aveva messo il mio foglietto così bene in vista che non l'ha cagato se non dopo un'ora e mezza di mia attesa

  3. coloro che sostavano davanti alla porta dello studio dell'otorina (sembra un animale dei boschi) mi hanno stramaledetto quando mi hanno dato precedenza assoluta, non sapevano della mia attesa

  4. non avevo portato la console per giocare e me ne sono pentita 180 volte (due al minuto)

  5. ho comprato due aggeggi per il giochino, uno per me e uno per un amico ricco; però sono riuscita di prima battuta a rompere una micro SD (una roba minuscola, che a me basta guardare per romperla) e ho deciso io, all'unanimità, di dire all'amico che la schedina non era compresa nell'aggeggio (novella Robin Hood, rubo ai ricchi per dare ai poveri)

  6. Brooke è in fissa per Ridge lontano

  7. Ridge le manda mms che lo ritraggono

  8. Ridge deve andare via un paio di giorni da dove si trova la sua ex-famiglia-mulino-bianco (è ancora la sua famiglia, ma il mulino è stato inghiottito da una frana e la cenere del Vesuvio ha sporcato tutto), e con somma tristezza devo qui riportare che lo accompagna il suocero. Tristerrimo

  9. domani rivedo il mio ex-amante, ma cazzo ogni volta che lo incontro ho l'ormone sotto il tacco, e non per colpa sua, ma per il mio ineccepibile funzionamento, quindi andrò in bianco sicuro

  10. sono due lustri che ci conosciamo e frequentiamo, è venuta una sincope a entrambi quando abbiamo realizzato

  11. ho sentito la mia vecchissimissima zia, e le voglio proprio di molto bene (è una cosa importante, anche se non interessa molto a chiunque non sia me, perché poi metto giù e penso: "Dovesse essere stata l'ultima volta che l'ho sentita?", mica per altro, ha seppellito quasi tutti i componenti della mia famiglia, non vedo perché non dovrebbe seppellire anche me)

  12. dodici è un buon numero per chiudere.

domenica 20 luglio 2008

bada bene che ti fai sgamare

Io: "Pronto?"
Lei: "Ciao, sono io, ho fatto una grossa cazzata"
Io: "Quale?"
Lei: "Ti stavo scrivendo che Ridge fa male a parlare di me a Y. anche se è sua amica, fosse anche solo nominarmi. Che poi Y. si mette in mezzo come difensore del sacro vincolo del matrimonio e fa casini con la moglie di lui, visto che hanno legato molto, ma questo l'ho solo pensato. Solo che avevo in mente Y. e invece di mandare il messaggio a te, l'ho mandato a Y., cazzo..."
Io: "Sei nella merda, ora scopre che tu e Ridge vi sentite"
Lei: "E poi farà passare me come sfasciafamiglie, che lui, sant'uomo, non ha colpe, ha solo erezioni"
Io: "Dille che era per una tua amica"
Lei: "Le dico che era per te"
Io: "Ma noooo, se no sono io a beccarmi della stronza!!! Se Y. sa che io so della tresca, è la volta buona che mi strangola"
Lei: "Aspetta... mi è arrivato un messaggio di Y., ohhhmmadonna, te lo leggo in diretta".

E avanti così, per 30 minuti, a soppesare ogni sillaba e tutto per far credere a Y. che non ci sono tresche di sorta, che in realtà è Brooke a farsi menate inesistenti temendo di deteriorare il rapporto tra Ridge e Taylor, etc. etc.
Siamo femmine, stavolta TRE femmine, e gabbarsi non è tanto semplice. Ma forse stavolta io e Brooke l'abbiamo scampata.

A me è successo due volte di mandare l'sms giusto alla persona sbagliata.
Una volta scrivevo al mio amante: "Devo incontrare una persona, ma verso le 11 di sera credo d'essere a casa", e menomale che non scrissi: "Devo incontrare una persona noiosissima, verso le 11 di sera corro via a gambe levate". Era un ragazzo proprio carino, faceva l'ingegnere. Ma era giusto un po' pesantuccio, e poi aveva studiato in collegio e dunque, con una bifolca come me, non c'era futuro.
Lo intortai dicendo che dovevo portare sa il cielo cosa a un'amica prima del giorno innanzi, lui ci credette, e bòn.

L'altro sms invece era mandato all'amica A. per sottolineare quanto il fidanzato dell'amica B. fosse un tontolone. E lo mandai all'amica B., ovviamente.
Ero in ufficio con la mia ex-collega cilorba dalla faccia di gomma, e lei che è machiavellica come poche, riuscì a tirarmi fuori dalla melma.

Divertente però quando non sei tu protagonista.

P.S. finalmente è tornato a casa sua il nintendo ds, e io ho 7 anni in meno rispetto alla mia età anagrafica, e cazzo se ne sono orgogliona.

P.P.S. so che questo post è un là [nota musicale] donato a chi so io per i suoi attacchi misogini, ma le donne sono belle non perché son varie, ma perché hanno un'intelligenza vivacissima che le porta a complicare tutto il complicabile. Poi alcune, tipo me, sono belle a prescindere.

venerdì 18 luglio 2008

storia di non-sono-ancora-amanti (sottotitolo: chissà-se-lo-saranno-mai)

Hanno due percorsi di studio diversi, ma le strade s'incrociano su un progetto di lavoro che condividono.

Lui è un ragazzo serio, fin troppo. All'inizio. Poi, man mano che prende confidenza con il lavoro che deve condurre, la sua compagna di lavoro e le persone coinvolte, si lascia andare. E' uno di quei ragazzi a cui dici:

"Non noti niente?"
"Ah, ti sei tagliata i capelli, stai bene!"
"Risposta errata: "ti sei tagliata i capelli, che gran pezzo di gnocca" era quella giusta"
"Ma ti ho detto che stai bene..."
"Non è la stessa cosa"
"...ti sei tagliata i capelli, che gran pezzo di gnocca!"

e poi lo vedi diventare rossissimo, soprattutto sulle orecchie.

Lui ha famiglia. E ti ispira che la sua sia la famiglia del mulino bianco.
[Dr. Divago: chissà chi è stato il primo a dire o a scrivere "famiglia del mulino bianco". Io che sono una credulona le merendine a colazione - rigorosamente alternate a pane e nutella - le mangio ancora]

Lei ha un fidanzato e pochissime amicizie. Ha avuto una gioventù diversa, ma bella. Però non ha potuto coltivare un gruppo di amici, e te ne accorgi perché ha, quando ti conosce, questo comportamento da randagio, che si avvicina per poi allontanarsi subito dopo, perché non sa se fidarsi o no. E' scostante, e può accadere che ti si appiccichi per un po' per poi staccarsi perché si è appiccicata a un'altra persona, per poi riattaccarsi all'improvviso.

I due iniziano a lavorare insieme, si trovano simpatici, e questo contribuisce alla qualità del lavoro: trovano sempre un compromesso, lavorano e, nei limiti del possibile quando si tratta di lavorare insieme, si divertono.

Dopo un po', un bel po', c'è una crepa che si allarga evidentemente nel rapporto amoroso di uno dei due. E dall'altra parte c'è già una voragine invisibile. Così capita loro di andare a una cena di lavoro e di trovarsi, alla fine della cena quando rimangono soli, in imbarazzo.
Imbarazzo dettato da una tensione del momento magico visto con un paio d'occhi (insieme per la prima volta di sera, in una sera costellata di stelle, in una sera in cui le battutine infingarde dei colleghi si sono sprecate), imbarazzo dettato da una tensione sessuale crescente, visto con l'altro paio d'occhi.
Rimane la tensione, perché rimane la distanza fisica.

Si salutano con la sensazione dell'inconcluso, ognuno a casa propria, a chiedersi il perché e il percome si sia arrivati alla rottura dell'equilibrio. Ma l'equilibrio è irrimediabilmente rotto.

Le femmine hanno più parlantina, si mettono più in gioco, allora lei decide di rompere il quasi silenzio di lui e gli chiede: "Devi dirmi qualcosa?" e lui tace. Lui non capisce, di fondo, perché questa bomba gli stia scoppiando tra le mani. Se gli è caduta dal cielo o se l'aveva da parecchio tempo: solo che ora è innestata. Scoppia.

Comincia uno scambio frenetico di messaggi, chi la vive tutto sommato con divertimento, chi la vive in modo maledettamente drammatico.
[Dr. Divago: che poi io tutto questo melodramma nel tradire una persona che pensi di amare, non ce lo vedo, però inutile tentare un trattato, verrei presa a bastonate]

E i messaggi si fanno pesanti, vanno molto sulla sfera sessuale, ma questo di sera, perché di giorno si fa finta che è tutto normale come sempre. Solo gli sguardi non sono più gli stessi.

In un batter d'occhio si arriva all'ultimo giorno di convivenza lavorativa, si ritroveranno a distanza di mesi. Si salutano, si abbracciano. Si abbracciano sempre più stretti. Spunta un'erezione che lui, dentro di sé, stramaledice. Lei che lo abbraccia lo sente e scoppia a piangere, poi smette di piangere, e ancora sono stretti l'uno nell'abbraccio dell'altra. Lei lo bacia sul collo, lui va in stato di bandiera rossa, vietato tuffarsi in mare. La allontana.

Lui è in fondo quello che più rischia.
Lui vuole essere un uomo retto, ma non si rende conto che già non lo è più: il fatto di averla desiderata così intensamente lo ha reso un uomo come tanti, fragile, fallibile, infedele.

Lei rimane inappagata, ma lo sa.
Che i suoi, di lui, proclami, sono stronzate.
"Basta. Ora parto. Vado per un po' dalla mia famiglia. Basta telefonate, basta messaggi".
"Io scommetto che quando sei in viaggio mi chiami".
Lui non è ancora arrivato alla barriera autostradale, che è già al telefono con lei.

Continuano circospette telefonate e circospetti messaggi.

Io, che purtroppo sono solo spettatrice di questa soap opera, mi chiedo come Ridge e Brooke potranno lavorare fianco a fianco visto ciò che è già successo, se Ridge, pur sposato con Taylor, bacerà Brooke, se poi andranno a letto, se poi la cosa continuerà e per quanto, se sarà lui a darci un taglio o lei, chi soffrirà di più nel caso, se invece durerà anni e sarà per entrambi il grande amore.

No. Non sono Ridge e Brooke e quindi non credo siano il grande amore l'uno dell'altro. Ma credo anche che nessuno dei rispettivi fidanzato/moglie lo sia.
E' che troppo spesso ci si lascia trascinare dalle cose, e troppo spesso ci troviamo ingabbiati in legami sentimentali che non hanno più parvenza d'amore.

"We think cag'd birds sing, when indeed they cry"
John Webster
[Dr. Divago: ché una botta di cultura così, sicuro, non la sfoggerò mai più]

mercoledì 16 luglio 2008

forse è solo un arrivederci

Era un uomo tozzo, robusto, coi capelli col gel che sembravano spettinati lo stesso.
Era un uomo coi denti storti e sorrideva (quasi) sempre.
Era un uomo innamorato del suo lavoro, ne sapeva sempre una più di tutti.
Era un uomo che ogni santissima volta che mi vedeva poggiava la sua guancia alla mia, aspettando un mio bacio.
Era un uomo innamorato di sua moglie, ma non tanto da acconsentire ai cessi rettangolari ("Le ho detto: ho una certezza nella vita, che il cesso dove cago deve essere ovale!").
Era un uomo che per dirmi "bye bye" mi scompigliava i capelli, e io alle volte gli davo dello stronzo.
Era un uomo che faceva battute cazzute, e ne rideva come un matto.
Era un uomo che diceva sempre, a ogni femmina di discreto aspetto: "Facciamo all'amore?", e le femmine ridevano e lui coi suoi denti storti anche.
Era un uomo che col suo abbraccio ti faceva sentire un pulcino sotto l'ala della chioccia.

Era, e non è.
E' andato via, lontano non so quanto.
Di sicuro con la sua moto, il suo giubbotto da motociclista cattivo, il suo sorriso.

Oggi ho pianto per te forse cento lacrime, ma avrei voluto piangerne un milione.
Da ovunque tu sia, ogni tanto scompigliami i capelli.

lunedì 14 luglio 2008

il dr. Nashimoto

Colui che ha inventato il brain training ha un'anima perfida, soprattutto quando prima del sudoku chiede di fare i disegni: i miei sgorbi, i suoi capolavori. Bisogna azzeccare il tratto che distingue l'oggetto da disegnare, va da sé che io non ci azzecco quasi mai.
Essendo una società a compartecipazione 50-50%, ho dovuto mollare la console alla socia.
Mi dà molta soddisfazione ischerzarla. Non tanto quanto giocare, però.

Ho lavorato finora. Anche perché non avevo fatto una sega per tutto il pomeriggio.
Quindi, tutto sommato, è accettabile. Meno accettabile è che stasera trasmettessero "Ti presento i miei", dove lo Sfigatto è una delle cose che mi fanno più ridere, ma essendo io acuta e non convessa, non ho pensato: lo metto a registrare.
No. Tabula rasa.

Dipenderà dal fatto che oggi è capitato sottomano un catalogo di un tour operator caro ammazzato, e la voglia di lettino-gatoradeall'aranciarossa-tuffo-asciugatura-controllosmsdistratto-tuffo-bagnodidueore-polpastrelliraggrinziti-sole-abbronzatura mi ha un po' distratto e dunque rincoglionito. Infatti ho cercato la ricetta dell'otorino per 2 ore, e poi era in un posto abbastanza ovvio, allo stesso tempo forse ho mancato di scrivere che ho ritrovato il libretto della macchina. In macchina. Per forza, qualcuno gli aveva cambiato custodia!
[no! io stavolta non c'entro! sarà stato il revisore della macchina a cui ha fatto pena il libretto acciaccato come la mia prima patente, ché io mi vanto di aver avuto tre patenti: nella prima avevo una faccia che la luna piena mi faceva un baffo, ma almeno ero abbronzata (rubata col portafogli ma poi ritrovata senza portafogli); nella seconda non ricordo perché è durata troppo poco (persa a un concerto di Ligabue allo stadio, insieme alle chiavi della macchina. Io non so quale parente deceduto abbia interceduto per me, fatto sta che mentre perlustravamo il prato, a fine concerto, in mezzo a milioni e milioni di rifiuti di ogni genere, un poliziotto si avvicinò a ex-fidanza e gli disse: "Fuori, il concerto è finito da un pezzo!" e io e la banda ci siamo girati con timore. Ex-fidanza replicò: "E' che la nostra amica là ha perso il portafoglio e le chiavi della macchina", "Di che marca?", "Crucca", "Aspettate". E chiamò un collega (tra i 300 che c'erano) che mi chiese: "Che portachiavi hanno queste chiavi?" e io: "Nessuno, solo un anello di metallo" e ecco le chiavi sul palmo della mano. Pazzesco); nella terza - scaduta - ho una faccina lunga e bianca e una sciarpa grigia e blu intorno al collo. sembro Morticia. bionda. e falsa magra]

Mi sembra di avere scritto un numero di stupidaggini sufficienti per poter andare a letto serena.
A finestre spalancate (ma con giù le tapparelle che se no ciao ciao, mi rubano) e senza condizionatore (ma dove minchia è il telecomando superstite?).

sabato 12 luglio 2008

stramaledetta assicurazione dell'auto

"Ci invii fotocopia della patente e del libretto della macchina".
Fottutissima assicurazione, cerchi di farmi venire un'ulcera?

  1. patente scaduta da un mese

  2. libretto auto introvabile

  3. rinnovo patente va bene, ma bollino di rinnovo non arriverà prima di n tendente all'infinito settimane

  4. nel frattempo mi scade la vecchia assicurazione

  5. nel frattempo ho già pagato quella nuova

  6. libretto auto che non è dove per anni anni e anni è stato

  7. mia sorella, logisticamente più vicina, l'anno scorso mi ha fatto la revisione, quindi aveva il libretto

  8. mia sorella sa il cazzo dove ha messo quel cazzo di libretto.
Qui si aprono un po' di ipotesi:

  1. lo ha messo in macchina da tutt'altra parte

  2. lo ha messo in casa mia ma dove chi può dirlo

  3. lo ha portato (e sento brividi corrermi lungo la schiena) a mia madre, che lo ha messo in un sottovaso d'argento, ove le cose utili spariscono ma quelle inutili si moltiplicano, tipo i telecomandi dell'antifurto che non usa mai. Lì dentro di telecomandi dell'antifurto ce ne saranno 40.
Le cose utili che spariscono dal materno sottovaso d'argento, non vengono buttate, giammai! Solo spostate: il problema è che potrebbero stare in un sacchetto ermeticamente chiuso in terrazzo, nel mobile del bagno, in frigo, e via così. E non è demenza senile, è solo che questo è l'ordine di mia madre - non far vedere agli ospiti che c'è casino - che assomiglia ma non coincide col mio. Io ho tutto un casino che lasciamo perdere, ma per dio so dove è pure lo stuzzicadenti usato nel 1989. Unica eccezione il telecomando del condizionatore, ma quello sono certa se lo sia portato via una colonia di formiche, tipo quella che si aggirava tra cucina e soggiorno un paio di giorni fa, scambiandolo per un grosso biscotto.

E soprattutto non me ne frega davvero un cazzo a far vedere che sono disordinata, e poi il mio disordine si limita a queste 4 mura di questa mia tana. E se gli amici al mio "Accomodatevi" mi chiedono "Dove?" o spostano loro in completa autonomia le cose da sedia o poltrona, oppure si stravaccano sul letto. Di solito quest'ultima. E' l'opzione più rapida. Il letto è (quasi) sempre sgombro, ché le cose sopra mi danno assai fastidio.

Non so se si è capito, ma sono in un evidente stato di prostrazione e di auto-commiserazione.
Me tapina.
[ora vado a vedere cosa fare in caso di smarrimento di libretto d'immatricolazione dell'auto contestuale a quello del cervello di una sorella]

venerdì 11 luglio 2008

un non-post assolutamente perdibile

Stasera avevo un mal di schiena che non ci stavo dentro e dunque grazie a un'amica, ho fatto 5 o 6 tiri. Solo che stavolta il tempo non si è dilatato, ma ha giocato ad allungarsi e poi accorciarsi. Tipo che ho guardato l'orologio ed arano le 23.09. Dopo un po' le 23.29. Dopo un po' le 23.29 (no, eh, come? non è passata mezz'ora?). Dopo un pochino le 23.59 (no, come? non sono passati 5 minuti?

Dalle 22.30 in poi avrò avuto sì e no 98 idee diverse per un post. Cioè, originariamente erano tre, ma poi si sono moltiplicate come i topi, e siccome si moltiplicavano così velocemente ho capito che il mal di schiena si era attutito ma io ero fuori come un balcone.
E allora ho deciso che se non scrivevo nulla era meglio.

Solo che il mal di schiena sta tornando e tra poco anche la piena lucidità, e quindi ho creduto che era il caso che mettessi giù questo non-post, in modo da vedere se domani mi ricordo ancora che l'ho scritto.
Secondo me mi sa di no.

mercoledì 9 luglio 2008

A volte ritornano? (post della stupidera)

Insegnante di scherma (Ids): "Abbiamo rimandato la pizza con quelli che fanno ancora palestra il martedì. Vieni martedì prossimo?"
Io: "Sono a piedi, non so come tornare, abitate tutti lontanissimo da me."
Ids: "OA mi ha detto che ti dà volentieri un passaggio per tornare."
Io: "..........."
Ids: "Sì, me l'ha detto ieri sera davanti al parcheggio. Gli ho detto che probabilmente non saresti venuta perché non sapevi come tornare a casa."
Io: "...........l'hai costretto?"
Ids: "Ma ti dico di no!"
Io: "Ah. Ora ci penso."
[e dentro saltavo, saltavo, saltavo come Heidi e le sue cazzo di caprette]

martedì 8 luglio 2008

un po' un uomo, con grandi tette

Allora, a me succede con una certa regolarità che ogni due cicli mestruali, alla fine del ciclo, ho un ormone incontenibile, ma del tipo che proprio è una sofferenza il pensare a: "Merda! Non ho trovato nessuno che mi scopi neppure stasera!".
[questa è la norma, non intesa come marilyn]
Poi dopo un po' di ore o qualche giorno passa, e riprendo con la mia solita routine, la mia mente si spoglia della forma di grosso uccello
[perché io ho una mente molto, ma molto grossa],
riacquista la propria e ricomincia la solita trafila di sempre, cioè:
- che carino quello lì. Non mi caga di pezza.
- che fastidio quello lì. Mi sta addosso come una cozza allo scoglio.

Questa post-ovulazione è stata piuttosto sofferta, già parlai del Circolo dell'Ormone Impazzito che Non Trova Via d'Uscita, tuttavia mi sono fatta un gran regalo.
Scavando per ore nella mia quasi vuota e rimbombante memoria, mi è sovvenuto che dovevo pagare una cena a ex-moroso. Ecco. Qui devo spiegare una cosa.

Ex-moroso è un bel figliolo, ma al di là di questo a me fa un sesso tremendo. Niente di sentimentale, molto affetto, molto ridanciani. Basta però che uno dei due dia il "là", per trovarci a far subito simpatiche porcate. Adesso, dal momento che ex-moroso di morosa ne ha un'altra, non è del tutto inusuale che il "là" parta da me. Tanto più che ultimamente mi ha così rotto il cazzo con le incomprensioni tra loro due
[incomprensioni che, guarda caso, si manifestano quando lui annuncia di uscire con me]
che avevo diritto a una forma di risarcimento.
E volevo anche, peccato non lo saprà mai, vendicare tutte le donne molto poco rompicoglioni (alla cui categoria io indubbiamente appartengo) punendo quelle molto rompicoglioni.

E questa era solo la premessa.
Va beh, messaggini un po' ambigui, a cena beviamo come due otri, lui fa porno-commenti sulla cameriera bionda brasiliana, io lo istigo mentre osservo radiosa qualche bel culo maschile, felici andiamo in macchina, e mi porta sotto casa mia.
Ex: "Stiamo qui?"
Io: "Dipende da ciò che vuoi fare"
Ex: "..........."
Io: "..........." (e sorrido, con uno sguardo da zoccola che normalmente non mi appartiene, altrimenti ci sarebbe un via-vai di morosi che lèvati)
Ex: "E' che mi hai un po' stuzzicato e mi hai fatto venire vogl..."
Io: "SE PROPRIO! Gira la macchina, prima a sinistra, poi a destra, infine giri a sx dove c'è l'asl ché lì stiamo tranquilli!"

Lui ride, io fremo.
Ci parcheggiamo e ci zompiamo addosso neppure fossimo due diciottenni, e ce lo diciamo, e ridiamo, e sorridiamo che è un piacere e ci diciamo le cose un po' turpi di due amanti disinibiti.
Un po' di sesso senza aspettative, senza amore, senza timori.
Un po' di sesso con affetto, con risate, con disinibizione.
Non dico vada sempre bene, ma più divento grande e più mi aggrada.

Ecco, è per questo che mi sono sentita un po' uomo, ché so che gli uomini la pensano così prima di venir folgorati sulla via di Damasco dall'abbaglio dell'amore di tutta una vita.
Allora, per risentirmi donna, benché avessimo deciso che dalla separazione in poi sarebbero stati banditi, gli ho detto:
"Non è che mi dai un bacio romantico, uno con la lingua?"
Mi ha guardato stranito, ha appoggiato le labbra alle mie e rideva con le labbra appoggiate, e ridevo anche io, perché era tutto un po' assurdo. E finivo di ridere io, e ricominciava lui, e dopo 5 minuti buoni, mi ha baciata: e davanti alla dolcezza di quel bacio mi sono sciolta come un cremino in questa stagione, ma non era neppure più lui a baciarmi, erano tutti gli uomini (troppo, troppo, troppo pochi) che in questi anni mi hanno donato emozioni.

domenica 6 luglio 2008

quale delle due

Non capisco se è il caldo di questa stanza (brava, fai l'ambientalista, e il condizionatore accendilo solo dopo cena e a una temperatura ridicola, così poi passi la notte in bianco) dove sovrani, peggio dei Savoia, che è tutto dire, regnano gradi trenta, o se è il rinato ormone che mi scatenano caldane che sono costretta a subire.

E intanto uno mi rompe il cazzo in maniera inverosimile malgrado sia più acida della prugna mangiata a pranzo. Il dramma vero è che non mi attrae neanche un po'.
[se no una bottarellina]
"Non mi scrivere" e mi scrive.
"Non mi chiamare" e mi chiama.
"Non venirmi a citofonare" e viene.
[a citofonarmi, n.d.b., perché se no potrebbe essere frainteso]

Sant'iddio, prendi a prestito 5 o 6 neuroni da qualcuno!
Questi sono problemi. E non scherzo mica: mi inducono un fattore stress esponenziale (altro che le cagate che faccio al lavoro), perché mi sembra che qualcuno voglia chiudermi in gabbia, perché di fatto limita la mia libertà.
[ho ovviamente cercato di bandire ogni possibile luogo ove ci si possa incontrare, ovvero il 70% dei luoghi da me usualmente frequentati. Tra un po' andrò a dormire dentro al Lidl, che lì di sicuro non mi scoverà mai]

sabato 5 luglio 2008

un concerto (tra tanti)

Nel ricordare che la prima volta che vidi Ligabue fu al tempo degli antichi romani, in un piccolo locale della città grande, dove lui poteva guardare negli occhi ogni idolatrante e ogni futuro idolatrante (tra cui me medesima, che accompagnavo ex-fidanza, anche un po' riluttante per non dire quasi schifata), riassumerò:

  • ho portato al concerto la mia maestra di scherma, che ha 28 anni. "Per me è la prima volta...", "...che vedi un concerto a San Siro?", "No, in assoluto: che vedo un concerto". Il suo primo concerto. Ho barcollato un 15 o 16 minuti, poi mi sono ripresa. Non credo di essere un'eccezione, ma io il primo l'ho avuto circa (mi vergogno) 7 anni prima del primo rapporto sessuale (ecco, magari già qui sono più un'eccezione), a 12 o 13 anni. (Renatone nostro, con la mia amichetta del cuore e accompagnate dal suo papà)

  • la scenografia era probabilmente molto ecologica e questa è una bella cosa, ma faceva veramente cagare. I megaschermi erano troppo bassi e chi era basso non vedeva una sega. C'erano dei tralicci ai due angoli davanti del palco che chissà come saranno stati contenti quelli in linea con i tralicci.

  • concerto molto rock, molto Vasco-oriented, io mi chiedo sempre come possa essere messa in scaletta una canzone come Happy Hour e non una come Sogni di Rock'n'Roll. Porca troia. Anche stavolta non l'ha fatta, nemmeno in un medley.

  • mi fa un sesso della madonna, quando si è palesato a torso nudo abbiamo avuto momenti multi-orgasmici (la carne è debole e l'ormone impazza).

  • il mio compagno di scherma si è palesato alle 20.45, facendomi venire 3000 paranoie su: arriva? perché non arriva? avrò capito male? era qui l'appuntamento? avrà trovato i biglietti al botteghino? etc. etc.

  • non ha piovuto. Molto strano. Molto.

  • il concerto per la musica mi è piaciuto. Bella l'idea degli articoli della Costituzione su Non è Tempo per Noi (ultimo: "Il rock dovrebbe essere suonato al volume che serve", che 'sti cazzo di comitati di quartiere tacciono sulle domeniche del calcio, dove ogni tanto qualcuno crepa, ma su 7 concerti minchia, quanto rompono il cazzo: cambiate quartiere, imparate che musica è cultura, mettetevi i tappi nelle orecchie e soprattutto, porcaputtana, chiudere un concerto a mezzanotte non è come chiuderlo alle 4 del mattino, branco di idioti. E c'è pure la lotta sui decibel. So io dove infilerei loro il contatore di decibel).

  • ma lui? E' ancora lui o un suo clone? Ha baciato una telecamera. Ha fatto discorsi retorici, tipo "Io so che voi vi meritate tutto", ma che ne sai? Tra 65.000 persone c'è forse quella che ha investito qualcuno e poi è scappato, quella infida, quella perennemente piagnona, quella che non porta rispetto per nessuno. Che senso ha una frase così? Nessuno. Cantante, canta e taci. O se proprio devi parlare, non dire sciocchezze. Non so, è rimasta la musica, è (i.e. credo sia) rimasto l'uomo, ma si è come distaccato dal personaggio. Mi piacerebbe coincidessero ancora.

  • malgrado tutte le critiche, ché si sa che sono criticona, a me la sua musica dal vivo, club, palazzetto, arena o stadio che sia, piace sempre assai.

Anche nel mio salotto di casa non mi dispiacerebbe. Tutto sommato.

giovedì 3 luglio 2008

tutto sempre insieme (tranne me con un bel giovane ragazzo figo assai)

Perché si sa, tutte le cose si accavallano e poi non capisco più una sega. Voglio dire, peggio del solito.

Partiamo col dire che sabato le due sciocchine, io ma soprattutto la mia amica a cui ho fatto provare il gioco per pc tipo brain training ma molto più squallido, hanno deciso di figliare.
Nintendo ds (e che nessuno venga a dire "ma la wii è più bella" perché io della wii non me ne sarei fatta niente)
[il naso ha rotto lo schermo del portatile]
(o magari sarebbe meglio dire che mi avrebbe stufato prima)
[il naso si ritrae e torna abbastanza in sede]
e il mitttico brain trainer del Dr. Kurosawa (o una roba così).

Lunedì rifletto se è il caso o no di figliare, ché poi l'affido congiunto è sempre un casino, pensa che ti ripensa, lunedì sera ordino la console. Poi provo a ordinare il gioco. Sembra facile, ma no. Vado in 30 negozi online, alla fine ordino. E resto appesa. E il giorno dopo scopro che l'ordine è stato annullato perché sa il cielo non mi ha preso la carta di credito.
[chiamatemi pure Dr. Divago: mamma: "Ti spiacerebbe farmi un ordine all'esselunga di internet?", figlia babbiona: "Ma no Mami, dimmi", mamma: "Però paga subito che qui il trabiccolo per pagare col bancomat non prende", figlia cogliona: "No problem". Risultato. CENTOCINQUANTASETTE E ROTTI EURI DI SPESA!]
Ci riprovo martedì sera in un altro sito, oggi ho tutto.

Una droga.
Certo, la mia età cerebrale di 57 anni non mi fa un grande onore, ma che divertente. C'è anche il sudoku. Mi indispettisco se non mi riconosce la scrittura (sì, perché si scrive sul touch screen), però sono felicissima.

Il che ha fatto passare in 2° piano il fatto che mercoledì in ufficio sono stata dotata di portatile (non ripeterò più che bastavano 5 mesi di anticipo per farmi risparmiare fior di quattrini, se no divento noiosa) e di una gratifica di ben euri duecento (con cui ho pagato lo shopping della genitrice), una tantum. Adesso ho il sesto pc. Anche a me sembra di esagere, in effetti. Sopravvoliamo.
Ho giocato anche con il giocattolino pc, tanto caruccio benché antiquato
[ché nel mio ufficio portatile sì, ma praticamente uno di quelli fuori produzione. Che uno pensa: almeno avrà XP. Eh no, qui sta l'inculata. Antiquato sì, ma con Vista]
e menomale che è sottile perché in teoria è un portatile da ufficio: pesa come una delle mie belve.
Ecco, quasi mezzanotte e io, come la Cenerentola ma non quella della stupenda barzelletta della scarpetta, mi ritiro.
[come i maglioni di lana che presto laverò: voci di corridoio dicono che forse che forse sabato faccio il cambio stagione]
[cazzo! lo so anch'io che è un po' tardi, ma stavolta almeno sono giustificata dal brutto tempo che ha impersato sulla penisola]
[il Dr. Divago vuole commentare: ma fare il metereologo non è un lavoro usurante? A me mi usurerebbe sentirmi gli insulti quando non c'azzecchi - spesso]

P.S. astinenza da blog. Sofferta, ma non ho tempo. Se non per giocare col Dr. Nakamura.
P.P.S. non so perché, ma oggi ho ripreso un po' a sentirci dall'orecchio sordo totale. Applausi a scena aperta dalla colleganza oramai sull'orlo di una crisi di nervi.

martedì 1 luglio 2008

trottolino amoroso

Di amoroso non c'è davvero un cazzo, ma la trottola sì, e quella trottola sono io.
E fai questo, e fai l'altro, e oggi big day: otorino.

Allordunque, baldanzosa, entro nel poliambulatorio, ci sono 567 persone sedute su altrettante sedie, ma vedo uno sportello vuoto e mi dirigo lì. Una giovane donna bruttarella (e cambia almeno montatura degli occhiali, che quella che indossi neppure mia nonna) e cicciona (non sempre le ciccione le associo a qualcosa di negativo, ma santocielo, questa è cicciona sgraziata, quindi pollice verso), mi tende la mano dal buco dello sportello e io le dò la mia impegnativa e la mia tessera sanitaria.

Siccome legge "ipoacusia" ha la brillante idea di sussurrarmi:
"...eso...ro?"
"Eh?! Scusi può ripetere che non ci sento?"
"HA PRESO IL NUMERO???"
Tutte le 567 persone hanno creduto parlasse con loro, e si sono voltate incredule.
"Ah, no, veramente no, non lo sapevo, devo prenderlo?"
E la cicciona sgraziata e seccata:
"Ormai."
[ma se ti fa cagare fare il lavoro allo sportello, perché non fai altro? Ah, su questo, io che spesso ho a che fare con miliardi di utenti impazziti, sono inflessibile, ché io ho trattato male solo uno che voleva una roba che non poteva avere e me l'ha chiesta 345 volte! Ciao Lorenzone, mi manchi un pochino, tu e le tue ossessioni, mi mancate tutti di quel posto di lavoro là, accidenti, peccato sia finita la consulenza]

Entro poi nel girone dantesco degli acciaccati, un corridoio stretto, su cui si affacciano gli ambulatori, e pieno di gente, dove devo consegnare un foglio all'infermiera.
Davanti a me un vecchissimo con le grucce che cammina a 2cm all'ora. Nessuna possibilità di sorpassarlo. Davanti a lui uno sgabello, di cui non sembra essersi reso conto. La mia mente vola, lo vedo già stecchito in terra con frattura del femore scomposta [sì, la notte, invece di dormire, mi rivedo ancora ER: tra l'altro non ricordavo che Carter avesse avuto una storia con Abby], invece sbaglio: il vecchio poggia il suo nobile culone sullo sgabello. Impedendo l'accesso per tre quarti del corridoio.

L'infermiera mi dice (lei, più intelligente, urlando): "Venga, venga, stanza n.3, è la prossima!", e mi fa strada in mezzo ai derelitti. Le dico:
"Vada piano, che se no travolgo qualcuno..."
"Pazienza! Tanto sono già qui bell'e pronti per essere curati!"
Cinica, ma che donna simpatica!
[leggesse mia madre, mi accoltellerebbe]

Ed ecco l'otorino. Anzi, l'otorina.
Mi fa un paio di pere di acqua tiepida nell'orecchio. Scuote la testa. "Ah, siamo messi male", perfetto.
Mi fa un paio di pere nel secondo orecchio, quello che io pensavo sano, ed esce qualche frammento cristallizzato. Mi dice: "Anche qui ha un tappo di cerume bello grosso, menomale che ci sente ancora da questa parte", una consolazione.
Poi mi infila dei piccoli coni da una parte e dall'altra, e ri-scuote la testa.
"Lei usa i cotton fioc?"
"Sì, ma solo all'esterno"
"Non bisogna usarli, perché spingono la cera all'interno"
"Ma...", vabbé, lasciamo stare, tanto è convinta che me li infili fino alla materia grigia.
"Impossibile togliere i suoi tappi, sono troppo duri"
"...e quindi? Cosa posso fare?"

Risultato finale:
  1. sono ancora sorda come una campana

  2. ho scoperto che a breve potrei esserlo anche di più, si chiudesse anche l'altro condotto uditivo

  3. ho i condotti uditivi formato mignon (id est: io le orecchie me le lavo, accidenti!) e quindi ho una notevole predisposizione a questo problema

  4. problema che pensavo affliggesse un orecchio solo, invece entrambi, ma che bello

  5. altro giro, altro regalo: nuova impegnativa, nuova prenotazione, instillazione nei 6 gg precedenti la visita di una roba oleosa, nuova ricerca di un parcheggio in zona, macchina nuovamente arroventata sotto il sole, nuovo ritorno a casa sudata come un operaio edile che lavora per 8 ore in una conca siciliana al centro dell'isola, abbiocco istantaneo al fresco dell'aria condizionata, con rischio di polmonite.

Nella speranza che la prossima sia la volta buona e riesca a sentire il resto del mondo.