sabato 28 maggio 2011

ufffffffffff

Niente.
Sono insonne e ho mal di schiena.
E mi annoio.

domenica 22 maggio 2011

aprile dolce dormire, ma maggio è meglio

A parte che stamani (ora imprecisata) mi sono svegliata col pc (non questo mammuth, quello dell'ufficio, così gli do maggior valore) davanti, le cuffie in testa e la luce accesa
[valutando che il pc era andato in stand-by, dovevano essere passate almeno quattro ore da quando mi sono abbioccata di colpo come un gattino, valutando che ho sentito rumore di tacchi - rivelatisi poi zoccoli dalla confessione estorta, una calzatura più idonea alla domenica mattina non l'hai trovata proprio? - dalla mia vicina del piano di sopra, doveva essere un'orario compreso tra le sei e le otto del mattino]
[a me CSI fa una pippa]
e questo mentre guardavo il finale di TM ove Patrick Jane finalmente è vicino vicino a Red John
[sono molto buona e non faccio spoiler]
[anche se poi la fine l'ho vista: spet-ta-co-lo!],
a parte che ho spento bevuto levato cuffie e dopo 30" ripreso a dormire,
a parte che al risveglio finale mi sono vista la fine di TM e letto i tweet della notte,
appena ho ripreso conoscenza ho pensato:
"Aaaaaahhhh! Ho dormito benissimo, tantissimo, otto ore!",
mi è sorta codesta riflessione: ma non dovremmo sempre dormire otto ore?

Io ho il problemino che mi addormento sempre tardi, un po' per natura, un po' perché talvolta combatto col sonno. E questa secondo me è una patologia che abbiamo solo io ed ex-fidanza
[che quando la moglie gli rompe troppo i coglioni perché non va a letto mai, lui allora ci va, ma vestito: attende quei 90" necessari alla moglie per piombare in fase REM e poi si alza]
[si, è un imbecille, molto simpatico: non è un caso che è ex-fidanza]
[dio, quanto sarà bella questa canzone: Halleluja cantata da Jeff Buckley]
che funziona così: quando abbiamo sonno non andiamo a letto (o nel mio caso, non spengo la luce, ché io a letto da mezzanotte e mezza in poi ci sono), anzi. Spesso ci mettiamo a fare un'attività che sappiamo ci risveglierà, tipo giocare ad Angry Birds sull'ipod, ora che Cover Orange (molto più bello) l'ho finito da mo', che più che far incazzare gli uccelli fa diventare angry me, visto che non c'è verso di avanzare di livello, uff.

Il nuovo trend di quest'ultime due settimane è che non combatto, mi viene sonno ad un'ora decente, tipo all'una e mezza, ma dopo sei ore: occhio pallato. E se io mi sveglio di mia spontanea mancata volontà di mattina presto (si, vado al lavoro tardi, è sempre una lotta con ogni capo, ma loro stessi dopo poco si rendono conto che lasciarmi arrivare e andare via più tardi, giova alla mia salute mentale ma soprattutto alla loro), uh.
Simpatica come una pigna nel culo.
Fastidiosa, mi definirei, oltre che totalmente improduttiva.

Cos'è che volevo dire?
Ah, si ecco: stanotte ho dormito da dio, mi sono svegliata alle dieci e mezza bella serena, e questo non dovrebbe essere un'eccezione, mentre lo è, e insomma il mondo va al contrario.

Della minchiata fatta ieri e di quella di oggi, scriverò in altra occasione, ché mi sembra di essere stata un po' prolissa e un po' divagatrice.
Ma credo sia solo un'impressione.

giovedì 19 maggio 2011

non sono stronza, è che mi disegnano così

Ho finito di lavorare 30 secondi fa e sono le 23 e 50.
Non aggiungo altro.

Oggi, tra le 9604 cose, mi sono occupata di selezionare delle foto amatoriali decenti per un evento. Peccato che il fotografo sia veramente, ma veramente, incapace.
Così ho detto alla mia capa che forse è il caso che lo indirizziamo in qualche altro campo, oppure che gli troviamo un vero lavoro.
(tutto l'ufficio mi darà della stronza, poi non c'è UNA  persona UNA che non la pensi come me. Accidenti alla mia toscanità che non mi fa mai tacere)
(no, scherzo: sia benedetta!)

martedì 17 maggio 2011

psycho e la sua prima uscita ufficiale con fidanzato

Siamo un gruppo di amici che, bla bla bla
[l'ho già detto 98 volte, lo so]
si conosce dalla I superiore. A parte le mie amiche della I media (le suocere), qualche moglie, ex-moglie e compagna, e qualche raro caso di compagno/marito.
I miei amici (nominati i Veri Amici): quasi tutti maschi. Non per appetito sessuale (beh, due fidanzati però li ho colti dal mucchio), ma perché abbiamo e avevamo lo stesso spirito cazzone: battute, ironia, auto-ironia non ci mancano.
Poi mi hanno vista - alcuni - anche piangere come un vitello, ma questa è un'altra storia. E quindi.

Abbiamo un evento a cui partecipare, è beneficenza, ex-fidanza passa a caricarmi con moglie portatrice sanissima (può mangiare anche i salumi) (con grande incazzatura di N che subito dopo il parto ha pre-te-so che il marito non si presentasse con quel mazzolin di fiori ma con un panino al salame) (niente facili battute) (minchia, ho già divagatissimo) di gemelli
[non come quelli che ex-fidanza ha scordato di mettersi al matrimonio dell'amico F, ma un po' diversi, tipo due bambini però in miniatura]
e noto una cosa.

Prima era nervosetto e quando è nervosetto ti fa le pulci su ogni cagata. E rompeva il cazzo alla moglie e in minima parte a me.
Poi ha avuto il periodo di grazia all'idea di diventare padre.
Ora ricomincia il nervosetto. Ma la moglie - deo gratia - è diventata intoccabile, e allora a chi ha rotto i coglioni tutto il viaggio in macchina?
Eccomi, il pungyball. L'ho redarguito, mi ha risposto: "Non sono io a fare il precisino, sei tu ad essere imprecisa". Una padella in testa ti ci vorrebbe, non dovessi contribuire alla crescita dei miei nipotini.

Mentre siamo nella hall del teatro chiamo mia sorella. Non risponde. La chiamo sul mio secondo numero (mi ha fregato "temporaneamente" la SIM, perché lei deve sempre risparmiare con 345 tariffe diverse. Io faccio prima, non chiamo). Non risponde. Vorrei affettarla. Le ho ritirato il biglietto e ho bisogno di comunicarglielo.
Arriva placida dopo un quarto d'ora, e ci prova a dirmi che non ha risposto perché io l'ho chiamata sul numero sbagliato, ma subito la metto in riga.
Ex-fidanza ride, invece di ridere fai il precisino/cagacazzo anche con lei e diventa pesante come un macigno come solo tu sai fare! Invece no, lei no.

Poi arriva un amica, un'altra coppia, nel frattempo io giro come una trottola perché tra quelli che arrivano in teatro conosco molta gente, e infine arriva Psycho, la mia amica psicologa con cui ce la raccontiamo settimanalmente per un intermezzo variabile tra le due e le cinque ore. Ed era atteso il suo "nuovo" fidanzato, ma non ne vedo traccia. Arriverà più tardi.

Sono costretta a entrare in platea e lascio gli amici che ancora addentano i panini, non li vedrò fino alla fine dello spettacolo. Sic. Però nel frattempo ho passato la serata con la mia amica omonima, quella a cui farò da testimone, forse che forse, e che non fa parte dei Veri Amici. Ieri aveva maglietta e scarpe dello stesso identico colore: fucsia fosforescentissimo. Stava da dio. E' un'altra tono-su-tono da cui dovrei imparare. Comunque.

Al termine dello spettacolo non vedo Psycho e mi dicono che è scappata via col fidanzato cinque minuti prima della fine. Uff. Poi arriva F (quella del concerto di Jovanotti e della ruota bucata, e mia amica di I media) (stica, qualche anno) e mi dice che ha fatto una gran figura di merda con Psycho e fidanzato.
No, minchia, te lo avevo detto che non dovevi sapere che quello era il fidanzato. Ma mi parla a duemila all'ora e non capisco una beata, ché nel frattempo in altri dieci cercano di parlarmi o salutarmi.

Analizziamo la fdm a freddo con ex-fidanza, moglie, sorella e M, con i quali faccio il viaggio di ritorno.
Parole presumibilmente uscite dalla bocca di F verso i due piccioni
[troppo grandi per essere -ini]:

  • ma voi siete fidanzati, vero?
  • siete tutti e due rossicci, che caso strano 
  • [il fidanzato sarebbe biondo cenere, ma comunque]
  • sono poche le possibilità per due rossicci di sopravvivere a una relazione insieme
  • ma state insieme da tanto?
Mio sms notturno a Psycho:
"...ho saputo dell'uscita di F... chiedo umilmente scusa delle mie amicizie infantili ma cosa vuoi, le sono tanto affezionata (ma minchia, perché non tace?!), bacio! (D non mi vorrà vedere mai più).
D è il fidanzato. Psy mi ha perdonato sportivamente, a quel punto le ho scritto che la prossima volta che il fidanzato (già visto una volta, molto pre-fidanzamento) non mi saluta, lo gambizzo.

Equo. Mi sembra.

lunedì 16 maggio 2011

cominciamo la giornata (ho appena cominciato a prendere.conoscenza)

The more often people talk behind your back, the more often you're on their mind. Be proud. [epictweets_]

Più spesso la gente ti parla alle spalle, più spesso sei nei loro pensieri. Sii orgoglioso.

venerdì 13 maggio 2011

una tranquilla giornata ciarliera

Riassunto.
  1. Faccio per entrare a fine mattinata in una struttura dove vado a lavorare nel mio ruolo di schiava semi-volontaria e noto che non c'è possibilità di entrare in garage: tre o quattro macchine in fila indiana ne impediscono l'accesso. Viste le macchine, capisco che c'è qualcuno di importante che sta facendo campagna elettorale nei pressi. Mi trattengo.
  2. No, perché dovrei? Il garage serve a chi ha problemi di locomozione, non è un parcheggio per riccastri, e vaffanculo.
  3. Cazziatone a sei (sei, dico sei, solo quelli all'esterno) uomini, a cui, un po' incazzata, spiego che bloccano il passaggio e la mobilità di gente con problemi. Sei mummie. “Non potete spostare le macchine in quell'area?” (indicandogliela) e uno: “Eh, ma è vietato!”. Minchia, mo’ gli tiro una capocciata.
  4. Allora parte la pippa sul diritto di ognuno a muoversi, eccetera eccetera, e gli mostro che alle mie spalle c'è un delirio di macchine che fanno mille manovre perché non sanno dove parare. Momento di riflessione, dopo lunga loro osservazione del delirio in cortile. E io che non mi muovo. Uno mi dice: “Si signora (signora tua figlia), è vero, ha ragione” “Bene, arrivederci”. Le macchine sono state spostate. L'altra opzione è che finissi in galera.
  5. Alla scena presente una sola persona, una di quelle che frequenta questa struttura.
  6. Entro quindi già incazzata. Tre minuti dopo arriva un altro volontario e mi dice: "Ho saputo che hai fatto il cazziatone a quelli della scorta di Sempronio! Brava!". Come minchia lo sa? Beh, i miei comportamenti più truci sono subito di pubblico dominio, quando sono dolce come uno zucchero col cazzo che la voce si diffonde. Comunque si, sono orgogliona del cazziatone. Soprattutto dal momento che non sono finita in galera. Visto che Sempronio, poi, non è proprio l'ultima ruota del carro.
  7. Mangio, faccio, disfo, chiedo, chiacchiero, cerco di convincere i commensali della pausa pranzo ad andare a vedere Jovanotti (la gente è molto piena di pregiudizi, come me, che non mettono in discussione mai, diversamente da me).
  8. ["Quando sarò vecchio sarò vecchio, nessuno dovrà più venirmi a rompere i coglioni", by the way]
  9. Passa il mio amico A (caffè), passa il mio amico C (lungo dibattimento sul perché deve mettersi l'anima in pace sul futuro rapporto con le sue bimbe, discorso serio, questo), passa il mio amico AP (cazziatone perché non mi ha inviato un mms al giorno da Sidney come mi aveva - mi sembra - promesso), sigaretta con ex-moroso che mi mostra un cesso ambulante che gli corre dietro (minchia [nomignolo], per carità). Sono le tre e non ho combinato un cazzo.
  10. Sto finalmente lavorando, passa una sciura a dirmi una cosa importante, che viene interrotta da una più esuberante che mi racconta una roba per cui è tronfia e fiera, riprendo a lavorare e una volontaria mi butta lì un pezzo di crostata al cioccolato (vogliamo dirgli di no?), riprendo a lavorare e chiama la persona che affianco nel lavoro, rimasta a casa, che voleva solo sfogarsi perché è stanca morta per un progetto in corso.
  11. E devo ancora fare mille cose: riprendo a lavorare ed ex-moroso mi fa uscire dal cubicolo, vedo un signore che mi sorride, e io sorrido back, e così via, finché il piccolo non mi dà (urlando) della rincoglionita, e mi dice: "Ma non riconosci mio padre?!". Adesso, anche tu. Va bene che me lo avevi anticipato a pranzo, ma sai che ho una memoria fallata e non sono fisionomista: cosa pretendi?
  12. Faccio notare che durante la nostra relazione la madre mi amava così tanto che non mi volle mai incontrare e che gli fece un pressing psicologico da farlo piangere, causa differenza - lievissima - di età, mentre il padre una volta (una) mi invitò a pranzo, molto più un signore.
  13. Sono le quattro e un quarto. Vedo F, figlio di amici di famiglia, chiacchieriamo mezz'ora. Quattro e quarantacinque. Bene. Per problemi logistici devo scappare.
  14. Sembra che non abbia combinato una fava? Non capisco perché.
  15. Ok, è vero. Arrivata a casa, però, ho lavorato tantissimissimo, ho saltato il pisolino (il pisolino, cazzo!!!), non ho guardato twitter e anzi ho anche fatto una parte che non mi toccava. 
  16. Sono una cazzeggiatrice, ma recupero dopo le sei di sera, quando il cervello è più vivace (lo so, lo so, è un dramma).
  17. Chi dice che il diciassette porta sfiga?! Tanti? Proprio... tanti? Ok.
  18. Chiudo con la maggiore età, consapevole che stasera ho esagerato, ma la musica mi ha ritmato di brutto, eh.

giovedì 12 maggio 2011

ora (mezzanotte e quattro minuti)

[scritto con passione il giorno 12 maggio ma che in realtà era per me ancora l'11, ma abbandonato per la scarsa collaborazione dell'adsl, la zoccola]
[misteriosamente scomparso per un'oretta in data 13 maggio, ergo recupero cache dopo N tentativi e una volta pronta la bozza OVVIAMENTE il post è riapparso]
[sfiga]


Insieme alle cose accadute oggi, per cui tengo un memo con l'sms inviato a psycho, una cosa accadde ieri. Andai a vedere - prima volta in vita mia - Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti.

Era appena uscito il primo singolo e traaac, mi è venuta la curiosità. A parte che volevo portare ex-fidanza, ma poi la mia amica F. se la prese un po', sostenendo che fosse il suo poeta metropolitano di riferimento (mai saputo). Comunque riesco a dirottare ex-fidanza su un altro concerto e attendo F. in cortile per andare.

F. arriva, scende dalla macchina, nel frattempo vede mia sorella che era venuta a prendere o lasciare non so cosa, e prima di salutare me, saluta lei. Bene. Osservo la vettura.

Io: "F. hai una gomma a terra..."
F.: "Impossibile! Oh porca eva, ma come è successo?"
Io: "Come andiamo al concerto?"
F.: "Ma come avrò fatto a bucare?!"
Io: "[nomignolo sorella] ci presti la tua?"
S.: "Si, vado a prenderla".

Aperitivo tanto per gradire.
Arriviamo una mezz'oretta prima, mangiamo come due assatanate il panino più stopposo della storia, beviamo come due cammelli, e poi comincia il concerto. Di cui parlerò dopo.
Finisce, usciamo, ci fumiamo una sigaretta, arriviamo alla macchina, no. No, minchia.

Luci lasciate accese. Io già mi faccio il film su chi poter contattare per farci venire a prendere, preda di una lievissima paranoia. F. molto peggio, perché è ansiosa 100 volte me.
Chiave nel cruscotto, giriamo con terrore, la macchina parte. Fiuuuuu.
F.: "Non lo diciamo a tua sorella che siamo state così stordite".

Beh, oddio, considerando che con la mia prima macchina, nuova nuova, un mese di vita, rosso ferrari, mia sorella al primo colpo mi ha distrutto il fanale posteriore, lasciare le luci accese non mi sembra un granché.
Rientriamo, esaltate e felici. Insieme abbiamo visto il rassicurante passato (Dalla & De Gregori) e l'esaltante presente proiettato nel futuro (Jova).

Perché vedere "Ora Jova Tour" 
(anche per chi, come me, non è una Jova-grandissima-fan)


E' una strana sensazione, difficile da spiegare. Provo.
Vedi una discoteca con dodicimila persone, vedi asimmetria nell'allestimento, vedi uno schermo che non passa le solite immagini del cantante o della band, vedi un uomo che salta, corre, balla e canta (credo abbia almeno otto polmoni), vedi il cantante (su un piccolo palco tondo al centro, collegato al palco primario da una passerella) di quella che era una discoteca che diventa di botto un crooner, senti tanta gente che canta, vedi sullo schermo immagini che a me sembrano arte, vedi di nuovo la mega-discoteca, vedi il cantante attorniato dai musicisti sul palco tondo che ripassa vecchi successi, vedi una giacca verde fosforescente su pantaloni rossi, vedi che lo spettacolo è finito, le luci si accendono, cantante e musicisti arrivano sul palco tondo, senti che come da copione viene diffusa musica ritmica per dare ritmo alla gente che sta uscendo, vedi che cantante & co. indugiano e ballano come matti, carichi di quella stessa adrenalina che ti hanno passato.

Esci felice, esci esaltata, come se avessi visto dieci spettacoli eppure uno solo.
Oscar Concerti 2011 (finORA).

martedì 10 maggio 2011

appuntamento con the dentist (con molta luce)

Una tranquilla giornata di terrore:
  1. siccome a me andare dal dentista provoca ansia, quando ha fatto capolino in sala d'aspetto per salutarmi, ho rovesciato una roba di legno che ha fatto un casino che ho sobbalzato io stessa. "Sei la solita casinista" ed io, con estrema educazione nei confronti dei presenti: "Era per dare un po' di vita alla sala d'attesa". Ma minchia. Ma stai zitta;
  2. chiamano il mio nome, faccio per entrare, la tizia mi guarda perplessa e mi dice: "No, intendevo l'altra Genoveffa" (io trovo che il mio sia un bel nome): l'ansia aumenta, non so se il cuore je la fa;
  3. come penultima vengo fatta accomodare. Le sale si sono modificate con gli anni, ed ora giaccio in un cubicolo di 2 metri per due circa; un'assistente dice ad una collega, ad un certo punto: "Eh, certo che questo studio è più spazioso dell'altro". Potevo tacere? Potevo. Invece: "L'altro è una cassa da morto?". Ma minchia, taci! Almeno finché non hai la fattura in mano; 
  4. [sempre che non trovi un prete che te la annulla];
  5. arriva l'igienista dentale (ecco, visualizzo l'esatto opposto della Minetti), che mi sorride rassicurante: porca eva, ha il sorriso più brutto del secolo. Ora io, si sa, sono un po' fissata, ma come le mie parrucchiere hanno quasi sempre capelli belli e in ordine, pretendo che l'i.d. abbia un sorriso decente e non i denti gialli, eccheccazzo;
  6. arriva il cazzone, cioè il dentista. C'erano bei tempi in cui mi metteva sù un cd di Fossati dopo congiunta valutazione della musica del giorno, adesso è tutto un andare e venire tra 32 studi ed è interrotto 89 volte;
  7. mi dà un'occhio [io glielo restituisco] e mi dice: è quasi tutto a posto, dobbiamo fare pulizia e rifare un'otturazione, vieni un altro giorno?", nooooooooooo, noooooooooo, "Dottore, dai, fammi la pulizia almeno, così sono a metà strada", e lui accetta [ma non l'igienista dentale che non si prende cura della propria bocca, accetta la proposta, ecco];
  8. lavora, interrompe, lavora, mi presenta il figlio (gran giovanissimo pezzo di figo), è interrotto, esce, rientra, così per un'oretta, oh, che stress. Mi fa le domande quando lui e l'i.d. hanno nella mia bocca 87 attrezzi, credo ci fosse una regia occulta dietro questo suo fastidioso comportamento che mi impediva di rispondere;
  9. "Hai un'assicurazione sanitaria per l'odontoiatria?", urca. Devono essere quelle due paginette che mi arrivarono tre anni fa. E che non ho mai letto. "Si, ma non ho guardato bene, vado a casa, guardo e poi ti faccio sapere, se non ce l'ho mi fai la ricevuta". Mi abbraccia e bacia ben due volte, "Ciao, bella gnocca";
  10. con me è facile fidelizzare il cliente;
  11. avevo altri aneddoti, ma ho fatto tardi e non riesco a pensare;
  12. i dodici apostoli, quella sporca dozzina, una dozzina di rose: anche se è un numero molto sfruttato, non ho altro.
P.s. oggi qualcuno mi ha fatto un complimento per il racconto in elenco (Saviano, prego, si accomodi dietro) (e per cortesia non faccia gesti osceni), giuri  giuretta che non è per questo che oggi c'ho l'elenco. Credo. E se fosse così, è irrazionale.
P.p.s.: oggi ho scoperto che "qual" si scrive sempre senza apostrofo. Ma è vero? Cioè, sbaglio da quando ho quattro anni? (niente, fissa di mia madre a farmi leggere e scrivere prima di arrivare alle elementari, come se questo potesse risparmiarle le umiliazioni scolastiche a cui l'ho sottoposta negli anni, ché ero intelligente ma non mi impegnavo. Come l'89% dei bimbi/ragazzi che vanno male a scuola. Invece dovrebbero fare un test per determinare il QI e dire: "Suo figlio è scemo, più di tanto non può fare") (altro che riforma e riforma, questa è una vera riforma).

lunedì 9 maggio 2011

guerre stellari

A parte che ci ho messo 59 minuti prima di capire quale scaricare (I? II? III? IV? V? VI? e dire che sono anche brava coi numeri romani), Guerre Stellari è sempre un gran bel film.

(anche se il tempo passa un po' per tutti, per alcuni più impietosamente che per altri)
('notte)

sabato 7 maggio 2011

bilancia (anche il segno non mi dispiace)

Vista l'allegria del post precedente dovevo in qualche modo equilibrare.
Che poi io, un po' squilibrata, equilibri, è un po' un ossimoro, ma va beh.
Sarà possibile per una donna sui 35 anni, o anche 37, soffrire a distanza di SETTE anni dalla rottura perché l'ex-fidanzato ha trovato una nuova donna, dopo averne comunque avuta nel frattempo già un'altra per quattro, cinque anni?
Ma soffrire-soffrire, cioè piangere come dei vitelli.

No, deo gratia in questo caso non si tratta di me. 
(strano)
[poi ho la metà dei suoi anni]
[anno più, anno meno, ecco]
Il mio livello di possessività verso l'ex è direttamente proporzionale al tempo che abbiamo trascorso da innamorati e indirettamente proporzionale alla mia età. Biologica.
Tipo: per una relazione di due anni e mezzo, mi è bastato poco più di un anno.
Ma in precedenza, io più giovane, per relazione di tipo quattro anni sono rimasta preda della possessività per tre. 

Ma anche qui facciamo un distinguo: un conto è essere possessive e gelose, un conto è frignare come un cucciolo di babbuino. Allora, mumble mumble: con ex-fidanzato mio, sei anni d'amore, ho pianto un pochino quando l'ho mollato, e poi sei mesi quando - dopo un anno - mi ha annunciato che si era messa con uno stecchino, "ma niente di serio".
[è sua moglie, n.d.b.]
Il rapporto è 1:12.
[io nel frattempo due anni di astinenza to-ta-le, non so se mi spiego]

Ma porca eva, volevo pubblicare solo il video, poi mi è arrivato un messaggio, l'ho letto (fatto minchiata, non mi devo distrarre), e... E.
Dr. Divago is back.

(si ringrazia @BeppeBeppetti per il suggerimento video)
(involontario: gliel'ho ciulato barbaramente)
(mi piacerebbe molto essere a Torino questo weekend, comunque)
(ok, la smetto)

giovedì 5 maggio 2011

ciao vicino elettricista e tuttofare

Niente, è che proprio ora ti ho pensato, e mi sono scesi due lacrimoni.

Penso sempre di poter gestire la morte di una persona (tranne una di quelle che ami di più al mondo) con pragmatismo, come l'altro mio vicino che, magari mentre io sono a prendere il caffè dalla moglie, torna dal supermercato* e ci dice: "Ho incontratto Caiiio, mi ha detto che Sempronio è creppatto"**, e magari la moglie si dispiace e chiede notizie, mentre lui alza le spalle e dice: "Un infartto, in dieci minuti era stecchitto", e lo dice come il risultato di una partita, e mentre la moglie lo cazzia io un po' l'ammiro, ché se c'è una cosa certa al momento è che se nasci ti tocca morire.

A parte, vicino, che mi hai fatto litigare di nuovo con mia madre, che è ovviamente andata al rosario serale e la mattina, prima cosa che mi ha detto, è stata: "Ah, mi sono stupita che la signora C non ci fosse, ma insomma, non poteva fare uno sforzo?!", la qual cosa mi ha fatto scatenare una serie di considerazioni su l'andare in chiesa e l'applicazione dei principi cristiani. I praticanti della nostra parrocchia subito pronti a giudicare. Madre inclusa.
Ma vaffanculo.
[ho tuttavia intravisto un segno mascheratissimo di vergogna negli occhi di mia madre, a suo onore]

E poi, vicino, ti ricorderò per le tue bestie, una gatta nera morta, credo, a vent'anni suonati, e una bastardina adottata di recente dal muso buono. Come te. Che eri buono anche se non avevi il muso buono.
Fai buon viaggio.

[* vorrei fosse studiato con attenzione quell'attitudine dei pensionati ad andare a fare la spesa di sabato: gli farei pagare una IVA extra]
[** no, è che il mio vicino è leggermente sardo]

lunedì 2 maggio 2011

maturazione ed evoluzione

Se in pochissimissimissimi anni si passa da questo:


a questo:


significa che forse vivo in una dimensione temporale un po' diversa rispetto alla gente normale.

[il walkman giallo mi costò tutti i miei risparmi. Era fighissimo. Lo portai in spiaggia, perché era impermeabile, e la salsedine mangiò un po' la guarnizione. Finì di essere impermeabile ma mi accompagnò per tanti anni. Sic]

[il nuovo walkman l'ho scorto sul catalogo dei premi di clicca il pomodoro, mica ho ben capito cosa fosse all'inizio. Sicché ho fatto una ricerca. Il nuovo wm è sostanzialmente una cuffietta. Non ci credo]

sarà la primavera (primafalsa: prima ci illudi coi tropici, poi pioggia, poi medio)

Eventi (ho i Negramaro in cuffia, se scrivo da dissociata è colpa loro):

  1. giovedì ero stufa. Però non ho consumato né elettricità, né legno, né altro. Non ho aperto l'email per tutto il giorno. Cioè, forse la prima volta in 10 anni. Visto il funzionamento rete in ufficio, ero rimasta a casa, per lavorare. Ma il punto è che non ho alzato un dito. Ero malmostosa, neppure mi sono sentita in colpa. E neppure avevo quel senso di "libera tutti" di quando si giocava a nascondino. Mah, so' strana. Forse ho solo festeggiato il 1° maggio un po' in anticipo (oggi qualche roba di lavoro l'ho fatta, eh);
  2. oggi mater compì gli anni, mangiato come un porco, che bella cosa quando il cibo è buono;
  3. oggi è morto così, in pochissimo tempo, forse ore, forse minuti, un mio vicino a cui volevo bene, e ogni volta che commento: "poveracci i familiari" mi devo trovare a fare una litigata teologica con mia madre, che mi dice che è lui ad essere il poveraccio. Ma porca eva, se sei credente (mater) vai nel regno dei cieli e dovresti essere felice, se sei ateo torni nel nulla in cui stavi prima di nascere, e quindi? "Io se morissi, mi sentirei in colpa per voi", e lì è venuto giù il cielo;
  4. è stato il mio regalo a mater, se no poi mi si impigrisce nel cervello;
  5. ho avuto ultimamente forti testimonianze di ignoranza, nel senso stretto di "ignorare", e questo un po' mi fa girare il cazzo, un po' mi affligge;
  6. ho conosciuto un tizio di quelli che ti sanno insegnare un sacco di cose, che sembra ti conoscano da cent'anni e trovano il modo di passarti la conoscenza, e non ho potuto fare a meno di scriverglielo, penserà che sono innamorata;
  7. pazienza;
  8. però oltre ad essere fidanzato è pure brutto e brevilineo;
  9. mi ricorda Tommy, il mio primo fidanzatino di Genova: ogni volta che uscivamo abbracciati (alto quanto me) mi diceva: "Adesso guarda le facce delle persone: si chiederanno come ha fatto il nano a cuccare una sventolona bionda con le gambe lunghissime" (molto pre-scandali Mr B);
  10. è sempre molto bello essere apprezzati per il proprio cervello, eh, una soddisfazione;
  11. beh, si, ero (sottolineo l'imperfetto, che è proprio imperfetto) una sventolona, facevo colpo e non ho mai capito perché i ragazzi in discoteca mi accarezzavano i capelli quando attraversavo muri di gente [ex-moroso direbbe che erano tutti omosessuali, che lui mi avrebbe carezzato il culo o una tetta]
  12. no, non ho 'sti capelli particolari, biondi tinti, ai tempi lunghezza media, ma niente de che (le gambe invece, beh, lasciamo stare)
  13. (un discreto orgoglio)
  14. (grazie Mami)
  15. (mia sorella no, è più tarpona)
  16. Tommy è l'unico essere sulla faccia della terra a non essere iscritto né in FB né ad altri social ntwks, però un giorno ho sentito di una retata antimafia in Sicilia e hanno fatto il nome di un omonimo;
  17. dovrebbe darmi da pensare? no, perché anche facevano lo stesso mestiere;
  18. ho appena fatto una minchiata! L'ho cercato in rete, ho trovato uno che potrebbe essere lui, e ho avuto l'ardire di scrivergli, mi vergogno un po';
  19. se si ricorda della sventolona sono finita;
  20. se non è lui, è meglio;
  21. se è lui e si ricorda della sventolona, mi ricorderà come quella che gli ha concesso solo petting leggero;
  22. era il primo uccello che vedevo, d'altronde;
  23. no, non avevo 12 anni, ero già maggiorenne, uff;
  24. ho divagato? forse;
  25. venticinque mi sembra un oneroso numero per chiudere, ergo chiudo.