domenica 29 giugno 2008

faccia di gomma

Ex-fidanza e la moglie mi propongono all'ultimo istante di andare a mangiare una pizza, "So già che ci dirai di no", invece, mio caro ex-fidanza, io sono una femmina imprevedibile e zacchete, benché rantolante, benché costoro, per la prima volta in vita loro, siano in anticipo [ex-fidanza ha incorporato il quarto d'ora accademico, la moglie fin peggio, secondo me avevano gli orologi tarati], eccomi mezza lillà che salgo in macchina.

Non so perché ma tutti chiedono a me: "Dove si va?", anche se siamo un gruppo di 87 persone è uguale, "Dove si va?", che neanche fossi l'oracolo di Delfi, e io, che conosco 4 posti in croce, scelgo sempre i soliti 4 posti in croce.
Quindi andiamo nella pizzeria più chiassosa dell'intera città grande, e col fatto che son sorda da un orecchio, tutto mi rimbomba. Sento ciò che dice ex-fidanza ma un cazzo di ciò che dice la moglie, costretta più volte a espellere le proprie tonsille pur di farsi sentire, per poi rimettersele ordinatamente in gola. Per altro, io accusata da sempre di essere un'urlatrice ["Tu non hai bisogno del telefono, ti si sente in un raggio di 100 km"], adesso sono accusata di essere una bisbigliatrice. Da sorda abbasso la voce, che roba strana.

Mentre mi gingillo con qualche pezzo di bufala campana che ancora giace sulla pizza avanzata [non perché io mangi poco, bensì perché ex-fidanza è un falso magro e mangia come un lupo e aveva ordinato tre tipi di antipasti diversi coi quali io e moglie già ci eravamo saziate], ex-fidanza dice:
"Ma quella non è una tua ex-collega?", e io, con il grande udito che mi aiuta, sento come se queste parole fossero indirizzate alla moglie, alla sue destra.
Alzo lo sguardo e malgrado lo scarso senso da fisionomista, riconosco una mia ex-collega.
"Ma no, ex-fidanza, è una MIA ex-collega!"
"Rimbambita! Dicevo a te!"
Ah.

Quindi con lentezza, causa quantità di cibo ingerito, mi trascino in perfetto stile bradipo al tavolo della ex-collega, che è proprio tra quelle persone a cui comunque hai voluto e vuoi molto bene. Lei è capotavola, io mi accuccio tra lei e una sconosciuta. La sconosciuta mi vede, e mi dice: "Salve...", con una certa aria interrogativa. [chissà com'è]

L'ex-collega non mi vede neppure. Beh, è un po' cecata, un po' tanto, ma per allergie varie non può indossare le lenti a contatto; occhiali neanche a parlarne, ha gli occhi grandi e verdi, le lenti glieli rimpicciolirebbero. Sicché dopo averla guardata un po' [e dopo che per 10 secondi tutti gli sguardi si erano catalizzati sulla mia persona mezza lillà, ché tutti si chiedevano "Ma questa chi cazzo sarà?"], le dico:
"Scusa, ma tu non mi saluti?" e lì si compie la deformazione facciale.
Con faccia imperturbabile e sorridente, si volta e con aria di circostanza mi dice: "Ciaaaao!", poi però, siccome sono a 20cm e può riconoscermi, la sua faccia diventa di gomma, si allunga, si allarga, gli occhi sbattono le palpebre 30 volte e strabuzzano, la bocca assume varie forme e dimensioni, e poi scoppia il saluto vero, quello fatto di abbracci e baci e "cazzo, quant'è che non ci vediamo", e robe così. Dieci minuti di cinguettio.

L'ultima volta che l'avevo vista era stato tipo due o tre anni fa, a una mia festa di compleanno, è stata una gioia rivederla. Le invidio troppo la faccia da saluto di circostanza, ché io, quando qualcuno mi saluta e non ho la più pallida idea di chi ella/egli sia, faccio la faccia da ebete, rimango muta, finchè ella/egli mi dice:
"Non mi riconosci?"
"No."
E vedo negli occhi altrui la voglia di alzare i tacchi e andarsene dalla parte opposta.

P.S. Ho la vaga impressione che offrire un biglietto gratis per un concerto che dovrebbe essere proprio bello, faccia scappare la gente.
Due dalla mamma al mare.
Una che vuole partorire proprio quel giorno lì.
Uno che è soggiogato da quell'asfissio di morosa che si ritrova.
Uno che proprio il giorno dopo deve portare la famiglia al mare.
Mi rimangono due chances.
Speriamo.
Però ammazza che sfiga.

giovedì 26 giugno 2008

il dopo-copiona

Ho giusto giusto 10' per scrivere che:
  • il tizio che avevo previsto si sarebbe presentato col mazzo di rose rosse alla mia porta, ovvero colui che mi fece la collana swaroskiana cor cazzo che si è più fatto sentire o vedere, ne concludo che la mia vicina è pazza come l'acqua

  • il tizio che una volta è venuto a vedere gli allenamenti di scherma in palestra e che mi aveva emozionato non solo non si è fatto più vedere, ma perdippiù ho scoperto che si è fatto una tizia che è abbastanza un cesso ma se la tira da figa (e pensare che io son figa e me la tiro da cesso, cretina!), che è un reduce da matrimonio fallito molto accusato dal soggetto, che probabilmente piace anche a una conoscente/amica che sarebbe in grado di sgozzarmi se solo mi vedesse ocheggiare con lui (e io la capisco, è come se avesse la prelazione - 90 secondi per farmi venire in mente 'sta cazzo di parola - essendo che è il miglior amico del suo ex-fidanzato che lei ancora ama -sì lo so, è complicatissimo - e quindi se riuscisse a portare a casa il risultato sarebbe pure un bello smacco all'ex-fidanzato, il quale probabilmente se ne fotterebbe, ma l'autostima di lei raggiungerebbe picchi altissimi - sì lo so, noi donne siamo un po' contorte e inoltre questa parentesi è lunghissima)

  • oggi in ufficio arrivato un consulente nuovo: vecchio e brutto (sarà dunque scaricato)

  • ho messo sul desktop una foto bellissima di Patrick Dempsey, che ogni volta che qualcuna entra in ufficio (io dò le spalle, sicché dalla porta si vede il mio monitor, nell'attuale rivoluzione architettonica della segretaria, che non vi dico che mal di collo) inizia a ragliare tutta emozionata

  • avrò 200€ in tasca a breve, per i risultati raggiunti. 'Sti cazzi.

Fffffatto! (oh, come mi manca Art Attack)

sono una maledetta copiona (ma è bellizzimo)

martedì 24 giugno 2008

il parrucchino, uno specializzando e dracula

Dunque stamane mi alzo alle 6.30.
Pensando a ogni possibile strada alternativa [chimasi "analisi differenziale"] per arrivare dall'altra parte della città grande, con mio sommo stupore la imbrocco, e arrivo addirittura con fin troppo anticipo. Che per una digiuna che vede la scritta "bar" ogni mezzo metro e infine (il destino) persino il camioncino delle Tre Marie con la foto di un croissant enorme, non è piacevole.

Attendo meno del previsto. Prima esame del sangue.
Infermiera molto gentile, le spiego che ho le vene bastarde che giocano a nascondino. Fa tutte le sue prove (senza ago, se no avrei urlato come un capretto mezzo sgozzato, perché io sì che non sono per niente agofobica), poi l'azzecca subito. Riempie le sue 6 o 7 provette, la sua collega mi dona una caramella zuccherosa alla banana, ringrazio e saluto.

Poi, dopo colazion e sigaretta, visita dallo specialista di turno.
Vedo passare un paio di suoi colleghi.
Un altro astante, un signore dagli occhi azzurri come il cielo, mi dice: "Ma secondo lei il dottore che è appena passato ha il parrucchino?", così in sala d'attesa comincia un vivace dibattito se parrucchino sì o parrucchino no, se capelli tagliati con una scodella in testa, ed altre amenità del genere. Tutte vertenti sulla capigliatura del poveraccio.

Ecco che arriva il mio turno.
Il mio dottore specializzando è un bell'uomo, ed è un uomo attento, chiede, risponde alle mie ineluttabili 23 domande, controlla tutta la mia documentazione clinica, e via così. Mi fa un'anamnesi che neppure il mio medico di famiglia, per altro notissimo coglione ("E perché non cambi medico?": che domanda. Per pigrizia, ovvio).
Quindici chili in meno a questo dottorino e sarebbe un figo spaziale. Ma anche così una bottarella... va beh, cerco di non dare corda alle mie produzioni ormonali (magari lo sogno nudo - sospiro - magari lo sogno nudo e con un uccello piccolissimo - rientrata subito nei ranghi).

Mentre attendo che finisca di ricopiare i dati, mi sfugge.
"Dottore, scusi. Ma tutti in sala d'attesa ci siamo chiesti se il suo collega ha il parrucchino o i capelli tagliati con la scodella", pentendomi un secondo dopo.
Mi guarda stranito, scoppia a ridere (ha pure dei bei denti!!! maremma maiala), mi dice: "E' uno dei grandi interrogativi del reparto, ma nessuno è riuscito a capire e nessuno ha il coraggio di chiedere".
"Senta dottore, se potessi fermarmi giusto mezz'ora ad osservarlo glielo saprei dire io con assoluta certezza, all'intero reparto. Sa che noi donne abbiamo un certo occhio..."
Mi riguarda, sorride:
"Lei mi fa un po' paura, lo sa?" (E FAI BENE! SO IO QUELLO CHE TI FAREI! Aridajje, ci sono ricascata)
Sto in silenzio dieci secondi mentre lui riprende a immettere dati nel pc.
"Non tema dottore. Si vede lontano un miglio che i suoi, di capelli, sono tutti veri".
Mi ri-sorride. Mi sdilinquisco.

P.S. Il fatto che sia entrata in ospedale alle 8.30 e ne sia uscita quasi all'una con un caldo che avrebbe ammazzato chiunque, ma in particolar modo un genio a caso che si è vestito di blu scuro e che ha trovato la macchina al sole e che insiste nel conservare una delle dieci macchine in circolazione in tutta Italia senza aria condizionata, sono tutti particolari praticamente irrilevanti. Sui quali avrei scritto un post, non fosse stato per merito dell'uomo con o senza parrucchino.

lunedì 23 giugno 2008

non c'è niente da ridere

Domani devo svegliarmi alle 6.

Lo so. C'è gente che per andare a lavorare si alza anche prima. E hanno tutti la mia compassione.
Io non credo avrei potuto mai farlo. Piuttosto avrei rinunciato al lavoro che amo (che oggi amo un po' meno, perché quella stronza della comunicazione mi ha dato una pigna di roba da fare che finirò nel 2013, ad andar bene), ma no, non ce l'avrei fatta.

E' proprio una questione metabolica.
Il mio cervello di notte carbura di brutto. Anche se ai più può non sembrare così. Perché sono brava io a tenere nascoste le mie indubbie qualità cerebrali, eh.
A proposito.

Invidiando alla mia amica il gioco della Nicole Kidman, quello per tenere allenata la mente, ma non sembrandomi opportuno spendere decine e decine e decine di euro per la console e il gioco (speravo in un regalo, ma niente! 'sti taccagni!), ho scoperto che avevo un bonus da 11$ (cioè, mi era stato addebitato sulla carta 11$ di gioco perché sono un po' scema - di mattina - e mi faccio fregare, indi per cui avevo un bonus per comprare un gioco), e ho comprato uno di quelli lì tipo Nicole Kidman, però da giocarci al pc.

Riesco da dio a ricordarmi i numeri, non ricordo facce e nomi, sulle parole così così.
Sarà perché il gioco è in inglese e non è un cazzo facile giocare tipo a Scarabeo in inglese.

Va beh. Devo andare a letto. Non dormirò fino alle 4, ma io la buona volontà stavolta ce la metto.
[comunque se qualcuno si fosse stufato del gioco della Nicole Kidman glielo compro io! 20€, non un centesimo di più]

sabato 21 giugno 2008

che bello gioire dei ritorni altrui

Allora, ho ex-fidanza e la moglie che sono a Formentera fino a domani sera, e ogni sera inizia uno scambio di sms cazzuti tra me ed ex-fidanza, che ben sapendo del mio stato derelitto non ha avuto remora [o reciliegia o refragola o relampone] alcuna a scrivermi: "Aperitivo alla spiaggia di Big Sur in attesa del tramonto" e robe così, e io schiatto d'invidia ogni volta. Mi sono presa un paio (...) di ciucche storiche su quella spiaggia, di una mi ricordo che strisciavo sulla spiaggia. Di un'altra che mi sono messa a far pipì a 100 metri dalla gente. Va beh! Ero più giovane!
E odiavo il fatto che i bauscia di Milano si fossero trasferiti lì in massa, e facessero esattamente la stessa vita della città.
Mi ubriacavo per dimenticare quella merda di trasformazione, mi sembra ovvio.

Comunque, siccome si sa che dalla mia testa escono ricordi come conigli dal cappello di un mago bravo, la prima volta che vidi Formentera fu proprio con ex-fidanza, direi una decina d'anni fa. Siccome eravamo entrambi sovrappeso
[no, adesso, sarà normale che sua moglie, da quando lo conosce, è ingrassata tipo 15 chili? Vero che prima sembrava un ossario molto lungo. Vero che essendo lunga, ora è normale. E quel bastardo è sempre più un falso magro]
no motorino, sì bicicletta! Facciamo gli sportivi, noi!

E siccome eravamo molto giulivi [o giuquercie o giubetulle o giuoleandri], sulla strada dritta come un fuso che attraversa l'isola, facevamo le gare, e ci superavamo facendoci gestacci e insultandoci reciprocamente, ma tutto in clima giulivo [...Paganini non ripete: stavolta, ma solo stavolta, neanche io].

Finché mentre mi stava sorpassando senza che io me ne stessi accorgendo, mi volto per vedere dov'è.

Oh-oh, per farlo lascio con una mano il manico della bici che si incurva leggermente.
Oh-oh, sbando quei 20 cm d'importanza fondamentale.
Oh-oh: col manico della bici mi incastro nel suo. Inteso non come manico-pene ma come manico-bici.
Oh-oh: lui svirgola, io svirgolo, finché ci disincastriamo e cominciamo a sbandare paurosamente.
Oh-oh: io mantengo l'equilibrio, e-fidanza meno e si spetascia a terra sull'asfalto a discreta velocità.
Fiu: non passa nessuna macchina che lo spetascia definitivamente.

Era appena passata la settimana di astinenza sessuale causa ustioni di vario grado, ed ecco che per il brutto carattere di ex-fidanza, che si è trovato con abrasioni diffuse su un certo numero di parti del corpo (ma il pisello no! Era sano!), che mi ha incolpato del suo scarso senso dell'equilibrio, si è passati all'astinenza da muso lungo (in primis) e da ferite. Di cui, come fosse colpa mia se l'acqua del mare è salata, si lamentava insultandomi ogni volta che faceva il bagno in mare. Che assurdità.

Due giovani virgulti vanno in ferie finalmente insieme e finalmente soli, e secondo me più di 5 o 6 volte in VENTI giorni non c'avranno dato.
E' da quei tempi che capii che le vacanze di coppia mi portano una iazza pazzesca.
Pure con ex-moroso, ora che ci penso!

Comunque sono felice che il buzzurro torni, e spero che sua moglie abbia avuto maggior fortune sessuali di me.

Ah. Ora ho i capelli puliti. Sono proprio bellina. Peccato non mi veda mai nessuno.
(alla fine cederò e mi metterò anonimamente in skype o messenger o robe così affinché almeno un cane mi veda prima che il taglio perda forma, momento topico da collocare temporalmente tra circa giorni tre)

gira la palla, gira la palla


Oh, A., lo vedi anche tu?
Quello scemo di Teocoli fa in tv quel personaggio vecchissimo, di cui naturalmente non mi viene in mente il nome, quello col capello rosso e la giacca azzurra.
Tu ci andavi pazzo e lo imitavi sempre e ci facevi uscire tutti scemi, perché cazzo se eri insistente.
Mi ricordo che da qualche parte ti comprai la cartolina di questo personaggio scemo, mi ricordo che rimase anni tra le cartacce sulla mia scrivania.
Chissà se ho fatto in tempo a dartela.
Però mi sembra di sì.
Buonanotte, capoccione.

Caccamo, ecco come cazzo si chiama!

giovedì 19 giugno 2008

menomale che sono in malattia

  1. sono stata lo stesso in ufficio perché senza che io finissi un lavoro sembrava che il mondo potesse smettere di girare

  2. avevo un cappellino alla pescatora per coprire l'unto del capello. Alla prima risata e al seguente: "Lasciali scoperti, sembra abbiano la cera" mi sono subito arresa. D'altronde anche io mi sentivo lievemente idiota

  3. in ufficio il megaserver era fuori uso, l'unica fessa che poteva lavorare seriamente, ero io

  4. verso fine pomeriggio si è scoperto che dal megaserver si era sganciato il cavo di alimentazione. Cioè, secondo me qualcuno aveva sabotato

  5. una mia collega mi ha narrato per filo e per segno il recupero del gatto scappato nei giardini condominiali: siccome me lo narrava dinanzi a un decaffeinato, mi stavo addormentando

  6. mia sorella, venuta a prendermi (si sa mai che mi venisse un colpo a 6 giorni dalla botta in testa), mi ha comprato lungo la strada i coni di cera, confezione famiglia. Me ne ha fatti tre, dopo tentativo con instillazione di gocce Cerumex (complimenti al marketing per la fantasia), ci sento uguale-uguale a prima. In compenso l'orecchia destra è in ebollizione

  7. mia madre nasconde le sue magagne a mia sorella, ché anche lei ha capito il trucco per non farla isterizzare: tacere

  8. ho fatto due parole (che in realtà sono diventate un quattromila, ad occhio) con un ragazzo grassottello. Adesso io non so se è perché ci sento poco o perché è stato lui che non ha capito un cazzo, fatto sta che alle mie domande ha risposto in maniera notevolmente contraddittoria. (propendo che sia stato lui a non capire un cazzo, annebbiato e/o schifato dall'unto del mio capello biondo corto)

  9. novità: l'ufficio mi dota di un portatile. E porcaputtana, bastavano 5 mesi di anticipo e avrei avuto un mille e (tanto) rotti euri in tasca

  10. ho appena segato l'unica amica che legge questo blog via sms e so che sarà felice quando leggerà della mia dolcezza senza fine

Insomma, oggi non è successo nulla de ché.
Però insisto. Microfiche (leggasi microfisc) si scrive senza "s" finale ed è sostantivo invariabile!

P.S. ho visto un pezzo del film falso, quello che doveva essere una cosa romantica, mentre poi, dato senza controllarlo ad amica, si scoprì essere un pornazzo. Il mio fisico ha reagito malissimo. Mi sono arrapata di brutto. Quindi berrò solo thé verde (che per me addormenta i sensi, c'ho questa idea qui) e mi asterrò da qualsiasi tentazione, ché potrei fare grandissime cazzate.

mercoledì 18 giugno 2008

microfiche di esperienze

Ho due cari amici che vivono due situazioni difficili.
Niente di trascendentale, solo situazioni amorose/sentimentali difficili.
Loro si confidano con questa cialtrona che scrive, che quanto più non sa ben gestire la propria vita, tanto più riesce a vedere con chiarezza le situazioni altrui, e a produrre consigli e commenti che sfiorano la saggezza assoluta. Io non parlo a vanvera, con gli amici a cui voglio bene, io parlo se mi viene chiesto un commento, un consiglio. E cerco sempre di evitare giudizi, e questa è forse la parte più difficile. Perché se hai una coscienza, se hai dei (discutibili) valori etici a cui ti attieni, è naturale formulare dei giudizi.

Poi però penso sempre che si tratta di situazioni che vengono vissute da due esseri umani diversi, e penso anche che bisognerebbe sempre sentire l'altra campana, e quindi, benché nella mia testa vengano prodotti giudizi alla velocità della luce, mi dò bastonate alla Tafazzi e li tengo per me.

Solo che tu commenti e consigli, ma a distanza di giorni scopri che i tuoi commenti e consigli sono stati ignorati. Tu sai, perché è successo cento volte anche a te, che infilare la testa sotto la sabbia non è la soluzione ottimale per risolvere situazioni sospese, tuttavia vedere questo atteggiamento nei tuoi amici ti provoca un dolore quasi fisico, non che un certo grado di irritazione.

Vorrei che le mie esperienze potessero essere raccolte in tante microfiche, vorrei che quando un amico mi si palesa davanti in un momento di difficoltà, io potessi infilargli la microfiche attraverso l'ombelico, vorrei infine potergli dire: "Questa è la mia esperienza, guardala e riguardala. Potevo soffrire molto meno se avessi fatto così e colà".

E' solo un bel sogno.
Io adoro sognare.

lunedì 16 giugno 2008

certo che di certo c'è solo la pioggia

Una ha otto giorni di presunto fancazzismo causa prognosi di giust'appunto otto giorni, invece, siccome come si sarà notato, piove sempre sul bagnato, io avevo eletto questa settimana e la prossima alla ricerca della salute trascurata.
Finalmente stamane qualcosa mi ha penetrato, il tampone del pap-test, che non sarà elegante da scrivere ma è vero e io sono vera e racconto solo la verità.

[quindi le bambole gonfiabili possono raccontare il falso sui loro blog, o non sanno scrivere tanto bene perché le dita gonfiabili non riescono a battere bene sulla tastiera?]

[non c'entra un cazzo ma al matrimonio che sabato ho zompato con maestria e da cui tutti sono tornati tipo pesce surgelato perché non solo faceva freschino, ma oltretutto la cena si è tenuta nelle cantine di una villa (è un bene che non sia andata, ché altrimenti avrei acceso il falò col velo della sposa - o anche tutto il vestito - per poi buttarci dentro i menù, il vino, qualche invitato, insomma qualsiasi cosa mi avesse potuto scaldare), c'erano i confetti più buoni del mondo. Che devono venire dalla famiglia Confetto di Sulmona, perché proprio sono eccezionali: grassi, molti di solo cioccolato in vari gusti, altri con la mandorla e avvolti però da uno strato di sa il cielo cosa, tipo crema del Kinder Bueno, vabbé ok. Smetto. Amici mi hanno portato una super-mega bomboniera, c'è dentro persino un libro. Ho mangiato tipo 20 o forse 30 confettoni, e mi sento a forma di confetto. Per il largo]

Poi la giornata è trascorsa placidamente tra beautiful, il pranzo, il vicino che - porcaputtana - stamane ha comprato un telefonino che fa le foto. E fin qui niente di male. Il mio vicino ha più di 70 anni. E qui si vacilla. Il mio vicino è l'uomo più buono del mondo. E qui si barcolla. Il telefonino del mio vicino fa le foto e ha il bluetooth, e qui ci si schianta a terra.
"Come faccio a trasferire le foto dal cellulare al pc?"
"Si compri un aggeggio bluetooth con ingresso usb per il pc"
"Grazie cara!"
Ma non avrei immaginato che meno di 6 ore dopo sarebbe venuto tronfio e fiero a mostrarmi l'acquisto.

"Domattina vengo a prendere il caffé da sua moglie e le faccio vedere come funziona", ma sarà una bella risposta per una che non ha davvero una minchia da fare e che è stata salvata in vari modi e in vari tempi dal vicino?
E no, non si fa.

Lo saluto, chiudo la porta, torno al pc, mi auto-insulto dandomi della stronza, mi alzo, esco dalla porta e vado dal vicino. Solo che sua moglie, con fare losco, mi intercetta e mi dice: "Lo vuoi un cafferino?", e distrugge con poche semplici parole i miei buoni propositi. Sono sì andata nello studio a installargli l'aggeggio, a fargli vedere come funziona, ma senza le due ore a lui necessarie per memorizzare. L'aroma del caffè dalla cucina arrivava troppo forte.
Sicché domani mi ritocca.
Se mi sveglio a tempo, perché devo fare un'ecografia a digiuno all'ora di pranzo, quindi più tardi mi sveglio, meno soffro la fame.

[zio bonino! non posso prendere neppure il caffè dalla vicina!]
[è scritto sui muri che mi sveglierò alle 5]
[adesso mi spiego perché continuo a sgranocchiare confetti, è per puro spirito di conservazione]

domenica 15 giugno 2008

saturday night's squaraus

Io, personcina curiosa, mi chiedo com'è che una persona (non un cane, non un gatto, un umano) possa venirgli in mente di cagare in ascensore.

Ipotesi:
  1. sei uno/una che ha un attacco di squaraus mentre torna a casa e proprio non ce la fa a tenersela? Sei bislacco, ma potresti pulire dopo aver usato l'ascensore come wc;

  2. sei uno/una andato a cena da ospiti del palazzo che ti hanno avvelenato? Falla sulle scale, dopo il 3° piano corri un rischio minimo;

  3. sei uno/una che lo hai fatto per spregio verso noi condomini del mio palazzo? (guerriglia tra i due palazzi del condominio, e di là ci sono tre pronti-pronti da manicomio, non ci fosse stata la legge Basaglia)
    E PERCHE' ALLORA COPRIRE LE FECI CON UN FAZZOLETTINO?

In ogni caso la corsa più lunga dell'ascensore durerà due minuti a essere abbondante. Dall'ascensore al cortile, dove hai la libertà di cagare indisturbato ovunque tu ne abbia desiderio, ci sono circa 10 metri.
Bah.

P.S. Il fatto è avvenuto tra l'una e rotta, ora mio rientro, e le sei del mattino. Perché mi sembra di giocare a "Indovina Chi" e ogni dettaglio può essere importante.

venerdì 13 giugno 2008

post interessantissimo riguardo una leggera modifica al mio nuovo taglio di capelli

Quando si dice "questione di culo", per parafrasare una nota minacocciantesca canzone.

Ore 11.45, la sottoscritta prende un ascensore dopo una pausa caffè.
La sottoscritta esce dall'ascensore in retromarcia, ma l'ascensore ha fatto il gradino, e lei non lo vede, e ci inciampa.
La sottoscritta, neppure avesse fatto un salto in alto alla Fosbury, riesce a cadere di cranio, e si ritrova stesa in terra con un male alla testa della madonna.
La sottoscritta ha il culo di trovarsi con una delle donne più ansiose dell'emisfero nord, la quale va subito nel panico.
La sottoscritta la rassicura, mettendosi le mani sotto la nuca, ché il marmo è veramente duro, ma veramente.

La sottoscritta leva le mani da sotto la testa per aiutarsi a tirarsi sù, le mani, ohibò, sono insanguinate fino al polso. Colano sangue. Fanno un po' impressione anche alla sottoscritta, figuriamoci alla sua compagna d'ascensore che manca poco sviene, addosso alla sottoscritta, s'intende.
La sottoscritta invia l'altra a chiamare qualcuno che la possa aiutare, arriva una ragazza che l'aiuta a rialzarsi.
La sottoscritta e le altre due vedono sul marmo una chiazza di sangue di circa 20 cm di diametro (e questa no, non è un'iperbole).
La sottoscritta rimane un po' impressionata e le si abbassa pure la pressione con calo d'udito e macchie nere davanti agli occhi; nel frattempo schegge impazzite intorno a lei si armano di garze, asciugamani bagnati, disinfettanti, facendo sentire la sottoscritta lievemente sfigata.

La sottoscritta viene portata in pronto soccorso, ove, vista la quantità di sangue presente in testa e sui vestiti, viene targata con un codice giallo e fatta passare senza attesa in stanzetta da pronto soccorso.
La sottoscritta viene interrogata sulla modalità di rottura della cute del cranio e quando dice che è tutta colpa del gradino dell'ascensore, viene guardata con sbalordimento; la sottoscritta teme un ricovero in regime da t.s.o. psichiatrico.

La sottoscritta sente un'infermiera dire: "Le spiace se le taglio un po' i capelli, per vedere com'è la ferita e quanto è estesa?".
La sottoscritta ripensa che sono trascorse meno di 72 ore dal suo taglio di capelli, che li aveva lavati e acconciati la mattina stessa, che ha speso decine e decine di euri, ma tant'è. Con voce grave risponde: "No di certo, s'immagini".
La sottoscritta vede mezzo camice e i piedi del chirurgo, avendo la testa appoggiata su un lettino per la pulizia della ferita, che con tono gioviale le dice: "Ma no, è superficiale, basta un po' di colla, non le metto neppure un punto! Però faccia l'antitetanica se non l'ha fatta negli ultimi anni".
La sottoscritta vorrebbe smorzare il tono gioviale del chirurgo narrandogli che ha appena tagliato e colorato i capelli e speso una cifra, ma è maschio, cosa vuoi che ne capisca. Quindi quando il chirurgo se ne va, si sfoga con l'infermiera, ma senza grandi soddisfazioni. L'infermiera le infligge l'antitetanica.

La sottoscritta viene medicata e acconciata con ghiaccio sul capoccione e accompagnata a casa, ed ora ecco qui il mio nuovo taglio di capelli.


Dalla cima escono tre graziosi ciuffetti biondi.Le orecchie si scusano, ma causa leggera bendatura sono venute un po' male.Stasera grigliata? Mi sa di sì, già vedo lo scherno sulle facce di cazzo degli pseudo amici.

P.S. Non posso lavarmi la testa, intrisa di sangue, fino a venerdì prossimo. Sono entusiasta davvero.

mercoledì 11 giugno 2008

mosquitos vi odio

  1. essere svegliata da un morso di zanzara spaventoso e da un caldo insopportabile dopo tre ore e mezza di sonno, non è un bel risveglio

  2. dover mostrare il tuo nuovo, cortissimo, fighissimo taglio di capelli al mondo intero con due occhiaie che mal s'intonano col biondo brillante che hai in testa, non è un bel vedere

  3. "ah. hai tagliato i capelli.", non è un bell'ascoltare

  4. ricordare via sms a ex-moroso che avete un impegno e vedersi rispondere che non si ricordava per niente, non è un bel leggere

  5. crollare stesa sul pc appena rientrata e svegliarsi con il collo anchilosato, non è un bel sentire.

Conclusione.
Nottata da insonne di merda con zanzara del cazzo e caldo infernale, ma solo dalle 6 in poi, vaffanculo. (forse ho usato un po' troppo poche parolacce)
Giornata insulsa senza aver combinato un granché, a parte il grande apprezzamento per un lavoro fatto tipo a Natale, debitamente segnalato ed evidentemente mai cagato. Tu e tu, andate affanculo.
Sentire una canzone che ti piace mentre sei nervosa come una scimmia e qualcuna che te la ricanta a bassa voce in sottofondo, non mi fa venire voglia di cantare, bensì di prendere a craniate chi, in quell'esatto momento, ti sta rovinando la canzone.
[che solo io posso rovinare, ma che dico, abbellire una canzone cantandoci sopra]

Forse sembrerò un po' sclerata, ma il passaggio tra 20 e 28 gradi, le poche ore di sonno e il ritorno delle stramaledette zanzare hanno fatto di me la caricatura di ciò che sono, ovvero donna angelicata, calma, riflessiva, empatica e per di più discreta gnocca.
[ho come l'impressione che il mio sguardo torvo und accigliato abbia spaventato molti, che non hanno così avuto modo di soffermarsi sulla mia intrinseca ed estrinseca bellezza]

lunedì 9 giugno 2008

question

Se qualcuno mi sa dire perché l'intestazione adesso compare anche sopra la vignetta rosa e non si toglie, nè alla buona, nè alla brutta, gliene sarei eternamente grata. Poi faccio delle prove. Quindi so già che non si leggerà più un cazzo da qui a sempre. (sic)

I commentatori di calcio della rai portano una jella formidabile, e non aggiungo altro. Se non che mentre scrivevo, con evidente difficoltà di concentrazione, un commento a un amico, l'Italia è stata mazzulata con due gol. Non dirò chi è l'amico, se no si mette in testa che 1.lui porta sfiga 2.io porto sfiga. Silenzio, allordunque.
E comunque trovo sempre abbastanza inutile analizzare per ore la validità del 1° gol quando poi ne abbiamo beccati altri due. Secondo me i commentatori lo fanno perché si sentono dei gufi e hanno paura di essere giudicati dei gufi e mischiano le acque, ma tanto figlioli sappiatelo, siete dei gufi. Tutt'Italia la pensa così. Tutti i maschi d'Italia si sono toccati i coglioni ogni qual volta voi gufavate.
E Buffon è un grande.

Domani forse ci rapiamo.
Che ai più potrà sembrare una minchiata, ma ogni femmina in età fertile l'appuntamento dal parrucchiere lo avverte come un avvenimento di un certo spessore. Ché si sa, le femmine col capello sono fissate. E anche i maschi. Ma non lo sanno, perché non colgono un colpo di sole fatto bene o fatto male, un taglio che ti dona o meno, riassumono tutto con:
"Ehi, ma come sei gnocca! Hai fatto qualcosa?" (grazie per la fiducia, sgrunt! Però c'azzecca)
oppure
"Ma cos'è che dovrei notare? Ah, hai il reggiseno imbottito! Posso sentire?" (ogni scusa è buona)
Va beh. Speriamo di non rivedermi come lo scopettino del cesso come l'ultima volta.

Ho scoperto che ho un appuntamento da uno specialista che lavora nell'ambulatorio di un ospedale collocato esattamente dalla parte opposta della grande città, alle ore nove. Della mattina. Sono entrata istantaneamente in paranoia. Io credevo di avercelo alle quattro, l'appuntamento. Questo vuol dire svegliarmi più o meno quando entro nella fase REM. Una cosa molto, molto brutta.
No, non è un'otorino, ed è un peccato, perché sono davvero sorda come una campana. Domani provo con lo spray (lo so già, una decina di euri gettati nel cesso).

Volevo scrivere due righine due.
E soprattutto non parlare di calcio.
Ma la coerenza per me è tutto.

domenica 8 giugno 2008

strano

Non c'ho preso con OA, ha ancora la fidanzata.
Menomale, così non mi prende neppure l'idea di prenderlo in considerazione, che già mi affliggeva. E comunque andremo a fare la pizza di fine corso, e cercherò quanto meno di ubriacarmi così non si sa mai che riesca a cavare un ragno dal buco.

'Sta cazzo di pioggia mi ha rovinato (un pochino) il concerto di Vasco, che resta un grande, soprattutto per il suo saper tenere così bene il palco con la sua indescrivibile goffaggine e i suoi anni. Figo. Un concerto proprio figo. E San Siro, ecco, San Siro stipato è San Siro e non c'è altro posto, tra quelli che ho visto in giro per il Bel Paese, che regala emozione sì grande.

Torniamo dal concerto, siamo in coda. Un ragazzino (carino) si avvicina alla macchina e ci chiede:
"Siete pratiche della zona?" (...'nzomma, mi perdo quasi sempre) "Perché noi abbiamo lasciato la macchina vicino a un distributore della Shell e non lo troviamo più...".
A me viene vagamente in mente un tal distributore visto almeno 5 o 6 anni fa, quando andai a San Siro per un'altra occasione
[...buona stasera, è andata a casa con il negro, la troia - intermezzo musicale]
e allora gli dico che stanno camminando nella direzione opposta, e devono rifarsi tutta la strada fino allo stadio e poi ancora avanti, avanti, avanti.
Faccia triste del ragazzino.
Facce incazzate delle due rompicoglioni con lui presenti.
"Te l'avevo detto!".
Ma le rompicoglioni l'hanno sempre vinta.

Praticamente non sento più un cazzo dall'orecchio sinistro.
Oggi mia sorella si è avventurata coi coni di cera dentro l'orecchia mia. Dai fuoco al cono, poi lo infili e per non so quale legge fisica, il cono dovrebbe risucchiare il tappo di cerume. Due coni usati. Ci sento come prima. Fortunatamente non c'è stato bisogno dell'estintore come io temevo, essendo mia sorella molto dotata di spirito pratico. Nullo, intendo.

In questa giornata sì stimolante ho scaricato la demo di un gioco e credo che lo acquisterò, ché sono rimasta appesa.
No, non è che non c'avrei da fare, è che non ho voglia di fare ciò che devo.
E alla voglia non si comanda.

giovedì 5 giugno 2008

primavera piovosa e infausta, per molti ma non per tutti

  1. Ho visto OA. E' più magro, più sbattuto, e poi ha preso un cane. Deduzione. Secondo me la fidanzata lo ha mollato. Magari sbaglio. Però ha lo sguardo azzurro azzurro senza splendore, un po' spento. Uh, qualcosa c'è. Quello che mi chiedo è: proprio ora doveva accadere? O anche: proprio stavolta dovevo saltare la trasferta di scherma? Sfiga.

  2. Ho incontrato la mia insegnante di scherma, in pesante scazzo col fidanzato. E "pesante" è un'eufemismo riduttivo. Non voleva parlarne, poi invece si è aperta e mi ha raccontato, e sono un po' cose dell'altro mondo, ma poi capisco che bisognerebbe sempre sentire l'altra campana. Però mi dispiace.

  3. A scherma c'era un osservatore, con la timidezza che talvolta mi contraddistingue gli ho chiesto chi (cazzo) fosse. Me lo ha detto, sorridendo. Se avessi visto prima quel sorriso col cazzo che avrei avuto il coraggio di rivolgergli la parola. Ha un sorriso bellissimo. Speriamo ci sia pure all'ultima lezione. Comunque oramai avevo rotto il ghiaccio, indi per cui quando mi ha detto che lui e il suo cane si baciano sulla bocca, gli ho risposto: "Sai che il tuo cane è coprofago?". Quando mi ha confermato di essere amico di due miei conoscenti (n.d.b. assolutamente etero, uno ci prova proprio con tutte), gli ho risposto che di sicuro anche lui tende all'omosessualità. Lui rideva, rideva, e io ero una povera cretina in brodo di giuggiole.

Che bella sensazione ritrovata.

mercoledì 4 giugno 2008

incroci pericolosi, seguendo la legge di murphy

Come è nell'ordine naturale delle (mie) cose
[da non intendersi come ciclo mestruale]
ho tre appuntamenti in fila a cui non dovrei mancare.

La prima è la cena di fine anno del gruppo scherma, con OA, il mio gemello più vecchio, la mia amicuzza che suda sempre anche con meno 56 gradi celsius, il mio amichetto con cui ho imparato [...'nzomma], la mia istruttrice che ultimamente è un po' stronza, e tutti gli altri. Un bel gruppo davvero. Mi spiace non esserci al raduno di domenica, oh cazzo, mi spiace davvero. Ma domenica è proprio l'unico giorno del sonno. Io non je la faccio più senza sonno.
[il mio medico sostiene che oltre alle puttanate che mi dà, che mi fanno un baffo
{il che significa risparmiare il 50% sulla tariffa "ceretta sovra-labiale"}
non è il caso che mi dia nulla di più forte, ché arriverei alla soglia degli psicofarmaci. Embé? Un po' psicotica lo sono, ordunque non colgo il problema]
Posso forse rinunciarci?
Nein.

La seconda è una tradizionale grigliata estiva, dove ci sono sempre tanti amici e tanti conoscenti e tanti sconosciuti. Finisce di solito che si beve come otri, si mangia poco perché si fanno sempre male i conti e poi, quatti quatti in una dozzina, tipo gatti selvatici, pancia a terra, si va sul solito terrazzo a fumare. Il che è divertente, perché sembriamo dei goffi 007.
Posso forse mancare?
Nein.

Il terzo è un matrimonio tardo-pomeridiano.
C'è la combriccola degli amici-amici, poi altra gente che un po' mi è simpatica, un po' mi è indifferente e un po' mi sta sui coglioni.
L'Arguto e la sua fidanzata
[che le maligne - e per una volta non sono del gruppo - dicono parli sempre del suo ex]
si sposano.
Si può ipotizzare che tra viaggio (ché mica si sposano qui), cerimonia (mi viene già l'itterizia) e cena (dove le cose per me commestibili saranno due: i grissini e il pane), sarà una botta da otto ore, se va bene. Ma proprio bene bene.
Posso forse dire di no?
Oh yes.
[s'intuiva che non era proprio la mia prima scelta?]

Tanto più che un'amica che non potrà essere presente causa concomitanza di matrimoni, vuole organizzare la sera prima del mio primo impegno, una pizzata collettiva.
Mazzata.
Ma mi toccherà, almeno questa.
Insomma la scelta è obbligata. Il che significa pure un risparmio di centinaia di fantastiliardi di euri tra vestito, parrucco, scarpe e minchiate varie, ma soprattutto un risparmio ben più incalcolabile di stress per la ricerca del vestito, delle scarpe, di un taglio che non mi avvicini allo scopettone del cesso e delle minchiate varie, che saranno sì minchiate ma stressano uguale.

Ora che, grazie agli spunti di riflessione che io stessa mi sono data grazie alla stesura di questo post, ho preso la saggia decisione, sarà opportuno mentire accuratamente alla coppia sugli accadimenti precedenti al loro, ché secondo me si offendono.
[permalosi!]

lunedì 2 giugno 2008

sempre più intollerante ma c'ho ragione io

Insomma ero a cena da certi amici, che adoro.
C'erano anche due futuri sposi, il cui lui non brilla certo per arguzia, ma vabbé.
Essendo una banda di logorroici, si fa un po' a gara per parlare. Però si ascolta pure.
Sicché inizio a raccontare un episodio che riguardava un'amica dai seni stupendi, che aveva restituito con le sue boccione il sorriso persino a un conoscente che se la passava male, e che era sempre incazzato. Questo solo vedendola.

Sono lì che la racconto, e l'Arguto si volta verso il padrone di casa e dice: "Ma veramente ha le tette tanto grandi?", "Ed è vero che la bretella del reggipetto non tocca neppure mezzo millimetro di pelle, dalla spalla in giù?", "Ma sembrano sode?", ma io continuo a raccontare agli altri, con un lievissimo fastidio.

L'Arguto non viene più cagato, quindi mi inizia a interrompere: "Ma di dove è, esattamente?", "Che mestiere fa?", "Ma oltre alle tette, è una bella ragazza o no?"...

Nuvolette di fumo mi escono dalle orecchie. La ruga in mezzo agli occhi prende corpo, gli occhi s'arrossano, le sopracciglia cambiano forma.
"PORCAPUTTANA ARGUTO!!! Se mi interrompi ancora una volta ti rovescio l'intera bottiglia di Cocacola in testa!!!"
Silenzio di 3 secondi, l'Arguto fa la faccia tapina.
Seguono scroscianti risate dalla folla, in primis dalla sua futura (ragazza, che coraggio). La quale, per dieci minuti buoni, mi spiega che nel cervello dell'Arguto si ferma un'immagine e lui deve definire i contorni [o i primi, o i secondi], e a quel punto non ti ascolta più. Anche lei interrompe dunque la ripresa del racconto.

Prossima volta taccio tutto il tempo.
I padroni di casa, nel salutarmi, mi hanno detto che li ho fatti molto ridere, e che l'Arguto un po' male c'è rimasto, ma che tutti vedevano che stavo arrivando al punto di ebollizione. Tutti tranne l'Arguto, s'intende.

(e cazzo, che buoni i panzerotti della padrona di casa, buoni buoni buoni buoni)

dispnea

Ho un peso sul cuore, anzi, più che sul cuore, sul diaframma.
A me succede quando perdo, o penso di aver perduto, una persona che amo.
Però forse sovrastimo i miei sentimenti e forse succede solo quando soffro per incontenibile gelosia, perché io so di non essere innamorata di lui.

Ne sono certa al mille per mille.
Eppure soffro.

Vado a fumarmi una sigaretta, così passo direttamente a uno stato di dispnea giustificato e chissà, il peso sul diaframma si alleggerirà.

(un po' di giorni fa, per fortuna)

domenica 1 giugno 2008

non ti illudere

"Perché le hai detto che mi avevi raccontato tutto?
"Boh, mi è uscito così, per tranquillizzarla"
"Ma non ha paura che la potrei sputtanare?"
"No. Io ti conosco. So che non lo faresti mai".

Non mi conosci abbastanza.
Lo farei eccome.
Ma ora che lei sa che io so, non posso farlo, perché sarebbe chiaro che a sputtanare sarei io.
Sono in un vicolo cieco. Forse è meglio così.