mercoledì 29 luglio 2009

colleganza, ferie, amica rossa, è un melting pot

Ebbene mi è toccato baciare tremila persone (stima per difetto), poiché quando me ne sono andata non so com'è ma erano tutti nel mio ufficio. Tutti tranne il consulente figo, con cui però avevo già ocheggiato a pranzo.

Era dalla mattina che pensavo a come sgattaiolare via alla chetichella l'indomani, invece poi una telefonata mi ha sconclusionato i programmi e ho avuto meno tempo per pensare allo sgattaiolamento in incognito. Domani niente ufficio per me, grazie.

Venuta l'amica rossa a tirar fuori la mia carcassa dalle quattro mura, ufficio in cui la faccio entrare di straforo e già con discreto numero di persone. Le dico: caffé-sigaretta? E spero che nel frattime (si legge "frattaim", me lo ha insegnato una persona speciale) la gente se ne vada a casa. Legge di Murphy. Tornata, ce n'era un buon 30% in più.

Scenetta.
L'amica rossa è una brava professionista, così almeno dice lei, e io le credo perché è mia amica.
Successe che un'amica della capa ebbe bisogno proprio della sua professionalità, così le mettemmo in contatto. Un minuto prima della mia presunta uscita, la mia capa mi dice seria:
"Ah, (MioNomeAbbreviato), devo dirti assolutamente una cosa:
[e penso: mi darà da fare una ennesima rottura di coglioni e invece]
ma sai quei miei amici come sono rimasti entusiasti dal lavoro della tua amica? Mi hanno detto che è stata disponibile, gentile, competente, bla bla bla.."
[è ora di finirla con tutti 'sti complimenti, se no l'amica rossa si monta la capoccia]
"(NomeCapa), ti presento la dottoressa Amica Rossa!"
[amica rossa mi era di fianco, mi aiutava a raccogliere le 89mila carabattole che viaggiano con me ad ogni fine settimana lavorativo, non è che le ho mostrato il santino estratto dal portafoglio].

Evidentemente amica rossa dimostra meno anni, pur essendo carampana, oppure la capa pensava a un cesso con occhiali spessi tre dita
[si, ho anche l'idiosincrasia per gli occhiali, essendo che li porto e faccio di tutto per non farlo, tranne le operazioni col laser che mi mettono l'ansia]
mentre amica rossa è piuttosto gnocca, fatto sta che la capa ha fatto una faccia incredula con la bocca ad O per qualche millesimo di secondo, e sembrava una faccia proprio tonda tonda tonda.

Amica rossa mi ha cazziato, secondo lei avrei dovuto svelare la sua identità solo alla fine della sfilza dei mille complimenti, invece ho interrotto il ciclo perché mi stavo annoiando. Così mentre la capa parlava vis-a-vis con amica rossa, io distribuivo baci a destra e a manca.
Quello che non mi annoia è chiacchierare con amica rossa, non c'è stato bisogno di accendere l'autoradio, noi avevamo più watt.

Per riassumere: ufficio deserto da lunedì.
Oh.
Che bello agosto.

martedì 28 luglio 2009

post privato - solo per chi possiede (i.e. "è posseduto da") animali e li ama fin troppo

Sono le due, ma sono sveglia.
Speravo che la mia bestia vecchia si riprendesse, invece ogni poco si sveglia e emette questi lamenti strazianti.
Io lo voglio proteggere e, per rispetto alla sua veneranda età, non l'ho portato dal veterinario quando molti, molti mesi fa ho notato che qualcosa non andava. Ma non soffriva.
Invece da ieri ha questo lamento diverso, e capisco che sta male.
Ed è solo uno "stupido" animale, ma stasera ho pianto quando l'ho salutato prima di andare a letto.

Forza patata, che questa notte ti faccia passare i dolori e che tu possa morire tranquillo.
Se non fosse a breve, ti sarei eternamente grata.

domenica 26 luglio 2009

bye bye my friends e ovvie digressioni

Ecco che comincia l'esodo.
"Ciao, abbiamo dovuto cambiare programma e partiamo nel pomeriggio, se passiamo per un caffé veloce verso le tre per salutarti?"
A parte che non si è mai visto un caffé lento, a parte quello turco che a me fa talmente schifo da impiegarci 7 ore e 56 minuti per berne una tazza.
Allora - dico io a me stessa - uniamo le forze e chiamiamo anche l'altra amica, quella a cui settimana scorsa ho risposto un po' acida, e che non mi ha quindi cagato tutta la settimana.

Le scrivo un messaggino simpatico (si, la mia idiosincrasia verso l'atto del telefonare è in continuo peggioramento), e lei accetta di raggiungerci con entusiasmo. Secondo me solo perché le avevo dato la scusa per stanare il suo fidanzato. Comunque.

Arrivano dunque le due suocere, o meglio le mie amiche dai tempi della prima media. Loro in perfetta forma, i loro mariti/fidanzati sono invece due uomini provati. Uno dallo stress del viaggio incombente coi due nanerottoli, che hanno la predisposizione materna a vomitare l'anima mentre salgono sulle montagne, l'altro dallo stress del super-mega-lavoro.

Sarà stressato però lavora: oggi mia sorella, che frequentando assiduamente la piscina riesce a sapere un zacco di cose, mi ha comunicato che il mio amico un po' tonto ha perso il lavoro. Urca. Questa è pesante. Ricollocarsi da laureato, dopo anni di posto fisso e stipendio in crescita, non è banale. Fortuna che ha sposato donna lavoratrice e che entrambe le loro famiglie stanno economicamente bene.
Cioé, capisco che sia una mazzata, però almeno sei sicuro che in un modo o nell'altro il mutuo (per quei 130mq di casa che l'ex-fidanzata gli fece comprare) lo paghi.

Per questo non accetto prestiti e cerco di non comprare mai a rate.
Ho sempre il terrore di non riuscire a pagare. E non ho una back-up family.
Se non ho i soldi, eimen. Si rimanda l'acquisto. Vivere con una madre che per anni si è barcamenata per farci crescere decentemente e pagare il necessario, mi avrà pure insegnato qualcosa.

L'altro giorno è passato dall'ufficio un mio conoscente, con cui ho condiviso momenti importanti, abbiamo preso un caffé insieme.
Sapeva che ero alla ricerca di un'auto, mi chiede se ho scelto. Gli rispondo che, a causa di alcune possibili difficoltà economiche della mia famiglia, me ne sto buona finché non ho la certezza di poter usare i miei soldi per mettere in pensione la mia ultradecennale bambina scarrozzante.
Mi chiede quanto ho intenzione di spendere, glielo dico.
Mi dice: "Va beh, dai, diecimila te li posso prestare io, se i soldi non si usano per gli amici allora a che cazzo servono?", con un accento valligiano e un imbarazzo che mi hanno fatto sorridere.
Ho rifiutato per le ragioni di cui sopra, ma che piacere enorme un gesto così, out of the blue.

Buone vacanze, amici.

P.s. gli altri vanno in vacanza, io no per il momento.

martedì 21 luglio 2009

vorrei sapere...

...chi è lo spiritoso che mi ha iscritto a matrimonio da sogno punto qualcosa?

Sono molto vendicativa. Scherzosamente vendicativa. Cioè, non è che mi metta a piantare coltelli nelle cani umane altrui. Solo nella mia carne e solo per errore, tengo a precisarlo.

lunedì 20 luglio 2009

uno dei tanti post inutili che dà i numeri

  1. Sono ricominciate, come l'estate scorsa, le miliardate di visite di commercianti che hanno bisogno di un cartello prima di abbassare la saracinesca. Andarlo a comprare non sarebbe una brutta idea. Bisogna sempre stare attenti a come si intitolano i post. Cazzo.
  2. Mi sono fatta l'idea che qualche bastardo mi rubi la linea wireless, così ho messo delle restrizioni tali che io stessa, non appena accenderò il pc dell'ufficio in casa e lui non si collegherà, ci metterò dalle tre alle quattro ore prima di ripristinare il collegamento. L'oscuramento del SSID è una sfida alla mia pessima memoria (che forse dovrei scrivermelo?).
  3. Mia sorella, in attesa della sua macchina, ha la mia da venti giorni esatti. Un vero miracolo che mi sia ricordata di darle il nuovo tagliando dell'assicurazione. Che scade giust'appunto domani. E non aggiungo altro per non auto-gufarmi.
  4. Svegliarsi con una nausea della madonna la domenica mattina, previa sveglia della best friend sul cellulare dimenticato acceso (non ho ovviamente risposto, mi sarebbe uscito un poco opportuno "Ma vaffanculo!"), e poi intrattenersi con una ex-collega che mi fa letteralmente assopire, povera stella, ma che è tanto buona, ha provocato un mio crollo psico-fisico non appena ella è uscita di casa: ho dormito due ore di sasso.
  5. La mia capa continua a farmi lavorare, benché avesse detto settimana scorsa: "Per questa stagione hai dato, ora puoi rilassarti". Si, 'sta minchia.
  6. Un mio ex-collega che ho visto l'ultima volta alla mia festa di compleanno datata 2005, mi chiede amicizia su fb. Boh. La gente è strana forte.
  7. Perché non ho voglia di vedere ex-moroso? Sono giorni che me lo chiedo. Forse perché lui è andato a Gardaland coi suoi amici pischelli? Non è da escludersi. I miei amici, oramai, avrebbero paura di fare anche l'ottovolante a forma di tronco che va nell'acqua e ci si infradicia che è un piacere (ci sarà ancora?), non sono infantili et incoscienti come me.
  8. Otto è un buon numero per chiudere, mi ricorda la Famiglia Bradford.
  9. Non posso chiudere.
  10. Molti ma molti ma molti auguri per domani (ovvero tra 40 minuti circa) ad una delle anime pie che talvolta passano di qui, si chiama Angelo ma lui non lo sa che lo so. So anche il cognome ma poi mi denuncia per stalking. Quindi tutti zitti. Anche se, mi avesse invitato alla sua festa, avrebbe fatto miglior figura. Per completare: credo che ora la "mezz'età" sia considerata verso i sessant'anni. Dal 1300 in poi di strada se ne è fatta. E poi c'è sempre il Viagra.
  11. Anche undici non mi sembra un brutto numero per chiudere, d'altronde ci si deve pur accontentare.

mercoledì 15 luglio 2009

ingrasso ma in retromarcia

La mia capa sta veramente diventando una balena. Straborda dalla sedia. Io, immaginandomela scopare e avendo visto lo sgradevole marito che non è sì Maciste, credo che lei non stia mai sopra. Ma proprio mai-mai. Se no il marito ogni tre per due avrebbe qualche osso rotto.
[oggi mi ha fatto dal vero i complimenti per il lavoro che mi sono sciroppata tra venerdì e sabato, una mazzata]
[il lavoro, non i complimenti]

Anche la mia collega-cavallo sta ingrassando, ma almeno lei ha 20 anni in meno ed è alta come un cavallo ed è molto longilinea. Quindi se anche ingrassasse cinque chili, nessuno se ne accorgerebbe. Poi, ecco, oggi si è scofanata mezzo sacchettone di patatine untissime, quindi ok, è in un periodo di bulimia nervosa che passerà appena andrà in vacanza.

Anche Brooke sta ingrassando, e lei pure è altissimissima, però da ex-agonista non appena si era ritirata, era diventata una bomba (ossimoro?).
Poi (forse il desiderio per Ridge?) è dimagrita tipo quindici chili e stava decisamente meglio. Un giorno di questi, mentre eravamo in ascensore, noto una cosa nuova: la cellulite nelle braccia. E ho capito che era mio dovere dirle: "Stai ingrassando, con tutta la fatica che hai fatto a perdere tutti quei chili sarebbe un peccato riprenderli". Mi ha guardato con occhio triste, e ho capito che ingrasso e tristezza erano tutt'uno.

Invece a me dicono che dimagrisco. Da un po' che me lo dicono. Prima uno mi diceva: "Ti trovo dimagrita, stai bene" e a ruota un altro: "Ti trovo ingrassata. Sei un po' ingrassata?", e io bilanciavo le due cose e capivo che ero sempre uguale, e neppure mandavo affanculo chi mi dava della cicciona. Perché io ho la sindrome dell'ex-cicciona, tipo che ho iniziato a lievitare alle elementari (e i bambini sono iene, ti scorticano l'anima facendoti sentire una merda) e che a 15 anni pesavo un sacco. E quindi sono sensibilissima sull'argomento.
Magari anche un po' troppo.

E questa cosa qui che mi dicono che sto dimagrendo dovrebbe teoricamente farmi piacere, invece neanche un po'. Perché se fai andare quasi a male l'uovo di Pasqua (mi ricorderò di mangiarlo o di gettarlo nel frigo prima che in questa casa si raggiunga l'esaltante temperatura sub-sahariana di gradi 40°? Dubito. Magari è già scaduto) vuol dire che c'è qualcosa che non va.
Un po' stress, un po' rabbia verso i vecchi (quelli che ti fanno andare al manicomio, tipo mia madre, e quelli che hanno deciso di andarsene con la testa, come mia zia, adorato scricciolo mio) e infine un po' di dispiaceri vari, persone che ti deludono, persone più giovani di te che non stanno per niente bene, persone con dei rancori idioti che ti verrebbe voglia di spaccar loro la testa contro il muro, per poi dire: "Vedi che c'è di peggio?".

'Sto cazzo di post sta prendendo una brutta piega, mentre io oggi avevo una piega quasi (quasi all'ottava potenza, in veritas) perfetta. E mentre tornavo da pranzo ho visto all'ingresso il mio consulente preferito. Parlava con una cricca di gente e non lo vedevo da un po' di giorni. Si è voltato, in-ter-rom-pen-do-si, e mi dice:
C: "Cosa hai fatto? Hai qualcosa di diverso".
Io: "Niente. Tu invece ti sei fatto crescere un po' di barbetta".
[puoi anche tagliarla, non si offende nessuno]
C: "Oggi sei una gnoccolona!"
[come dice la mia amica B: mi rideva anche il culo]
Io, serissima: "Io sono sempre gnoccolona".
C: "Oggi sei più gnoccolona del solito, allora!"
[detto in un accento intorno al bergamasco che mi ha fatto sorridere]
E dunque col sorriso a 987 denti gli sono passata davanti, ma se la conversazione si sia ulteriormente articolata con concetti metafisici o se si sia conclusa lì, non lo so dire.

Cazzo, se uno che mi piace (denti a parte) mi fa un complimento non capisco più una sega.
Manco avessi dodici anni. Ma a dodici anni tutti si guardavano bene dal farmi i complimenti. Stronzi.

[vorrei, per dovizia di informazione, segnalare che non è che sia 'sta figa pazzesca, ho solo occhi azzurri, capelli tinti di biondo, un discreto sorriso e soprattutto due tette che hanno il loro perché, e poi so intortare bene, e poi oggi avevo la mia polo preferita]

P.s. (siccome non mi sono dilungata abbastanza) è un periodo dove riesco a leggere poco gli altri blog, giusto la mattina mentre faccio colazione con pane e nutella da una parte e l'ipod touch dall'altra. Ma non posso fare commenti. Mi secca molto. Vorrei un bicchier d'acqua, grazie.

lunedì 13 luglio 2009

how to throw a hoe (zappa) on your feet

La mia amica tono su tono è elegantissima. Sempre.
Anche la domenica alle cinque del pomeriggio di una uggiosa e umida giornata invernale. Casual si, magari anche con vecchi indumenti (i.e. che abbiano passato almeno un paio di mannaie di cambi stagionali, a cinque sicuro che non ci arrivano), ma sempre precisa.
Poi possiede il capello perfetto (lì è questione di culo), mai fuori posto. Al limite due o tre in totale, che con sapiente mossa vengono subito rimessi al loro posto.

Io, l'esempio della strafalciona, io, che dormo con magliette acquistate nella prima adolescenza, io: come faccio a essere sua amica?
Questione di medie. Inteso come scuole.
Poi chi compensa da una parte, chi dall'altra. Io sono molto più brava a farmi seghe mentali di ogni genere e tipo. Lei si fa elegantemente scivolare tutto addosso, tutto o quasi.

Insomma costei mi ha chiesto di farle il biglietto d'invito per la sua festa di compleanno.
Me lo ha chiesto, in verità, un mese fa, d'altronde siamo vicini con le date, è a settembre l'evento.
[non è un caso che di segno sia Virgo]

E stasera, dopo aver tirato due madonne ad un lavoro che, pubblicato, viene interpretato da un browser in un modo e dall'altro in tutt'altro, e anche due al mal di schiena che mi ha spaccato, mi sono messa a fare questo benedetto biglietto.
[c'è un po' di contraddizione?]

Mentre lo preparavo sono stata assalita da 234.784 dubbi. Ergo, questa sciocchezza mi dà l'ansia (pure lei ci mancava, ne avevo un gran bisogno), e domani aprirò timorosa la posta elettronica dove vedrò scritto:
"Carino... [senza esclamativo, solo punti di sospensione] Però io cambierei [segue lista da 19 punti - gli stessi che mi serviranno quando mi auto-frantumerò la crapa sul muro dalla disperazione - benché gli elementi all'interno del biglietto siano sfondo, scritta: testo -carattere - grandezza - colore, disposizione, cornice più foto, e stop. A contare anche le sottocategorie sono solo otto], fai le prove e poi me le invii?"

O sono buona, o sono scema.
O incosciente.

domenica 12 luglio 2009

per un po' di ragioni diverse, che tuttavia vogliono stupidamente affermare la loro eterosessualità

Per le rotture di coglioni lavorative.
Per l'auto "ideale" per me che ex-fidanza vuol farmi comprare.
Per il paradosso che a mia sorella le ho detto che era mostruosa.
Per il fatto che lei in settimana ritirerà l'auto che vorrei io.
Per il fatto che è ex-fidanza a scegliermi sempre l'auto.
Per l'amarezza di questi giorni.
Per la mia zietta che non riesco più a contattare.
Per le discussioni fatte.
Per Harper's Island che mi fa venire l'ansia.
Per il Tato che è partito per le vacanze trimestrali.
Per il mio colorito verde.

Per questo e altro ancora vorrei trovarmi lì, dove c'è la freccia gialla.
Con A una e due, ché le suocere non mi permetterebbero di cazzeggiare all'aperitivo con Fefé fino alle dieci di sera.

martedì 7 luglio 2009

storia di una furbacchiona che non ha nuotato

Mi sveglio prima della sveglia, c'è troppo casino.

[ero a metà del mio post e non so con quale mossa mi si è polverizzato, a parte la prima frase, prima o poi imparerò a scrivere su notepad, forse, nel frattempo vaffanculo]

Alberi fruscianti, vento che fa sbattere le tapparelle, pioggia stile jungla.
Il cortile sembra un ottimo posto dove allenarsi per i 50 rana.
Sposto la sveglia dall'orario consueto a un'ora dopo.
Mi alzo, mi lavo, mi vesto precisa, faccio colazione, mi lavo i denti, ma poi, anziché infilare la porta di casa, prendo il portatile dell'ufficio (che uso come fermaporta per la porta-finestra) e mentre lo accendo, serena, telefono a un sopravvissuto dell'inondazione per dirgli: "Oggi lavoro da casa", tanto è lo stesso.

A parte sentire Linus e Nicola Savino dire le loro castronerie.
A parte fare pausa caffé con un caffé vero.
A parte pranzare con cibi non completamente plastificati o stracotti.

Eppure.
Mi manca il contatto umano.
Ho produttivamente lavorato, molto più di ciò che faccio in ufficio, e se i miei capi lo scoprono mi cambiano la serratura. Di casa. In ufficio ho tutta una serie di relazioni lavorative-personali, ché io non so ben distinguere tra lavoro e vita personale, è tutto miscelato, che mi distraggono.
Se sono di pessimo umore allora no, rendo molto, ma se l'umore è decente è finita.

Ciò non significa che io sia una che si gratta la panza. All'inizio un mio collega mi diceva: "Non devi rispondere subito alle richieste più svariate, se no i colleghi, gli utenti o i clienti si abituano male!". Direi che sono piuttosto operosa, ma a casa le mie prestazioni migliorano, ho solo le belve a cui badare (stamani una delle tre ha vomitato ai piedi del mio letto, è indescrivibile la gioia che si prova nel risvegliarsi con l'odore di vomito di una belva), la radio che mi distrae un po' e stop.

Cielo.
Che noia.
Domani anche telelavorerò, altrimenti non riuscirei ad andare al concerto per il quale l'amica dai capelli rossi sembra un'invasata. Ne ho un sano terrore.

giovedì 2 luglio 2009

un angelo piccino picciò

E' morto un bambino.
Un bambino di sei anni, con ancora i denti da latte.
Un bambino che aveva già sofferto, anche se forse i suoi genitori avevano molto più sofferto rispetto a lui. A lui bastava una cosa nuova, un sorriso, un saluto, ed era contento.
Questo bambino non sarebbe dovuto morire, non ora, non così, invece è successo.
E chi come me lo conosceva, seppure poco, è rimasto di sasso nel sapere la pessima notizia.

In questi giorni, quando ancora i ricordi delle morti de L'Aquila non sono svaniti, Viareggio ci ha riportato a storie di vite distrutte, specialmente quelle dei bambini, deceduti in ospedale per le ustioni. E sono notizie che fanno male.
Ma non può fare così male come la morte di un bambino che conosci. O forse sono io ad avere un distacco da morti che non riguardano il mio piccolo mondo.
Poi mi chiedono perché sono atea.
Come faccio a credere in un dio così crudele che permette a un essere umano di sfiorare questa terra per pochi anni? Lasciandosi dietro dolori incontenibili?

Da piccola credevo nell'angelo custode e dormivo in una sola metà del letto per lasciargli lo spazio per riposare.
Voglio crederci anche stasera e vorrei che qualche altro bambino della sua stessa età facesse un po' di spazio al nuovo, piccolo angelo.