venerdì 30 maggio 2008

sono contentina

Premessa

Il collier di cui al 19 maggio (ho lavorato troppo con adobe flash e sono totalmente rintronata, anche fare un link mi è impossibile) mi è stato creato, pietre (swarovski suona meglio, mi sa) a forma di cuore di Richard a parte, da un ragazzo più giovane di me di qualche anno.

Molto appassionato del suo lavoro, straordinariamente sottopagato, egli mi venne descritto dalla mia vicina, che me lo presentò perché conosce sua madre, come un ragazzo di poche parole. La mia vicina, donna di mezz'età e oltre, non lo vedeva da che era bambino.

Mah.
La prima volta ci incontrammo per definire il disegno, la maglia, la grandezza, eccetera. Poi rimanemmo a parlare un'altra mezz'ora.
La seconda volta invece mi consegnò la collana, mi fece una modifica sulla lunghezza, poi stette a parlare con me e la vicina per un paio d'ore almeno.

Mi colpì, raro trovare qualcuno che ti ascolta. Che ti ascolta per davvero.
Certo, mi fece tutta una dissertazione sullo shiatsu e il watsu (io che non sopporto neppure 15" di massaggio e che in piscina o nuoto o mi viene freddo) che avrei francamente evitato, però lo trovai, nell'insieme, una persona gradevole.
Forse questo sembrerà riduttivo, ma a me sembra tutto il contrario. Dopo solo due incontri affibbio il termine "gradevole" a una persona. Caso più unico che raro.

Ordunque passo dalla mia vicina che, causa avanzamento età (secondo me), volteggia sopra l'aria depressiva. Ci prendiamo il solito caffè, io fumo la mia solita sigaretta di rito e durante tutto ciò mi dice: "Sai, mi ha chiamato Shiatsu. Mi ha chiesto se il collier ti piaceva davvero, gli ho detto che l'hai portato tre giorni di fila".
[vero, mi dimenticavo sempre di toglierlo. Però è bello davvero]
Poi aggiunge che gli aveva detto che sapeva che quella sera ero fuori
[che bisogno c'era di dirglielo?]
e poi ancora:
"Sai, ho avuto l'impressione che mi volesse chiedere il tuo cellulare, ma non sapevo se tu saresti stata d'accordo e ho evitato. Se mai, dovesse chiamarmi una prossima volta, glielo posso dare?".
"Sì, basta che tu lo avverta che io rispondo solo a sms e non alle telefonate".

(il mio però ha tre cuori, due più scuri e uno brillantante come questo, le pietre sono montate e non bucate, e la maglia è d'argento, insomma è tutt'altra cosa)

Ipotesi (cupidesca) n.1

Le cose si sono svolte esattamente così. La mia vicina, che di solito è molto riservata, quella sera si sentiva sola e pur di chiacchierare ha raccontato i cazzi miei.
L'impressione da lei comunicatami non risponde affatto a realtà, bensì ad un suo sogno romantico affinché lei diventi Cupido e io e Shiatsu le sue vittime.

Ipotesi (semi-romantica) n.2

Shiatsu l'ha chiamata, ha indagato su di me, le ha effettivamente chiesto il mio numero di cellulare dicendole: "Però non glielo dire che te l'ho chiesto". Shiatsu ha colto qualcosa in me che davvero non saprei, essendomi presentata la prima volta come se fossi passata in una centrifuga, e la seconda ancora mezza rincoglionita di sonno, e vuole capire. Cioé vuole conoscermi. Così fosse, mi inviterà di sicuro ad un aperitivo, ma io odio gli aperitivi, perché o li fai tra amici oppure rappresentano la via di fuga: incontri una persona, non ti piace, dopo mezz'ora le dici che hai un impegno per cena e non ti fai mai più vedere.

A me non piacciono le persone che non sanno rischiare.
Però magari dimenticherà di chiedere il mio numero di cellulare, e tutto, splat, finirà come una bolla di sapone.
Però magari otterrà il numero, e mi chiederà di andare nella gelateria più buona del creato.

Ipotesi (ultra-romantica) n.3

Mi sono chiesta: perché mai un ragazzo deve chiamare l'amica della madre, con cui non ha poi tutta questa confidenza?
Secondo me (ché si sa, sono troppo ottimista) non ha affatto chiamato, ma si è presentato dalla vicina direttamente.Perché di solito i maschi preferiscono l'incontro piuttosto della telefonata, che li mette in imbarazzo.
[ok, ok. Ci sono arrivata anche io. Sono un po' maschio]

Poi ha falso-distrattamente chiesto se il collier mi era piaciuto, ed ecco, la vicina le ha detto: "Sì, certo, bla bla bla, peccato ora non ci sia altrimenti l'avrei fatta salire per un caffè". E forse lei gli ha detto che poteva dargli il mio numero di cellulare, o forse lui le ha chiesto il mio numero di cellulare, e insomma, o per una remora o per un'altra, 'sto numero non è saltato fuori.

Ipotesi (agghiacciante) n.4

Non si sa se per telefono o di persona, lui ha effettivamente chiesto il mio numero di cellulare. Affinché lo diffondessi tra amiche bisognose di un montatore
[............................................]
di collier, collane, bracciali, anelli, orecchini e quant'altro, e possa finalmente fare soldi.

Ipotesi (deprimente) n.5

Tutto quello di cui sopra non è mai accaduto.
La mia vicina ha smesso di volteggiare e sta planando nel fondo del baratro della depressione.
E inventa storie.
Che se l'aiutano a tirarsi sù, ben vengano, perché io le voglio bene.
[anche se ci rimarrei un po' male, ma pasiensa]

ci sono rimasta male

  1. Torna a casa un'amica che sperava di rimanere fuori dall'Italia ancora per un po'. Io felicissima di rivederla, ma mi spiace per il suo sogno infranto;

  2. la mia insegnante di scherma non mi ha fatto tirare neppure 5' perché avevo già deciso di non partecipare a un torneo fuori città, che mi costringerebbe ad alzata alle 5 del mattino di una domenica. Non gliela faccio, sono stanca. E non è perché perdo sempre, ai tornei: a me piace stare coi miei compagni;

  3. ho sbagliato a impostare il dvd e invece di registrare X-Factor, ho registrato un altro cazzo di canale (sbagliando poi anche il tempo di registrazione, quindi doppio errore, ecco, questa è la prova che sono veramente stanca): molti improperi;

  4. dovevo ricevere una risposta su una cosa importante, ma la persona che me la doveva dare se n'è sbattuta;

  5. mi ha scritto un mio ex-amico, che mi ha fatto molto soffrire per il suo egoismo. Fa di tutto per rivedermi, ma io sono stufa marcia, sono almeno tre lustri che lo perdono, e mi sono proprio scassata il cazzo, e anche questo suo insistere lo vedo come una forma di egoismo, ché vuole solo la propria coscienza in pace;

  6. ho visto il mio ex-futuro-ex-moroso, OA, e gli ho detto che gli mancherò quando dovrà andare da solo in macchina al torneo. Lui ha sorriso, ha distolto lo sguardo da me guardando dritto dinanzi a lui, ma soprattutto ha taciuto. Il che significa che è ancora un mio grande fan e che ho perso un'altra occasione buona stasera.

Insomma, una splendida giornata.

mercoledì 28 maggio 2008

italiano vs inglese

Leggere in inglese delle missive importanti con un avvocato per di più belloccio
[quella zoccola della madre del mio Primo Ammmore mi definì "belloccia", che in realtà non significa un cazzo, sembra piuttosto un bello ma in chiave dispregiativa. E' passato circa un secolo e mi ricordo ancora, mi deve aver preso proprio male.
Curiosità. Definizione Garzanti: "si dice di persona la cui bellezza non è raffinata, ma fresca e piacevole": facevo bene a incazzarmi! Io, secondo il tuo misero parere, non avrò una bellezza raffinata, ma tu cara hai un pluriennale mega cornone in testa da marito reo-confesso che io, francamente, fossi in te, farei a cambio. Tié]
anzi, direi bellino, che se la tira come tutti gli avvocati e che ti intorta di parole come tutti gli avvocati, e chiedergli pareri in italiano, è complicatissimo.

Conosco bene l'inglese, ma non sono bilingue.
Inglese e italiano albergano in due comparti stagni del mio cervello.

Adesso, a mente fredda, ritengo imbarazzante (persino per un avvocato) vedere una che, alla decima volta che è lì lì per usare la parola inglese al posto dell'italiano, si impunta, inizia a scuotere la testa, a guardare il tavolo concentratissima, a dire al bellino: "Stavolta mi verrà in mente, aspetta solo un attimo", poi battere un pugno sul tavolo
[sarà rimasto colpito dalla mia femminilità? La prossima volta gli faccio vedere le tette]
e usare un'altra parola simile, dicendogli pure: "Non è quella giusta, ma tanto per capirci".
[quando poi se avessi usato la parola della terra d'Albione, ci saremmo senz'altro capiti meglio]

Certo, se avessi avuto la medesima intuizione anche a mente calda, avrei risparmiato una figurina (perché piccina) di merda e forse iniziato a costruire sull'avvocato fantasie sessuali,
che sono pur sempre in cerca di un futuro ex-moroso. E invece no.

(sono stanca come una galera, e non so se le galere siano stanche, ma o è un modo di dire che però non mi sembra d'avere mai sentito, oppure per associazione corro con la mente alle galere romane dei fumetti di Asterix e Obelix, dove gli schiavi remavano moltissimo ed erano tanto, ma tanto stanchi)

P.S. Ho scoperto con raccapriccio che non archivio i documenti della banca, e quindi anche tutti gli altri, dall'agosto 2006. Minchia.

lunedì 26 maggio 2008

oculista

Con la mia cartellina di esami sotto braccio entro nello studio dell'oculista.
In anticipo. Vorrei già gridare al miracolo. L'appuntamento mi era stato fissato per le 15.26.
[sì, lo so, non ci credevo neppure io quando mi hanno consegnato il foglio di prenotazione]
Ma io alle 15.11 ero già lì.
E' la seconda volta che vado da lui, perché mi è logisticamente comodo.

Entro e mi chiede: "Allora, ha fatto l'esame del campo ottico?"
Io: "Sì dottore, e mi sono pure presa un cazziatone perché la dottoressa che mi ha fatto l'esame dice che ho l'occhiale troppo stretto e così guardo sempre fuori lente, in alto o in basso"
[alza gli occhi dalle carte e me li punta addosso]
Lui: "..."
[merda! Ha occhiali più stretti dei miei! Inizio a scavare la buca per seppellirmici]
Io: "D'altronde, se ce li ha anche lei, che è un oculista, non sarà così grave..."
[secco]
Lui: "Beh, sa, PER LEI è grave, perché essendo astigmatica le procura maggiore affaticamento"
[ok, si è sfogato, amici come prima?!]
Io: "Ha ragione dottore. Zi buana. Mi siedo, che dice?"
[sorriso idiota, l'infermiera mi guarda con estrema compassione]

P.S. chiunque dica che l'occhiale fa figo, ha i vermi nel cervello. Per me fa sfigato di brutto. Le lenti a contatto mensili per astigmatici mi hanno rivoluzionato la vita. E chi si mette gli occhiali "per bellezza" o ha uno sguardo da pesce bollito, o è da ricovero urgente in psichiatria. Con tutto l'amore per i cilorbi come me.

domenica 25 maggio 2008

una foto così, perché mi piace un sacco

(e una delle tre ombre sono io, mi sembra una foto piuttosto rivelatrice)
(ciao compagni di innumerevoli viaggi)
(vorrei sottolineare che la pericità dei fisici è data SOLO dall'inquadratura)

sabato 24 maggio 2008

il frigorifero spento, ricordi d'infanzia

Qualche sera fa ero in cucina a fumare l'U.S. di Zeno Cosini (U.S. della giornata), e il frigorifero aveva una voce strana. E mi è tornato alla mente una notte in cui rientrai a casa con ex-fidanza, che ai tempi era fidanza, sentimmo una gran puzza di bruciato, il frigorifero se ne era andato.
[rima]
Ex-fidanza fu caricato come un mulo affinché portasse i surgelati a casa dei suoi e sua, a me restò l'ingrato compito di informare la mattina dopo mia madre del decesso. Ma mia madre, volpona, aveva conservato un altro frigo che aveva tipo 30 anni, eredità della precedente casa, che
[ci sarebbe stato da urlare al miracolo]
portato dalla cantina a casa, attaccato alla corrente, funzionò.
[e da lì partì naturalmente il solito pistolotto sulla solidità e serietà degli elettrodomestici costruiti nell'età della pietra]

Ed ecco, incatenato a questo, un altro ricordo.
Quando io ero bambina e si partiva per le vacanze, il frigo veniva completamente svuotato, staccato dalla corrente, aperto e gli veniva appoggiato uno straccio alla porta affinché non si chiudesse accidentalmente.
Poi si partiva per le vacanze, e la prima meta era sempre il paesello del babbo, ma nella traversata ci si fermava sempre sugli appennini, più o meno a metà strada, e si colonizzava uno dei baracchini da pic-nic, quelli di legno con il tetto, il tavolo e le panche di legno, e si mangiava il pollo arrosto freddo che mia mamma aveva preparato la sera prima.
[questo quando il babbo, che essendo mio padre era insonne, e di notte sveglissimo, non decideva di partire tipo alle 11 di sera, che per noi bambine era notte fonda, e quindi ci facevamo la traversata dormendo come ghiri]

Non so se mangiare il Rustichella all'Autogrill abbia così migliorato la mia qualità della vita. Era più buono il pollo freddo.
E' che ogni tanto ripesco questi ricordi nel calderone che ho al posto della testa, nel comparto "ricordi scollegati ma nitidi", e siccome la mia memoria
[che a chiamarla "memoria" ci vuole proprio un bel coraggio]
è stata con gli anni molto selettiva, e ha decentemente conservato quasi solo ricordi belli, mi viene quell'abbozzato senso di malinconia. C'era un babbo forte che da terra ti faceva fare la capriola e come per magia ti trovavi sulle sue spalle, una mamma altrettanto forte le cui sculacciate facevano rimanere i segni delle cinque dita, una sorella che seguivo tipo cagnolino anche quando andava in bagno. C'era nella mia infanzia un senso di sicurezza incredibile

Quella sicurezza che i miei genitori mi hanno trasmesso, me la ritrovo attaccata alla pelle ancora adesso.
Con sicurezza faccio un cazziatone a mia madre quando non mette gli apparecchi acustici.
Con sicurezza rispondo secca a mia sorella quando si prende un impegno, poi ritratta, poi mi viene incontro saltellante, perché lei non arriva a capire che talvolta le nostre scelte si ripercuotono sulle vite altrui. Negativamente.
Con (discreta) sicurezza ho fatto una scelta di studio che stava tipo al polo nord e una scelta di lavoro che stava tipo al polo sud.
[perché i pinguini mi piacciono tanto tanto tanto]
Con sicurezza ho deciso che se non era proprio amore, preferivo stare per i fatti miei, senza nessuna concessione al desiderio di maternità, a possedere indirettamente una pancia morbida dove appoggiare la testa mentre guardi la tv, all'avere sempre qualcuno con cui andare in vacanza.

Talvolta mi viene il dubbio che ho sbagliato tutto. Talvolta no. Oggi no.

P.S. solito post del cazzo sconclusionato. E poi non conteneva, finora, neppure una parolaccia. Eppure giuro sulle teste delle belve, l'ho scritto io.

giovedì 22 maggio 2008

in un angolo e con le orecchie da somaro

Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.
Oggi ho fatto una cosa brutta.

Talmente brutta che non la racconterò neppure qui.
Perché mi vergogno di me stessa.
E mentre stavo per farla, pensavo che o sarei stata da cani, o mi sarei scaricata da un peso.
La prima.

Forse la racconterò, perché sia chiaro, non ho ucciso né ferito né offeso nessuno, però è una cosa tremendamente brutta, e dunque, prima di raccontarla, dovrò mettere un po' a tacere la vergogna che stasera (e chissà per quanto tempo ancora) urla in me.

Maledetta sindrome pre-mestruale, è tutta colpa sua.
Forse?!

mercoledì 21 maggio 2008

buongiorno un cazzo (cit.)

Insonnia e trapano di quei cazzo di muratori del secondo piano mi hanno fatto cominciare con un sorriso dettato da paralisi facciale la mattinata.

Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che sono fritta.
Se oggi doveva cominciare la ricerca di un nuovo futuro ex-moroso sono nella merda per davvero.
Persone di sesso maschile con cui ho avuto a che fare oggi per più di minuti cinque:

  1. un commercialista che bazzica al lavoro e che, non si sa com'è, si prende sempre troppe confidenze. E oggi mentre mi stavo facendo i cazzi miei davanti al computer, mi è passato due volte alle spalle (questo lo può fare) e mi ha fatto per due volte una carezza (e questo non lo può fare)
  2. un collega che è tanto bravo, nel senso che è buono, ma attacca dei bottoni (dei pipponi, rende più l'idea) allucinanti, e ha questo tono di voce monocorde che ti fa quasi socchiudere gli occhi
  3. il mio collega omosessuale, al quale ho concesso metà della mia focaccina alla bologna, avrò la sua gratitudine e devozione in eterno [potrei chiedergli di passarmi i suoi scarti etero. Più ci penso più mi sembra un'ottima idea]
  4. il mio amico Casanova, che però è troppo vecchio, però almeno lui mi fa ridere, soprattutto quando aprendo la portiera della sua macchina con un po' troppa energia, non gli ho dato un colpo ad uno dei testicoli: mi ha riaccompagnato a casa facendo la voce in falsetto tutto il tempo, minuti 45. Ovvero: non c'è limite d'età alla stupidera, e ciò mi ha risollevato l'umore [Io: "Ma sì, ho capito, ci parlo io con X e le spiego perché stasera non sarai all'altezza", C: "Fosse solo lei...", io: "Non puoi avere alla tua età più di un rapporto sessuale a notte!", C, dandomi di gomito: "Ehhhh, signorina, lasciati servire, và..."]
  5. ex-moroso, che essendo già tale non può essere incoronato un'altra volta

Ma come diceva ROH, domani è un altro giorno. Speriamo mejo.

martedì 20 maggio 2008

fastidio

E va bene, so anche io che ogni femmina deve beccarsi la propria percentuale di spasimanti fastidiosi.
Ma io credo che la mia sia molto più alta della media perché o attiro gente fastidiosa o [notare la mia autocritica che è un momento più unico che raro, dettato dal fatto che giust'appunto in questo periodo mi auto-annoio] la mia tolleranza al fastidio è sensibilmente ridotta rispetto a quella di una femmina normale.
Probabilmente entrambe.
Sicuramente entrambe.

["cercavo in teeeee-eee-eee-eee la tenerezza che non hooooo...": sì, ok, ci siamo capiti, è martedì sera da X Factor, ma 'sta Giusy è fantastica]

Insomma oggi stavo quasi per incazzarmi. Con un povero cristiano che proprio non se lo merita.
Minchia, che brutto carattere che tengo.
Ma come fanno a sbandarsi per me?!
[espressione di incredulità]

Ho deciso: domani riprendo la ricerca per un futuro ex-moroso, ché quello attuale mi fa pure girare il cazzo. Mi sta rimbalzando per la gita fuori porta, e me la può vendere come vuole, ma io lo so che il pirlotto si sta facendo condizionare dalla femmina di turno. Che nervi.
[Minchia, che brutto etc.etc.]

lunedì 19 maggio 2008

il bambino bastiancontrario

C'è questo bambino, figlio di una cara amica, che sono tre anni che mi caga zero. Cioè da quando è nato.
Allora succede che una sera con altri amici, a cui avevo decantato gli odiosi comportamenti del pargolo, siamo invitati a cena dalla famigliola. Il piccolo bastiancontrario ha fatto tutto l'affettuoso (beh, cielo, nei suoi limiti), tutto il carino, mi ha persino portato due dixie mentre all'altra "zia" ne ha mollato solo uno. Ho avuto la tentazione di prenderlo in braccio e di provare a lanciarlo nel suo mini-canestro ma poi mi ha fatto tenerezza. Attendo per maggio 2011 altra manifestazione d'affetto. Gli altri amici mi hanno dato della psicopatica.

Altro.

Domenica ho ritirato un collier bellissimo: ho pagato la montatura, ma le pietre me le aveva inviate Richard come regalo di Natale. Richard dall'altra parte del mondo. Quanto vorrei fosse qui, certi giorni. E non per altro, ma per la sua ironia e auto-ironia. Mi sembrano tutti così seri e noiosi in questo periodo. Me compresa. Sono noiosa. Mi auto-annoio.
Comunque il collier lo terrò addosso finché non diventerà nero e a quel punto verrà riposto nella scatola delle Nike dove, come si può capire, con estremissima cura, ripongo i miei gioielli. Però almeno le scarpe le tolgo. I calzini no.

Con la coda dell'occhio sto vedendo "Prime", the movie. E mi ricorda me ed ex-moroso, e penso che il piccolo bastardo non mi ha ancora dato una risposta per la nostra gita fuori porta. Domani lo tartasso. Però io e lui eravamo e siamo più svagati di quella coppia lì del film. Noiosa sì, seria mai. E poi mia madre non fa la psicoterapeuta, altrimenti mia sorella sarebbe in analisi senza soluzione di continuità dall'età di tre mesi.

Oggi è stato pubblicato nel mondo web il mio terzo lavoro, e sono orgogliona, ché stavolta è venuto proprio bene, sia come grafica sia come contenuti. E ogni volta che lavoro con agonia crescente a questo lavoro, penso a tutte le minchiate che vediamo o riceviamo via www, e non ci rendiamo conto che dietro c'è un lavoro mostruoso. Soprattutto per chi, come me, queste cose non le sapeva fare e sta imparando, da solita autodidatta, cammin facendo.

Vorrei mangiare una fetta da 400gr di mousse al cioccolato di Bindi, perché ogni volta che la mangio mi sembra la roba più buona e più calorica del mondo. (sulla bontà se la batte con la Nutella. Anzi no. La Nutella è sempre la Nutella)

Oggi mi ha scritto una ragazza che abita nel paesino dove nacque mio babbo, e nel risponderle volevo scriverle: "Saluta i tuoi genitori e tua nonna", e poi mi è venuto un dubbio atroce, perché non so mica se la nonna è ancora viva o no... E mi sono sentita una merdaccia. E ho capito che da quando non torno ogni anno per qualche giorno al paesino del babbo, mi perdo le vicende per strada: nascite morti separazioni corna abbandoni dei tetti coniugali e tutte quelle cosucce che contraddistinguono la placida vita di un paesino arroccato sugli Appennini. [voci di corridoio dicono che sua mamma potrebbe essere nata da relazione clandestina che mio zio scapolo ebbe in gioventù]

P.S. il bambino bastiancontrario mi ricorda quando mia madre mi dava della bastiancontraria (dalla solita età di mesi tre, ché a quell'età nella mia famiglia si percepiscono parecchie cose), ma io lo facevo non inconsapevolmente ma con chiaro intento polemico, per fare incazzare mia madre (che me le suonava) e far sorridere mio babbo (che anche se s'incazzava, non me le suonava mai, al limite mi minacciava dicendomi: "Guarda che se non la smetti lo dico a tua madre!"). Altra classe. [II B]

venerdì 16 maggio 2008

una risposta che diventava troppo lunga, ergo un post

Io tutto sommato sono un'innocente. Una femmina innocente. Le femmine possono essere bastardissime, rompicoglionissime, fissatissime. Quindi colpevoli.

Io sono ruspante [ma avrà la stessa radice di ruspa?], mi vesto come mi sento senza grossi problemi di "ma sarà un abbigliamento opportuno?", mangio (male) come cazzo voglio io, e poi se tramo confesso quasi sempre le mie trame, soprattutto se porto a casa il risultato.

Io non sono cattiva, se è successo qualche volta è stato perché venivo presa per il culo, il che significa sottostimare la mia intelligenza, che proprio è una roba che mi fa andare il sangue alla testa. Cioè io sono certa di essere piuttosto intelligente e quel "piuttosto" è francamente un'avverbio usato con falsa modestia.

Io sono pochissimo rompicoglioni, proprio il minimo sindacale (e questo SONO CERTA sia uno dei motivi per cui la mia coppia scoppia sempre; oltre al tragico fatto che mi annoio facilmente, che ho bisogno di stimoli ed emozioni sempre freschi, come uova di gallina da fare alla coque [ma quanto tempo sarà che non mangio un uovo alla coque?]; comunque da uno studio condotto presso amiche e conoscenti femmine, coloro che hanno più il maschio ai loro piedi sono le più scassacazzo, e chi prova a contraddirmi o è un ladro o è una spia e non è figlio di Maria).
Non me lo dico da sola, interrogo gli ex. Senza minacciarli.

Io sono testarda, ma preferisco dire caparbia, non mollo le mie idee, non mollo il mio modo d'agire, però lo faccio dopo aver analizzato punto per punto la controtesi di chi mi si oppone. Solo che ho quasi sempre ragione io, quindi, per dire, in due anni e mezzo di relazione con ex-moroso, che s'incazzava e dunque proponeva le scommesse, credo di avergli spillato 50 euri e di avergliene dati 5. Questo succedeva in realtà nei primi mesi. Poi è passato alle scommesse virtuali, ché se no diventava un poveraccio.

Io sono autodidatta in tutto ciò che mi piace veramente. Non reggo l'insegnamento. Ho imparato a nuotare (bene bene) da sola. A sciare (un po' meno bene perché la mancanza di stile si nota) da sola. A fare il mio lavoro da sola, e sono una prescelta, perché il lavoro che faccio lo amo davvero, anche se sono una femmina contraria alla fatica, e dunque anche a lavorare troppo. Anche per gli sport: ho scelto quelli in cui non avverto fatica, io aborro la fatica. Probabilmente sono quindi anche un po' sfaticata.

Io porto tacchi rarissimamente, però ho scoperto che le ballerine da schiava, se hai delle gambe un po' slanciate, fanno lo stesso un gran sesso. Ho qualche vestito caruccio che non metto più, ho ancora tante minigonne che non metto più, ho magliette che mi fanno delle gran tette ma che sono troppo accollate.
Superata una certa soglia anagrafica ho cominciato a pensare che se uscivo con una persona che mi piaceva, non avevo bisogno di fronzoli. Anche le kickers potevano andare bene. Non mi interessa tanto sedurre un uomo (nuovo, eh, sia ben chiaro: con gli ex-morosi è un'altra storia), mi interessa interessargli.

Io vivo nel casino ma sono di un ordine maniacale su un paio di cose. Nel mio casino trovo tutto. Anche nell'ordine maniacale (però un po' meno). Nell'ordine ordinario non trovo un beneamato cazzo di niente.
Non sono neppure una maniaca della pulizia, d'inverno faccio la doccia solo se mi devo lavare i capelli, però bidet-ascelle-faccia ogni santa mattina, d'estate per frescura. Lavarmi i capelli mi pesa un sacco, però mi fanno senso quelle donne che hanno il capello unto, quindi, schiacciata tra due forze contrarie e opposte, di solito li lavo con puntualità. Ma rimando sempre all'ultimo secondo.
L'aspirapolvere credo sia corretto passarlo al massimo ogni tre settimane, non prima ché si rovina. Però esigo pulizia nell'abbigliamento e mi fa schifo chi non si cambia abbastanza e puzza. Ed esigo le lenzuola stirate, anche se prima dell'avvento dell'aria condizionata in casa mia, stirare le lenzuola d'estate poteva essere barattato col fare harakiri.

Ecco, ora mi fermo, perché il concetto di fondo è: io non so se rappresento l'universo femminile.

P.S. Farsi zompare addosso da un uomo è un giochetto proprio da V elementare. Diventa lievemente più complesso se lui è fidanzato. Diventa ancor più complesso e talvolta di una complessità tale che ti arrendi per stanchezza, se lui è sposato.
Però no. Non è bello svelare i propri trucchi (a parte il fatto che credo di aver già parlato troppo nel passato).

martedì 13 maggio 2008

sarebbe opportuno tacessi e/o non scrivessi fino alle ore 11

Quindi stamattina mi sveglio e io quando mi sveglio che ho dormito bene sono rincoglionita, positiva e incosciente, mancando proprio della più abbozzata forma di coscienza, e così ho chiesto a ex-moroso se mi accompagna in un'altra città a vedere una fiera che mi interessa. E dove già siamo andati.
Dopo l'invio già mi aspetto la legnata sui denti e mi ripeto che, cazzo, la mattina non devo accendere il cellulare prima delle 11, quando comincio vagamente a ragionare.

Il piccino mi scrive con terrore che però non dormiamo fuori, vero?, e io, giocosamente, gli scrivo che, anche se dormiamo fuori, per questa e quest'altra ragione mica gli zompo addosso (certo che no, mi faccio zompare addosso, che è differente).
[l'amica gufa dice che essendo giovane e maschio non ha capito la giocosità e teme per la verginità delle sue mutande]
Poi sento un nostro comune amico che ora abita lontano ma a cui siamo molto affezionati, e mi dice che lui va alla fiera in giornata. Merda! Comunico ciò al piccino, che si convince un po' di più e forse che forse andiamo.
[la Diabolik che è in me pensa che sarebbe opportuno tirarla per le lunghe fino a cena e poi farlo ubriacare e poi abbatterlo a terra su un prato un po' rugiadoso, e solo guardare le stelle, perché sì, io drammaticamente sono romantica]

Cielo che fatica essere femmina e così machiavellica.

Stasera ho lavorato tanto (ma anche ieri) e in sottofondo c'era X-Factor e ad un certo punto hanno cantato a cappella questa canzone, e me la sono goduta. Sono andata a vedermi il testo e cazzo! Sono tre righe in croce. E con tre righe in croce si può comporre una canzone stramaledettamente bella, che a distanza di decine d'anni mi emoziona ancora tantissimo.
E non posso fare a meno di propinarla.
[sia chiaro: non è dedicata a ex-moroso, sono due storie diverse, parallele e non convergenti]

Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare
il giorno volevo qualcuno da incontrare
la notte volevo qualcosa da sognare
Mi sono innamorato di te perché non potevo più stare solo
il giorno volevo parlare dei miei sogni
la notte parlare d'amore
Ed ora che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient'altro che a te
Mi sono innamorato di te
e adesso non so neppure io cosa fare
il giorno mi pento d'averti incontrata
la notte ti vengo a cercare.

sabato 10 maggio 2008

l'aria che respiro

Sento, udito permettendo, o percepisco l'insoddisfazione di molti. Direi di troppi.
E mi sembra che troppe persone abbiano dimenticato il libero arbitrio.

Hai un lavoro che ti fa cagare? Tientelo, ché è cosa preziosa, ma intanto sbattiti per cercarne un altro. Bradipo che non sei altro.

Hai un lavoro che ti piace ma ti remunera poco? Tientelo stretto stretto, ché mi sembra che l'80% della gente faccia lavori che gli fanno cagare. Se riesci integra con altre attività, se no ricorda che il lavoro rappresenta un quarto della vita adulta, spesso ha (sic!) più spazio del dormire. E non fare le vacanze non significa non riposarsi (anzi, spesso il contrario).

Ti annoi? Cercati qualche attività. Io suggerisco i puzzle da 3000 (per questioni di spazio) pezzi della Ravensburger, a me non annoiano mai. Però mi hanno detto che i puzzle alle pareti fanno tanto pizzeria, e siccome non riesco a non appenderli, ho pure smesso di farli. Per il momento. Fin quando non avrò una casa enoooorme con una stanza 4x4mq dedicata solo ai puzzle.

Hai un compagno o una compagna che ti provocano l'urto di nervi ogni volta che ci hai a che fare? Mollalo o mollala, ma se stare in coppia deve essere sofferenza e nervoso, non è meglio stare da soli? Che dici? Vuoi bambini e lo fai per questo? Urca, che culo avranno 'sti bambini a vivere in una famiglia tenuta sù con l'attak. E dai, puoi sempre trovare un riproduttore o una riproduttrice consenziente.

Io mi ero accordata con un caro amico che superata l'età X lui avrebbe dovuto inseminarmi. Lui aveva risposto: "Sai che per una scopata sono sempre disponibile", ma ai tempi eravamo piccolini e ora siamo quasi grandi e lui sta per trasferirsi da un posto lontano a un altro posto ancora più lontano, e lui una famiglia ora l'ha creata e non so, ammettendo che fosse vicino, se riuscirei a spremergli qualche girino.
[secondo me sì, ma magari è davvero cambiato]

Perché poi forse sarebbe meglio fare i figli con un amico anziché con un fidanzato o un marito. Perché poi se ti separi sono spesso i bambini ad andarci di mezzo, per il rancore di uno o di entrambi, invece con un amico ci litighi, ma poi ci fai pace, e di solito non c'è tutto quel rancore, ma soltanto un grado più o meno lieve di incazzatura, e quello non lo fai pesare sulle creature.

Io, se volessi figli, ne farei tre.
Uno lo farei con ex-fidanza, perché sarebbe il bambino più simpatico del mondo. E pure intelligente. Anche se stonatissimo.
Uno lo farei con la persona di cui sono stata amante, perché sarebbe intelligente, vivacissimo di testa e intonato da paura. Anche se molto sensibile.
L'ultimo lo farei con il mio amico Pietro, perché sarebbe bel-lis-si-mo, simpaticissimo, persino intelligente e soprattutto sfacciato.
[peccato solo abbia perso le tracce dell'amico, ma forse se annuso bene lo rintraccio]

P.S. è un post sconclusionato. Ma io stessa sono un po' sconclusionata. Due ultime cose. Il mio amico del mare è diventato papà e io sono felice per tutti e tre. Oggi sul blog di Grazia ho letto di mamme coi figli blogger. Mia madre non sa che ho un blog. Mia madre non sa cosa sia un blog. Mia madre rimane ancora ammirata quando le dico che con internet si può acquistare un volo. Mia madre crede piuttosto fermamente che pagare le tasse via internet sia una truffa, è per questo che per le sue si rivolge al caf. Mia madre, d'altronde, ha usato il videoregistratore tre volte in vita sua, e solo perché si era persa Beautiful.

giovedì 8 maggio 2008

comunicato ufficiale

Non sono più persa per OcchiAzzurri (OA), e questo pone il problema di trovarsi un altro obiettivo papabile.

[e non è perché, non baciandomi entro il 30 aprile, il cretino mi ha fatto perdere una scommessa da ben 5 euri]

mercoledì 7 maggio 2008

oggi riposerò

Ho solo una cosa da dire.
Oggi al lavoro dovevo fare ben 5 dvd di backup di una roba importante.
Allora prima c'era il lavoro di selezione e rimaneggiamento e criptazione dei files, poi la masterizzazione. Alla seconda masterizzazione mi ero già rotta i coglioni perché non potevo proprio fare nulla, neppure navigare. Per dire. Per più di dieci minuti.

Allora penso: che bel sole, finisce questa sessione e poi quando comincia la terza esco a fumare una sigaretta. Allora faccio: inizia la terza sessione, prendo sigarette e accendino e mentre guardo fuori dalla vetrata mi ammoscio, d'improvviso tutto nuvolo. Finisce la sessione, e mentre ho cominciato la selezione dei files ecco che 'sto stronzone tondo e giallo fa bella mostra di sé. Santocielo, faccio in fretta. Ecco, finito, "Esco cinque min.......", a ridajje, di nuovo nuvolo.

Alla quinta sessione sono uscita lo stesso. Quella gialla palla gonfiata ha avuto pietà di me, ed è uscito, dopo poco, allo scoperto. Questo mi ha fatto sentire un po' meno Fantocci Ugo, ragioniere.

martedì 6 maggio 2008

le 12 fatiche di pappercole per un pisello, inutili

Preparazione

Lavaggio reggiseno che mi fa due gran belle tette, depilazione ascella, scaricamento di film porno che so che apprezzerà, scelta accurata di indumento. Non possedendo nessun indumento che possa neppur lontanamente definirsi sexy, scelgo camiciola di jeans con bottoni automatici, di facile "strappo tutto", però senza che salti neppure un bottone, il tutto con studio approfondito del numero di bottoni da tenere slacciati (ché mica gli devo far credere che ho voglia di far sesso, eh, troppo facile se no)


Stato Psicologico

Il solito mio, quindi disturbato, tipo "Il Sabato del Villaggio". In ansia e fermento fin verso due ore prima dell'incontro, poi tutto a scemare fino a pensare "ma chi cazzo me lo fa fare, non c'ho voglia" e ci è mancato poco che cancellassi i porno e mi infilassi un golf coi pallini e mi mettessi un toupé sotto le ascelle. Poi vabbé, mi sembrava uno spreco delle energie precedentemente spese. Ma ormone che sembrava la particella dell'acqua lete


Svolgimento

Arriva. Mi sorbisco le foto di una mini-vacanza. Sono ancora un palo della luce.
Poi, pochissimo dopo, mi chiede: "Hai scaricato qualche porno nuovo?". Che faccio? Non ho voglia ma ho voglia di vedere se mi trova eccitante (col dubbio che magari trovi eccitante l'attrice porno e io sia solo un mero orifizio). Vabbé, tanto per chi li ho scaricati? Quindi vai di porno.

E ho capito.

Potevo non lavare il reggiseno.
Potevo non depilarmi.
Potevo non slacciare 4 bottoni della camicia di jeans.
Potevo persino non scaricare porno.

Il ragazzo era arrapato di brutto e quando ha slacciato tre bottoni dei suoi pantaloni, volevo esclamare "SuperGulp!" (cit.).

Insomma, tutto ok. L'ormone, davanti alla gestualità di uno che è arrapato ma non sa se ci starai (ma che dubbi sono?!) e alla vista di quela grazia del cielo di pisello, è andato in travaglio [non Marco] con parto quadrigemino, e i quattro ormoncini hanno fatto uguale e così via, finché manca poco gli ormoni uscivano dalle orecchie e persino dalle narici.

Sì, bella serata. Sì sì.

lunedì 5 maggio 2008

equilibrio

Ci sono giorni in cui mi sento una persona fortemente equilibrata.
La maggior parte dei giorni.
Mediamente serena, obiettiva persino con me stessa, buone relazioni interpersonali, un lavoro che (mi fa tirar madonne ma) mi piace assai e soprattutto mi sono scelta, le mie bestie, i miei ex tanto importanti, i miei amici, la mia famiglia, la curiosità (che è il mio motore principale), l'empatia, facile preda di emozioni che mi arricchiscono, autocritica, incline alla scoperta di punti di vista "altri" e così via.

Ci sono giorni in cui provo a registrarmi su un portale istituzionale, sul quale devo fare una pratica burocratica, e mi chiede "ragione sociale dell'azienda" (porcatroia, non sono un'azienda, sono una femmina umana) e non c'è verso a fare 'sta minchia di registrazione; in cui, per un'altra pratica non informatizzata, mi si chiede un documento che non è e non può essere in mio possesso; in cui ho pure la riprova che il masterizzatore "principe" è andato dopo solo un annetto di servizio. In questi giorni vorrei prendere un martello e sfasciare un po' di roba e di teste (di cazzo).

Ecco.
Stasera non è serata da equilibrio, per intenderci.

[se si potesse avere l'impressione che nelle mie straordinarie qualità non rientri la modestia, beh, sì, ok. Però i miei limiti (che un po' amo, sì, anche loro) li conosco tutti, basta dare una scorsa ai 987 post sulla possessività. Certo che ci sono altri che mi attribuiscono difetti nei quali io non mi riconosco, tipo: la testardaggine. E' caparbietà, non testardaggine, che diamine]

domenica 4 maggio 2008

weekend resume

Qualche significativissimo avvenimento:

  1. ancora alle prese da una lievissima insonnia, ho visto 4 episodi vecchi di ER e uno di House
  2. avevo anche Grey's Anatomy da guardare, ma a quel punto mi sono chiesta che minchia di predilezione ho per i telefilm di medici e compagnia, e mi sono preoccupata, e ho spento la tivvù
  3. spenta luce all'alba, sveglia ore 11.30, condizione da alce imbalsamato (senza corna, ché senza fidanzato è impottibile, come disse Titti, ma Titti era maschio o femmina?) appeso al muro, sopra il caminetto
  4. ieri sera con sostanza di provenienza indiana ma proprio portata dall'India, ho provato una dilatazione del tempo che non avevo mai provato, tipo che nei 5 minuti in cui ho fumato una sigaretta ho pensato a 59 cose diverse, avendo anche il tempo di pensare: "ma a quante cose ho già pensato?" e facendo un riassunto mentale degli argomenti toccati dai miei neuroni impazziti, e quando ho spento la cicca di sigaretta ho avuto la sensazione che fosse durata 45 minuti
  5. una chiacchierata tra amiche è distensiva come (e più) della dormita che mi sarei potuta fare in quelle due ore
  6. alla soglia dei tre anni il bimbo della mia amica del cuore (ché noi dentro siamo ancora in tarda adolescenza) mi caga pochissimo. Secondo me è troppo egocentrico, ecco
  7. un bimbo è egocentrico per la stessa natura sua di bimbiezza
  8. ma questo bimbo oltrepassa ogni limite
  9. ho perso un paio di amici che sarebbero dovuti passare a trovarmi, e mi viene sempre in mente, quando succedono episodi così, che magari abbiano scazzato di brutto
  10. ho scaricato le dichiarazioni dei redditi, ma non sono andata a vedere quelle dei vicini: in rete non c'erano
  11. credo di avere finalmente digerito l'aglio di tre giorni fa
  12. mia sorella ha un tono normale di voce più simile al comune urlo, e io sono mezza sorda, e secondo me tra le due cose c'è relazione
  13. la mia bestia anziana è molto più puntuale di me: chiede il suo cibo a orari sì precisi che sono sicura porti un rolex al polso (ma è nero, quindi lo nasconde bene). Ora capisco perché ho sempre l'impressione che mi spariscano soldi
  14. alle volte leggi blog che ti fanno un po' cagare e chiedi al blogger come fa a essere così seguito e ti risponde qualcuno dei suoi lettori in maniera intelligente, e nel blog del lettore trovi ciò che cerchi
  15. stasera devo per forza andare a letto presto. Infatti ogni occasione è buona per perdere tempo
  16. si stanno accumulando orrendi avvertimenti di ogni genere che ti ricordano che, per un anno almeno, potresti presentare la dichiarazione dei redditi con almeno una settimana d'anticipo
  17. al diciassette può darsi porti sfiga chiudere il post
  18. chiudo, ma non ho sonno. Per fortuna ho ancora GA con cui rincoglionirmi.

venerdì 2 maggio 2008

i due perché

Io proprio non capisco due cose.

Perché ci sono persone come il a fianco citato PNV che sa rendere bello e divertente e geniale persino un cazzutissimo meme?

Perché un giorno, fuori dall'ufficio, non può venirmi a prendere costui, anziché (raramente) amici di dubbia fattura?

(così, voglio sognare un po', e poi lo voglio proprio così, con il pigiamino da chirurgo sotto e la testa lievemente inclinata da un lato)

(se non altro non posso essere tacciata di guardare sempre i tacchini più giovani)

(se non altro ci posso seppur remotamente sperare, ci sta o no tutti quei cazzo di mesi in Italia?)

(sì, sono una all'antica, che scrive Italia con la "I" maiuscola, perché un po' ho girato e mi sono piaciuti tanti posti, ma non farei a cambio con nessuno)

("ABBATTETELA, CAZZO!!!", ehhhh, vabbé, senza urlare... la pianto qui, va bene, va bene)

(SuperSlurp, come il programma per bambini degeneri o semplicemente golosi in onda sul secondo, un qualche anno fa)