sabato 30 giugno 2007

colloqui di lavoro

Eh, sì. Ad esserne oggetto sono capaci tutti.
Il problema è quando sei tu che hai la responsabilità di farli. Non che io sia una manager o qualsiasi altra roba vagamente simile, ma per una strana serie di coincidenze mi è capitato di farne in più occasioni.
Una volta con una collega, visto che la mia società è piccola e gli altri erano tutti impegnati in cose più serie, ci hanno elette a "project manager". Ma così, per scherzo. Però i colloqui per costituire un gruppo di lavoro me li sono sorbita.
Abbiamo assunto in serie:
  1. uno, troppo effemminato che in virtù di questo scopava come un riccio, che non sapeva un cazzo della materia su cui sarebbe dovuto essere preparato, ma che ci ha regalato grossi momenti di ilarità. Era simpatico. L'abbiamo assunto per questo. Troppo professionali... Egli sosteneva che era generalmente ritenuto gaio, e dunque non pericoloso, indi per cui riusciva a circuire le femmine. A 22 anni era riuscito in un threesome. No, dico.
  2. uno che, santapace, era una bottiglia di colonia vivente. Poi abbiamo scoperto perché. Dopo 3 ore di lavoro cominciava a puzzare in modo imbarazzante. Ma non d'ascella o di sporco, non so dire di cosa. Ma la sua pelle emanava un odore mefitico. Fortunatamente dopo qualche mese, forse lievemente sotto pressione perché per fare una roba da 10' impiegava 1h e 10', ha mollato il colpo.
  3. uno, rivelatosi poi simpatico, che, mentre davanti al mio pc gli stavo spiegando l'abc del lavoro da eseguire, ha osato inviare una mail dal mio indirizzo di posta approfittando di un mio momento di lontananza causa telefonata su cellulare (sì! Risposi! Strano). Sfiga volle che sbagliò a digitare indirizzo di posta, ergo la mail mi tornò indietro e io lo sgamai. In quel momento io ero il suo capo supremo e lui era al primo giorno di lavoro. Questo per dire l'autorevolezza che emanava la mia splendida persona. Vennero giù i muri in cartongesso (lieve cazziata).
  4. una bulimica-anoressica a seconda del periodo. Una cara ragazza. Sveglia poi e gran lavoratrice. Peccato si fosse innamorata del furbetto n.2 che la trascinò con sé.
  5. furbetto del quartierino n.1: non troppo intelligente ma furbo. Orchestrò manovra per farci fuori, coinvolgendo il nostro cliente, con il risultato che io sì cambiai progetto per volere del cliente (poi pentitosi, imbecille), ma lui e l'altro, dopo, vennero licenziati dalla mia società e ignorati dal cliente. Tiè.
  6. furbetto del quartierino n.2: intelligente, mediamente furbo, ma un coglione nel non capire che se solo avesse aspettato un mese non avrebbe avuto motivo di partecipare alla manovra di siluramento. Si è fatto trascinare e ha trascinato altri. Che pirla.
  7. uno che sembrava ritardato. L'abbiamo preso per disperazione. Non lo era. Una grossa sorpresa. Lievemente alternativo. Quando ci hanno isolato in un'area del palazzo, abbiamo avuto il sospetto che lo abbiano fatto per le sue t-shirt da metallaro vero.

Ho una foto che ci ritrae tutti insieme, eravamo una dozzina ai tempi. È stato un bel periodo, a parte il dolore fisico di prenderla metaforicamente in culo dai due stronzetti e dalle pecore che li seguirono. Poi però sono capitata ancora meglio. E come ultima ruota del carro e unica femmina, nessuno se la prendeva con me. Sono decisamente una leader nata. Della serie Angela Merkel mi fa una sega.

Volevo in realtà solo scrivere che mi è (ahimé) capitato di fare un altro colloquio di lavoro in questi giorni. Mi sembra una persona che vale. Quindi 'na sola assicurata.

venerdì 29 giugno 2007

carne alla griglia

Porca l'oca, stasera dovevo essere alla Grigliata, quella di tutti gli inizi d'estate, quella dove trovo amici che non vedo da tempo, quella dove vedo un sacco di persone sempre sotto una luce diversa.
Invece problemi logistici mi hanno impedito di partecipare, e mi spiace parecchio.
Però tra poco esco e quindi sarò breve.
Io ho capito che non reggo due fidanzati che si chiamano vicendevolmente "amore". Mi viene in mente una coppia, che si chiamavano "Ciccio" e "Ciccia". Però erano dei figaccioni, perché si chiamavano così anche quando litigavano.
"Ciccio mi hai proprio rotto i coglioni!"
"Ciccia, cazzo, muovi quel culo che ti ritrovi che perdiamo il traghetto, porca troia!!!"

Va beh, un po' scurrile, ma così ho trascritto fedelmente.
Che io le parolacce, si sa, non le faccio maaaiii entrare nel mio vocabolario.

mercoledì 27 giugno 2007

non vedo l'ora

Ovvero. Non vedo l'ora che cominci a non sentirmi in colpa se non ho postato. Perché 'sta cosa mi sta un po' rompendo i coglioni. Che non riesco neppure a vedere una roba su youtube in santa pace (non dico cosa, nonono. Però mi rendo conto che sto toccando il fondo con la mia mania per i telefilm).

Sicchè tutto regolare.
Cioè, non solo mi è fallito l'approccio da terza media. Mi è proprio saltata la cena.
Merda! La gufata che mi sono tirata ieri ha funzionato a meraviglia. (e francamente mi sembrano le uniche cose che mi funzionino a meraviglia)
Egli mi ha bidonato (lo scuso perché è lui e perché gli credo ancora) ma io non mi sono strappata i capelli.

[divagazione] Come feci in effetti in terza media (giuro sulla testa delle mie bestie che è verità stile Enzo Biagi), quando un imbecille al cine tirò nelle file davanti una gomma masticata, che finì ineluttabilmente sulla mia testa, ed io, pur di non andare incontro alla vergogna di farmi vedere all'uscita con una big babol rosa spiaccicata in testa, mi strappai l'intero ciuffo di capelli. Creando un buco da 50 eurocents. Magicamente nascosto dal riporto, e menomale che portavo la riga da una parte. Ricordo che giorni dopo, quando mia madre se ne accorse, urlò: credo avesse pensato a qualche morbo da alopecia immediata. [fine divagazione. Pregasi rientrare sulla carreggiata]

Non è che proprio sia un fiore, quindi stiamo a casa. Ma di domani col cazzo che parlo! Mi porterebbe sfiga! E forse il solo fatto di averne accennato... oh, no, merda. Ne ho già scritto ieri. Il danno è fatto. Va beh, va beh!

Cos'è che volevo scrivere?
Sa il cielo. ("...dipingiamolo di noi, di noi zerofolli, di noi zeromatti, a noi che basta un sorriso, una stretta di mano, e a me che basta dirvi: vi amoooo!!!")
Forse ho la febbre. Forse vado a ripescarmi "Il Cielo", ché ora mi è venuta in mente e non se ne va (mento compulsivamente. La sto già ascoltando, tra un po' mi salta all'occhio il luccicone solito. E qui che bisogno c'è di mentire? Se qualcuno legge schifato, sappia che non vado neppure troppo fiera del mio sapere-a-memoria-ma-solo-metà-testo almeno il 70% della discografia baglionesca. E dunque? La perfezione è solo fantasia).

Forse saluto baracca e burattini e vado. Dove? Bah! Tra qui e la cucina, a fumarmi una doverosa sigaretta per riprendermi dalla commozione renatozeresca.
(gnegnegne, inutile. Sarebbe stato facile anche per me associare "cerebrale" a "commozione")

{Forse uso un po' troppo le parentesi. Queste mi mancavano però. Sulla tastiera americana non sono contemplate, credo, e il genio, myself, si è appena accorto che il default language della tastiera è English US, hai voglia a fare 345 combinazioni di tasti pensando "Mumble mumble, eppure non avevo fatto coì un'altra volta?"}

Adesso immoliamoci sulla solita parola sbisciosa di blogger che non azzecco mai, e pronti con grosse parolacce.

P.s. Maporcadiquellatroia! Io metto le lettere come compaiono nell'immagine, ma sono più dritte! Accontentatevi!!! (da 7 lettere passiamo a 5... Tra un tot di tentativi mi fanno postare senza 'sta parolina del cazzo?)

P.p.s. Terzo tentativo. Hanno sgamato ciò che ho scritto che siamo risaliti a quota 6 lettere? Forse il trucco è nello non scrivere parolacce.

P.p.p.s. Riuscita! Ho capito tutto! Il trucco sta nel non cambiare una virgola al post tra un tentativo e l'altro. Per la cronaca: il terzo è fallito, il quarto subito a seguire è andato. Ed erano 7 o 8 lettere, mica balle. Ora altri due re-inserimenti e posso chiudere il pc. Pant.

martedì 26 giugno 2007

update su qualche cosa

  1. Ex-moroso, dopo sole 5 chiamate, ha capito che non avevo i cazzi di parlare al telefono, evviva!!! Una conquista. Ovviamente mi girano i coglioni. Ha impegni stasera (vai in bianco, vai in bianco, vai in bianco) e giovedì (vai in bianco, vai in bianco, vai in bianco). A parte il fatto che domani ho, anzi, dovrei avere io un impegno con un maschio al quale sono legata (non in senso stretto, uno a cui voglio bene da un sacco) e col quale ogni tanto si fa una rimpatriata stile terza media, i.e. bacio con lingua se proprio va di lusso (signore e signori, se l'è tirata di brutto. Una gufata senza precedenti. Perchè in fondo, alle robe stile terza media, ci sono affezionata), e a parte il fatto che giovedì ho un altro impegno con delle amiche, a me 'sta roba che mi rimbalzi mi dà ai nervi.
  2. I miei animali hanno capito che ci sono stanze condizionate e la loro (l'intero soggiorno, n.d.r.) non lo è. Quindi quando esco dalla mia stanza 'sti stronzetti mi fanno le imboscate e mi si nascondono sotto il letto. Per poi rompermi l'anima la mattina seguente un'ora prima della mia sveglia (hanno il languorino, poi mangiano e puntuali ogni tre giorni svomitazzano da qualche parte).
  3. Ho messo la segreteria fissa sul telefono di casa perchè non posso rischiare di perdere una telefonata importante. Scatta dopo 4 squilli. Regolarmente quando sono a casa e posso rispondere al telefono fisso (che è molto, ma molto diverso dal cellulare, per cui ho già dimostrato di avere una certa repulsione) si verifica che: o sto fumando una sigaretta sul terrazzo, o mi sto lavando i denti, o ho una pentola bollente in mano. Merda! A proposito: sì, al cesso ci vado con il cordless. Però dissimulo molto bene i rumori.
  4. Il mio ex-collega e supervisore Ciccio mi ha offerto un lavoro. Che carino!!! Mi sa che non si ricorda tanto di come lavoro, oppure si ricorda bene della mia inarrestabile simpatia! Va beh, magari del mio sorriso. O delle tette. Va beh.

nutella

Ieri ho visto il più grande barattolo di Nutelle del mondo: 5 chili!
Ho avuto in serie commozione, ingordigia, sogno a occhi aperti (infilarci le mani dentro), realismo. Il che significa che ho visto il prezzo, ho immaginato le calorie beffardamente nascoste nei 5 kg, ho lasciato il barattolo sullo scaffale. Sic.

lunedì 25 giugno 2007

sindrome da abbandono

Questa sera ho aiutato un'amica a prenotare il suo viaggio per la Spagna su un sito internet, alcuni dei miei amici sono in Sardegna, ex-moroso è appena tornato da Londra e tra poco la mia best friend porterà il suo bimbetto al mare.
Ecco, ci risiamo.
Soffro di sindrome da abbandono. Oggettivamente. Ho i nervi tesi anche per questo.
Forse in un'altra vita sono stata un cane abbandonato lungo l'autostrada, perché, e giuro che ci ho pensato a lungo, non riesco a trovare ragioni ragionevoli. Non può neppure essere sindrome PM. E mi stanno sui coglioni quelli che tornano tutti rilassati e contenti (ma lo rimangono per due o tre giorni, mai di più), se poi sono abbronzati ho un crollo di pressione, per fastidio mal celato.

Però apro una piccola (non ci credo neanche io) parentesi sul capitolo "vacanze".

Voglio tornare a un po' di anni fa.
Voglio avere di nuovo in mano quei cataloghi delle vacanze scintillanti e promettenti, che offrivano felicità. Voglio averli in mano a gennaio, perché il budget faceva sempre schifo e prima prenotavi, prima ti accaparravi i residence migliori (i.e. al prezzo più basso con il mare a due passi). Voglio un gruppo di amiche con cui fare le sceme e fare le 6 del mattino in discoteca per tutti e 20 i giorni. Voglio mangiare la brioche alla Nutella sulla banchina del porto di Ponza, stravolta e con l'incubo di dover scalare l'intero paese per tornare a casa. Voglio incontrare Fefè e far due chiacchiere con lui mentre si fa ormai giorno e non sentire i 15 anni e più di distanza. Voglio salire su un traghetto, su un treno e solo una volta su un aereo, con la consapevolezza che anche quell'estate sarà indimenticabile.

Ora pagina web, un'ora per trovare il volo migliore, carta di credito, paghi, trovi un posto dove stare, altrimenti decidi l'itinerario da fare con la macchina affittata all'aeroporto, il giorno prima della partenza lo vivi con la stanchezza di chi proprio non c'ha i cazzi di fare la valigia, parti, vedi, mangi, fumi, dormi, ritorni. Ma tutto è uguale, anche se tutto diverso. I ricordi, quelli dei vent'anni, scalceranno via anche quelli di quest'anno, tra solo qualche mese.

Chiusa parentesi.

Ex-moroso mi chiama or ora (ma porca di quella puttana! Un sms, cazzo!!! Non rispondo normalmente al cellulare, figurati quando mi gira il cazzo! E chiedo scusa per la ripetizione) e io non ho voglia di rispondergli (toh, la novità!).
Sentire i suoi racconti, sapere che tra una settimana si sarà gettato tutto alle spalle, mi fa pensare che se aspetto una settimana per vederlo e/o sentirlo potrò scavallare il 75% minimo dei racconti stessi. E poi non c'era. Non era qui. E non è "lui". È lui, uno qualunque a cui voglio bene, come ora sono i miei amici in Sardegna. Non ci sono. Ho bisogno di sentirli qui vicino, di sapere che se busso mi apriranno, se telefono mi risponderanno con Fox in sottofondo, non con le onde del mare, che rende il mio cercarli così ridicolo.

Forse sono anche stata investita da un tir che portava maiali da allevamento al macello, su quell'autostrada.

domenica 24 giugno 2007

something got on my nerves

Quando sono nervosa come oggi, urto i nervi anche e soprattutto a me stessa.
(calm down, calm down, calm down)

Ma tra un po' mi esprimerò a monosillabi? Dov'è finita la mia blogorrea?

P.s. Perché sto cazzo di sito mi fa fare la verifica della parola ondeggiosa (neologismo) e sempre, sempre, sempre al primo tentativo mi dice ERRORE?
(calm down, calm down, calm down)
P.p.s. Stasera anche al secondo. Cazzo!

sabato 23 giugno 2007

shopping nefasto

Perché quando devo comprare in un negozio di intimo online riesco a spendere 63 euri? (11 slip e 2 reggiseni, affaroni, mi dico, ma minchia! 63 euri alla fine...)
Perché quando vado con la mia amica X non compro mai quello per cui l'ho trascinata nel centro commerciale vicino casa, ma riesco comunque a spendere 50 euri per un paio di scarpe da tennis che, oggettivamente, non mi servivano mica tanto? (un affarone anche questo! Sì, però tra due settimane cominciano i saldi, non ci voglio neppure pensare)

Post Scriptum: anni fa io e l'amica X andammo in centro alla ricerca di un vestito da matrimonio. Risultato: una felpa (io) e tre t-shirt (lei). Merda!

Sono stata brevissima. Clap, clap! Brava! (chi fa da sé fa per tre)

giovedì 21 giugno 2007

Adamo o Eva?

Ho un'ospite a casa mia, una vaga ma vaga conoscente. Ne avrei fatto volentieri a meno ma per ragioni troppo lunghe da spiegare, che già, si sa, sono blogorroica, ho dovuto fare un sorriso a denti stretti e accoglierla. Può fare tutto o quasi ciò che vuole, ma mi manda in bestia:

  1. usare il telefono di casa nel cuore della notte senza chiedermene il permesso (ma una volta ha dimenticato di rimettere il cordless sulla base e la mattina l'ho sgamata)
  2. lasciare il pc che ha in camera acceso quando esce per ore (sgamata)
  3. non chiudere i rubinetti con cura (qui non ci vuole una laurea NON per sentire "pliiin, pliiin" ma il ruscelletto che fluisce dal cesso se non chiudi bene la maniglia - ammesso e non concesso che quella roba sopra il cesso per far scorrere l'acqua si chiami maniglia)
  4. finire l'acqua senza rimettere una bottiglia nuova in frigo (sgamata e subito redarguita)
  5. varie ed eventuali.

Ciò che ha provocato l'ira funesta del pelide Achille (myself) è stato un ritardo della coglionazza di 20' (già amichevolmente rimproverata per ritardo ancor più consistente in altra occasione, già avvertita che la puntualità è una forma di rispetto verso l'ospite, già allertata sul fatto che quella sera dovevamo coordinarci al secondo), che a sua volta ha necessariamente provocato un mio ritardo di 20', che a sua volta ha generato una serie di ritardi a catena tra i miei amici che manco il domino.

Sicchè la Nostra (sempre myself) ha fatto una delle sue Scene Madri (necessitasi maiuscola non per enfatizzare, quanto per render loro un minimo di giustizia).

Le ho fatto una gran cazziata, rimproverandole tutte le cose di cui sopra che, per humana pietas, avevo mancato di segnalare. Finendo con un: "Perchè devi far la furba con me? Ti credi davvero così furba?", che d'accordo, non è che sia stata una esternazione di cui io possa andar fiera, però ero incazzata come 'nna bbestia.

Stasera arrivo a casa, suono, ma nessuno mi risponde.
Nella mia beata innocenza ho creduto fosse fuori. Invece entro, la chiamo e mi risponde. Mi dice che stava leggendo, il che è quanto meno sospetto visto che non le ho mai visto in mano neppure un Topolino. Boh. Sa il cazzo perché non mi ha aperto. Però...
Arrivo alla mia scrivania e trovo il modem-router, che connette tutti i pc di casa all'ADSL, spento. Avendo una connessione flat 24h/giorno, le avevo già detto che poteva connettersi quando voleva. Strano non sia acceso. Si sarà intimorita per la cazziata.
Lo accendo. Un pensiero perverso mi attraversa la mente. Metto la mano sul modem, è bollente. Mi sembrava di usare il trucchetto dei genitori quando rientravano, che per sapere se i figli avevano studiato o guardato la TV, mettevano una mano sull'apparecchio. (mia madre non l'ha mai fatto, se no ne avrei prese molte più di quelle che ho preso, che sono già tante ma tante)
Insomma, mentre io suonavo, 'sta stronza sgambettava a tutta birra verso la mia scrivania per spegnere il router.

Opzione 1. Vado di là e le chiedo se pensa io sia cretina. Controindicazione all'opzione n.1. Magari mi frega qualcosa tra le mie innumerevoli cianfrusaglie, oppure mi fa qualche danno, mi ammazzza le bestie o similari.

Opzione 2. Le faccio notare con nonchalance che mi sono accorta che il modem era rimasto acceso fino al minuto prima. Poi. Essendo io il presidente del consiglio di amministrazione del mio router, anzichè detto "administrator", che però vista la complicatezza della gestione mi sembra assai riduttivo, la frego. Poiché ella si diletta la sera a chattare per ore, ore e ore, creo una regolina bastarda per la quale stasera, alle 21:45 precise, ooops, la sua connessione a internet cade.

And the Oscar goes to... option n.2!!!

L'opzione 3, cacciarla con un calcio nel culo da casa mia, non è ovviamente attuabile.
L'avrei già fatto da quando quello scemo di Adamo ha colto la mela. O era Eva?

P.s. Rileggo in bozza e non trovo mai errori. Pubblico il post e ne trovo sempre in numero variabile da 1 a 20.

martedì 19 giugno 2007

serie TV

Sì, ok, non sarà un grande post, non interesserà quasi nessuno, ma a me sì.
Dopo aver con raccapriccio scoperto che mi mancavano le serie 6, 7 e 8 di Friends, il mio culto, ho tirato giù 3 giga e passa per la serie n.6 intera. Finalmente completa! Evviva!
Apro la cartella e invece dei soliti .avi trovo degli .mp4. Mi dico: cosa sarà mai trovare un encoder per metterli su dvd!
....
......
Sto scaricando again, episodio dopo episodio, la 6a serie, stavolta in .avi.
Quicktime è diventato The Public Enemy.

Suggerimento. Sto vedendo Studio 60 (sottotitolato, credo che ancora su Fox non ci sia).
Davvero carino. Poi c'è Matthew Perry, mio idolo. Peccato la serie sia già stata cancellata.
L'aria condizionata è una cosa davvero molto bella. Due ore fa ero sull'orlo di un collasso, ora mi sento in paradiso (per completare ci vorrebbe un barattolo di Nutella da grammi 750).

lunedì 18 giugno 2007

pizza, cinema e amenità varie

Ho una pizzeria a due passi da casa dove per comodità vado spesso.
Ho uno spiccato senso d'osservazione per i casi umani, ma non per i luoghi. E ieri questa mia amica si guardava tutt'intorno e notava una serie di robe trashissime, tipo gli "affreschi" (un roseto accanto alla raffigurazione di un ponte di Venezia, ma in scale diverse, cioè praticamente la dimensione di una rosa coincideva con quella di una finestra di un palazzo affacciato sul ponte), lampadari simili ma 30 di un tipo, 20 di un altro, 10 di un altro ancora, mischiati senza logica, e infine una spettacolare fontanella appoggiata a una parete che spilla birra, coca, vino bianco e vino rosso.
No, dico. Siamo in Italia. Paese dell'arte, del design, dell'eleganza. Appunto.

Sono stata al cine con ex-moroso, a mo' con 'sti messaggini. Al cinema poi, porcaputtanaporca! Io dico: tre ore con me, ma non puoi evitarlo? Ma che ti costa? Ovviamente mi è girato il cazzo in maniera discreta, scala da 1 a 10 diciamo 5, fin quando al terzo, e dico terzo, messaggio gli ho detto che se non la finiva gli infilavo il cellulare su per il culo. Fatto sta che da una serata cominciata in incredibile allegria e tocchicciamenti, siamo finiti in clima scazzato. Lui per un motivo, io per un altro. Bella merda.

Unico momento ameno: vedere Brad Pitt e compagnia in Ocean's 13, film niente de che, però che discreto accrocchio di begli uomini. E va beh, ricominciamo un'altra settimana...

venerdì 15 giugno 2007

hard day's night

Mi ero decisamente scordata cosa volesse dire lavorare tanto.
Sono un calzino.
Rovesciato.

UPDATE & QUESTION TIME:
ma se mammina, malgrado in casa vi siano gradi 30 e fuori 27, malgrado siamo a metà giugno, malgrado una la sera voglia tenersi leggera, mi cucina cotechino con lenticchie, devo pensare seriamente che stia cercando un modo per farmi fuori?

giovedì 14 giugno 2007

il mestiere più bello del mondo

Il cantante e la cantante.
Possibilmente anche autore e autrice.
Naturalmente di successo.
Naturalmente senza mai rinnegare ciò che si è per vili e futili motivi commerciali.

Insinuarsi nelle pieghe della vita di migliaia di persone, senza andarsene mai.
Cantare. E vedere negli occhi delle persone davanti le emozioni che il tuo canto suscita.
Oppure, se sei proprio grande, cantare e vedere tre pareti e il pavimento di una stanza, fatti di mattonelle piccine picciò, che a ben guardare sono visi. Col soffitto fatto di stelle (e se va male, di nuvole).
Visi che appartengono a persone, a vite tutte diverse ma che in quell'esatto, preciso momento hanno un filo conduttore. E sei tu, cazzo. Sei tu che canti.

Certo, avessi capacità tali sarei in preda a tali deliri di onnipotenza che probabilmente sarei già stata ricoverata in istituto psichiatrico dopo il primo (e a questo punto unico) concerto.
Allora forse è stato un bene avere sì una voce intonata ma con estensione vocale limitata assai. (solo mia madre insiste a dire che sono stonata "come una campana", ed è tutta la vita che mi chiedo perchè diavolo lo pensi. La cosa mi irrita abbastanza.)

È tempo di concerti che mi emozionano di brutto.
E al mio funerale, dovessi perire prematuramente (mi toccherei gli zebedei ma non ne dispongo, e la tetta non ha la stessa forza anti-auto-rogna), che si canti.
Devo solo decidere la canzone. Una canzone che unisca tutti quelli a cui voglio bene.
Minchia. Mi sto rendendo conto che voglio bene a un sacco di persone. Troppe. Cioè, troppe per trovare una canzone unificante. Ora mi ci metto d'impegno.

mercoledì 13 giugno 2007

sciampiste ed ex-moroso

La sciampista deve essere necessariamente idiota.
Falso. La mia è una ragazza sveglia, giovane, che aspira ad avere un negozio da parrucchiera tutto suo. Quindi ha degli obiettivi e si fa un culo così per realizzarli. Io alla sua età avevo come obiettivo principale organizzarmi le vacanze estive al minor costo possibile.

Insomma ex-moroso mi parla di una festa organizzata dal suo parrucchiere (10 a 1 che sarà una festa gay) e mi invita. Gli rispondo che non mi va, andare a una festa senza conoscere alcuno degli invitati, ex-m. a parte, e neppure gli ospiti, mi fa venire la pelle d'oca. Ché io in fondo sono una timidona. Come tutti gli sbruffoni e i pagliacci.

Lui mi dice che si porta dietro anche il suo amico figo che io adoravo fin quando ha consigliato a ex-m. di mollarmi (lurido bastardo impotente, anche se ci starei lo stesso se solo avessi la bontà di provarci) e... ah, ecco. Qualche riga sopra tra parentesi potrei aver scritto il motivo dell'invito. Non vogliono essere scambiati per una coppia gay! Va beh, facciamo finta di niente e tiriamo dritti.

Allora commento con distacco che li lascio liberi di approcciare le sciampiste, e le sue parole sono state: "Già fatto, ma non ci sono state!". Ah. Capito. Ecco.
Potevo forse rimanere nel mio del-tutto-simulato distacco? Certo che no!
Quindi ho indagato ma non sono emersi fatti penalmente rilevanti, trattavasi di approcci pre-me-medesima. Probabilmente me l'ha data a bere, ma apprezzo la delicatezza. E non paga, l'ho implorato affinchè per almeno un annetto non mi racconti di avventure-innamoramenti-perditeditesta vari.
Ha riso e detto "Ok", sarà da prendere sul serio?

P.S. Anche 'sta cosa che le bionde son cretine. Maporcaputtanaeva, sono bionda e non sono cretina! E il prossimo che mi manda in allegato vignette con le bionde-cretine, vedrà dove gliela infilo la stampata della vignetta, vedrà!

P.P.S. Essere bionde e fare le cretine è un'altra cosa. Eccomi.

martedì 12 giugno 2007

vorrei andare a dormire con un fucile in mano

Voglio sparare a quelle coppie di genitori completamente idioti che non realizzano che alle 21.29 i loro figli possono cominciare a rompere i coglioni, poichè da un'ora imprecisata perseverano nel colpire la ringhiera del mio balcone con il loro cazzo di pallone.
(dovesse arrivare sul balcone, vedi che fine che fa la palla, vedi)
E dire che io sono paziente coi bambini.
(e non è PMS)

avrei voluto svegliarmi col fucile in mano

Una volta che ho la sveglia infrasettimanale alle 9 e mezza, mica che 'sti cazzo di bambini inglesi, nipoti e ospiti di un mio vicino, si mettono a giocare urlando come scimmie alle ore 8 e 15? Mavaffanculo. Il fucile sarebbe stato per i genitori.

lunedì 11 giugno 2007

un commento politico, anzi due

Oggi uno mi ha criticato perchè all'ultima tornata elettorale non sono andata a votare.
Lo schieramento uscente della mia città mi aveva fatto imbestialire per alcune, precise ragioni. Per risposte mai ricevute. Per un'amministrazione che ha amministrato male. Per propaganda elettorale che mi ha fatto vomitare.
Lo schieramento opposto era appoggiato da schieramenti politici le cui ideologie mi fanno un po' venire la pelle d'oca.
Ho sempre detto che chi non vota, poi non ha il diritto di lamentarsi. Invece già so che alla minima cazzata mi lamenterò, eccome. Anzi, molto più di prima. Sono in contraddizione? Oggettivamente sì, soggettivamente no.
Se non voglio votare la giunta che votai anni fa, poichè non li ho trovati capaci, e se allo stesso tempo non riesco a fidarmi di uno che porta avanti idee e programmi che non condivido (è solo propaganda, lo so, tra un mese sarà già tutto ridimensionato), quale scelta ho? Scheda bianca, lo so.
Ma devo perdere il mio tempo per lasciare una scheda in bianco? Non credo proprio.

Io non voglio andare a votare tappandomi il naso, ecco.
Non lo voglio più fare.
(una mia amica mi rompe le balle dicendo che dovrei mettermi in politica. Ma sarei più intransigente del vecchio Bertinotti - insomma Bertinotti vecchia maniera. Secondo me poi non ho abbastanza pelo sullo stomaco. Adesso cerco di far migrare i peli delle gambe all'interno, sarebbe un doppio vantaggio)

Poi vorrei dire mezza parola sul senatore Selva: 81 anni. E tuttavia ancora sufficientemente imbecille da farsi sgamare. Per chi non ha letto il giornale oggi: mentre mezza Roma era bloccata per Bush, si è fatto portare dall'ambulanza in servizio a Palazzo Chigi agli studi de La7, fingendo un malore e dicendo al personale a bordo che nel palazzo degli studi televisivi ci fosse lo studio del suo cardiologo. Io mi vergogno per lui, seriamente.

domenica 10 giugno 2007

bambini

Sono letteralmente devastata dalla stanchezza e contemporaneamente contenta fino alla punta dei capelli. Ho avuto due giornate piene piene, con un sacco di emozioni (nessun maschio mi si è fatto, adesso non esageriamo).
Ho avuto anche a che fare con un sacco di bambini, da 1 mese (........come si fa a non sbaciucchiarselo tutto?) a 7 anni.
I bambini, questi sconosciuti.
Sì, d'accordo, sono stata bambina anch'io, ma quelli di adesso sono diversi. O forse sono io che non mi ricordo tanto bene la mia infanzia.

In verità ho ricordi molto precisi, di alcuni, determinanti episodi.
Il dolore. La puntura di penicillina che mi veniva fatta nell'ingresso di casa dall'infermiera-orco. Avrò avuto 3 o 4 anni, e ricordo che piangevo sulle sue ginocchia, culo in aria e testa che guardava il pavimento. Ed io vedevo lacrime e saliva colare sul pavimento, mentre pativo un dolore dell'ostrega. Allo stato attuale la visione della siringa mi provoca una certa apprensione. Direi ansia. Direi desiderio di correre via lontano. Ma un adulto non può farlo, e la bambina che c'è in me, per quanto strepiti e batta i piedi per terra, viene faticosamente lasciata all'interno. Molto faticosamente.

La forza di volontà. La volta che ruppi talmente i coglioni a mio padre, che una domenica venne in cortile a togliermi le ruotine da bimba incapace. Neanche 4 anni. Mi disse: "Vado in cantina a posarle, aspettami qui". Se, figurati. Super-pappina, non appena il genitore svoltò l'angolo, inforcò la bici e fece il suo primo giro del palazzo, con mia madre che mi urlava dal balcone di fermarmi. Ricordo benissimo di aver visto molto, ma molto da vicino tutti i muri perimetrali del palazzo. Ma riuscii a non cadere. Finito il giro mio babbo, ormai tornato, mi aiutò a fermarmi, fece finta di sgridarmi, ma in realtà era fierissimo. Autodidatta. Nello sport, nel lavoro, in tutto ciò che faccio mi irrita la presenza di qualcuno che mi insegni. Io mi insegno da sola. Sono presuntuosa? No. Incosciente, che è diverso.

La ribellione. Era un dopo cena di quasi estate, c'era ancora luce, e io volevo andare in cortile e girare in bici. Ma mamma-kapò disse no. Insistetti, ma "no" rimase. Allora quatta quatta raggiunsi la porta di casa e mi lanciai giù per le scale, velocissima, perfettamente consapevole che quello che facevo mi sarebbe costato una quantità infinita di scapaccioni. Col babbo all'inseguimento, ma io ero molto più veloce. Forse 4-5 anni.
Non ricordo altro, ma credo di averne prese proprio tante da mia madre.

I bambini di adesso sono sorvegliati speciali. Devono sempre essere a portata di vista.
Libertà. Io e i miei amichetti giocavamo in cortile, qualche volta un adulto si affacciava, ma eravamo liberi. Liberi di stare in cortile. Non è che andassimo dall'altra parte della città a mangiare il gelato. Anche perchè passava il carretto (come nella canzone di Battisti) e io urlavo che volevo la monetina per comprarlo. E mia madre dal quarto piano me la lanciava. Menomale che non mi ha mai preso in testa.
O forse mi ha preso e io non ho ricordo della successiva commozione cerebrale.
Però rimangono evidenti effetti.

Volevo parlare dei bambini contemporanei.
Invece ho parlato di me. E non ho un cazzo di voglia di rifare il post perchè sono devastata dalla stanchezza e non je la faccio.
Però che bello essere bambini.

sabato 9 giugno 2007

non so

Non so se sia normale sentirsi violata se, per caso, un tuo conoscente trova il tuo blog e lo legge, tu che non hai detto a nessuno dell'apertura di questo blog.
Non so se sia normale che ex-moroso al telefono si interrompa ogni due minuti con esclamazioni quali: "Ossantissima, che bel paio di tette quella là!", "Minchia, che due chiappe sono appena passate, da appoggiarglielo!", "Eh no cazzo, ho appena visto un figone spaziale con un vecchio tremendo, sarà per i soldi o perché c'è l'ha lunghissimo!" e via discorrendo.
Non so se sia normale mettere la felpa in casa quando il termometro interno segna gradi 28 (ma secondo me mente sapendo di menta).
Non so neppure se io sia tanto normale.

venerdì 8 giugno 2007

back on possessività

Io amo Friends.

R: Ohh! Phoebe, this is all your fault! Now he loves her, he’s gonna marry her, and this is all your fault.
P: You said it was okay!
R: You said she was bald!!
P: What?! What-what-what-what-what?!!
R: Phoebe, we can’t, we just can’t just let it happen! Okay, we have to do something! We have to break them up! Okay? Just go in there and like, shave her head! You owe me one bald girl!!
P: Okay, first of all, breathe. Second of all, I don’t get it. Aren’t you the one that decided that you didn’t want to be with Ross?
R: Yes.
P: Well isn’t he your friend? Don’t you want him to be happy?
R: Yes.
P: So?
R: I just y'know, I didn’t expect him to be this happy so soon. Ufff. Ooo-ooh!
P: Oh no.
R: What?
P: Oh, we killed them all.

Imbattersi per caso in una scena come questa mi ha fatto molto, ma molto riflettere.

Evidenza che non posso stare mai in santa pace. Però, dico io, se scenate del genere le fa lei che, 'sti cazzi, si è pure sposata Brad Pitt, a maggior ragione mi sento di farle anche io (sa mai che un BP o similari attraversino la mia via, lastricata di sanpietrini). Con la sola (il naso ha bucato il video) differenza che se una qualche mia amica avesse solo l'ardire di pensare di presentare una donna, fosse pure il cesso più cofano dell'intera galassia, ad ex-moroso, volerebbero subito schiaffi. Sono una violenta? No. Beh, cielo, magari un po'. Però per situazioni estreme. D'altronde se in prima liceo un mio compagno mi ha tirato, seppur per sbaglio, un pugno facendomi un occhio nero, si capisce che sana sana non potevo crescere.

Comunque è una punizione per aver fatto la sbruffona ieri. Sicuro.

giovedì 7 giugno 2007

sarò breve, yuppi!

Conosco una ragazza che ha due coglioni così. Al suo fidanzato è capitata una bruttissima patologia, una di quelle di cui non ti liberi mai più, e lui l'ha presa male, ma male, ma male. E oltre a prenderla male, essendo un po' pesante di natura, è stato durissima stargli accanto. Io personalmente l'avrei schiaffeggiato più di una volta fino a rompergli il setto nasale e l'arcata sopraccigliare. Lei non ha ceduto. Dopo qualche anno lo ha sposato. Adesso cercano di avere un figlio. E sarà un altro percorso travagliatissimo. Ho sempre pensato fosse masochista (ma un fondo di masochismo nelle femmine è sempre presente...), molto più rispetto alla media, ma ora comincio a capire che ciò che io vedo come tale per lei è una naturale manifestazione d'amore.
'Sti cazzi.

Ex-moroso è via, per questo sono tranquilla. Non posso essere razionalmente possessiva.

Ho voglia di un Magnum Double Chocolate. Domani Cliccailpomodoro porta i mini-cornetti Algida. Mi accontenterò. Però in frigo mica è rimasta una tavoletta di Lindor bianco? Yuppi! Vado a controllare! Yuppi! Per sabato sarò piena di brufolazzi a forma di Vesuvio (con tanto di abitanti arroccati)! Yuppi! Da quanto tempo non usavo questa parola! Yuppi! Cambio il titolo del post!

mercoledì 6 giugno 2007

stordita e felice, ma non proprio nel senso comunemente inteso

Odio quando ho l’intuizione che sto andando a vedere un sito che mi passerà un virus, odio quando ignoro l’intuizione e ci vado, odio quando esce immancabile la comunicazione di Pc Cillin: “Interrompere il traffico internet ed eseguire scansione antivirus”. Ma cazzo! A fare la scansione ci mette quasi un’ora! Quindi per ora scrivo in Word, lentissimo. E ciò mi infastidisce assai.

Passo alle cose serie. A ottobre vedo il mio amico Ollie, che arriva dall’altra parte del mondo. Non lo vedo da tre anni, un mese e venti giorni. È un mito. È simpaticissimo e un gran broccolone. Si sarà scopato tutte le donne della sua città (1 milione e passa di abitanti) e probabilmente migliaia di quelle dell'immediata periferia. Una persona in gambissima, che si è saputo tirare fuori da una situazione di merda (ma merda-merda) in modo esemplare. Lui ha fatto da poco i 50 anni, io gli dico che è un "old man" e lui s'incazza molto e dice che almeno a lui non cadono le tette (che invece reggono molto bene pur avendo io lievemente superato anche l'età per votare per il Senato, n.d.b.), e alla vigilia del 50° mica che pensa bene di farsi venire un attacco di cuore, ‘sto scemo?
Un giorno mi ha chiamata una sua collega, anzi, la sua superiore, per essere precisi, e mi dice: “I’m afraid I have very bad news about your friend… heart attack…” [trad: “Ho paura di avere pessime notizie sul tuo amico… attacco di cuore…” – no, perché c’è anche chi a scuola ha fatto francese, no?].
Mi ha fatto gelare il sangue, poi aggiunge che è in ospedale (vivo! Fiu), che ha cominciato la riabilitazione cardiologica (allora non è in pericolo di vita! Fiu fiu), che tornerà al lavoro tra un paio di settimane (ma allora sei cretina, tu dall'altra parte del telefono!!! Comunque fiu, fiu fiu). Allora gli scrivo un sms e lo insulto di brutto. Lui mi scrive una mail dove mi spiega il perché e il percome, e all’istante in me compaiono strani formicolii al braccio destro. No, sinistro.

Piccola variazione sul tema. Io non so distinguere la destra dalla sinistra. Ci devo pensare, un bel po’. La legge di Murphy vuole che qualsiasi persona spaesata nel raggio di 20 km si rivolga a me per avere indicazioni stradali. Ed io, incapace di non prestare aiuto, immancabilmente dico: “Avanti 50 metri, poi giri a sinistra”, facendo il gesto del girare col braccio destro. A quel punto:
  1. mi dicono “…scusi, ma allora giro a destra…o a sinistra?”
  2. fanno finta di niente, fingendo d’aver capito al primo colpo, partono come missili e frenano di colpo appena vedono anima viva
  3. decidono che la gestualità è ben più importante della parola, ché verba volant, gesta manent (qui però non traduco. Tanto c’è google)
  4. mi guardano con compassione e partono alla ventura.

Ah, antivirus finito! (o meglio, da me medesima interrotto, tanto sui dischi esterni non ci sono virus. Gufata. Va beh, domani verifico. Noooo, devo riavviare. Riavvio. Dopo il riavvio mi si è spento da solo il pc perché era febbricitante. Non è sera.)

Comunque l'idea di vedere Ollie di nuovo mi mette molta allegria. Prima va a Miami col figlio. Per farsi un tatuaggio. Quando gli ho chiesto se non ci fossero tattoo shops anche nel suo continente, mi ha risposto che fare un tatuaggio a Miami è molto, molto più figo. Come si fa a non voler bene ad uno così? Mi sa che un po' lo amo. D'altronde ho iniziato a civettare con lui dal 4' del secondo tempo. La partita in sottofondo mi condiziona. Ma c'è da fare i fighi quando si vince con la Lituania?!? Noi, campioni del mondo in carica?!?

Ieri sera, nell'ultimo lasso di tempo a mia disposizione, ho frettolosamente adempiuto a un compito che sapevo di dover fare da N giorni. Ho combinato un casino che la metà basta. Basti dire che ho scritto ai destinatari: "Contattatemi telefonicamente al più presto" (al più presto, quando io me la sono presa con la calma di una lumaca fatta di lexotan, contramal e un goccetto di valium), salvo poi non scrivere i miei numeri di telefono. Stordita.

Storditaaaa e feliceee... Ah! Lo so, è risaputo. Blogorroica, etc. etc. Ma, giurin giuretta, ho provato a tagliare nella trasposizione da Word alla pagina del post, ma sono riuscita solo ad aggiungere.

lunedì 4 giugno 2007

a proposito di amore, seria dissertazione

Non è che ce l'abbia. Magari.
Questo significherebbe avere un fidanzato o un marito. No, no, no.
Lo sono stata, ho interpretato il ruolo di amante per un bel po' (bel, bel, bel) di tempo.
Quando lo incontrai sul lavoro non lo classificai neppure come un papabile, era invisibile. Ci lavoravo assieme, ovvero lui dettava legge ed io e i miei colleghi eseguivamo, ma non lo vedevo proprio. Come se si fosse trattato di un 65enne o di uno coi denti tutti storti (ognuno ha le proprie fisse). Era scevro da ogni possibile valutazione sentimental-sessuale.

Però poi.
Poi un giorno stavamo andando in un posto dove avremmo dovuto raccogliere un po' di dati. C'era un corridoio da attraversare, chiuso da una porta a vetri. Lui apre la porta, mi fa passare e mi poggia una mano sulla spalla.
Giuro.
Non ho capito più un cazzo.
Un black-out. Una scossa che mi ha attraversato.
Quel contatto mi ha completamente mandato in palla.

Adesso, voglio dire. Se ti piace uno (rif. "il capo figo") e se lui ti sfiora, ti tocca amichevolmente o ti sorride più del dovuto, è normalissimo che tu vada in palla e non capisca più un cazzo e non riesca a mettere tre sillabe insieme e preferisca tacere e sorridere come una povera deficiente piuttosto che mostrare tutto il processo di smaltimento dei neuroni che sta avendo luogo nella tua materia grigia. È fisiologico! Almeno, lo è per me.

Invece quando ti trovi a non capire dove sei, cosa sei, dove stai andando, a sentire che stavolta la tachicardia potrebbe veramente stroncarti, a tentare disperatamente di riacquistare il controllo della facoltà cognitiva e di parola, e hai al tuo fianco una persona che per te non è mai esistita, allora son cazzi.

Innanzitutto non capisci perché sei andata così fuori di testa. Fai due più due e ti dici: "Ma vaaa! Questo qui??? Ma figurati! Ma figurati... Ma figurati?", poi in un nanosecondo vedi la persona che ti sta davanti. La vedi. La valuti. Non fai neppure in tempo. Sai già che è tutto inutile. Sei fottuta.

Per quanto tu possa fare, pensare, dire, lasciarti dire, sai che è andata così e non puoi più farci nulla. Sei partita per la tangente, per uno che il minuto prima non c'era. Se poi i tuoi colleghi il giorno dopo ti dicono che lui ha un evidente debole per te, in sequenza abbiamo l'allargamento involontario del sorriso, l'occhio che brilla, e le prese per il culo dei colleghi stessi. Se poi un tuo collega due giorni dopo ti dice che ha la fede (la fede?!?!?), rimani talmente incredula e stordita che non sai come fare, di nuovo, a riprendere il controllo. Perchè tu non sei una da uomo sposato, o se non altro sei troppo giovane! Hai una morale santocielo, va beh, qualche eccezione di mini-cornini l'abbiamo fatta, ma questa no, questa sarebbe un'eccezione enorme, ti travolgerebbe in un mare di pare grande come l'oceano indiano, ti sentiresti una merda a rinnegare valori che ti hanno sempre sostenuto, la vivresti male come la PMS!

Mi è capitato una sola volta nella vita e credo che non mi ricapiterà mai più.
Io sono convinta che fosse scritto nelle stelle.
Il fortuito incontro di due anime che non potevano fare altro che amarsi.
Non abbiamo avuto scelta.

domenica 3 giugno 2007

quanta acqua non ho preso?

Ieri sono uscita di casa con pantavento impermeabili da sci, piumino (il 2 giugno, n.d.r.) da mezza stagione SENZA cappuccio, cappellino da pescatore anti-pioggia, scarpe da ginnastica in pelle.
E per quanto, conoscendomi, ciò mi sembri assurdo, neppure una goccia mi si è insinuata all'interno, malgrado tre ore circa di pioggia e nubifragio alternati. Mi sembra d'aver visto passare l'Arca di Noè, e non ho potuto esimermi dal cantare "Ci son due coccodrilli".

Ho passato una bella serata con le mie tre amicozze (cozze ma belle), e fin quando non ci siamo messe in macchina per tornare a casa eravamo molto felici. Tuttavia impiegare 1 ora e 50 per compiere un percorso di circa 17 km può essere destabilizzante. Siamo partite che parlavamo almeno in tre contemporaneamente, siamo tornate che parlavamo una per volta senza capirci. Però abbiamo assistito a una scena abominevole. Semaforo rosso, ci si ferma. Davanti a noi si apre lo sportello anteriore del passeggero di una macchina, ne esce una testolina bionda tanto carina (femmina) che, uno due, al terzo conato vomita in mezzo alla strada. Ma senza scendere. Semaforo verde, finito il terzo attacco vomitevole, la gentil pulzella chiude la portiera e la macchina riparte.

Adesso.
Io e l'alcool abbiamo un certo rapporto e di vomitare mi è capitato spesso assai. Ma cazzo, se hai i conati però non puoi andare in giro in macchina, non ti aiuta santiddio! Fai accostare, quegli imbecilli dei tuoi amici ti sorreggono e tu butti fuori anche l'anima! Quando tutto è passato, riparti. Non funziona più così?
Io mi auguro che testolina bionda abbia vomitato sui sedili di quella testa di cazzo che la scarrozzava in giro.
Così impara.
(che se la ubriachi sperando poi di fartela, puoi avere effetti decisamente contrari)

sabato 2 giugno 2007

a pieno titolo, tempo di merda

Entro a pieno titolo nel club delle derelitte causa ex-moroso che si dimentica del concerto di Vasco. (per maggiori informazioni leggere qui). Sono affranta.

Il commento di oggi è che non ha piovuto per mesi, ha fatto un caldo africano ad aprile, i soliti metereologi hanno predetto una primavera-estate con temperature sui 45 gradi all'ombra, e oggi fa freddo, e minaccia pioggia. E io ora esco e sto fuori (fuori fuori) fino a tardissimo.
Mi girano di brutto i coglioni.

RETTIFICO: piove di brutto. Cosa mi trattiene dal tirare capocciate contro il muro? Cosa?? Cosa???

venerdì 1 giugno 2007

italiani, popolo di santi, poeti e naviganti

Avendo da fare una marea di cose ma non avendone as-so-lu-ta-men-te voglia, vorrei solo scrivere di quante belle teste ci sono in giro, più precisamente nei blog. Appartengono non solo a molti di coloro che scrivono, ma anche a tanti commentatori. Scrivono cose condivisibili o meno in maniera elegante, o accattivante, o divertente (gli "o..." potrebbero sfuggire al mio controllo con la sola regola dell' "nte" finale), e lo scrivono in modo intelligente e con un italiano impeccabile.
Ho letto che Technorati ha rilevato che l'italiano è ormai la quarta lingua più scritta della blogosfera. Io mi sento molto piccola ma molto orgogliona: siamo un popolo di santi ('nzomma), poeti (bloggers) e navigatori (del web). Soprattutto in pausa pranzo.

UPDATE Però ce ne sono alcuni veramente sopravvalutati. Forse perchè erano i primi. Non esprimono personalità, ecco.