giovedì 14 giugno 2007

il mestiere più bello del mondo

Il cantante e la cantante.
Possibilmente anche autore e autrice.
Naturalmente di successo.
Naturalmente senza mai rinnegare ciò che si è per vili e futili motivi commerciali.

Insinuarsi nelle pieghe della vita di migliaia di persone, senza andarsene mai.
Cantare. E vedere negli occhi delle persone davanti le emozioni che il tuo canto suscita.
Oppure, se sei proprio grande, cantare e vedere tre pareti e il pavimento di una stanza, fatti di mattonelle piccine picciò, che a ben guardare sono visi. Col soffitto fatto di stelle (e se va male, di nuvole).
Visi che appartengono a persone, a vite tutte diverse ma che in quell'esatto, preciso momento hanno un filo conduttore. E sei tu, cazzo. Sei tu che canti.

Certo, avessi capacità tali sarei in preda a tali deliri di onnipotenza che probabilmente sarei già stata ricoverata in istituto psichiatrico dopo il primo (e a questo punto unico) concerto.
Allora forse è stato un bene avere sì una voce intonata ma con estensione vocale limitata assai. (solo mia madre insiste a dire che sono stonata "come una campana", ed è tutta la vita che mi chiedo perchè diavolo lo pensi. La cosa mi irrita abbastanza.)

È tempo di concerti che mi emozionano di brutto.
E al mio funerale, dovessi perire prematuramente (mi toccherei gli zebedei ma non ne dispongo, e la tetta non ha la stessa forza anti-auto-rogna), che si canti.
Devo solo decidere la canzone. Una canzone che unisca tutti quelli a cui voglio bene.
Minchia. Mi sto rendendo conto che voglio bene a un sacco di persone. Troppe. Cioè, troppe per trovare una canzone unificante. Ora mi ci metto d'impegno.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Per i deliri di onnipotenza quanto ti capisco...
Per il funerale potresti registrare tu una canzone, e farla sentire durante la cerimonia... te immaginati che scena struggente. (Mi viene in mente la scena finale di Titanic, dove sulle note della canzone di quella canadese che non mi è mai piaciuta, e che mi sta pure sulle balle, tutte le persone al cinema immancabilmente piangono)

Pappina ha detto...

eh ma così non vale... io non voglio che quelli al mio funerale si struggano di commozione, un po' di ritmo, ci vuole ritmo...

Anonimo ha detto...

Pappina è un cazzo di funerale, mica una festa in spiaggia! :-)

Pappina ha detto...

leviamoci dai luoghi comuni, via, via. funerale allegro, tiè!