domenica 30 gennaio 2011

qui parla una "macchina" (illusi)

COMUNICATO STAMPA

"Salve. Sono il nuovo pc della sottoscritta.
Erano venti giorni che giacevo, ancora nella scatola, ai piedi della scrivania.
E mi sono rotto i coglioni.
Allora, con un po' di cartone, ho riprodotto il portatile in carica, il mio predecessore. Da quelle fascette con cui vengono arrotolati i cavi, ho ricavato un pezzettino di fil di ferro. E ho ripetutamente e rabbiosamente colpito il pc vudù.
Alle 19.31 di venerdì il mio predecessore è svampato.
Quella fessa ha provato a fargli la rianimazione per una giornata, ma non è riuscita a trovare soluzione, primo caso di svampamento non attribuibile a nessuna specifica ragione e non riportato su alcun blog per smanettoni. E' riuscita, per puro miracolo, a farlo ripartire una sola volta in modalità provvisoria, così da backuppare quei 250 giga di dati.
Alle 17 circa di sabato venivo alla luce.
Ho una risoluzione talmente elevata che la sottoscritta fa una fatica dell'accidenti a usarmi, pur avendo subito l'umiliazione di portare al 125% la risoluzione dello schermo. Così impara a fare la giovane con le kickers. Tiè. E poi ci chiamate "macchine": non avete proprio idea della rivoluzione che, silenziosamente, stiamo portando avanti."

martedì 25 gennaio 2011

awesome!

Ho un nuovo idolo, si chiama Barney.
[no, niente a che fare con Richler, è un altro Barney, indovina chi]
No, ne ho due, a dire il vero. L'altro si chiama Bisio. Che non è nuovo, ma ha risalito la classifica "idoli" repentinamente.

Ultime attività:
  • andai a vedere, giusto ieri, Zelig: non sono una fan, vedo poco la tv, guardo molto di più il computer. Però ho un'amica che ne va matta, e quindi siamo andate e mi sono divertita un sacco. E Bisio è appunto il mio secondo idolo di gennaio, Charlie è sceso in terza posizione. Invece Sheldon è inclassificabile;
  • al lavoro un giorno sono stata incastrata in una riunione che vedevano protagoniste un database, che io uso per una sola ed unica attività tra le trecento altre, la mia collega Cavallo (incazzata per altre robe lavorative), la mia collega Capello Perfetto (brava donna, una cinquantina d'anni, ma sovrastima la sua intelligenza e dà sempre la colpa al povero database) e la Segretaria (considerata una beota da CP e sgridata perennemente da Cavallo, perché si è attaccata con le unghie a vecchi fogli excel e di db non ne vuol sapere). Quindi tre facce incazzate dure. Esposizione delle criticità, bla bla bla. Io vicina allo sbadiglio. Poi ho un primo lampo di genio e riesco a far fare al db una cosa ritenuta impossibile. Alleluja, alleluja, tre sorrisi! Poi ne ho un secondo. Poi entra il mio amico Ame e io mi prendo cinque minuti. CP mi urla: "Ma siamo nel mezzo di una riunione importante!" Io le rispondo: "Ho già avuto due colpi di genio, ho bisogno di una pausa, eh, e poi Ame è più importante", con il mio scontroso amico che nasconde a malapena un sorrisone, e fuggo. Malgrado le probabilità avverse, tornata, mi è venuto un terzo colpetto di genio. Insomma, quelle giornate in cui hai un gran culo e delle idee astruse si rivelano risolutive;
  • in pizzeria con ex-moroso e i miei amici della palestra ed eventuali: mirabile dictu, mi sono veramente divertita. L'ultima volta ero capitata di fianco a un tizio che, su domande a raffica di un altro tizio che non conoscevo, ha parlato tutto il tempo dell'acceleratore di particelle al CERN di Ginevra, che - per carità - anche interessante per dieci minuti, poi toccata la mezz'ora ti vengono le emorroidi. Anzi, mi vengono, figuriamoci se la cosa va avanti per un'ora e mezza e tu non puoi fuggire dal tuo cazzo di posto angolare;
  • ieri la mia amica aveva un'auto molto grossa e molto importante, un benefit di lavoro (io ho un portatile, al massimo), e ad un certo punto, su mia insistenza dopo aver sentito 347 beep, ha controllato il quadro [neo-rinascimentale] e ha visto che il portellone era rimasto aperto sicché, in tutta fretta e con il tacco 12, è scesa finché eravamo in coda e l'ha chiuso. Siccome la mia amica è bionda e con gli occhioni azzurri, quando è risalita le ho detto: "Lo sai, vero, che il maschio che guida l'auto dietro la nostra avrà detto: va' che oca, questa qua, prende la macchina del fidanzato/marito e non sa neanche chiudere il portellone". Lei mi ha guardato con occhio triste, mi risponde: "Lo so, lo so, lo stronzo non sa quante ore di lavoro mi è costata 'sta cazzo di macchina" [parolacce liberamente inserite dalla sottoscritta, la mia amica è più signorile]. L'occhio, nel frattempo, si era un po' iniettato di sangue;
  • con 'sta storia di "mantieni il segreto" sto uscendo un po' di testa perché, diversamente a quanto normalmente accade, calibro ogni parola che esce dalla mia boccuccia. Inoltre ieri mi ha scritto un carissimo amico: "Da oggi sono ufficialmente disoccupato", e il mio amico è buono, bravo, intelligente ma troppo leale - è stato per lealtà verso il Capo, che poi ha chiuso l'attività, che si ritrova in questa merda - e ha due bimbi piccolissimi ed è un casino. Credevo l'avesse scritto anche a ex-fidanza, di cui è amico-amico, invece no, perché ex-fidanza è caduto dal pero, e ora anche ex-fidanza deve mantenere un segreto, ma io DUE, porca di quella troia. Non sono molto preoccupata per lui, però visto l'attuale mercato del lavoro forse dovrei esserlo;
  • oggi ho azzeccato la parola della Ghigliottina e ho vinto 40.000 e rotti euri. Virtuali, s'intende.

martedì 11 gennaio 2011

ho deciso che sono buona, abbastanza

No, beh, insomma.
Ho deciso che sono abbastanza buona, perché oggi mi sento felice per i miei amici felici.
La sindrome da abbandono ha lasciato il posto evidentemente ad altro. E poi ho riflettuto su una cosa che proprio non mi fa onore.

Ho quest'amica mamma-da-poco single, vive una situazione complicata che lei riesce a complicare - con le sue mega ansie - ancora di più. Siccome la conosco da n-6 anni, dove n sta a indicare la mia giovanissima età, direi che la conosco come le mie tasche, anche se negli ultimi anni lei si è trasferita in un'altra città e i momenti per vedersi non sono stati così tanti.

Però c'è quel filo che lega chi ha condiviso infanzia e adolescenza insieme (quella scema mi chiamava Pippo, e una volta da ragazze ci siamo date appuntamento alla stazione di Riccione per fare qualche giorno di vacanza insieme. Lei scende dal treno, mi vede in lontananza e stra-urla: "PIPPOOOOOOOOOOOOOO!!!". L'intera stazione, vagoni compresi, si girano verso di me che vorrei dire "pouf" e scomparire, e rimangono basiti nel vedere che Pippo è una biondona da IV di reggiseno che sembra scesa da una corriera svedese. Soprattutto i vagoni rimasero colpiti)...

Diavolo di una divagazione.
Scrivevo, c'è un filo che ci lega che km, compagni, litigi non sono mai riusciti a spezzare.
La devo chiamare da mesi, e trovo sempre un perché per non farlo.
A parte stasera, che un perché c'è veramente ed è nella stanza attigua e non mi sembra carino fare una telefonata fiume quando hai un ospite
[per un post è diverso, al limite puoi sempre salvarlo, invece sul telefono non c'è il tasto "save call"]
però non trovo scuse così forti per le altre 90 sere.

"E allora che fai? Ti lamenti dell'abbandono ma poi sei tu ad abbandonare!"
Ma no, io non è che abbandono, io ci sono, ci sono con l'affetto, con il pensiero, manca solo la mia voce dentro un cazzo di telefono.
"E quello non è abbandonare? Non credi che potresti calmarle le ansie anche solo con una telefonata?"
Si, lo cred
[irruzione dell'ospite, veloce cambio di pagina, pant pant]
o, potrei. Ma preferirei guardare il suo viso mentre mi parla, vedere la sua espressione, osservare con occhi obiettivi la realtà che vive. Non posso farlo, ora come ora. La mia riluttanza al telefono fa il resto.
"Quindi taci."

Taccio. Però non sono una persona così di merda.
[a parte che domani vorrò probabilmente prendere a fucilate qualcuno, ma domani è un altro giorno e si vedrà]

p.s. arrivati i pc, la loro dimensione imballati è direttamente proporzionale alla spesa: giurin giuretta, non scherzo, la scatola di mia sorella è un terzo della mia. E hanno un pollice di differenza. Però.

domenica 9 gennaio 2011

fine vacanze, anche se non è più tempo di scuola

Il mio desiderio di tornare a lavorare è pari a quello di quando ero piccina e tornavo a scuola. No, ecco, ero una bimba che si divertiva molto a stare a casa perché avevo tanti amichetti in cortile, nel palazzo, ovunque.

Comunque si torna e il mio spirito di incazzatura verso la mia capa e non solo ha fatto sì che del mio "bonus" di fine anno, 2k euro al massimo da convertire in acquisti elettronici per ragioni fiscali, ne arrivassi a spendere - dai 1500 preventivati - ben 1996. Un pc nuovo per me e uno per sorella-braccino-corto.
Con una correttissima proporzione di 3/4 per me e 1/4 per braccino corto.

[ci sto già discutendo perché secondo lei è più un affare collegarsi gratis da casa mia piuttosto che comprare una stupida chiavetta, santo cielo, tutto vero, ma mica me la voglio ritrovare tra i coglioni ogni tre per due]

Insomma queste vacanze si sono aperte con una grandiosa notizia iniziale, che mi ha messo anche un po' di malinconia, con una pessima notizia centrale e con un'altra grandiosa notizia finale, arrivata giusto giusto stasera, che mi ha messo anch'essa malinconia.

Essendo malinconica, se non proprio triste, mi sento una vera merda.
Perché la malinconia scaturisce dal mio egoismo, se non fosse che io non mi sento egoista. E allora devo fare i conti, egoista sì, egoista no, e non ne vengo a capo perché emisfero destro e sinistro della mia seppur perfetta testolina non ne vogliono sapere di trovare una strada comune.

In questa battaglia interiore sono sola, o meglio, mi sono isolata. Un po' per cazzi miei, un po' perché le due notizie riguardano persone a me care dei cui affari non voglio parlare ad altri. Quindi me la smazzo da sola.

Devo dire però che mettere nero su bianco tutto questo, ha già un effetto curativo. Sarà un palliativo? No, suvvia, spero in qualcosa di più creativo.
Tipo. Scrivere mi aiuta nell'elaborazione del lutto.
Mpf. Adesso non esageriamo, che di lutto proprio non si può parlare.
Tipo. Scrivere mi aiuta a chiarire le idee.
Mpf. Altra minchiata, le idee sono chiarissime.
Tipo. Scrivere mi obbliga ad acquietare i contrasti interni.
Mpf. Altra cazzata. Sento le spade che si incrociano con cattiveria persino da qui.

Scrivere aiuta. Punto.

p.s. colgo l'occasione per ringraziare tutte le gentili persone che mi hanno fatto gli auguri per mail, approfitto per chiedere scusa per la mancata risposta, ma la notizia brutta, quella centrale, mi ha disorientato - tra i vari effetti che ha avuto.