giovedì 29 novembre 2007

per passare da un ex-moroso all'altro, ovvero cosa cercare in un moroso che diventerà ex

Considerando che i miei ex-morosi non sono molti, anzi, proprio pochini, considerando che l'unico ancora a portata di mano è "ex-moroso", che però mi attacca i virus e che da gennaio so che semi-scomparirà, si pone il problema di trovare un ex-moroso nuovo di zecca.
No, non ho voglia di un moroso, non sono fatta per la vita di coppia, e ciò dovevo capirlo già secoli fa. Non starò qui a ("cercare parole che non trovo, per dirti cose vecchie con il vestito nuovo" - cit.) spiegare il perché o il percome, ma è così.

Quindi le tappe sono due.
  • trovare un moroso
  • farlo diventare un ex-moroso

ma se ne aggiunge una terza:

  • far sì che sia sì esasperato dalla nostra relazione da non volersi impegnare in altra, nuova storia; al contempo che sia felice di vedermi, attratto dalla sottoscritta, disponibile a toccate-e-fughe.

    E già è un bel casino.

    Punto 1. Trovare un moroso.

    Estetica.

    Partiamo dai denti, ché io uno con dei denti brutti non lo posso vedere neppure in cartolina. Non chiedo altro se non che abbia un bel viso e un fisico decente, altezza minima richiesta metri 1,70. Che si lavi con regolarità. Che abbia capelli apprezzabili oppure niente capelli (no stoppa in testa).

    Carattere.

    Gioviale, simpatico, ironico, entusiasta. Non mi interessa essere sempre la motrice del treno, l'importante è ridere, sorridere, quanto più possibile. Sarcasmo: un po', ma non tanto. Il sarcasmo lo abbino alle persone che dentro sono amare. E io voglio una pallina di Lindor rossa.

    Intelligenza.

    Partiamo dal fatto che io credo nei test d'intelligenza. Quindi quando ho fatto il test logico-matematico a ex-moroso e lui è risultato essere poco meno intelligente di me, ho pensato: "ci ho preso". Ma non è solo questo. È difficile per me dare una definizione di intelligenza. Perché non è solo quella astratta. È anche intelligenza emotiva. Mica pizza e fichi. Cosa cazzo me ne faccio di un moroso che non essendo empatico, non capisce la ragione per cui io debba stare magari due ore al telefono con la mia amica dalla vita sentimentale incasinata (e non poco), mentre a lui mando scarni sms?

    Relazioni interpersonali.

    Innanzitutto facciamo come dico io. Insomma, quasi sempre. Io ti do quasi tutti gli spazi che chiedi, e voglio che tu faccia altrettanto. E se dovesse capitare un tradimento, mi raccomando, sii sufficientemente forte per tacermelo. Io farò altrettanto. Di solito non mi piace uscire a coppie, ma qualche eccezione si può fare. Però io e te. Io e te, per poco o tanto che sia, siamo una coppia, e abbiamo bisogno di stare assieme da soli. Discutere, vedere, commentare, ascoltare, girare, stravaccarsi, addormentarsi, desiderarsi. Tanto per cominciare. Senza troppa gente in mezzo, per un po'. Il che, sia molto ma molto ben chiaro, non significa passare tutto il tempo libero insieme (pelle d'oca al sol pensiero), bensì cercarsi quando si ha voglia di stare con l'altra persona. E non sempre i tempi coincideranno, qualche incazzatura è inevitabile, ma è l'unica strada percorribile. Almeno per me. Che sono un po' strana.

    Telefonate e affini.

    No. Non ti concedo la telefonata serale per il riassunto della giornata. A meno che proprio non accada qualcosa di epico. Ti concedo di passarmi a trovare, di venirti a trovare, previo avviso rigorosamente effettuato tramite SMS. E se proprio non hai voglia, va bene una telefonata tipo:

    "Che fai stasera?"

    "Un cazzo"

    "Ci vediamo?"

    "Si!"

    E il "Sì!" col punto esclamativo non è un caso, che due devono proprio essere contenti di vedersi. Anche solo per fumare una sigaretta insieme nel giardino davanti casa, ma ho bisogno di sentirlo quell'entusiasmo.

    Conclusione al punto 1.

    Adesso mi sembra già molto più chiaro perché abbia (avuto) così pochi ex-morosi, ma questa è una riflessione tutta mia. In fondo non ho mai messo nulla nero su bianco, ma che fossi lievemente esigente dal p.d.v. sentimentale, ecco, questo un po' l'avevo capito.

    P.S. Neppure fossi stata alla ricerca del Sacro Graal, ho trovato il termometro. Mi liquida con un 37,2C. Mente. As usual.

    febbre?

    Il fatto che mi sia addormentata come le galline al calar del sole, come ipotizzato altrove, e il fatto che abbia trovato una temperatura di 27C nella stanza nella quale ho fatto il "pisolino" e dalla quale scrivo (causa mio importante contributo all'enel che poi altrimenti mi fallisce), sommati i due fatti e considerato infine che non ho affatto caldo, mi fa supporre che abbia la febbre. Fila? [non la marca, il discorso. Peccato aver disperso il termometro]

    mercoledì 28 novembre 2007

    ho pagato caro il sesso, e non ho affittato uno gigolò

    Sicché qualche tempo fa rivedo ex-moroso e, essendo piena di ormoni che urlavano "Libeeeraaaciii!!!" ed essendo che facevano un gran casino e mi stavano rincoglionendo, com'è, come non è, io ed ex-moroso ci siamo trovati a fare un po' di sesso. Niente di impegnativo. Niente lingua in bocca.
    [altro in bocca. Oh merda! Sarò stata troppo esplicita et volgare? D'altronde la continuativa corrispondenza con Richard mi sta devastando, che adesso leggere lui che mi racconta che la moglie si fece trovare a letto con un'altra donna, e lui si buttò nel lettone dispensando gioie ad entrambe, è la cosa più normale che posso leggere nelle sue emailpistole. Quindi parlare di sesso orale, no, non è un grosso problema, secondo me]

    "Com'è, come non è": sto diventando anche un po' ipocrita. Sapevo benissimo quali tasti pigiare {no doppi sensi, qui}, mi sono preparata psicologicamente dalle 5 del pomeriggio quando dovevo fare tutt'altro, e speravo di tagliare il traguardo della manipolazione o simili del suo pisello. Mentre ex-moroso, che è sincero, mi ha detto che no, lui non se l'aspettava la minestrina riscaldata.

    Comunque mi racconta di una nottata di un paio di giorni prima passata a vomitare.
    Ecco, si spiega il titolo.

    Ore 4.30: svegliata da conato di vomito n.1, e fortuna aver avuto vicino una felpaccia che ha funto da catino/cesso/lavandino. Però vomitare a letto non è il massimo, quindi ho fatto sù un puttanaio di cui risparmio la descrizione. Ho tentato, alla carlona, di metterci un po' di pezze senza passare 32" a rifare il letto. Alle 5.30 mi riaddormento serena.

    Ore 6.30: svegliata da conato di vomito n.2, ma stavolta, tiè!, il catino ce l'avevo per davvero. Alle 7.30 mi riaddormento serena. Cioè, insomma, ad essere sinceri un po' incazzata. Ché a me mai successo una roba così. Se vomiti lo fai appena ti stendi, mica quattro o sei ore dopo.

    Resto della mattinata: sul cesso. Per altre infime ragioni.
    Resto del pomeriggio: tipo zombie, ho dormito un infinito numero di ore accrocchiata sul pc, perché l'idea di mettermi sul letto non mi piaceva mica tanto.

    Sesso orale con ex-moroso mi costò nottata infernale.
    I casi sono due: o si cambia tipo di sesso, o si cambia ex-moroso.
    [è la trafila burocratica per ottenere un moroso che mi leva di sentimento]

    lunedì 26 novembre 2007

    una canzone, anzi tre o forse quattro

    Roberto Vecchioni: "Mi manchi" (che ascolto or ora, preferibile nella versione live)
    Lucio Dalla: "Cara"
    Francesco De Gregori: "Pezzi di vetro"

    È pazzesco come le canzoni si leghino indissolubilmente ad alcuni specifici accadimenti della propria vita. Queste tre si legano ad una sola persona, ma siccome persino il Baglioni Claudio ci viene a dire: "chi ci sarà dopo di te respirerà il tuo odore, pensando che sia il mio", è naturale che canzoni che ti restano incise nell'anima, vengano poi trasmesse. Al nuovo amore. Anche se non è un grande amore come quello là, è un piccolo amore, un amore nano, che sai non potrà crescere più di tanto.

    Ma anche l'amore nano ti insegna qualcosa.
    Sergio Cammariere: "Tutto quello che un uomo", canzone che io ignoravo esistesse essendomi persa il SanRemo ove fece furore causa permanenza all'estero. [e che sia ben chiaro: per me SanRemo è come il kinderbueno giornaliero. Irrinunciabile. A volte mi stomaca, a volte mi garba, a volte medio]

    E dall'amore nano forse passerà a qualcun altro, secondo una proprietà transitiva sentimental-musicale.

    Altro:

    1. come pc raising faccio un po' schifo: risposta automatica "Grazie per averci scritto, ci riserviamo di cestinare le mail di cui non ce ne frega un cazzo", ed è arrivata in doppia copia. Direi che non ho great expectations, non sono come Pip
    2. ("l'uomo che cammina sui pezzi di vetro dicono ha due anime e un sesso di ramo duro e un cuore")
    3. due delle belve, mentre cenavo, si sono messe a giocare tra due sacchi della spesa ancora da riordinare, distruggendo involucri vari: il piccolo ha meditato vendetta tutto il giorno dopo che ha osato appoggiare il suo naso sul mio agognato pane e nutella della colazione. Si è preso uno scapaccione. C'è rimasto di merda. Ma alcune regole ferree, quali non mettersi tra me e la nutella, deve impararle, eccheccazzo. E io a chiedergli scusa dopo lo scapaccione, così forse mi perdona e non fa Attila [si sa: i "padroni" di bestie sono peggio dei neo-genitori, faticano a trattenersi dal parlarne...]
    4. su tante cose sono di una stramaledetta ignoranza. A che cazzo serve la Camera per il Lavoro??? A intrattenere rapporti sesuali per un avanzamento di carriera?
    5. sono una stupida, perché è da ier mattina che non ho richiamato un mio amico permalosissimo
    6. devo andare a letto ma non ne ho voglia, anche perché un'ora (e 25') di pennica appena rientrata a casa mi ha rigenerato
    7. se la capa e la segretaria mi fanno fare altre modifiche a un documento già modificato 12 volte, le faccio a fettine
    8. mia madre mi narra sempre quei tremendi fatti di cronaca ove madre/sorella uccidono povera disgraziata. Io interpreterei ovviamente il ruolo di quest'ultima, essendo sì a volte aggressiva, ma col terrore persino del coltellino svizzero [e come ricordavo a sua moglie, ex-fidanza talvolta faceva Norman Bates inseguendomi lentamente armato di coltello nel tempo che fu. L'ho già detto che sono stupida. Lui è uscito dalla cucina con un coltellaccio in mano e gli occhi da pazzo. Io sono corsa via urlando come un'aquila]
    9. è già la seconda volta CONSECUTIVA che un'amica incontra per sbaglio e per chiaro scopo convivenza-tra-una-decina-d'anni-senza-impegno un mio conoscente. Cioè, l'incontro deve ancora avvenire. Oh mamma
    10. non c'è cosa più bella che cantare a squarciagola in macchina. Beh, è una tra le 10 cose più belle, dai.

    P.S. ho sbagliato quasi tutti i congiuntivi, menomale che stavolta ho riletto. Devo avere un virus che trasforma in smile tutto il mio bagaglio culturale, beauty case compreso.

    P.P.S. a furia di correggere documenti 300 volte, credo sia la 5^ volta che modifico il post dopo averlo postato. Gli smile si stanno diffondendo ovunque ( (ovunque)

    sabato 24 novembre 2007

    i pesciolini

    Se continuo ad avere inviti a cena diventerò una balena.
    Ma tanto lo si sa: 19 inviti in 22 giorni, poi tabula rasa per i successivi 222. Stasera ho mangiato un wurstel semi-carbonizzato: sono assolutamente certa che abbia bruciato le calorie ingurgitate ier sera. Circa 57.806.
    Sono pur sempre una femmina, faccio dunque il conto - giornaliero, settimanale o mensile, a seconda dei periodi - delle calorie ingerite.

    Andrea era un cagacazzi che coi suoi amici aveva preso un paio di camere dove io e le mie tre amiche ne avevamo presa una, però grandissima. Eravamo tutti in vacanza al mare. Una sera ci invitarono a cena sul tetto di casa. A base di pesce. A me il pesce fa schifo. Andrea iniziò a odiarmi credo per questo motivo.

    Durante la cena fece una battuta sarcastica sulla mia umile persona e, per dire che raccontavo puttanate, disse qualcosa tipo: "Adesso verrà a raccontarci che ha fatto campeggio nel posto X", dove il posto X sta ad indicare un luogo remoto della terra e ben poco frequentato dagli italiani. Il destino volle che io nel posto X c'ero davvero stata, dunque risposi: "X è un posto meraviglioso. Niente campeggio perché faceva freddo, però ostelli". Non è escluso che abbia provato un mini-orgasmo nel poterlo contraddire, dopo che per tutto il tempo il cagacazzi mi aveva riempito di frecciatine.

    Lui rimase a bocca spalancata come un coglione.
    Poi tentò di provare che nel posto X non c'ero mai stata. Ma non ci riuscì.

    Quindi entrambi pensammo: "Cazzo, ma con tutti i luoghi della terra ha/ho pensato proprio a quello!". Ché io poi non sono una gran viaggiatrice. Sono andata in relativamente pochi posti, però lontani.
    Quindi lo interpretammo come un segno. E inizio il cinguettio estivo tra me e Andrea.
    "Andrea, mi porti a vedere i pesciolini?"
    E Andrea mi portò a vedere i pesciolini.
    [specifico: NON il suo personale pesciolino-one, non lo seppi mai, ma i pesciolini che si vedevano in un angolo di scogliera meraviglioso]

    Andrea ed io forse ci innamorammo.
    Cioè. Io di sicuro mi innamorai, ma credo anche lui. Ma avevamo fidanzati a cui volevamo molto bene. Quindi non capitò nulla di rilevante dal p.d.v. sessuale, ma guardare un'alba che nasce dopo una serata cominciata a mezzanotte e conclusasi alle 6 del mattino, è emozionante da morire, specie se siete seduti con la schiena appoggiata al muro di casa e vi tenete la mano. E non avete 15 anni. Uno dei due già poteva votare per il Senato.

    Rimasi amica/fidanzatavirtuale di Andrea per parecchio, lo rividi a Roma, a Londra, in Sardegna, l'ultima volta nel 2003. Sono passati quattro anni.

    Quanto darei per sapere dove è finito.

    P.S. Ho scritto "femmina", Andrea diceva sempre "femmina" invece di donna o ragazza. Io scrivo senza pensare. Ma credo sia facilmente intuibile anche da tutto il resto.

    venerdì 23 novembre 2007

    stasera si mangia homemade pizza, spero, però il post non c'entra

    Nella veste di "volontaria" (mi sembra talvolta d'essere una schiava, ma va beh), dovevo risolvere il problema che nella mia associazione c'è una moria di pc. Uno dopo l'altro ci stanno lasciando, e hanno ragione: avranno come minimo 6 o 7 anni, che per un cane voigliono dire tipo 40-45, per un gatto 35-40, per un pc molto usato esattamente 112.
    Morire a 112 anni è sicuramente triste ma doveroso: spazio ai giovani.
    Il problema è che i giovani non ci sono, i pc erano tutti maschi e benché abbiano dato luogo a orge omosessuali, noin hanno prodotto alcun pc-cino.

    Adesso io, per una serie di eventi, sono diventata un po' sfacciata.
    Ma di certo non so niente di fund raising, anzi, di pc raising.
    Sicché ho preso e scritto a una ditta di pc che ne sta vendendo anche alle scimmie che abitano nella casetta affacciata sul Bosforo. Parte meridionale. Quale risultato attendersi?
    1. cestinano la tua mail (92% di probabilità)
    2. "abbiamo già dato ad altri per beneficienza" (5% di probabilità)
    3. ti rispondono: non abbiamo risorse da sprecare, ma detto in modo più elegante (2% di possibilità)
    4. "sui 12 richiesti te ne diamo uno, risalente al 1998" (0,999% di probabilità)
    5. "ti diamo 12 desktop nuovi e un portatile, come ci hai chiesto" (0,001% di probabilità)

    Tentar non nuoce. Tentar non cuoce. Cazzo, si vede che ho fame.

    mercoledì 21 novembre 2007

    quando scrivevi sul blog era meglio e spendevi meno

    È circa dalle ore 21 che mi dico "ora scrivo" e avevo anche in mente una bella cosa, naturalmente prolississima, ma bella. Tuttavia, essendo che ho il ciclo e pedalo nervosamente, mi sono girati i coglioni per un paio di cose, e ho perso tempo.

    Cosa 1: è ben probabile che mi sia presa un'inculata su ebay (sì, un'altra), questa volta però non è colpa della zucca vuota che tengo orgoglionamente in cima al mio collo, bensì di quei cazzoni che lavorano per la sicurezza di ebay. Cazzoni italiani, ma domani scrivo in USA dove tali cose non esistono (2 giorni per risolvere un problema URGENTE!), anche se ne esistono molte altre che a me personalmente non piacciono, anzi, mi schifano un po', e chissà. Magari mi dicono: "Ha ragione! Questo venditore ha fatto un gioco sporco! Lei accatti pure i suoi oggetti ma noi, per scusarci, le ridiamo i soldi spesi". Anzi, di sicuro andrà così.

    Cosa 2: cazzo, dimenticata. Ah, sì! Devo fare l'iter burocratico numero 8704567 dell'anno, e 'sto iter è un casino. Non ho ancora ben capito dove andare a parare [se Forrest Gump fosse stato su un campo da calcio, anziché su un campo da football americano, e avesse fatto il portiere, cioè se FG fosse stato tutt'altro film, ci sarebbe stato bene uno: "RUN, FORREST, RUN!!!", anzi, ci sta bene lo stesso], e io giusto stasera ho pensato di andare a buttarci un occhio ["Oooops, tutto ok, raccolto!" - chiedo venia, è una battuta che fece la mia prof d'inglese di liceo, e ogni volta che uso la sopra citata espressione mi torna in mente, e probabilmente è già la 12ma volta che la scrivo paro-paro, cioè in realtà sempre diversa, ché io mica mi ricordo le esatte parole, basta, fermati, sforzati, don't run anymore!].

    Occhei, ce l'ho fatta.
    Ora rileggo come una brava scolaretta (due parole che i maschi associano sempre a qualche troione visto in film porno) e senza fare alcunché di pornografico posterò e andrò a dormire. Forse ho un po' esagerato col riscaldamento. Ho un termometro che segna 25,5C. Ho caldo. Ho anche indosso un felpone imbottito. Mio primo acquisto su ebay. Tutto torna.

    martedì 20 novembre 2007

    ho cinque minuti

    Che potre sfruttare per:
    1. lamentarmi contro questo ISEE di merda, usato in modo del tutto arbitrario dai diversi comuni perché la normativa è vaga
    2. dolermi del fatto che volevo scrivere alla BignardiDaria e mi sono scordata
    3. incazzarmi per essermi spellata il callo sul gomito che ha provocato un buco
    4. chiedermi perché la mia small big friend risulta in linea su skype ma non risponde (essendo dove sta lei presto, avrà acceso il pc x poi andare a fare la cacca)
    5. immaginare che domani tutto fili liscio, io sia serena, non mi capiti nulla che possa solo portarmi vicino al barbaro e incivile mondo delle bestemmie, nessuna delle belve pisci innanzi alla dispendsa, cazzo! che schifo!
    6. la mia big small friend mi ha risposto! e lei mi ha detto buonanotte ed io buona giornata, che stooooria!!! (sono felicissima, forse domani sarà una giornata davvero mejo)
    7. sono passati nel frattempo 18 minuti, aaargh!

    lunedì 19 novembre 2007

    muovi le parole, tanto il risultato non cambia

    La mattina comincia con una cucciolina di cane (da fighi) che ti fa le feste che neppure un bimbo di 5 anni con Babbo Natale che porta un sacco pieno di doni.
    E già la giornata prende un'altra piega (le mie belve la mattina le lascio che ronfano, soddisfazione nulla, hanno formato il Si.U.Be.Do., un sindacato di bestie poltrone, e la bestia grande è il presidente, la bestia media la vice-presidentessa, il piccolo il segretario, ma ora rompe il cazzo alla bestia grande perché vuole piú poteri: è un arrivista).
    Indubbio che credo molto nella pet-therapy.

    Ho visto un'intervista a Raul Bova. Ho il touchpad ancora un po' sbavato. Però santo cielo con quei denti meravigliosi che ti trovi, meno risate da pirla.

    Ho trovato nella posta tre bollettini da pagare del comune risalenti a inizio anno: dottoressa S.C. dei miei coglioni, complimenti per l'efficienza!

    Sto ascoltando un'intervista a Ricucci: sono in controtendenza, lo so, ma mi fa simpatia. Ha la fossetta sul mento come ex-fidanza. Non sa tanto parlare l'italiano. Ha un lievissimo accento, giusto un po' marcato. Avrà fatto un po' di porcate per arrivismo ma quanti ne abbiamo intorno che fanno peggio e crepano in aria di santità? Gli piace molto la carbonara, proprio come a me. Dice che uno non può uscire dalla sala rossa del governatore e andare a fare il tronista. Parla di Fiorani. Inizio davvero ad amarlo (non fosse così ricco, lo sposerei. Perché io ad Anna Falchi le faccio un baffo. Mentre l'altro glielo lascio, dicendo che ho finito la ceretta).

    Ieri è morto un vecchietto del mio palazzo. Era simpaticissimo, con l'ossessione per la musica classica. Lo conoscevo da che sono nata, ma non è questo. È che la sua ironia talvolta era così intelligente, così acuta, anche quando sconfinava nel sarcasmo. A me questo mancherà di lui.
    È il mio modo stupido e banale per dirti ciao. Però ci hai mollato quella rompicoglioni di tua moglie. Anche questo, mi sa, è frutto del tuo sarcasmo.

    domenica 18 novembre 2007

    sgrunt, g.d.m.


    venerdì 16 novembre 2007

    ahhhhh, ancora arrivano alla carica, 'iuto

    Insomma tra qualche giorno vedo ex-moroso, dopo un bel po', e ho un enorme problema (con un orecchio ascolto Raul Cremona, e rido, e non sono certa di scrivere le parole giuste; con l'altro sento se il portatile va in ebollizione, che poverino a lui l'antinfluenzale non gliel'ho fatta): sono in giorni no.
    Ovvero in giorni pre-mestruo dove talvolta ho una gran voglia di [censuro].


    Soluzioni:
    1. rimandare l'appuntamento

    2. fare training autogeno, tipo come quando vedi il barattolo di Nutella

    3. scaricare un qualsiasi porno di o con Rocco Siffredi (non tanto per lui, quanto per le fighe - nel senso lato della parola - di cui sempre si circonda) e dirgli: "Guarda cosa ho scaricato al posto di Romanzo Criminale [che per altro ho davvero scaricato tre volte e per tre volte mi sono beccata porno, e i miei amici: "Non lo cestinare!!! Prima masterizzalo!", la cosa brutta-brutta è che prima di controllarlo l'ho passato a mia sorella] così da aggredirlo sessualmente [ma a chi la racconti?! A te? Ah, ok. Le illusioni talvolta aiutano il proprio ego post-Richard-crisi]

    4. accendere due ceri e sperare che, essendo stato il condominio benedetto giust'appunto in giornata odierna, sebbene ciò possa sembrare vagamente profano, lui abbia voglia di una qualsivoglia forma di avvicinamento sessuale [beh, "qualsivoglia" è un po' eccessivo ma va beh]

    5. sperare con acuta bastardaggine che non batta chiodo da settimane e abbia il polso della mano destra dolorante [no, non è mancino]

    Riferirò alla commissione parlamentare sull'argomento. A tempo debito. Anche se preferirei un po' di credito.

    P.s. oggi ho letto di un monsignore "vicino al Papa" incazzato perché troppi sono i vescovi che non seguono le direttive del Papa. Si è anche lamentato che "musica, canti e danze non sono consoni all'ambiente sacro della chiesa e della liturgia". Adesso, ok per le danze, ma se la cosa che più mi piaceva di quando andavo (avo...avo...avo...avo...) in chiesa era cantare "Disegno" o "Laudato sii o mì Signore"? Ma perché il crucco ci tiene così tanto ad allontanare la gente dalle chiese? Secondo me in realtà è della concorrenza. Se mando l'articolo ad una mia amica, religiosissima, mi sviene.

    Mi sembra di avere intrecciato abbastanza cose per potermi dedicare a Flavio Oreglio.

    mercoledì 14 novembre 2007

    piagnisteo

    Sono molto seccata. Sembra che il mio secondo acquisto su ebay (beh, sì, mi sono fermata a tre acquisti. In quattro giorni. Tutti della stessa marca, che in Italia non c'è) non mi sta, porcazza di quella troia. Maccheccazzo, gli americani che fanno sempre misure over-natural-size, stavolta si rivolgono chiaramente a una clientela di anoressiche! Mi sa che L sta per Long e non per Large. Certo non avessi tette sarei a posto! Ma 'sta cazzo di giacca dovrebbe essere per femmine! E poi ho pagato la dogana. Orrore, orrore.

    Va bene, basta menata giacca-stupenda-che-non-ti-sta. Così ti impari. O ti dispari. O ti spari e basta.


    Oggi mi hanno raccontato che una capa, alla cui sfuriata con una segretaria ho assistito (la segretaria a causa di una uscita infelice era il mezzo, al termine duramente provato, per l'obiettivo finale), aveva talmente i nervi dall'essere stata messa in grave imbarazzo da un povero pirla psicopatico ma con gli agganci giusti, che è scoppiata a piangere. E mi fa tenerezza un donnone simpatico, logorroico, propositivo, netto nelle decisioni, cinquantenne, che scoppia a piangere quasi in pubblico. Mi verrebbe da prendere a calci in culo quell'imbecille che ha provocato tutto ciò. A parte il fatto che non è un imbecille, è un furbo. E stronzo. E si comporta come un'adoloscente con le turbe. Ma se gli stronzi sono merde, perché la mettono in culo alla gente più intellettualmente onesta anziché uscire dai rispettivi buchi del culo?


    [oggi mi è arrivato un .pps che si chiamava "Amiche" ed una delle amiche descritte era sboccata, egocentrica ma sapeva far ridere: praticamente io, che sì, va beh, dai, un po' faccio ridere. Soprattutto involontariamente]


    Ho scritto il limite massimo di parolacce consentito in un singolo post.
    Adesso devo scrivere senza volgarità verbali.
    Minchia. Non so se ce la faccio (era proprio l'ultima-l'ultima).

    Comunque essendo io stessa stata a mia volta obiettivo di calunnie da parte di qualche idiota a cui non ho mai mancato di rispetto, ed avendo io stessa provato una rabbia talmente forte da piangere come un vitello una notte di Natale (e menomale che non piangevo come un bue o un asinello, se no avrei allagato tutto il presepe), mi viene molto facile sapere ciò che il donnone prova.

    Io piango.
    Non molto, ma piango.
    Ricordo ancora, come Fabio Concato, quando piangevo per la pubblicità della Barilla, quello con la bambina tutta vestita di giallo che sotto la pioggia raccoglieva un micino. Ma anche per tante altre. Sì, sì, intendo proprio pubblicità.
    Vogliamo poi parlare di Love Story? Mi basta sentire la musica per frignare. E Incompreso?
    E il libro "Il cucciolo" (papagna reale, nel senso di libro assai voluminoso)?
    E quando ho saputo che ex-fidanza si era riaccasato con l'attuale moglie? Menomale che la scelta era stata mia, figuriamoci fosse stato il contrario. Sono seguiti mesi in cui mi sono inflitta auto-umiliazioni che vorrei dimenticare, ma il mio sciocco cervello dimentica tante cose belle ma ha impresso a fuoco le umiliazioni. Ho provato anche con la spugnetta abrasiva, ma niente da fare.

    E quando ho pianto di dolore? Oh, piangere di dolore, inteso come dolore fisico, è davvero roba brutta. Io ho una discreta sopportazione del dolore acuto, ma non del dolore continuato.
    Perché alla fine sai, non tutto il tempo, ma lo sai, che se piangi la perdita di qualcuno, e parlo di perdita nel senso più lato possibile, continuerai a soffrire, a piangere, poi toccherai il fondo e, se non sei particolarmente incline al suicidio, risalirai.
    Invece quando stai male fisicamente e non sai se il dolore passerà, se aumenterà, se calerà, quanto durerà, uh, lì è proprio brutto.
    [e Mike disse: "Allegriaaaaaa!!!", è appena passata in tv la pubblicità di Grappa Bocchino Sigillo d'Oro, che a pensarci adesso mi sembra vagamente sessualmente allusiva]

    Però. Piangere libera.
    E io non mi fido mica tanto di chi non piange mai.
    Quindi donnone-capa, domani ti voglio vedere con i testicoli in bella mostra, a rimettere tutto in ordine. Che io tifo per te.
    (e non per il pacco-pacco ebayano)

    lunedì 12 novembre 2007

    telefonate femmine

    È una cosa che i maschi non capiranno mai: quanto sia bello stare al telefono un'ora a raccontarsi dettagli quali: "Quante volte alla settimana facevi il bagno da piccola?" "Una, il sabato" "Eh, oh, che zozzona!".

    Ho appena mandato affanculo un mio ex collega: dovevamo vederci stasera, programmato un mese fa, e all'ultimo mi dice che non può. Così vedo gli altri ex colleghi e non lui. A cui tenevo. Vaffanculo altre 30 volte!!!

    Lo so, sono incazzata. Ho mal di schiena e sono incazzata.
    Tantissimo.

    Quando torno devo trovare una delle tre bestie da spupazzare. Sperando che non sia io a mordere.
    Sgrunt!

    sabato 10 novembre 2007

    invecchiamento

    - Ma quanti anni aveva Biagi?
    - Ottantasette.
    - Non era neanche vecchio.

    [amo gli 82enni. Amavo molto anche Biagi, a parte quando infarciva di asciutto cattolicesimo creduto e non subìto le sue opinioni, abbiamo perso un pezzettino di libertà, secondo me]

    venerdì 9 novembre 2007

    friday night I wanna be alright

    1. oggi il mio vicino, discreto bel figliolo, mi ha detto: "Complimenti per l'articolo!". La cosa mi ha lasciato perplessa. In realtà qualche giorno fa mi è stata pubblicata un pezzo di lettera, inviata un paio di giorni prima, su un quotidiano importante. Solo che io, non taccagna, ma semplicemente perché alla fine il giornale rimane intonso, non lo compro mai e ho scoperto che alcune sezioni non vengono pubblicate online!!! Quindi l'ho scoperto da uno dei giornalisti. Ma da una piccola estrapolazione da una lettera ad un articolo, però ce ne vuole. Però il vicino è l'unico che se ne è accorto. E son soddisfazioni.
    2. ho lavorato come una pazza oggi, e ora con mezzo orecchio sento l'intervista barbarica a Lorella Cuccarini, e sento musiche che mi rimandano anni e anni e anni indietro, però le interviste barbariche mi divertono.
    3. tendo a mettere le parole nei posti sbagliati: sopra ho appena scritto "oggi" al termine anziché all'inizio della frase. Tendo a ricordarmi le iniziali delle parole ma non il resto della parola. Tendo a guardare una foto con eccesso: l'ho appesa oggi e non dico chi o cosa rappresenta, perché mi sento cogliona.
    4. voglio rivedere la Baia Turchese di cui oggi un'amica carissima mi ha inviato una foto.
    5. voglio che alla mia vicina arrivi 'sto cazzo di cucciolo di cane, perché cambia idea un giorno sì e uno no, dunque un giorno sì e uno no sto lì a convincerla che una bestia in casa è assai meglio del marito (che per altro non c'è mai)
    6. ho accumulato come al solito queste due-tre settimane di posta arretrata: la devo finire di pagare tutte 'ste more. Che poi se no si passa ai lamponi.
    7. minchia, questa è grave: noi amici abbiamo chiesto all'amico neo-padre che battezza il pupo che regalo serve. Ci ha risposto: "Il bimbo ha tutto, a noi servirebbe una TV piccola per la cucina". Mi viene voglia di comprare da sola un'orrenda catenina coi coralli, come toccò a me quando fui battezzata. Per poi magare strangolarci i due genitori. Del neo papà già parlai. Della stima per la sua compagna, anche.
    8. ho rivisto un'amica che non vedevo da un anno e mezzo. Sono felice.

    E adesso finisco di vedere la Cuccarini, che queste sono cose importanti.

    [ma "Imogas" è un farmaco per non scorreggiare?!? Ne ho appena sentito la pubblicità. Così fosse avrei già sistemato metà regali di Natale agli amici maschi, fico!]

    mercoledì 7 novembre 2007

    legge che impera quando ti stacchi dalla scrivania e stai tornando a casa dal lavoro (specie se qualcuno ti aspetta)

    Orbene ricordo, quando lavoravo per una società finanziaria, che arrivando la mattina a orari scandalosi, sempre con inutili rimproveri dei capi e capetti che sfumavano innanzi al mio sorriso Colgate, senza però il fiore in bocca, e diversi battiti di ciglia stile cerbiatto (essere femmina in un ufficio di soli maschi qualche vantaggio lo da), mi toccavano tutte le beghe dalle 5.30 pm in poi, quando i suddetti maschietti sgommavano via. Normalmente fino a quell'ora tutto filava liscio, ma (manco fossero i rintocchi della campana di Cenerentola) alle 5.31 pm si scatenava il delirio, che poi andava via via scemando.

    Alle 7 pm, quatta quatta, attraversavo lo stanzone dei possibili rompicoglioni, ma alle volte non ci riuscivo: un omone grande, grosso e petulante come pochi, si parava alla fine della rampa si scale che conduceva allo stanzone (open-space sembra troppo legato allo shuttle, oggi) ed esordiva sempre con la mitica frase: "Da me non va un cazzo!!!", e a parte una volta in cui gli ho urlato dietro un quarto d'ora [credo d'averlo impressionato, per tre giorni di fila ha cambiato frase: "Mi aiuti? Proprio due minuti..."], mi sono sempre messa a servizio.

    Però.
    Adesso lavoro in un altro posto. Oggi, come altri giorni, non avevo molto da fare, quindi ho riguardato tutte le cose fatte nei giorni scorsi, fatto piccole et inutili correzioni, preso 43 caffè e fumato tutte le sigarette del giorno. Il capo mi doveva parlare. A inizio pomeriggio gli dico che alle 5 pm devo scappare, che venga a cercarmi prima, che non faccia, come al solito pure lui, quello dell'ultimo minuto.
    Niente da fare.

    Passo davanti al suo ufficio 987 volte, mi dice ogni volta: "5 minuti e arrivo!", ed è inutile che io stia qui a scrivere come alle 4.50 pm mi abbia blindato e poi abbia divagato come solo io nei miei post riesco a fare. [...vuoi che ci siamo trovati non per caso?]
    L'ufficio del capo è posto al piano terreno. Ha un ufficio di vetri a specchio. Io fuori vedevo Casanova, venuto a raccogliermi, che fumava nervosamente il sigaro. Casanova è puntualissimo. Odia i ritardi. Alle 5.10 guardo il capo, lo faccio voltare e gli dico: "Quell'uomo mi sta aspettando. Se mi deve far tardare ancora lo faccio entrare e glielo presento, così stavolta non s'arrabbia con me". Faccia basita del capo. "Per l'amor del cielo, vai, vai, ti ho fatto fare tardi, scusa! Però leggi la mia mail stasera con le cose da chiudere in settimana!".

    Forse che si è scordato di mandarmela? Forse che domani ricomincerà la solita tiritera?

    P.S. sì, ho la fortuna di avere un capo non-capo. Non ti mette in soggezione, ti tratta da pari. E dispari. Cagata delle 23.21.

    lunedì 5 novembre 2007

    un uomo e una donna che scrivono di sesso

    Io e un amico ci stiamo narrando inizio, corso (e fine?!?) delle rispettive vite sessuali.
    Non l'ho presa come una cosa porno, il tutto è nato dal fatto che costui è infedelissimo, e un giorno mi ha scritto: "Credo però ci sia una ragione del perché sono fatto così, un giorno, se vorrai ascoltarmi, te la racconterò".
    Non essendoci possibilità di vedersi spesso perché abitiamo molto lontani, ci scriviamo mail lunghissime, quindi un giorno gli ho scritto di narrarmi un po' della ragione di cui sopra.

    Devo ammettere, per dovere d'onestà intellettuale, che finora l'unica ragione scorsa tra il fiume delle sue parole, è che ha l'uccello perennemente sull'attenti. Gli piacciono le donne, sì, ma non è tanto questo (infatti ha pure ammesso di avere avuto due esperienze omosessuali). È che ha una carica ormonale pazzesca.
    Adesso viene da chiedersi: "Com'è allora che non ti zompa addosso?"...

    • Risposta n.1: sei un cesso catatonico
    • Risposta n.2: è troppo affascinato dalla tua intelligenza
    • Risposta n.3: ha paura che gli tiri un cartone
    • Risposta n.4: lo farebbe se sapesse che ciò farebbe andare a puttane non lui, cosa della quale credo sarebbe felice assai, bensì la vostra amicizia.
    La domanda è di tipo multiple choice. La risposta non me la voglio dare, in fondo le domande sono più interessanti.

    Insomma inizia l'epistolario narrandomi dal solito gioco del dottore e poi di un capo-scout che molestava i bambini più piccoli. Che, insomma, mi ha fatto un po' sgranare gli occhi, perché passino i preti, ma gli scout, cazzo, no! Eppure.
    Non starò a raccontare tutto quanto, però in pratica è diventato un diario (spero per sommi capi, se no non ce la posso fare) della sua educazione e maturazione sessuale, tutto incluso, non mi ha risparmiato neppure l'emozione della prima pippa e di quante pippe poi si tirava in ogni posto in cui poteva. [e dire che ha una faccia così innocente]

    Alla fine della prima parte mi chiede di scrivere anche io sullo stesso argomento.

    A parte la vergogna (e le risate che lo stronzo, ammesso e non concesso che non si stesse facendo una pippa) del dover scrivere blu su bianco la vergognosa età in cui ho scoperto la gioia dello scopare, devo dire che 'sta cosa mi piace. In fondo non avevo mai pensato alla mia vita in questi termini, non avevo mai riflettuto bene sul fatto che ben prima dei 30 anni abbia avuto due anni di totale astinenza (e giuro sulle bestie che ero una ragazza carina, simpatica, non un orso con baffi e denti cariati), e neppure analizzato che da ragazza ero veramente senza alcuna iniziativa, fisica e verbale.

    Ma [ovviamente] non era di questo che volevo parlare.
    Lui mi scrive di sesso, di pippe, di oggetti stimolanti, e poi tutto ad un tratto mi viene in mente una cosa.
    Io, tra la scoperta del clitoride e il primo fidanzatino, non ho potuto fare a meno di raccontare del mio primo bacio.
    Lui sì.
    Per me è stato come un ponte di raccordo tra la scoperta del mio corpo e i primi petting ["Eh, oh, ma lo sai? Quella ragazza dell'oratorio è rimasta incinta mentre faceva petting!!!", niente, notizie ricorrenti all'interno degli oratori dei miei tempi...], lui invece lo ha evidentemente messo su un altro piano.

    E allora torno a pensare che andare a puttane non è cosa grave per un uomo, mentre per una donna lo è. Così come il tradimento per puro sesso. Forse ora capisco il punto di vista maschile un po' meglio, ma non che proprio mi venga naturale.

    Cioè, sta cazzo di scissione totale tra sesso e amore, mi fa un po' invidia. E un po' tristezza. Sarà per la cattomentalità che viene trasmessa, o che veniva trasmessa, alle bambine.

    [e porca di quella troia, volevo arrivare a una conclusione che ora ovviamente mi sfugg....... ahhhh, eccola!!!]

    C'è un film, se non sbaglio con forse Cher ["Rosa Qualcosa e i Suoi Amanti", tipo, o tipo che sto facendo un mix tra due film che nella mia testolina si sono amalgamati], dove c'è una battuta che recita pressappoco così:
    "Perché anche quando le donne vogliono solo sesso, in realtà sono alla ricerca dell'amore".
    [ho già scritto "pressappoco"]

    Ci ho sempre creduto molto. Almeno per ciò che riguarda me e la maggior parte delle amiche più care corrisponde. Drammaticamente.

    Sì. Emerite coglionazze.
    Averlo un pisello da dare quà e là, senza neppure l'ansia che ti cresca la pancia.
    Però.
    Noooo. Ci guadagniamo comunque, secondo me.

    domenica 4 novembre 2007

    mi manchi (e non è il testo di Vecchioni)


    Oggi ho visto in foto un posto in cui non vado da anni.
    Un altro posto che possiedo. O che possedevo. E non possiedo più.
    Sì, perché è cambiato, non tanto, ma un po' sì.
    Sono cambiate le strade, la casa sulla curva è in ristrutturazione, quel cipresso davanti casa non c'è più, è rimasto solo quello piccolino.
    Soffro.
    Non posso andare là, ora.
    Soffro.
    Mi mancano i profumi, mi manca la leggerezza dell'aria, mi mancano i colori così definiti e senza filtri.
    Mi manca svegliarmi nel mio lettone dopo 12 ore di sonno ininterrotte.
    Mi manca la focaccia e il succo di frutta all'albicocca consumati in uno striminzito cucinino.
    Mi mancano le chiacchiere con la mia vicina mentre preparava pranzi succulentissimi.
    Mi manca il mio amico A, con cui andai assieme a un altro paio di dementi, che una volta passeggiando vide un tizio bizzarro in motorino: "Oh, ma quello con le cannucce in motorino! Dovevi vederlo! Un fuori di testa!" ed io, serissima (perché era vero): "È mio zio, ha un grave deficit respiratorio e deve continuamente assumere ossigeno". E la risata degli altri due amici nostri, e la faccia da babbeo di A. Che per caso è morto a poco tempo di distanza da zio Cannuccia.

    Mi manca tutto questo e molto altro.

    Per continuare a lagnarmi, in maniera meno seria, ho scoperto che per scaricare UN SOLO articolo dall'archivio del Corriere, ti chiedono 5, e riscrivo CINQUE, euri. Pura follia. Vorrei conoscere il genio del marketing che lavora per loro e stringergli la mano, come solo io so fare.

    venerdì 2 novembre 2007

    groink...

    ...come dicevano, se non erro, i cinghiali cacciati da Obelix...
    "Praticamente tutti sono via per il weekend"
    "Quelli che non sono andati via è perché lavorano"
    "Quelli che non lavorano e non sono via, saranno tutti ai cimiteri"
    "Chi vuoi che ci sia oggi al centro commerciale?"

    Risposta: nel titolo.
    A buon intenditor p.p. (so' stravolta).

    giovedì 1 novembre 2007

    funeral blues

    È una poesia di W.H.Auden.
    Ed è bellissima.
    Ieri notte ho scoperto che è morta questa persona qui e ci sono rimasta male.
    Non ho pianto, non ho inveito, non ho bestemmiato. Ho provato dolore.
    Credo che per lei la morte sia stata una manna. Perché soffrire è molto peggio di morire. In barba a tutti i credenti o pseudo-credenti (i.e. credenti giusto per abitudine o per facciata) che ritengono che la vita umana debba essere salvaguardata ad ogni costo.
    Balle.
    Ci vuole pietà.
    Quando i nostri animali domestici stanno male e li vediamo soffrire, se sappiamo che non c'è speranza di ripresa, li portiamo dal veterinario e, con dolore nostro immenso, li facciamo sopprimere. Chi ha un animale in casa sa che è poco meno di un familiare. Poco meno di un essere umano. Tuttavia abbiamo il buon senso di usare la pietà.
    Dovremmo usarla sempre, anche verso uomini e donne che amiamo e che vediamo inutilmente soffrire.

    Questa poesia non è per lei, lei non era il mio amore, neppure i miei punti cardinali.
    Questa poesia però trasmette il senso di dolore che provo per la sua scomparsa.

    È la vita (e la morte).


    Fermate tutti gli orologi
    isolate il telefono
    fate tacere il cane con un osso succulento.
    Chiudete i pianoforti
    e tra un rullio smorzato,
    portate fuori il feretro.
    Si accostino i dolenti.

    Incrocino aeroplani, lamentosi, lassù
    e scrivano sul cielo il messaggio:
    Lui è morto.

    Allacciate nastri di crespo
    al collo bianco dei piccioni.
    I vigili si mettano
    guanti di tela nera.

    Lui era il mio nord, il mio sud,
    il mio est e ovest,
    la mia settimana di lavoro
    e il mio riposo la domenica,
    il mio mezzodì, la mezzanotte,
    la mia lingua, il mio canto.

    Pensavo che l'amore fosse eterno
    e avevo torto.
    Non servono più le stelle,
    spegnetele anche tutte,
    imballate la luna,
    smontate pure il sole,
    svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco
    perché ormai più nulla può giovare.