mercoledì 14 novembre 2007

piagnisteo

Sono molto seccata. Sembra che il mio secondo acquisto su ebay (beh, sì, mi sono fermata a tre acquisti. In quattro giorni. Tutti della stessa marca, che in Italia non c'è) non mi sta, porcazza di quella troia. Maccheccazzo, gli americani che fanno sempre misure over-natural-size, stavolta si rivolgono chiaramente a una clientela di anoressiche! Mi sa che L sta per Long e non per Large. Certo non avessi tette sarei a posto! Ma 'sta cazzo di giacca dovrebbe essere per femmine! E poi ho pagato la dogana. Orrore, orrore.

Va bene, basta menata giacca-stupenda-che-non-ti-sta. Così ti impari. O ti dispari. O ti spari e basta.


Oggi mi hanno raccontato che una capa, alla cui sfuriata con una segretaria ho assistito (la segretaria a causa di una uscita infelice era il mezzo, al termine duramente provato, per l'obiettivo finale), aveva talmente i nervi dall'essere stata messa in grave imbarazzo da un povero pirla psicopatico ma con gli agganci giusti, che è scoppiata a piangere. E mi fa tenerezza un donnone simpatico, logorroico, propositivo, netto nelle decisioni, cinquantenne, che scoppia a piangere quasi in pubblico. Mi verrebbe da prendere a calci in culo quell'imbecille che ha provocato tutto ciò. A parte il fatto che non è un imbecille, è un furbo. E stronzo. E si comporta come un'adoloscente con le turbe. Ma se gli stronzi sono merde, perché la mettono in culo alla gente più intellettualmente onesta anziché uscire dai rispettivi buchi del culo?


[oggi mi è arrivato un .pps che si chiamava "Amiche" ed una delle amiche descritte era sboccata, egocentrica ma sapeva far ridere: praticamente io, che sì, va beh, dai, un po' faccio ridere. Soprattutto involontariamente]


Ho scritto il limite massimo di parolacce consentito in un singolo post.
Adesso devo scrivere senza volgarità verbali.
Minchia. Non so se ce la faccio (era proprio l'ultima-l'ultima).

Comunque essendo io stessa stata a mia volta obiettivo di calunnie da parte di qualche idiota a cui non ho mai mancato di rispetto, ed avendo io stessa provato una rabbia talmente forte da piangere come un vitello una notte di Natale (e menomale che non piangevo come un bue o un asinello, se no avrei allagato tutto il presepe), mi viene molto facile sapere ciò che il donnone prova.

Io piango.
Non molto, ma piango.
Ricordo ancora, come Fabio Concato, quando piangevo per la pubblicità della Barilla, quello con la bambina tutta vestita di giallo che sotto la pioggia raccoglieva un micino. Ma anche per tante altre. Sì, sì, intendo proprio pubblicità.
Vogliamo poi parlare di Love Story? Mi basta sentire la musica per frignare. E Incompreso?
E il libro "Il cucciolo" (papagna reale, nel senso di libro assai voluminoso)?
E quando ho saputo che ex-fidanza si era riaccasato con l'attuale moglie? Menomale che la scelta era stata mia, figuriamoci fosse stato il contrario. Sono seguiti mesi in cui mi sono inflitta auto-umiliazioni che vorrei dimenticare, ma il mio sciocco cervello dimentica tante cose belle ma ha impresso a fuoco le umiliazioni. Ho provato anche con la spugnetta abrasiva, ma niente da fare.

E quando ho pianto di dolore? Oh, piangere di dolore, inteso come dolore fisico, è davvero roba brutta. Io ho una discreta sopportazione del dolore acuto, ma non del dolore continuato.
Perché alla fine sai, non tutto il tempo, ma lo sai, che se piangi la perdita di qualcuno, e parlo di perdita nel senso più lato possibile, continuerai a soffrire, a piangere, poi toccherai il fondo e, se non sei particolarmente incline al suicidio, risalirai.
Invece quando stai male fisicamente e non sai se il dolore passerà, se aumenterà, se calerà, quanto durerà, uh, lì è proprio brutto.
[e Mike disse: "Allegriaaaaaa!!!", è appena passata in tv la pubblicità di Grappa Bocchino Sigillo d'Oro, che a pensarci adesso mi sembra vagamente sessualmente allusiva]

Però. Piangere libera.
E io non mi fido mica tanto di chi non piange mai.
Quindi donnone-capa, domani ti voglio vedere con i testicoli in bella mostra, a rimettere tutto in ordine. Che io tifo per te.
(e non per il pacco-pacco ebayano)

4 commenti:

Lillo ha detto...

Che belli, i punti di vista.

Tu non ti fidi di chi non piange, io di chi non ride.

C'è che i pianto di solito è più sincero, la risata purtroppo è perfettamente simulabile. Però bisogna essere bravi, eh, perchè se no ti sgamo subito. E poi mi incazzo.

Per quanto riguarda il bastardone che fa piangere la capa, hai già provato col Guttalax nel caffè?

di solito funziona. vedrai che capisce.

Baci,
-L.

Pappina ha detto...

Deo gratia, non ho contatti con il bastardone, quindi niente guttalax... Ah, beh, chi non ride non è neppure preso in considerazione. Io ne conosco uno di vista. Mi hanno detto che ha tentato il suicidio. Quindi chi non ride mi spaventa.
Bentornato.

Anonimo ha detto...

però sei coraggiosa a fare acquisti di abbigliamento sul web. Io se non provo non compro!
Io frigno come un vitello per le pubblicità, addirittura quando guardo i documentari sugli animali da quando ci ho il pargolo. Prima ero di quelle che non frignano mai. Si cambia...

Pappina ha detto...

Se lo dice la Mannoia, bisogna crederle... Fare acquisti sul web è divertentissimo: sembra un po' Natale. E hai anche i tuoi bei pacchi... come a Natale...