lunedì 30 novembre 2009

[commento ai commenti agli ultimi due post]

[Banda di sciamannati, rimanga tra me e voi, ma è stato bello passare quasi un'ora a rispondervi. Sarà che siete sciamannati intelligenti. Sarà. Dubitativo.]

domenica 29 novembre 2009

giusto uno zompettino per prendere un insulto

  1. Mia sorella oggi doveva essere stata morsa da una tarantola, simpatica come una pigna al rovescio inserita nell'ultimo tratto dell'intestino attraverso apposito foro elastico (beh, "elastico"... chi più, chi meno);
  2. mi piacciono quando i radioascoltatori si fanno domande e ricevone risposte, vedi commenti post sotto (non posso fare commento ai commenti perché ho finito ora di lavorare. Non sono esttamente una martire, è che ho cazzeggiato. Vi è forse bisogno di ribadire che sono una procrastinatrice compulsiva? No. Anche secondo me);
  3. ecco, stasera ho ascoltato, a parte qualche brano di XF, il nuovissimo album dei Negramaro "Mentre tutto scorre", devo dire che, se le due trentine che abitano a Trento non mi sganciano una bomba H sulla casa, mi piacciono assai. Credo l'avessi lì da tre anni e mai mi era capitata l'occasione di. [no! oh! ho detto: "niente bombe!", che poi lo spostamento d'aria vi scompiglia il capello e rovina il bayalage]
'Notte.

giovedì 26 novembre 2009

di una delle rare telefonate

Amica mora (Am) ha una tresca con un uomo. Ma che dico uomo, con un super-uomo, che è ben altra cosa rispetto a un semplice uomo.

Am: ...e così ho passato ben quattro ore a casa sua! Che bello...
Io: si, va bene, ma l'hai reso felice?
Am: cazzo, altroché, ben tre volte!
Io: ...
Am: .....
Io: e questo è quanto?! Fammi volare con la fantasia! Numero di scopate e di pompini?
Am: due e uno. Beh, cioé, diciamo che una scopata è stata un po' sui generis, nel backstage...
Io: santo cielo quanti giri di parole, hai finalmente perso la verginità anale?
Am: siiiiiiiii!

(segue mezz'ora di discussione sul perché l'uomo, in genere, va in estasi con il rapporto anale. Sono ferratissima, ex-moroso me lo ha spiegato 739 volte circa)

Am: sai, sei l'unica con cui riesco a parlare di queste cose. Non so perché. Neppure con le mie amiche più care tocco l'argomento, se non superficialmente.
Io: sarà perché io le tresche le ho vissute?
Am: si, ma non solo.
Io: sarà perché non ti giudico negativamente?
Am: si, certo anche questo è importante, un'amica mi ha chiaramente detto che non approvava e così non gliene parlo più. Ma non solo, c'è qualcos'altro, non so spiegare cosa.
Io: sarà perché mi esprimo in maniera vivace, senza peli sulla lingua [io, lei magari qualcuno si], e così riusciamo a sviscerare l'accaduto senza imbarazzo perché sono sostanzialmente un po' grezza?
Am: bravissima, si! Si. E' esattamente questo. Mi incalzi e mi fai tirare fuori la mia parte animalesca, che ho sempre represso per gli uomini che mi sono trovata a fianco.

Ah, ecco.
Sono grezza.
Però come la seta.
(dentro però mica ci sarà il baco?)

martedì 24 novembre 2009

situazione imbarazzante

Situazione così descrivibile.
La sottoscritta ha preso sonno alle 4.30 del mattino, e oggi è lievemente rincoglionita.
Il lavoro però non lo è altrettanto e bussa alla mia porta.
Ci impiego 45' ad aprirgli.
Insomma, adesso mi trovo in una fase REM ad occhi aperti e non è bello.
E devo fingere di stare lavorando, tanto poi so che lavorerò a casa dopo le dieci della sera.
'iuto.

domenica 22 novembre 2009

ho degli spunti ma non annoto

Avvenimenti di breve corso:
  1. avrei anche degli spunti per scrivere post se non intelligenti, quanto meno divertenti, ma me li scordo e siccome sono nata testarda (la mì nonna, non a caso, mi chiamava "testona" [e non perché avessi la testa grossa], quando non aveva motivi di chiamarmi "birba", che funzionava da riflesso condizionato in mia madre, che mi sculacciava: poteva anche riferirsi al cane che non aveva, mia madre mi sculacciava lo stesso), non mi appunto mai niente e ciao ciao bambinaaaaaa, un bacio ancoooor;
  2. con ex-moroso a vedere un concerto interminabile. Sul palco anche l'insegnante di pianoforte di ex-moroso, che lui è andato a salutare a fine concerto. Lui. Però, ah, tiè!, poi è subito tornato indietro dicendomi: "Ti vuole conoscere" (aria un po' rassegnata), così all'insegnante le ho raccontato come mi suonò il piano la prima volta che andai a casa sua, roba che non si ricordava neanche un accordo. E parliamo di Ligabue, mica di Rachmaninov. Lui ha detto che sono una stronza, ridendo, lei mi ha, anzi, ci ha invitato a cena, devo esserle sembrata troppo simpatica;
  3. [vorrei far notare la mia modestia con l'utilizzo del verbo "sembrare, questa parentesi sembra un ossimoro ma è solo un'impressione];
  4. ex-moroso è spento, ma dei suoi affari amorosi neppure mezza parola, levandomi così altri spunti per i miei post;
  5. il bimbo di una mia amica ha avuto un'emorragia cerebrale alla nascita, riscontrata un mese dopo, e a gennaio il pargolo deve fare una tac alla testa e insomma speriamo bene;
  6. ieri ho visto un ragazzino, tipo 15 anni, disabile intellettivo, non so dire cosa avesse, so che si agitava, urlava e camminava e si sedeva tutto storto e so anche che sua madre lo cercava di gestire con tutte le sue forze, e la cosa mi ha fatto capire, ce ne fosse stato bisogno, che le madri sono pazzesche, se riescono a gestire un ragazzino palesemente più forte di loro e totalmente incontrollabile. Volevo abbracciarla, quella mamma lì, ma poi vieni accusata di pietismo e stronzate del genere, e siccome non ero sola ho evitato, però mamma due applausi te li faccio lo stesso, e a tutte le mamme come te;
  7. il punto 5 e 6 sono razionalmente sviluppati indipendentemente, ma visto i temi qualche associazione il mio cervello deve averla fatta;
  8. mia sorella oggi ha parlato venti minuti con un'amica che era venuta a trovarmi, poi ha il coraggio di chiedere perché la caccio di casa quando ho amici in visita;
  9. mia sorella mi ha portato da qualche aeroporto arabo due stecche di sigarette a 30$, invece degli 88€ che io avrei pagato, però io le ho regalato due spazzolini da denti nuovi: un equo baratto, mi sembra;
  10. dieci è un numero troppo impegnativo per chiudere perché mi ricorda i 10 comandamenti;
  11. ho una macchia di umidità sopra il gabinetto, così la mia vicina del piano di sopra sarà costretta a spaccare il pavimento del bagno appena rifatto, e credo che d'ora in poi non mi offrirà più caffè;
  12. dodici è un buon numero per chiudere. [un po' dozzinale, ma pazienza]

giovedì 19 novembre 2009

che ragazza intelligente

Grazie ai captcha niente più commenti anonimi, evviva evviva!!!
Posso forse evitare di pubblicare la cosa più bella che ho visto quest'anno a XF?
Certo che no. E poi è una canzone bellissima di cui sono orgogliona di possedere il 45 giri originale.
E lui è pure un figo pazzesco, ha dei denti, ma dei denti...
Così so che faccio contento almeno il mio amico basso.

[e poi non avevo ancora sprecato (quasi) mezza parola]
[come sono buona]
[e brava]
[e soprattutto intelligente]


martedì 17 novembre 2009

che ragazzo intelligente

Oggi sono riuscita a parlare al telefono con un amico, anzi conoscente/amico perché siamo a metà strada.
Un ragazzo intelligente, e siccome abbiamo condiviso una situazione burocraticamente complessa, lo volevo informare di una cosa. Ma lui, essendo probabilmente più intelligente di me, sapeva già tutto.

E abbiamo parlato un po', di molte cose, delle sue gemelline di pochi mesi, degli aiuti necessari quando ti ritrovi da due a quattro in famiglia, di station wagon e robe così.
Poi, non so perché, gli ho detto che io sembro estroversa ma dentro, nel profondo, sono un solitario orso bruno. Lui mi dice:
"Quello che ho notato di te, più che la ricerca di momenti di solitudine anziché l'estroversione, è che sei estremamente selettiva nei confronti delle persone che ti circondano".

Questo ragazzo lungo lungo e magro magro, che incontro non così spesso, è il primo a dirmi una cosa del genere. Io so che è così, sono selettiva in maniera esagerata, ma nessuno lo aveva notato.
Mi ha lasciato di sasso.

P.s. Sono stata obbligata a mettere il captcha ai commenti ("verifica parola", credo si chiami), ma i commenti spammosi stavano diventando veramente troppi e così spero di farla finita (no, non voglio suicidarmi, voglio solo eliminare gli spam). Chiedo venia.

domenica 15 novembre 2009

leggerità

Grazie a quegli stronzissimi commenti anonimi e pure al fatto che i dipendenti gugòl suggeriscano, a me come ad altri che stanno sperimentando la rottura di palle quotidiana, come soluzione la moderazione dei commenti (ma vah, mica ci avevo pensato, è un'ideoooona), ho riletto un vecchio post mio che mi ha fatto ridere un sacco.
Chi si loda s'imbroda, etc. etc., ma era oggettivamente qualcosa di divertente.

Quindi se fino a poco fa avrei voluto dare delle troie a un paio di persone, ora no, no e no.

Perché le persone stronze non ti possono far diventare altro da ciò che sei, io non voglio diventare una perenne incazzata col mondo perché sulla strada metto il piede su degli stronzi. No, cazzo.
Tanto di stronzi è costellata la galassia.

E allora per stasera scriverò solo che:
  1. ho rivisto in un pranzo di giusto due ore il mio ex-collega Ciccio, che ai tempi trattavo come un bimbo, e poi ho realizzato che ha 5 anni in più di ex-moroso, e la cosa mi ha fatto un po' impressione;
  2. Ciccio mi ha fatto tornare anni addietro, quando il gruppo di lavoro era spettacolare e io sbavicchiavo per il grande capo, e mi ha fatto ridere un sacco;
  3. mia madre difende i suoi diritti di anziana che non vuol passare troppo tempo in piedi anche con mia sorella che, in un eccesso di bontà, l'aveva portata al suo paese per rimettere i fiori finti sulle tombe; sono poi passate a fare la spesa in un iper e mia madre ha tirato dritto davanti al reparto abbigliamento che sorella guardava adorante;
  4. mia sorella non è una dalle grandi (medie, piccole) marche, mio armadio 30 cose, comprate rigorosamente in saldo, di marche che fanno roba carina e casual VS mia sorella's armadio 30.000 cose, dai maglioni che mia madre le fece negli anni '80 alle ultime chincaglierie cinesi;
  5. le uniche robe di marca che mia ha sorella ha, sono mie: saccheggiava i miei sacchi di roba usata da portare alla Caritas, "Te lo porto io, ci devo passare", e questa non è una barzelletta;
  6. sei è un buon numero per chiudere questa settimana.
P.s. Naturalmente devo ancora fare il cambio di stagione, e mi vesto come una profuga.

martedì 10 novembre 2009

pensiero stupendo

E se domani fosse un buon giorno per licenziarmi?! Cioè, io soggetto me complemento oggetto.

Mi sono improvvisamente accorta, quando sono andata sull'orlo delle lacrime per una stronzata
qualsiasi
(tipo: belva femmina che s'è incazzata con belva maschio, o tipo che è finito il nesquik, o tipo che la batteria del telefono si è ricaricata in solo un'ora e mezza e non in quattro come la prima volta, o tipo che rischio di pagare 1500 euri di mora - beh, no, ok, basta, questa è roba seria su cui andare in lacrime)
che devo questo mio stato di disgrazia sostanzialmente a un cazzo di progetto.
Un progetto del cazzo, per altro, che non servirà quasi a nessuno.

E io, da idiota, faccio l'impossibile, studio robe di cui non ho mai saputo un'acca, mi accanisco, ci penso quando dormo (cioè mai), sputo (un po' di) sangue, e per cosa?
Per una donna isterica sull'orlo della menopausa.

Ok. Domani progetto a qualcun altro.
Ne va della mia psiche.
E non ho neppure fatto a tempo a lavarmi i capelli, che sono lerci, così è una certezza che incontrerò il mio consulente preferito.
Ma vaffanculo.

(basta negatività! cazzo!!!)

lunedì 9 novembre 2009

vorrei vorrei vorrei

Innanzitutto non essere qui a scrivere, perché se scrivo a quest'ora significa che sono a casa.
No, niente licenziamento, per ora, ma la mia capa mi sta veramente sfrantumando gli zebedei per chiudere un progetto entro... una settimana fa.

Porco diavolo, io l'avevo detto che non sarebbe stata una passeggiata, ma lei niente. Da ignorante (in senso letterale) crede che tutto sia una cazzata, cielo che nervi. Quindi oggi ho lavorato da casa, ho fatto i compiti e poi ho chiesto all'assistenza tecnica un aiuto. Ovviamente non mi hanno (ancora) risposto, e sono passate cinque ore, quindi ero qui a fare sterili tentativi quando un commento di un radioascoltatore mi ha distratto. Così ho risposto ai commenti arretrati, così ho pensato che già che c'ero potevo descrivere questi sì mirabili giorni:
  1. mercoledì mi è arrivato il telefono norvegese fighissimo, che secondo me è più figo del figofonino, e vorrei solo dire che, nel sistemare le connessioni, mi deve essere sfuggito qualcosa, e ne ho attivata una che poi è rimasta aperta più di due ore, per la modica cifra di euri dodici (imbecille);
  2. le giacche da inverno da donna le fanno ormai solo per le scimmie. Sono arrivata a questa conclusione quando ne ho trovata una bella ad un prezzo eccezionale, che mi sta a pelo, sulla quale però devo fare due risvoltini sulle maniche. Io odio i risvoltini;
  3. lavorato anche sabato e domenica, con solo un paio d'ore dedicata a "I fatti della settimana" con la mia amica psy(chotic);
  4. quattro, come i Fab Four, è un gran numero per chiudere (ho una vita piatta? no, il culo piatto sì, ma la vita come può essere piatta? o è larga o è stretta).

p.s. mentre ero in revisione mail della capa: "A che punto siamo?", che spaccamaroni! Mi ci vuole un sonnellino.

sabato 7 novembre 2009

domandina

Ma se mi trovo commenti anonimi inutili, in italiano arrangiato e off topic, qualche pia anima mi può spiegare cos'è questo fenomeno? Un virus? Un batterio?
Fastidissimo.

mercoledì 4 novembre 2009

cinquantamilaesettanta grazie

[c'è ancora x factor e non posso dilungarmi, però grazie, eh, soprattutto a certi, soprattutto piccoli]

martedì 3 novembre 2009

#§%?&!ç@!!! (giusto perché titolare con un'imprecazione potrebbe essere di cattivo gusto)

Porca puttana di quella troia di un'eva.
E' sempre la solita storia.

Dovrei attivare un servizio per la gestione di robe strane entro metà mese, per attivarlo devo necessariamente fare affidamento su un gestore esterno che, tuttavia, deve "legarsi" alla nostra attività attraverso alcune procedure.
A fine settembre sceglievo il gestore e il 2 ottobre lo proponevo a quel sacco di lardo e nient'altro della mia capa

[non ho niente contro i sacchi di lardo e altro, perché tra l'altro avevo la tessera del partito "sacchi di lardo ma molto di più]

che, non paga, si faceva imbambolare come un'imbecille patentata da un secondo gestore, che ha finito di inviare la documentazione IERI.

Oggi la mia capa mi scrive una mail

[giuro che se l'avessi avuta innanzi me la sarei mangiata, per poi morire tristemente dissanguata, essendo che il lardo ingordo ingerito se lo sarebbe bevuto tutto]

che mi mette sotto pressione, bene, brava, bis.
Propone infine un consulente esterno con cui collaborare, cioé io, che mi faccio in 64, dovrei pure collaborare con un esterno

[il consulente, visto il lavoro, sarebbe stato un cesso assicurato]

e io per un'oretta ho recitato il rosario per fare training autogeno, poi ho sclerato in una mail, ma molto più pacatamente di quanto avrei voluto fare.

Domani siamo entrambe in ufficio e io sono già un toro imbufalito.
Anche perché - psicologa di 'sto cazzo - dal momento che metti sotto pressione a 20 bar una povera disgraziata che si sta leggendo i manuali di implementazione del nuovo gestore, consistenti di un centinaio di pagine, è ovvio che le tre o quattro cose memorizzate fino ad allora andranno perdute, porca di quella zoccola!
E per zoccola intendo la mia capa, che non scoperà nessuno, però e zoccola dentro, maledizione!

[questa ripresta post-estate lavorativa non mi sembra un granché promettente]
[ho questa vaga impressione]
[chissa perché]

lunedì 2 novembre 2009

una poetessa

Il poeta è sempre in vacanza. Ed è contro le vacanze. Per questo, anche d' estate rimane in città. Alle ferie d' agosto preferisce le passeggiate languide lungo i canali. Piuttosto che in un confortevole albergo ama riposarsi nel disordine di casa sua. Le vacanze le trascorro da sempre nella mia casa sui Navigli, rimpiangendo Patty Pravo e ascoltando «Mille lire al mese». In quale posto potrei stare meglio che qui? Tra queste mura sono nati i miei figli e le mie poesie.

Sono un' eremita nata, la casa è il mio rifugio. Ho sempre sognato di vedere un giorno, attaccata fuori dalla porta, una targhetta con su scritto: «Qui è nata e vissuta Alda Merini». Sarei stata più felice solo se a questa casa avessero lasciato la vecchia muffa, le pareti scrostate, il suo passato. Invece anche qui hanno passato la vernice nuova e i vicini di un tempo non ci sono più. Ora ho una casa tutta «leccata», senza raucedini. Intorno a me neanche un colpo di tosse catarrosa, solo giovani belli e intelligenti. Neanche un cretino. D' estate, poi, tutti via. A farmi compagnia rimangono i preti giovani e bellissimi che passano tutti i giorni a trovarmi. Mi regalano felicità e impulsi creativi, con il caldo l' ispirazione si affievolisce. Esco di rado, per andare al Duomo o davanti al Castello Sforzesco. Rimango lì per ore e ore.

Mi immedesimo in Pia De' Tolomei, la suggestione è grandissima. Le trattorie mi annoiano oramai, si mangia pesante. Le ho girate tutte. Ho cenato con piatti di gnocchi, di risotti, di ossibuchi con polenta. Ora non ne ho più fame. Sono un cuor contento, mi basta stare qui con dieci ventilatori a guardare i miei Navigli. Il mare lo vedo in televisione e mi piace molto. Non so nuotare, mi sarebbe piaciuto imparare. Alle spiagge assolate ho sempre preferito la montagna. Ho fatto qualche scarpinata in Val d' Aosta, sono una provetta scalatrice. Ma ogni volta che sono partita ho sognato la mia città. E' bellissimo tornare a Milano, di notte. Si potrebbe lasciarla per sempre solo per andare in Paradiso. Ma forse desidererei, anche da lì, la mia casa.

Alda Merini
(tratto da Il "Corriere della Sera")

domenica 1 novembre 2009

facciamo finta

Facciamo finta che abbiamo un uomo e una donna sposati, infelici.
Facciamo finta che i due abbiano vicendevolmente tradito.
Facciamo finta che abbiano perso il significato di "amore" per la strada, e l'abbiano rimpiazzato con altri epiteti, meno belli.

Però facciamo anche finta che uno dei due, all'improvviso, trovi un altro amore.
Facciamo finta che vivano una storia passionale e totale, dove si parla, si scherza, si gioca, si regalano e si ricevono gesti d'affetto, si trovi l'interlocutore ideale l'uno nell'altra e viceversa.
Facciamo finta che il terzo incomodo faccia una prova del nove e scopra.

Che per qualcuno è meglio vivere tra le sbarre piuttosto che affrontare il giudizio altrui.
Che per qualcuno, con una dose consistente di ipocrisia, questo atteggiamento sia "responsabile".
Che per qualcuno sia possibile non far prevalere la parte emotiva su quella razionale e viceversa.
Che quel qualcuno, lasciato dopo la prova del nove, mandi fievoli e meno fievoli segnali affinché la persona amata si avvicini, ma senza avvicinarsi in prima persona.
Che per qualcuno l'amore riscoperto non sia abbastanza per affrontare le complicazioni (milioni di) di una separazione.

Qualcuno, senti un po' me.
Se sei molto religioso e rispetti a modo un po' tuo la sacralità del matrimonio, allora taccio. Ma non credo sia il tuo caso.
Vedi Qualcuno, c'è da una parte il mio spirito emotivo (che prende il sopravvento sulla razionalità in un picosecondo) che mi dice che sbagli. Da una parte invece c'è l'esperienza, che mi dice che un rapporto "rotto" non si incolla più. E, per finire, c'è anche la consapevolezza che non è che si duri su questa terra per sempre, quindi vivere una vita infelice, per propria scelta, non solo mi sembra un insulto a tutti coloro che una vita infelice la vivono perché costretti, ma anche una cazzata, perché potresti morire domani.
E moriresti infelice.

[no, adesso ok, sono stressatella, nervosetta, eccetera, però non sono io a vivere una vita infelice né nessuno dei miei cari (che bel termine ottocentesco, lo usava sempre la mia zietta, infatti), ho periodi di merda ma sono sempre intervallati da piccole gioie, oppure ho periodi gioiosi che sono sempre intervallati da piccoli momenti di merda, però ecco, tenevo a puntualizzare, la mia vita non solo non è infelice ma io, come gli americani, metterei sulla Costituzione "la ricerca della felicità" come un diritto umano inallienabile, ché ogni tanto qualcosa di giusto lo scrivono, poi metterlo in pratica è tutta un'altra faccenda]

[oggi ho dovuto rimbalzare per la 67° volta il mio tatino-pseudo-nipotino-triennale perché devo fare l'anti-influenzale e mi hanno proibito di frequentare marmocchi, ma pensa te]

[non riuscirò mai a bere un cappuccino decente di domenica, e questo è un fatto]