giovedì 28 maggio 2009

sei fuori come un balcone, ma sei fuori

Arrivo in ufficio nel pomeriggio, devastata dal lavoro notturno (perché son cogliona, come già scrissi), con l'occhio a mezz'asta, mancano sia la capa che la segretaria, apro il portatile e ricevo una chiamata: devo fare una locandina per l'associazione di cui sono schiava (mia madre mi ha barattato per un numero imprecisato di polli, pare), una locandina con un maiale. Per una festa raccogli-fondi, simbolo: un maiale. Tempo limite di consegna: domani.

Minchia!
Delizioso questo inizio d'ufficio. 
Quasi quasi me ne torno a casa, quatta quatta mi avvio verso l'uscita e sento urlare: "Dov'è il telfono della capa?!", mi volto e vedo la segretaria, coi capelli incazzati come lei. "Ce l'ho dietro [in mezzo al sacchettino d'emergenza degli assorbenti, perché la capa non gli ha ancora comprato una custodia, e io ho le mani frolle, n.d.b.], dovevo scaricare un'immagine che serviva per lavoro e nessuno aveva dietro il cavo, ma le avevo detto che lo avrei portato a casa e gliel'avrei portato domani!". Ma chi la convince la segretaria. Lei crede che da un apparecchio a un altro le cose si trasferiscano con la forza del pensiero.

Agire sempre in contropiede.
Le chiedo: "Dove sei stata? Perché non eri in ufficio? Ti stavo cercando". Sono ancora buona a raccontare palle? Questa è la prova del nove. Il suo sguardo criminale si posa verso terra, mi dice: "Sono stata da D [nostro collega che da un reparto di chirurgia è passato a rianimazione, intensiva e sub-intensiva, n.d.b.], l'hanno riportato in reparto, per fortuna".

Cinque minuti dopo sono per la strada, non ne devo fare tanta, mi porto dietro la collega casa&chiesa, ché essere in due è sempre più facile.
Eccolo il mio ciccio D. 
Tutto rapato, capelli e barba, ora si vede la faccia che fa per davvero. Prima era un segreto per pochi. Tra quei pochi ci sono io, ché io e D ci intendiamo bene. Gli facciamo molta festa per 20 secondi, poi arrivano due pseudo-infermiere a mettere sù le sbarre. Litigano tra di loro perché non sanno come cazzo fare, poi si vedono 'ste sponde tirate sù che si distaccano, a esagerare, 15 cm dal materasso ad aria. Questo perché non vogliono scenda dal letto.

Adesso.
Non saranno 15 cm a fermare D, in intensiva so che lo avevano legato alle sponde, perché ogni due per tre voleva staccarsi tutti i tubi e scendere dal letto, adesso qui gli mettono 'ste due cagate e pensano che veramente possano servire? Suvvia.
Chiacchieriamo un po' con lui, poi arriva il medico a fargli la scheda di ricovero e ciao.
Biascica ed è lento a rispondere e dice cose che ti fanno pensare sia fuori come un balcone, però cazzo è fuori. Fuori. Fuori pericolo di vita. Ci saranno altre cose da sistemare, ma chi se ne fotte.
Sei fuori, amico mio.
Fuori in molti sensi.
Ma sono sicura.
Sono le pere di valium.

[e ora a cercare immagini di maiali, ma porc'immondo. porc. interiezione non fu mai sì appropriata]
[per n->oo anni ho sempre pensato si dicesse "interiazione"]
[secondo me è il vocabolario che si sbaglia]
[però il mio subconscio lo sapeva]
[l'unica parola che ho controllato da tempo]
[ma per la presenza o meno della "i" centrale]
[giusto una verifica]
[però]
[punto.]

martedì 26 maggio 2009

daialoguo

- Sono le 23.51, non è tardi per mettersi a scrivere?
- Lavoravo...
- La solita cretina, che si fa fregare dalla capa.
- Beh, insomma... non proprio. E' che ho cazzeggiato tutto il weekend. E un po' anche ieri.
- Allora cretina al quadrato! Quando imparerai a organizzarti?!
- Essendo che questa domanda me la sento ripetere dalla I elementare, direi mai.
- Ma poi non scrivi, non fai le altre minchiate che ti piace fare di sera, eh.
- Meglio un uovo oggi che una gallina domani. Tanto più che l'uovo strapazzato mi piace moltissimo.
- Però anche la coscia di pollo, ammetti. Ma non è questo il punto!
- E qual è?
- Che sei un'adulta, femmina, DEVI essere capace di organizzarti!
- Sul femmina passi (con riserva, eh), ma sull'adulta non ho mai affermato di essere nulla del genere.
- Senza speranza. Va beh, dovevi dire qualcosa di urgente?
- Sì. Che Fini sarebbe un ottimo leader per il PD. E tra poco si vota, sic.

domenica 24 maggio 2009

attrazione fatale

Oggi sono venuti a trovarmi un sacco di amici e anche un simpatico nanerottolo rasato (e i suoi riccioli biondi?).
Poi ho scoperto che tutta 'sta gente proveniva da gite all'aperto o case caldine.
Sapendo che le temperature alte mi orovocano un crollo della pressione, hanno fatto due più due.

Tutti a godersi la MIA aria condizionata.
Non capisco.
Un tempo era la mia irrefrenabile simpatia.

non fa caldo

Non fa caldo.
Non fa caldo.
Non fa caldo.
Non fa caldo.
Non fa caldo.
Non fa caldo.
Non fa caldo.
Non fa caldo.

E' solo una campagna denigratoria di propaganda elettorale della sinistra.

giovedì 21 maggio 2009

l'età, un post noioso con siparietto finale

Oggi scherma, oggi quattro incontri, oggi quattro incontri persi.
D'accordo che non mi allenavo, fino a settimana scorsa, da quasi due mesi, d'accordo che mi batto con due maschi, d'accordo che loro sono più forti. Ma.

La scherma è uno sport interessante perché è molto di testa. Psicologia dell'avversario e messa in pedana di ogni capacità tecnica imparata a lezione, sono non tutto ma molto.
Poi è affascinante come valga la proprietà transitiva
  • io e OA ce la battiamo
  • io con T soccombo
  • OA batte sempre o quasi T. 
Ma cazzo! Anni a imparare le proprietà transitive e scopri che qui non valgono una sega!

Oggi ho avuto l'impressione netta che la freschezza dei miei avversari, fisica e mentale, abbia contato molto. Questi due qui hanno meno anni di me, uno molti meno anni. E credo che la loro freschezza sia direttamente proporzionale all'età.
Mi secca molto scrivere questa cosa, ma molto proprio, ma io ho il pessimo vizio di dire la verità. Per quanto scomoda. Ed ora è come se mi trovassi legata a testa in giù. Molto scomoda. Ergo, molto vero.

(adesso mi metto a fare pesi e a fare esercizio a casa con le belve, così tra un mese mi rimangio tutto)

(oggi c'erano 49° celsius circa. A cena da mia madre. Mia madre ha cucinato lo spezzatino affogato nel ragù. Le ho chiesto se domani pensa di fare la polenta. Lei ha alzato la voce e mi ha detto che io sono un'ignorante, ché nei paesi dell'est Europa la polenta è cucinata anche d'estate. Deve essere vero, ma forse giusto in Siberia o giù di lì. Ho taciuto poiché, visibilmente irritata dalla mia simpaticissima battuta, temevo mi buttasse in mezzo a una strada a stomaco vuoto. Tra l'altro la carne era dura come una suola di scarpa. E' vero che ho il pessimo vizio di dire la verità, ma qui non mi sembrava necessaria. Questione di sopravvivenza)

lunedì 18 maggio 2009

diamoci una sveglia

Senti collega, ora hai rotto il cazzo con 'sta storia della tracheotomia e con il coma farmacologico.
La prossima volta che tentano di levarti la sedazione e tu ti agiti, sparando ogni valore alle stelle, ti sedo io, cioé mi siedo. Sul tuo panzone. Vedrai che ti calmi subito.

Dai.
Ora basta. Basta. Basta. 
Mercoledì voglio trovarti sveglio e, al limite, con la cannuccia dell'ossigeno.
Voglio abbracciarti, ecco. Mica tutto, il pezzetto che riesco.

domenica 17 maggio 2009

amo far comprare macchine se 1.non pago io 2.ottengo comunque sensoriali benefici

Sabato mia sorella, che deve cambiare un'orribile ultradecennale macchina giapponese piena di bozzi e con entrambi i paraurti che stanno sù per scommessa (ad essere sincera quello davanti sta sù solo con ripetuti calci e fil di ferro, ma alla prima buca: altro giro, altro regalo), mi passa a prendere ed io, volentieri come quando mi alzavo alle 6.45 per andare alla scuola degli asini, subisco l'agonia.

Innanzitutto la guida di mia sorella.
Secondariamente vedere un auto giapponese anch'essa di una bruttezza assai rilevante. Funzionale, per carità, ma aiutami a dire brutta.
Avendole io fatto una testa così sulla Polo, andiamo al concessionario VW ove, finalmente, vedo per bene una Golf nuova. A vederla per le strade o su internet c'erano 'sti fari posteriori che trovavo veramente brutti, ma dal vivo non sono così brutti, e poi è un'auto molto curata nelle finiture, insomma prezzo a parte mi piace molto. 

Nel frattempo mia sorella decide che la scelta si svolge tra la giappo orrenda e la tedesca stupenda (il modello che sta per levare le tende, il nuovo, sempre per 'sti dannati fari posteriori, è meno bello), a lei piace più l'orrenda ma la stupenda, essendo a fine serie, costa meno. Il 30% in meno. Mi chiede 300 volte cosa fare, alla trecentounesima mi rompo il cazzo e vado dal concessionario a chiedergli una roba sulla mia futura macchina, quando mi avanzeranno altri cinque o sei kilo euro.

Apparizione!
Mai visto venditore così carino.
Una polo sportiva, capelli mori un po' lunghi, sguardo furbetto (d'altronde è un venditore, mai visti venditori di macchine senza sguardo furbo, magari stupidi ma furbi), un bellissimo sorriso. Mi calamito alla sedia del Cliente Ideale, mentre mia sorella emette imbarazzanti urlettini di gioia per aver trovato, sotto i sedili, due cassetti. Le donne.

Due chiacchiere, poi mi dice: "Vogliamo mettere giù qualcosa?". 
Mio caro, una plaid tra l'odore di macchine nuove, ci facciamo portare una bottiglia di vino e un panino al salame e poi facciamo sesso fino a lunedì mattina. No?!
Va beh, non potendo essere sì sfacciata, mi limito a chiedergli un preventivo irraggiungibile.

Però intanto parliamo e scopro che: poteva diventare psicologo ma ha scelto di fare il musicista, è fumatore (in un angolo noto il bicchiere in plastica con i mozziconi affogati e lo sgamo), ha corso in moto per molto tempo, è un fanatico della cancelleria (embé? Anch'io. Ho raso a terra i depositi di cancelleria dei posti dove lavoravo come consulente, e me ne vanto, tié).
Poi la butto lì: "Ti porterò un'amica quando posso, lei è orientata su altro (concordiamo anche sulla bruttezza delle macchine!!!), ma vorrei farle vedere la Polo perché è a low budget, e poi... scusa, quella è una fede?", tensione, suo sospiro, "Eh... si", mio sospiro interiore, "Peccato, avete un sacco di cose in comune, potreste essere fatti l'uno per l'altro" (in effetti le Pilot rosa o verdi sono in pochi a tenerle in debita considerazione). Previa mia sincera assicurazione che non sia io quella fatta per lui. S'intende.

E ancora parliamo parliamo, 'sto preventivo dura mezz'ora, finché mia sorella viene a sedersi con aria frastornata. Dopo qualche minuto partorisce: "Ma si, la compro, non voglio più pensarci". Hurrà!
Altra mezz'ora a lumarmi 'sto figo, tanto figo da chiedermi sì una sigaretta, offrendoci un caffé, ma anche da permettermi di fumarla insieme a lui. Lì, sul tavolo della concessionaria. Sembravamo due che si erano incontrati in un bar, mia sorella da reggimoccolo.

Un bel sabato pomeriggio, ecco, malgrado funeste previsioni.

P.s.: ex-fidanza è diventato bi-zio. Lo scrivo perché in caso mi beccasse il blog, meglio che sappia che io sono felice perché lui è felice, anche se un po' rompicoglioni.

giovedì 14 maggio 2009

banner domani

Stasera tornavo da un posto con mia sorella, e mentre ella si incazzava con ogni motorino presente sulla nostra scia della città grande, su una radio hanno trasmesso questa canzone.
Ad essere proprio sincera io l'avevo già scaricata da iTunes, ascoltata un paio di volte e avevo già dato un occhio ai nomi di chi cantava. Però, come è noto, ho la memoria molto breve e quindi eravamo quasi pari.
Abbiamo alzato il volume a palla e cercavamo di indovinare i cantanti. Alcuni ci venivano facili, altri sapevamo di conoscerli ma non riuscivamo a pescarli nel grande calderone della nostra conoscenza musicale italiana (minchia, che frase brutta, beh, pace).
Non dico niente altro, perché il messaggio mi sembra piuttosto ovvio.

Oggi sono andata a scherma dopo un sacco, e la novità era che avevo la MIA spada, non quella della palestra. Va beh, le ho prese da OcchiAzzurri (15 a 9, per l'esattezza), però mi è sembrato un risultato decoroso. Il brutto è che ho dovuto fare pure lezione (di solito la scampo, perché arrivo tardi), e io ho avvertito il tizio che sono una pessima alunna, ma lui non mi voleva credere. 
"Saluto!" e io lo guardavo e mi muovevo specularmente.
"Fai una parata in terza" e io mi dicevo che, cazzo, l'ultima volta mi ero memorizzata la prima, la seconda, la terza e la quarta (altro non è che lo spazio davanti a te, come fosse un quadrato diviso in quattro eguali quadrati), ma evidentemente mi ero dimenticata il trucco per ricordarmele.
Andavo a caso.
Lui non demordeva.
Davvero encomiabile, però che due coglioni.

Poi l'assalto (anche per ricordarmi come diavolo si chiama un "incontro" sono dovuta ricorrere a wikipedia, che schifo sono), con l'arbitro che parteggiava per me (sarà che sono rimasta l'unica femmina), poi la dolcezza del mio amico T, nel frattempo un po' di distrazione dalla vicenda del mio collega D, che è finito in terapia intensiva qualche ora prima di fare un intervento. E maledizione, io voglio un bene dell'anima a D e voglio che ne esca, che gli levino la sedazione, che gli levino la tracheotomia, che faccia 'sta cazzo di operazione, che torni a bestemmiare nel nostro ufficio come sempre. Puttana troia.
Ieri sono andata a trovarlo, mi ha ripetuto per la terza volta che aveva una brutta sensazione. E io gli ho detto che qualche volta vado a letto e non sono certa che la mattina mi sveglierò. Mi si appiccica questa sensazione come sabbia umida sulla pelle, solo che non basta un bagno in mare per mandarla via. "Ma sono cazzate, sono sensazioni come quella che hai tu, ma lo vedi, sono qui". E lui ha abbozzato, ma mica era convinto. "Allora lo sai anche tu che non c'è modo di levarsi questa sensazione, tutti mi danno del pirla, ma tu lo sai". Io lo so, D, ma non per questo dovevi dimostrare a tutti che non era una pirlata. E gli ho detto "In bocca al lupo", solo che ora il lupo cerca di mangiarselo.
Non mi fare scherzi, che m'incazzo.
Non mi fare scherzi, che ti voglio troppo bene.

lunedì 11 maggio 2009

tre di fila è (im)possibile

Orgasmi?
No.
Uomini?
No.
Donne?
No. Beh, non ancora, ma forse dovrei cominciare a rifletterci.

Tre film tristissimi di fila.
Dopo aver chiuso la settimana lavorativa innaffiando il pc di lacrime sulle note di Grey's Anatomy, ho visto ben tre film (per questione anche di spazio nel pc e nei suoi derivati).
Ho cominciato con Nothing but the Truth.
Ho proseguito con Frozen River - Fiume di Ghiaccio.
Ho concluso con Reign over Me. 

Ero sicura che almeno quest'ultimo fosse una cosetta leggera, che ti mette di buonumore.
'Sti cazzi.
Io. Con la mia insana mania di non voler sapere neanche il genere, ma di guardare solo il punteggio su imdb.com!

Sto pensando di tentare il suicidio calpestando la coda alla belva femmina, che è sempre molto ben disposta. Ci sono delle buone possibilità che deceda dissanguata sul pavimento color ocra della cucina.
Non sono neanche tono su tono. Rosso e ocra, accoppiata orrenda.

P.s. Ricevetti due ritardati regali:


e questo:




Ora forse non mi dovrei preoccupare, certo, ma il fatto che entrambi questi capi [da non intendersi come boss lavorativi coercitivi] appartengano entrambi alla Spring 2009 Men's Collection un po' mi dà da pensare. Giusto un pochino. Però sono bellizzimi, soprattutto in quanto gratis.

venerdì 8 maggio 2009

ossessive o zoccole

  1. Io e la mia amica rossa abbiamo capito che per ottenere un uomo bisogna appartenere a una delle due succitate categorie (a parte quella immortale delle "cagacazzo", ma nessuna delle due è portata): a lei quella più divertente, a me quella più noiosa e malata;
  2. per altro avere visto due volte a fila l'ultimo Grey's Anatomy (no, perché la 1° volta senza sottotitoli, ma mi era sfuggito qualcosina ed essendo una puntata epica l'ho rivista coi sottotitoli), per di più piangendo due volte sulle stesse scene, mi rende una buona potenziale ossessiva;
  3. l'amica è gentile, dice che io sono troppo razionale per essere zoccola, in verità credo sia più che altro una questione di denti: difficile essere zoccola se solo circa il 10% degli uomini ha una dentatura accettabile, se tra loro solo il 20% ha un'età uguale o inferiore alla mia, e ha un anno di nascita per cui è in grado di votare, se tra questi ultimi solo il 10% è libero (ma un altro 10% riuscirei forse a farmelo lo stesso), di questi solo il 50% riesce a fare un discorso articolato, in più devono scatenare il trigger "eccitazione, oh cazzo come me lo farei" (termine scientifico), si consideri poi di quanta poca gente nuova io incontri, insomma, a conti fatti la percentuale è così bassa che mi tarpa le ali per un futuro da zoccola;
  4. credo che anche questa cosa dei denti possa essere considerata un'ossessione, ergo ci risiamo, lei si diverte e io no;
  5. questo post mi mette con le spalle al muro, aggiungiamo che ex-moroso è distratto da altre gatte da pelare e non ne posso sessualmente approfittare, ex-fidanza non è neppure da considerare perché è come se mi facessi mio fratello, ex-amante ha delle grane lavorative che lo devastano psicologicamente, quindi non si tromba neanche a morire;
  6. un'amica mi ha presentato un tipo via feisbuk, ma questo mette foto di quando era magro e atletico, ma soprattutto: in alcuna di queste sorride;
  7. c'è del marcio in Danimarca.

mercoledì 6 maggio 2009

pare che la famiglia del mulino bianco non esista: tutti presi per il culo (no: non ci sono né veroniche né noemi, è un'altra storia, seria)

"Grossa e profonda solitudine. Nemmeno in questa occasione la famiglia è vicina".

Ricevo un sms così da quest'amica qui che conosco dalla prima elementare, che abita in un'altra città, che è incinta, che sarà una mamma single.
Una persona normale avrebbe preso il telefono e l'avrebbe chiamata immantinentemente, ma in quanto anormale e odiando i contatti telefonici, io ci ho pensato un minuto o due. Mi salva l'empatia, allora mi sono messa nei suoi panni, e ho pensato a ciò che lei necessitava in quel momento, non a ciò che io avrei voluto fare (per completezza d'informazione, mandarle sms consolatorio e guardarmi una puntata di Lie to Me). E quindi l'ho chiamata.

Quando eravamo bambine io la invidiavo molto. C'era molta libertà nella sua famiglia. Lei non aveva orari, non veniva menata per brutti voti a scuola, non veniva sgridata perché la sua camera era un casino, nessuno le metteva a posto la sua camera, nessuno le leggeva diari o cose così. Cioè, l'esatto opposto di quanto accadeva in casa mia. Tranne che per gli orari di rientro la sera, devo ammettere: a diciottanni compiuti, quando con gli amici si è cominciato a uscire, mia madre mi chiedeva "A che ora pensi di tornare?", e si beccava il "Boh" di rito. 

[interruzione pubblicitaria del Dr. Divago: ora che ci penso questa cosa qui è strana. mia madre è ossessionata dagli orari, è sempre in anticipo di un quarto d'ora per tutto, ma peggio quando sei tu ad avere un impegno, ché se riesce a sapere l'orario inizia a dirti: "Allora, se devi farti due chilometri a piedi, dovrai uscire circa un'ora e mezzo {mezzo o mezza?} prima", e se provi a rispondere che a te basta una mezz'ora per stare larga, vuole contrattare: "Almeno un'ora, dai!". Non so per quale grazia ricevuta, non è mai stata in ansia per le uscite serali mie o di mia sorella. Tranne quell'unica volta che, avendo io passato ore a parlare proprio con la succitata futura madre, tornai alle sette del mattino, lei era alzata, litigammo di brutto, non ci parlammo per 21 giorni precisi]

Oggi l'amica incinta mi scrive questa cosa qui e io le ricordo come da piccole o adolescenti, la sua famiglia era la mia personale versione della famiglia del mulino bianco. Di certo ai tempi lei non invidiava la mia, più formale, più regolare, più limitante. 
Però.
Poi le bimbe diventano adulte e una sente d'essere stata molto amata (meno di sua sorella, ma accontentiamoci) e di essere molto amata (ora, forse, più di mia sorella, sclero meno), l'altra invece percepisce un vuoto affettivo. Lamenta della sua infanzia bislacca, le scappatelle del padre (gran figo, by the way), i tradimenti, forse vendicativi, della madre, l'essere lasciata spesso col fratello minore a casa da sola durante le feste. Quando si è ragazzini tutto appare sotto una luce diversa, godere di una quasi infinita libertà è un sogno, è quando diventi adulto che è un casino.

Perché ti aspetti che le persone della tua famiglia vengano a darti una mano, a te balenottero, incinta di quasi otto mesi, da sola in una casa isolata con bestie ovunque e un ex-marito - che non è il padre del pargolo e che è ex da parecchio - al piano di sotto, però spesso lontano, aspetti, aspetti, ma poi nada, e allora chiedi. E forse non sei tanto abituata a chiedere aiuto, allora ti viene fuori male, con un tono perentorio per il quale vieni mollata al tuo destino (questa del tono perentorio è una mia supposizione, ma conosco il mio pollo).
E fai i confronti con le famiglie "normali".

Allora passo in rassegna le famiglie che per lei sono un modello. E trovo bachi ovunque. La mia ha avuto il baco della morte prematura di mio padre e del dominio assoluto di mia madre, che di nascosto ficcava il naso ovunque ed era severa a suon di ceffoni, soprattutto con me, rinomata asina. Quella dell'amica Cip, con un padre che trombava in giro e una madre che è diventata una depressa psicosomatica, che hanno cresciuto due figli piuttosto egoisti e con poca generosità. Quella dell'amica Ciop, con un padre nervoso e ansioso e una madre che, ancora adesso, deve gettare addosso alla figlia qualche palata di merda al mese, per vivere felice.
Solo per passare in rassegna tre famiglie che entrambe conosciamo bene. Ma avrei potuto andare avanti due ore.

Amica della prima elementare, non importa. Non importa più.
Se non ci saranno tuo padre e tuo fratello e le tue zie, ci saranno gli amici. Non sarà la stessa cosa, lo so, ma è già molto. L'importante è che tu non ripeta lo schema: che tu sappia dare regole e limiti e binari entro i quali tuo figlio dovrà crescere. Piangerà, batterà i piedi per terra, ti maledirà, e per te sarà durissima, ma minchia: almeno si sentirà amato.

domenica 3 maggio 2009

chain rxn

  1. Canto. Canto spesso. Canto davanti agli specchi, anche atteggiandomi. Mi sembra di essere tornata allo stadio [Meazza] adolescenziale. Ma. "Quando sono in macchina e canto e sono in fila, la gente mi guarda strano. Sarà perché uso il raspino per il ghiaccio come microfono?". Dichiarazione resa da un'amica in mezzo ai colleghi, che non hanno fatto una piega. Il che mi ha consolato assai;
  2. qualche giorno fa mia madre ha compiuto gli anni e io e mia sorella ci siamo per l'occasione trovate a dormire sotto lo stesso tetto. Eravamo in stanze diverse, lontane sei o sette metri di corridoio, che al centro ha una porta. Poi è iniziata in tv una roba che piace a tutte e due, e allora sono scattata a dirglielo. E manca poco venivo falciata da una portata [cosciotto di agnello a forno, con patatine al rosmarino saltate in padella], era lei che veniva ad avvertirmi per la stessa cosa. Mi è sembrato simbolico. Trovarsi a metà strada. Sempre e con chiunque (idioti a parte);
  3. mia sorella deve comprare la macchina nuova perché, come le ha detto il mio vicino settantenne sotto l'effetto dell'alcool del pranzo soci del circolo Acli da cui era appena tornato, "Senza offesa, ma la tua macchina fa schifo! Cade tutta a pezzi!", che secondo me l'ha fatta anche un po' offendere, ergo mi scassa il cazzo con tutte le macchine fascia cilindrata 1.2-1.4 in circolazione, e io che sono due anni che devo cambiare la macchina ce l'ho sempre lì in garage, con la batteria che si scarica ogni tre per due, ma non rompo i coglioni a nessuno, almeno;
  4. mia sorella vorrebbe cambiare casa e avvicinarsi alla mia zona, che è molto comoda per tanti motivi, e mi propina piantine su piantine. Io sto lentamente assurgendo a uno stato di santità. L'errore è stato farle vedere Visio, con cui puoi fare piantine e arredamenti sul pc in modo elementare, e ora si è fissata e vuole trovare una scusa per farselo installare in ufficio;
  5. Brooke è troppo figa, in senso lato. Dà due di picche secchi come lame di mannaie molto, molto affilate;
  6. ancora devo affrontare il chiarimento con le amiche, ho l'ansia, 'sto cazzo di ponte ci ha fatto rimandare tutto;
  7. sette come la rete tv dove l'ex-ministro Turco ha battibeccato con quel gran cervellone di Corona (figlio e nipote di giornalisti: perché lui parla come una capra, mi chiedo? Un minimo di influenza ambientale [etciù] non l'ha avuta?), e se ne è andata incazzata come una bestia dalla trasmissione. Quindi mi sembra un bel numero per chiudere. Se poi qualcuno potesse spiegarmi com'è che il cervellone è televisivamente invadente - detto da una che la tv la guarda pochino - mi farebbe una cortesia.
P.S.: trovai nuovo giochino da fare se non si vuole pensare a niente, utilissimo di questi tempi.