giovedì 14 maggio 2009

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Stasera tornavo da un posto con mia sorella, e mentre ella si incazzava con ogni motorino presente sulla nostra scia della città grande, su una radio hanno trasmesso questa canzone.
Ad essere proprio sincera io l'avevo già scaricata da iTunes, ascoltata un paio di volte e avevo già dato un occhio ai nomi di chi cantava. Però, come è noto, ho la memoria molto breve e quindi eravamo quasi pari.
Abbiamo alzato il volume a palla e cercavamo di indovinare i cantanti. Alcuni ci venivano facili, altri sapevamo di conoscerli ma non riuscivamo a pescarli nel grande calderone della nostra conoscenza musicale italiana (minchia, che frase brutta, beh, pace).
Non dico niente altro, perché il messaggio mi sembra piuttosto ovvio.

Oggi sono andata a scherma dopo un sacco, e la novità era che avevo la MIA spada, non quella della palestra. Va beh, le ho prese da OcchiAzzurri (15 a 9, per l'esattezza), però mi è sembrato un risultato decoroso. Il brutto è che ho dovuto fare pure lezione (di solito la scampo, perché arrivo tardi), e io ho avvertito il tizio che sono una pessima alunna, ma lui non mi voleva credere. 
"Saluto!" e io lo guardavo e mi muovevo specularmente.
"Fai una parata in terza" e io mi dicevo che, cazzo, l'ultima volta mi ero memorizzata la prima, la seconda, la terza e la quarta (altro non è che lo spazio davanti a te, come fosse un quadrato diviso in quattro eguali quadrati), ma evidentemente mi ero dimenticata il trucco per ricordarmele.
Andavo a caso.
Lui non demordeva.
Davvero encomiabile, però che due coglioni.

Poi l'assalto (anche per ricordarmi come diavolo si chiama un "incontro" sono dovuta ricorrere a wikipedia, che schifo sono), con l'arbitro che parteggiava per me (sarà che sono rimasta l'unica femmina), poi la dolcezza del mio amico T, nel frattempo un po' di distrazione dalla vicenda del mio collega D, che è finito in terapia intensiva qualche ora prima di fare un intervento. E maledizione, io voglio un bene dell'anima a D e voglio che ne esca, che gli levino la sedazione, che gli levino la tracheotomia, che faccia 'sta cazzo di operazione, che torni a bestemmiare nel nostro ufficio come sempre. Puttana troia.
Ieri sono andata a trovarlo, mi ha ripetuto per la terza volta che aveva una brutta sensazione. E io gli ho detto che qualche volta vado a letto e non sono certa che la mattina mi sveglierò. Mi si appiccica questa sensazione come sabbia umida sulla pelle, solo che non basta un bagno in mare per mandarla via. "Ma sono cazzate, sono sensazioni come quella che hai tu, ma lo vedi, sono qui". E lui ha abbozzato, ma mica era convinto. "Allora lo sai anche tu che non c'è modo di levarsi questa sensazione, tutti mi danno del pirla, ma tu lo sai". Io lo so, D, ma non per questo dovevi dimostrare a tutti che non era una pirlata. E gli ho detto "In bocca al lupo", solo che ora il lupo cerca di mangiarselo.
Non mi fare scherzi, che m'incazzo.
Non mi fare scherzi, che ti voglio troppo bene.

2 commenti:

Zino ha detto...

...assistere ad una tua lezione di scherma? Non avrebbe prezzo!
ps: Pep Corn e Cola inclusi :)

Pappina ha detto...

@zino: in effetti dovrei anche far pagare il biglietto. ma anche assistere a un mio assalto, con tutti che mi cazziano e mi urlano consigli quando mi toccano e tutti che mi urlano quando a toccare sono io. sembra uno show. anzi, lo è.