martedì 27 aprile 2010

forse c'è da preoccuparsi, ma c'è anche da ridere: scene di vita familiare

Qualche giorno fa mettevo le gambe sotto il tavolo per cenare con mia madre, la quale, dopo aver saputo il giorno prima che forse avevo un po' di gastrite, saggiamente mi propone il cibo ideale: salsiccia toscana alla griglia con patatine fritte. (qui non c'è da ridere, però ho scoperto che non era gastrite visto che non sono collassata)

Alle 20 spaccate, mentre mi apprestavo a infilzare il primo boccone, suona il citofono. Mia sorella. Toh. La quale mi viene a chiedere due cosette e fa quattro chiacchiere anche con sua madre. (mia madre è un conto, sua madre un altro, è solo un caso che entrambe le madri siano rinchiuse in un'unica persona. Comunque anche qui niente da ridere)

Alle 20.20 (con mia madre si mangia alla svelta e mai molto, a meno che ci sia l'altra figlia, per la quale viene preparato antipastoprimosecondofruttadolcecaffé) mia sorella, quatta quatta, mi si avvicina e mi dice: "Ma lo sai che la mamma si è scordata che mi aveva invitata a cena? Quando ho visto solo i vostri piatti mi è preso un colpo, adesso devo procurarmi una scatola di tonno" (mia sorella: grande chef). E allora ci siamo messe a valutare: o non ha sentito, o ha vuoti di memoria. (e anche qui poco da ridere)

Il giorno dopo mia sorella, sfidando la possibilità di risposte che ci avrebbero messo l'angoscia, le chiede come mai il giorno prima si fosse dimenticata di averla invitata a cena.
Segue dialogo:

M: ma tu non mi hai detto che ti fermavi a cena.
S: ma come no, ti ho detto "Ci vediamo stasera alle otto"!
M: si, ma che c'entra, non mi hai detto "Mi fermo a cena" e quando ti ho chiesto nella telefonata precedente se volevi fermarti a mangiare sei stata vaga, hai risposto: "Beh, vediamo, te lo dico dopo", e mica me lo hai detto!
S: ma se arrivo a casa tua alle otto spaccate è ovvio!
M: ovvio un cavolo! Io ho bisogno di organizzarmi (i.e. aggiungere altre 8 portate) e poi se me lo avessi detto subito, ci avrei messo un attimo a darti da mangiare, eh. Avevo fatto lo spezzatino e ce n'era ancora, umpf.
(qui si può ridere)

E' bellissimo vedere la figlia preferita messa a tacere, dal punto di vista della figlia spreferita.

domenica 25 aprile 2010

scolapasta di forza di volontà

La premessa è che, approfittando del fatto che i vicini di sopra sono al mare, ho la musica a palla e quindi scriverò confusamente.
Beh, non credo si noterà granché. Però.

Ho deciso che ho bisogno di un will-trainer, un insegnante che mi insegni, appunto, a usare la forza di volontà, che si applica nel mio caso alle minchiate più insignificanti, ma non ai dettagli importanti.

Tipo:
[una è troppo poco, due sono tante...]
  • se faccio avvizzire un raccolto in Farmville mi sento in colpa verso l'intero eco-sistema, come quando vedo qualcuno buttare i cartoni unti della pizza nella carta da reciclare e non glielo faccio notare;
  • se la mattina non mi pettino, dovessi rimanere chiusa in casa anche sei mesi, mi sento una merda.
Tuttavia:
[con passione e coraggio farò questo viaggio]
  • la capa mi chiede un intervento lavorativo urgente e io, con calma e sangue freddo, mi invento che non ho tempo (beh, dovevo ancora fare il raccolto, eh);
  • mi chiedono scontrini e fatture da venerdì mattina e io non è che non le ho cercate, non ho neppure vagamente scandagliato il marasma sulla mia scrivania per capire almeno se cercare a nord sud ovest est.
In questi 120x80 cm dovrei avere tutto ciò che mi serve, ma qui è tutto un super-multi-strato.
Quindi devo imparare da quelli bravi, quelli che fanno le cose che devono e rimandano le cazzate, cioè praticamente devo invertire di 180° la mia rotta.

Sono passati ex-fidanza e moglie, mi hanno portato il primo gelato della stagione. Così ce lo siamo mangiato, mentre cazziavo ex-fidanza che mi manda sms inutili e non mi manda quelli utili, perché questa sarà pure la città piccina, ma ha tra le sue perle una gelateria che lasciamo stare.

[sono il re di chi si avrà per sempre]

Abbiamo un amico che ha una compagna odiosa, gentile ma odiosa. Che sembra un controsenso ma non lo è. E' odiosa perché è chiusa ma pretende di farti il IV grado, o meglio pretendeva, adesso neppure ci prova più, sorride con le sue labbra sottili e non fa neppure lo sforzo di fare gruppo. Però adesso il nostro amico l'ha inseminata per la seconda volta e lei ha deciso di allungargli (temporaneamente) il guinzaglio, così partecipa a eventi mondani da coppiette che normalmente non solo schifa, ma a cui impedisce la partecipazione anche all'amico nostro. Fosse pure la finale di Champions, per dire [non c'è pericolo, sono tutti juventini quegli sciaborditi].

Poi abbiamo - io, ex-fidanza e l'amico schiavo - una ex-compagna di classe che detesto. Non è che l'abbia detestata da subito, cioè era un po' troia (e figa, a detta altrui) già a 14 anni ma fatti suoi. Poi una fa il liceo e si mette a lavorare, mi sembra una scelta da imbecille, ma sempre fatti suoi. Poi riappare dal niente dopo anni perché mollata dal fidanzato, e la mia amica A. decide di tirarla dentro in compagnia. Questa prima ci prova con ex-fidanza (che era già ex ma da pochissimo, cazzo), poi sparisce nel nulla perché trova un nuovo uccello.

E lì ho cominciato a detestarla fortemente.
L'altro giorno mi vado a vedere il suo profilo su FB sperando che sia infelice e disoccupata (si, dai, in genere sono buona, ma ci sono persone che mi scatenano il detestamento, che vuoi farci).

Scopro che:
  • è probabilmente accompagnata, di certo ha un figlio piccolo;
  • ha avviato un'attività di fitness particolare che sta spopolando tra le migliaia di donne imbecilli per le quali l'essere in forma è più importante di tutto;
  • è sempre figa, questo secondo i canoni maschili (secondo me sono più figa io, e questo forse è un giudizio un po' di parte, di certo più espressiva, intelligente e di compagnia, dal momento che posso portare la conversazione ben al di là della tonicità degli addominali).
Lo so che potrei far pensare a un attacco di gelosia. Oh no.
Posso essere gelosa di tante persone, ma non di quelle ammirate perché fighe e intraprendenti e basta.

Oggi la moglie di ex-fidanza mi ha, tra le righe, detto che invidia il fatto che io abbia molta auto-stima. Molta. Il giusto.

mercoledì 21 aprile 2010

giallo relativo

  1. Non mi è passata la fissa per TF, però che sfiga. Mi viene quando non è in tour;
  2. oggi ho guidato una 500 giallissima. Bella, ma a me sembra una smart con due fantoccini di sedili dietro. La linea tutta tonda è però proprio carina, rispetto ai tagli geometrici che si vedono in giro. La comprerei come giocattolo, scappottabile per andare al mare, gialla così;
  3. ho visto un'amica di Cattolica che è nella città grande per qualche giorno. Ha voluto il riassunto della mia vita, ultimo anno e mezzo, sono riuscita in mezz'ora a raccogliere schegge impazzite da Natale ad adesso. Non le ho chiesto niente, ma domani forse recupero;
  4. la gente mi dice: "Come ti trovo bene!". Si vede che addormentarsi alle 4 circa e senza neppure il riposino pre-cena fa bene alla pelle, mah;
  5. c'è un amico preoccupato un po' per me. Cioè "amico", è ex-fidanza. Non che stia chissà come, ma mi sento un po' alla deriva, quella brutta sensazione per la quale ti pare di aver perso le redini, è il cavallo che decide dove minchia andare, e ciò mi infastidisce molto, perché già di mio sono un po' fatalista, se poi non riesco neppure ad avere il controllo su quell'1% della mia vita, mi rompe un po' il cazzo;
  6. solo che ex-fidanza mi scrive rigorosamente tutte le sere per sapere come va. Iersera gli ho detto di smettere di rompere i coglioni. Così credo di averlo tranquillizzato;
  7. è cominciato il rito delle trecento domande su come festeggerò il mio compleanno che si avvicina. Mando, in genere, tutti a fare in culo, tranne mia mamma che però rischia, essendo arrivata alla dodicesima replica della medesima domanda;
  8. ci deve essere una congiunzione astrale che fa sì che in zona compleanno, io abbia qualche controversia interna, senza possibilità di constatazione amichevole;
  9. direi che nove è comunque un bel numero, in assoluto. Per chiudere, ancora meglio.
P.S. posso suggerire di ascoltare "Alla mia età"? E di prestare attenzione alle parole. Mi rappresenta parecchio. Vietato fare BUUUUUUUU! per pregiudizio, ovvero come io stessa avrei fatto fino a quindici o venti giorni fa. (il primo minuto e trentasei secondi si possono saltare a piè pari senza tema)

domenica 18 aprile 2010

le rotaie come filo conduttore

Questa sera guardavo uno dei tg squallidi (motivo: ricezione dell'antenna che fa cagare) e come prima notizia danno la solita menata della nube generata dal simpatico vulcano islandese.
Che io dico: no, ma tra un gran caos nei trasporti e tre italiani che vanno a fare i volontari e si trovano in mano alla polizia di un paese straniero, dal quale è complicato capire accuse, reati contestati, luogo di fermo, eccetera, cos'è più importante?
Le brandine a Fiumicino, s'intende.

Comunque la notizia principale era la chiusura degli aeroporti e la conseguente transumanza alle stazioni ferroviarie.
E ho avuto un flash, me ne ero scordata, erano tanti anni che non ci pensavo, ed eccola qui, l'immagine. Vividissima.

Sin da piccola ho viaggiato molto in treno, con mia madre e mia sorella, visto che mia madre (fa sempre un po' la figa quando lo dice): "Quando lavoravo prima di sposarmi [assai tardivamente, n.d.b.] io avevo l'autista che mi portava in giro, se avessi preso la patente me lo avrebbero tolto!".

Sicché venuto a mancare mio babbo, tutte in treno per 1.visite al cimitero dei miei nonni materni 2.trasferimento sulla riviera romagnola per le vacanze 3.(raro, perché di solito passava uno dei miei zii a prenderci) trasferimento in toscana per il parentado paterno.

Mi ricordo l'emozione di viaggiare sola con mia sorella per andare dal nostro paesello toscano al paesello toscano del marito di mia zia.
E ancor meglio mi ricordo l'emozionissima di prendere il treno da sola. A tredici o quattordici anni, dalla città grande a Marina di Bibbona, lidi toscani. Io non sono stata un'adolescente sgamata, tra menarca atteso ancora altri due anni e infantilità ancorché presente, a tredici anni ero proprio una bambina.

Eppure insistetti per fare quel viaggio da sola. Controllai ogni fermata o non-fermata del treno, ovvero quando passano veloci dentro stazioni piccole, e tu ti perdi un occhio per cercare di leggere il cartello del posto dove stai passando. Controllavo. Si. Come facevo?

Oramai ho finito la finestra spazio-temporale per potermi concentrare su ciò che doveva essere il tema conduttore del post, ovvero il libro dell'orario dei treni. Giallo. A casa mia non mancava mai. E io leggevo e fantasticavo di andare di qui e di là, con "La Freccia del Sud" e "Lo Stop delle Marche" (si, vabbè, insomma, accontentiamoci un po' sulle battute, altrimenti leggiamo nanopillole, link a fianco, se proprio vogliamo fare gli esigenti).

Ed ero diventata così brava a leggere gli orari - che erano complicatissimi, ma proprio tanto - che mi capitò una volta di contestare l'affermazione di un'impiegata di un'agenzia viaggi (cioè, arriva 'sta ragazzina cicciottella a fare i biglietti del treno e questa si impunta con testardaggine a volere posti su un treno che, secondo l'impiegata, non era disponibile per una qualche ragione).
Alla fine le altre due impiegate hanno mollato i rispettivi clienti, pur di cacciarmi via. Ma avevo ragione io, e l'impiegata alla quale mi ero rivolta in prima istanza i biglietti me li avrebbe sì dati, ma infilandomeli nel buco del culo, visto la figura di merda che le aveva fatto fare 'sta grassona. Cioè sempre io.

Un'altra volta una roba ancor più paradossale.
Ero già maggiorenne e da lì, profonda Calabria, dovevo andare sul Gargano da amici, comodamente passando da Napoli.
Il tizio della biglietteria della stazione - cioè, un FS man - non aveva la più pallida idea di come farmi arrivare a destinazione via treno. Mi disse: "Ma prenda il pullman domani, 24 comode ore di viaggio e arriva", ma anche no, grazie, vomito l'anima a fare quella strada. Così gli ho dettato (dettato - ribadisco) il biglietto.
"Treno 9376, fino a Napoli Centrale, poi...", sempre col mio manualetto giallo sott'occhio.
Mi manca l'orario dei treni, in genere mi manca il treno di una volta.
Quello un po' lento.

Uno si potrebbe chiedere che senso ha questo post.
Me lo sono chiesta anch'io. Or ora.
"Ricordi da fermare" [cit.].

martedì 13 aprile 2010

auguri di buon compleanno, mia memoria storica

Se non sbaglio oggi è il compleanno del mio bimbo.
Come cresce.
Certo che, finché era piccolo, era più giocherellone.
Ma si sa, quando crescono.
Chissà che inferno l'adolescenza.
Beh, ne manca ancora però.

Auguri mi faccio un regalo e, per cortesia, non dire a nessuno che il post sotto doveva avere lo scopo di farti gli auguri quando poi, pur essendo leggermente lungo, mi è sfuggito lo scopo e si è aperto il flusso dei pensieri. Rimanga tra noi, my friend.

sono una persona fastidiosa

  1. Oggi, senza un vero motivo, ho risposto in maniera un po' scortese (un po', giuro, non tanto) a una persona a cui voglio bene, che ha sorvolato. Ma che stronza. Alle volte sono proprio stronza. E sia chiaro: non ho il ciclo e non devo scopare per essere tranquilla. E' proprio che alle volte sono stronza, e me ne rendo conto un secondo dopo;
  2. quando ciò capita, vorrei strisciare fino alla persona che ho (forse, lievemente) ferito. Poi non lo faccio. O chiedo scusa un po' dopo, oppure faccio il voto della gentilezza verso il mondo intero;
  3. non dura molto;
  4. ex-moroso ha comprato casa;
  5. ex-moroso non si fida delle mie doti da interior designer, mi ha detto: "Beh, magari invece di farlo solo tu, l'arrediamo insieme!!!" [non me lo ha detto, me lo ha scritto per sms, e lui usa sempre una cifra di punti esclamativi, che sono piuttosto fastidiosi. Sarà che è giovane], pfui. Comunque quando mi ha detto "Ho una notiziona!!!" [come sopra], ho tremato al pensiero che la manipolatrice fosse rimasta incinta;
  6. ex-moroso cambia datore di lavoro e va in un posto dove un paio di volte a settimana devo andare anche io, e mi chiedo come sarà la convivenza, se ci prenderemo a schiaffi, se DAVVERO rifiuterà il nostro ordinario saluto, ovvero bacetto sulla bocca (dice che sul posto di lavoro non è il caso, come se la nostra prima limonata non fosse stata lì). Può darsi che si, visto che in questo posto lavora anche una che si è ripassato mentre era ubriaco, fortunatamente part-time;
  7. e questa è un po' matta;
  8. sto diventando una fan di Tiziano Ferro, ma non me lo so spiegare. Mi vergogno anche a diventare fan su FB. Avevo quest'ultimo album da immemore tempo, e un giorno l'ho scorso e l'ho messo in playlist. Non ascolto altro da una settimana e spero che, per i poteri soprannaturali che ho, lui sappia già che quest'anno vorrei festeggiare l'evento (il drammatico compleanno) e lui arriverà con parrucca e barba finta e chitarra e mi suonerà "Il regalo mio più grande" (non perché la preferisca, ma è un compleanno, eh, se no preferirei "Alla mia età", che tutto sommato ad un compleanno non ci sta male);
  9. nel caso tra i generosi lettori vi sia un certo Ferro Tiziano, di mestiere musicista, di Latina ma con residenza a Londra, potrebbe scrivermi che gli do le coordinate spazio-temporali per raggiungermi?
  10. la cosa un po' pietosa è che la prima canzone che scaricai fu su indicazione di ex-amante che scaricò un suo cd per il figlio pre-adolescente;
  11. umpf. Nessuno ha ancora deciso a che età finisca la post-adolescenza;
  12. lo so che è un ritornello, però le cose su questa scrivania mi stanno ingurgitando, mi sembra;
  13. ieri mi scrive una mia collega per la revisione di un file *.ppt fatto dalla nostra capa, dico solo che il colore di fondo era marrone-cacca-sciolta e, essendo una presentazione che deve fare a studenti universitari, io già immagino questi che vomitano, poveretti. Allora lo metto un po' a posto e la collega mi dice: "Lo proponiamo alla capa insieme...", e io la correggo: "Lo imponiamo alla capa, cara. Era talmente una merda ciò che aveva fatto [errori grammaticali, sintattici, formattazione agghiacciante, etc.] che cara grazia che glielo abbiamo corretto", poi mi sono ricordata che lei, piccolina, è quella che se legge "merda" recita per lo meno un rosario;
  14. oltre ad essere stronza sono pure un po' superficiale, e ciò mi irrita;
  15. ora meglio che canti e basta, se no poi scrivo stronzate (mai limite al peggio) e tutto sommato quindici è un numero inutile, quindi sarà felice di servire a qualcosa. Qui. Oggi.
P.s. ho il solito ritardo di un mese e mezzo nella lettura dei blog. Ma cazzo che nervi, ho perso i feed. Che fastidio. Comunque recupererò. A breve. Ed è una minaccia.

P.p.s. però che figata avere alla propria festa di compleanno un cantante che in quel momento ascolti ossessivamente. Se gli scrivessi una letterina?

venerdì 9 aprile 2010

masticare a bocca chiusa, amaro

Non sapevo neppure se scrivere o no, poi ho pensato che avrei potuto farlo per 15' da ora, quindi via.

Non voglio stare troppo su questo post perché mi fa la bocca ancor più amara, e se anche avessi pensato che condividendo la storia si condivide pure l'amarezza, ho pensato una gran cagata.

Personaggi: una migliore amica, suo figlio odiosetto, suo figlio piccino, marito, io.

Trama: la famigliola va in vacanza per le vacanze, l'amica la smssa spesso. Tra i messaggi vi è un "Riuscite a gestire i piccoli senza l'aiuto dei nonni?", "Come vanno le cose tra tu e [nome marito]?", "Ma perché diavolo mi hai fatto solo due squilli che ora che trovo il telefono siamo già al dodicesimo?". Insomma, cazzate.

Cazzate per me, lei invece rimugina rimugina finché ieri non mi porta a urlare al telefono come l'"Urlo" di Munch, solo più aggressiva. Ho sopportato un po' i suoi piagnistei, per l'ennesimo pacco che le tiro perché la sera arrivo a casa stravolta e una cena con bimbi e un padre ossessivo (uomo meraviglioso, ironico, sarcastico, intelligente ma padre ossessivo: mi scruta e mi segue se gioco con uno dei bimbi, mi scruta davvero, lo giuro. Mi adora, ma è più forte di lui: vede pericoli ovunque, o forse vede me come un pericolo. Ma cristo! Non sono idiota, non sono incosciente in generale, figuriamoci con dei bambini) non la reggo. Quando ho più energie si, ora no.

Dal piagnisteo passa in rassegna tutte le uscite che ho fatto negli ultimi quattro mesi, perché lì ci vai e da noi non vieni, una ricorrente scena di gelosia perché sono andata a mangiare la pizza da ex-fidanza, un appunto perché sono andata a una serata di beneficenza, e poi da lì è partita per la tangente esagerando sempre di più. Secondo lei i miei messaggi erano un mettere in dubbio la sua capacità di madre, di moglie, erano mettere in dubbio lei e la sua famiglia, fino all'assolo finale:
"Sarò sbagliata io, saranno sbagliati i miei bambini".

Non c'ho visto più. Io, che poco mi controllo, stavo tenendo le briglie strette al mio flusso di coscienza direttamente legato alla parte del cervello che lo trasforma in parole, ma in quel momento ho perso le briglie. E ho fatto bene.

Macheccazzo, io non posso sentire due cose così.
Si, hai ragione, tuo figlio non è tra i miei preferiti e te ne sarai resa conto, ma non c'è nulla di sbagliato in lui. Se si beccasse un ceffone quando mi butta giù il telefono, secondo me non gli farebbe altro che bene. Ma tu e tuo marito avete deciso per una scelta diversa, il piccolo avrà il suo carattere e io il bambino riesco a farlo interagire con me solo ricattandolo. Sono la prima ad esserne ferita ma cosa posso farci? Non è questione di essere sbagliati, è questione di non trovarsi.

Cosa significa poi essere una persona sbagliata, bimbo o adulto, a meno che tu non sia una persona orribile? Non andare bene per l'altro?
Ma amica, santo cielo, ci conosciamo dalla prima media, abbiamo condiviso tutto, perché adesso non siamo più "giuste" insieme?
Viviamo situazioni molto diverse, tu con la tua organizzazione familiare, io con la mia disorganizzazione lavorativa. Per entrambe sono due punti irrinunciabili e, oggettivamente, mal si conciliano.

Finale: ho vissuto con un'amarezza mostruosa questa telefonata.
Un po' perché frutto di fraintendimenti che, da una persona che conosci da così tanto, non ti aspetti proprio.
Un po' perché mi sono chiesta se devo mentire o quanto meno tacere quando vedo altri bimbi con cui io, grande (non)grossa e ciula, mi diverto più di loro - ma questo significherebbe un po' mentire.
Un po' perché ci sono già delle verità nascoste, con cui devo convivere, come quella del marito che è un padre ossessivo, e mi chiedo se sia giusto che rimangano nascoste. No, non è giusto.
Ma devo farmi violenza e tacere, perché so che metterebbe paletti tra noi due, paletti mica di legno. Di cemento.

Ho drammaticamente superato i 15' [di circa altri 30'], non rileggo e posto, ché solo a rileggere mi torna ancor più forte un sapore amaro.
Umpf. Il diario alleggeriva l'anima molto di più, quando ero ragazzina.

domenica 4 aprile 2010

un quattro d'aprile fracico

Io, come credo il 99,9 periodico % degli abitanti di queste zone dimenticate dal sole, mi sono un po' rotta i coglioni della pioggia e del cielo tetro. Poi, ultima novità, è snervante che un giorno ci sia un sole accecante (ho già parlato del raggio malefico che filtra tra le assi della tapparella andando a colpire - la mattina alle otto - esattamente l'iride del mio occhio destro?) e il giorno dopo torniamo nella terra dei morti viventi.

Ho visto - ieri, con questi occhi di cui uno semi-accecato per le ragioni di cui sopra - che anche la mia amica che si cura tanto, sotto due dita di fondotinta, ha un colorito grigio-topo. Però, malgrado il colorito, mi ha portato dei cioccolatini discreti, fatti da lei. Con tutte le forme diverse. No, non è una che non c'ha un cazzo da fare, ma preferisce queste sì appaganti attività a fare due chiacchiere con la sottoscritta e chiunque altro eccetto genitori e fidanzato.

Sai, la gente è strana.

So che non è una grossa novità, ma ho lavorato moltissimo. Tuttavia c'è una novità, che è questa.
Facebook ti può anche dare discrete inculate.
Andrò a spiegare.

Ho fatto un lavoro per mezzo di un sistema di gestione dati che finora è sempre stato impeccabile. Cioè finché non ci ho dovuto lavorare io. E finché non si è trattato di mettere il sistema alla prova, il che è occorso mercoledì sera alle 00.34 e giovedì sera alle 00.43. Il sistema non caricava immagini, e per il lavoro che stavo facendo era indispensabile.

La prima sera [che poi era giovedì mattina, ma a me piace pensare che le giornate comincino quando io mi sveglio e finiscano quando io mi addormento] sono andata un po' in panico, la mattina successiva, al lavoro, trenta persone mi hanno chiesto:
"Allora? Tutto a posto quel lavoro? E' finito? No!?! Come no?!? Come sta andando?"
[mettendomi insomma a mio agio]
E io, con tangibile sconforto: "Un disastro..." e allora sentivo pat pat. Empatia.

Quindi mi sono messa a controllare passo passo tutto quanto e poi, depressa, ho alzato la cornetta e ho chiamato il ragazzo - che con somma fantasia chiamerò Gestore - che ci gestisce questo sistema. Gli spiego tutto e mi dice: "Abbiamo avuto problemi col server centrale, ti chiamo tra poco". Ma vaffanculo! Mai successo, succede esattamente con me.
La sera noto lo stesso problema ma, forte del mio nuovo know-how, scrivo a Gestore chiedendogli di ripristinare tutto, così lui fa e la mattina successiva trovo che tutto funzia.

Quel giorno, da casa perché non c'era più il tempo neppure di arrivare in ufficio, completo il mio lavoro e faccio tutti felici, e con Gestore ci mandiamo tipo 20 mail.
Essendo io femmina, ovvio che appena ho a che fare con una voce che non è una faccia, lo cerco subito su FB, e dalla foto non sembrava male.
[notare l'imperfetto, grazie]

Gestore ad un certo punto mi scrive: "Questo rapporto epistolare mi sta uccidendo" e io gli propongo di venirci a trovare, visto che comunque già lo doveva fare. Il tempo per un caffè si trova. Poi mi scrive che ha curiosato e mi ha trovato su FB [toh! ci sei arrivato anche tu?] e ovviamente mi chiede l'amicizia. "Ovviamente" perché nel profilo c'è una foto dove sono abbronzatissima e coi capelli legati, senza la scodella attuale, insomma, e il colorito grigio-fumo-di-londra.

Concessa l'amicizia, vado subito a curiosare tra le sue foto. Eh, cazzo. Prometteva meglio.
Per carità, anche io, eh! Però almeno io l'ho messo in guardia, lui no. Maschi vanesi. Poi dicono delle femmine, guarda.
Insomma credo che tra poco io e Gestore convoleremo a nozze. Perché il sorriso mi sembra a posto.

Altro capitolo.
Mentre attendevo l'ok definitivo sull'invio del lavoro a cani e porci, mi chiama un mio amico carissimo, che poveretto mi chiama sempre quando dormo. Non alle due del mattino, ma prima di cena, quando ho l'abbiocco facile. Mi chiede se può passare a farmi gli auguri e io, testuali parole: "Ma certo, però giusto una mezz'oretta, poi ti caccio fuori, è da una settimana che lavoro tantissimo e ora devo farmi un pisolo di tre ore". Ma ceeeeeerto, figurati!

Due ore e quarantacinque minuti. Si è trattenuto per 2h e 45'. Non che mi sia pesato, per carità, lo adoro, mi è simpatico, adoro la sua famiglia di cui però non fa argomento unico, è come un fratello, però.
Quando l'ho salutato sulla porta barcollavo.

Avrei ancora un po' da scrivere, tipo che una notte di queste mi sono svegliata con l'ipod in mano con cui stavo giocando sei ore e mezza prima, la cuffie con DJ tv che sparava musica unz unz in testa e, va da sé, tv, recorder e luce tutti accesi. Stendiamo un velo. Da sposa, visto ciò che sopra scrissi.

P.s. Gli alberi delle prugne fanno i frutti un anno si e uno no. Anche gli alberi delle uova di Pasqua. L'anno scorso zero. Quest'anno mi sono auto-tassata e comprato i gold bunnies per me, sorella e un paio di amiche. Bene. Sono arrivate quattro uova, variabili dal mezzo chilo ai cento grammi, un coniglietto, i cioccolatini fatti a mano e questo (è geniale):