venerdì 9 aprile 2010

masticare a bocca chiusa, amaro

Non sapevo neppure se scrivere o no, poi ho pensato che avrei potuto farlo per 15' da ora, quindi via.

Non voglio stare troppo su questo post perché mi fa la bocca ancor più amara, e se anche avessi pensato che condividendo la storia si condivide pure l'amarezza, ho pensato una gran cagata.

Personaggi: una migliore amica, suo figlio odiosetto, suo figlio piccino, marito, io.

Trama: la famigliola va in vacanza per le vacanze, l'amica la smssa spesso. Tra i messaggi vi è un "Riuscite a gestire i piccoli senza l'aiuto dei nonni?", "Come vanno le cose tra tu e [nome marito]?", "Ma perché diavolo mi hai fatto solo due squilli che ora che trovo il telefono siamo già al dodicesimo?". Insomma, cazzate.

Cazzate per me, lei invece rimugina rimugina finché ieri non mi porta a urlare al telefono come l'"Urlo" di Munch, solo più aggressiva. Ho sopportato un po' i suoi piagnistei, per l'ennesimo pacco che le tiro perché la sera arrivo a casa stravolta e una cena con bimbi e un padre ossessivo (uomo meraviglioso, ironico, sarcastico, intelligente ma padre ossessivo: mi scruta e mi segue se gioco con uno dei bimbi, mi scruta davvero, lo giuro. Mi adora, ma è più forte di lui: vede pericoli ovunque, o forse vede me come un pericolo. Ma cristo! Non sono idiota, non sono incosciente in generale, figuriamoci con dei bambini) non la reggo. Quando ho più energie si, ora no.

Dal piagnisteo passa in rassegna tutte le uscite che ho fatto negli ultimi quattro mesi, perché lì ci vai e da noi non vieni, una ricorrente scena di gelosia perché sono andata a mangiare la pizza da ex-fidanza, un appunto perché sono andata a una serata di beneficenza, e poi da lì è partita per la tangente esagerando sempre di più. Secondo lei i miei messaggi erano un mettere in dubbio la sua capacità di madre, di moglie, erano mettere in dubbio lei e la sua famiglia, fino all'assolo finale:
"Sarò sbagliata io, saranno sbagliati i miei bambini".

Non c'ho visto più. Io, che poco mi controllo, stavo tenendo le briglie strette al mio flusso di coscienza direttamente legato alla parte del cervello che lo trasforma in parole, ma in quel momento ho perso le briglie. E ho fatto bene.

Macheccazzo, io non posso sentire due cose così.
Si, hai ragione, tuo figlio non è tra i miei preferiti e te ne sarai resa conto, ma non c'è nulla di sbagliato in lui. Se si beccasse un ceffone quando mi butta giù il telefono, secondo me non gli farebbe altro che bene. Ma tu e tuo marito avete deciso per una scelta diversa, il piccolo avrà il suo carattere e io il bambino riesco a farlo interagire con me solo ricattandolo. Sono la prima ad esserne ferita ma cosa posso farci? Non è questione di essere sbagliati, è questione di non trovarsi.

Cosa significa poi essere una persona sbagliata, bimbo o adulto, a meno che tu non sia una persona orribile? Non andare bene per l'altro?
Ma amica, santo cielo, ci conosciamo dalla prima media, abbiamo condiviso tutto, perché adesso non siamo più "giuste" insieme?
Viviamo situazioni molto diverse, tu con la tua organizzazione familiare, io con la mia disorganizzazione lavorativa. Per entrambe sono due punti irrinunciabili e, oggettivamente, mal si conciliano.

Finale: ho vissuto con un'amarezza mostruosa questa telefonata.
Un po' perché frutto di fraintendimenti che, da una persona che conosci da così tanto, non ti aspetti proprio.
Un po' perché mi sono chiesta se devo mentire o quanto meno tacere quando vedo altri bimbi con cui io, grande (non)grossa e ciula, mi diverto più di loro - ma questo significherebbe un po' mentire.
Un po' perché ci sono già delle verità nascoste, con cui devo convivere, come quella del marito che è un padre ossessivo, e mi chiedo se sia giusto che rimangano nascoste. No, non è giusto.
Ma devo farmi violenza e tacere, perché so che metterebbe paletti tra noi due, paletti mica di legno. Di cemento.

Ho drammaticamente superato i 15' [di circa altri 30'], non rileggo e posto, ché solo a rileggere mi torna ancor più forte un sapore amaro.
Umpf. Il diario alleggeriva l'anima molto di più, quando ero ragazzina.

6 commenti:

steff ha detto...

non si capisce bene, eravate in vacanza senza di lei?
cmq dovresti mandarla da uno psocologo. coff coff.

Pappina ha detto...

ma noooooooo, io ero a casa, lei e famiglia in vacanza... si vede che quando mi sfogo lo faccio in modo confuso. passata la tosse?

lachan ha detto...

Abbiamo un amica in comune!?
io per stare tranquilla questo we NON HO RISPOSTO A NESSUN SMS!!

Pappina ha detto...

@lachan: (ciao!) mi sa che abbiamo un'amica simile... queste menate sono riservate unicamente a me (yuppi...), coraggio...

Shenkerla ha detto...

mh...gelosetta la tua amica. Le manca il vostro vecchio rapporto, non riesce ad accettare che sia "sporcato" da altro (i suoi figli/marito) e vede tutto deformato...
non ti passa più..

(la "Verifica Parola" che mi è toccata stavolta è "mangi": si vede così tanto?)

Pappina ha detto...

@shenk: no no, le parole sono il contrario, cioè mangi troppo poco. tu che sei madre, mi dai un suggerimento, anziché un incoraggiante "non ti passa più"?! daiiiiiiiii!