venerdì 1 febbraio 2013

una giornata strana

Oggi è un giorno un po' particolare.
Questo giorno di qualche anno fa vedevo, per l'ultima volta, uno dei miei amici più cari.
Non è l'unico giorno in cui gli dedico mille pensieri, ma è certamente il giorno in cui la sua assenza mi fa sentire più sola.

È da questa data che la mia vita e la vita di tutta la mia banda di veri amici non è più stata la stessa. Mai più. Tutto è cambiato. Tutti gli equilibri. Tutte le reciproche relazioni. Lui, la sua tragica scomparsa, ha cambiato tutto, perché lui era tanto. Era tanta roba. Era mille persone diverse.

Stamani ero su un terrazzo a fumare e stranamente ero sola, come se il caso volesse mettere l'accento su un dolore di certo attenuato ma mai sopito.

È un giorno strano perché è iniziato prima del previsto, con un casino di scontri di ego [no, stranamente il mio non era coinvolto] che mi lasciano sempre un po' basita.

È un giorno strano perché mi sono trovata davanti due persone. Due persone in carne ed ossa. Due persone parlanti e interattive.
Cosa c'è di strano?
C'è di strano che queste due persone, fino all'ora di pranzo, appartenevano a un mondo fatto di post, di foto, di commenti, di aforismi.

Appartenevano al mio mondo web, con giusto qualche mail di concessione verso il mondo reale.
E invece eccole davanti a me, sorridenti e incerte, che pronunciano il mio nome vedendo il mio sguardo vacuo.
Eccole ad un tavolo che mi parlano, con parole vere, con sguardi reali, con il paradosso che sappiamo molto gli uni degli altri ma non conosciamo le nostre voci. Il nostro gesticolare. Il nostro modo di porci [Gesù, intendo voce del verbo riflessivo "porsi"].

Beh.
Non so per loro ma per me è stata veramente una cosa molto figa e davvero li ringrazio tanto perché hanno reso questa giornata una giornata nuova.