mercoledì 29 ottobre 2008

per gli appassionati di biutiful de' noantri: mica è fiction


Oggi che ero carica come una molla, pronta a sfogarmi come un fiume in piena per tutte le incazzature delle giornate precedenti, neppure ho fatto a tempo a prendermi il caffé che mi sono trovata una spalla inondata di lacrime.

Il gioco della seduzione è andato avanti, e avanti, e ancora avanti.
"Brooke, ma sei sicura che sei solo attratta?"
"Tu non mi hai capito: io Ridge me lo voglio solo TROM-BA-RE!"
(tre giorni fa)

Invece ieri Ridge, invece di scappare dai problemi, contraddirsi continuamente, fare battutine a sfondo sessuale, ha parlato con la moglie Taylor. Di cosa non è dato sapere. In generale, di un matrimonio che non è più quello di un tempo (o che forse non è mai stato come Ridge avrebbe creduto dovesse essere un matrimonio).

Questo ha fatto crollare Brooke, che ha singhiozzato a lungo, e io le dicevo cose cretine (ché mi viene molto facile) per farla passare dal pianto al riso (no, niente pasta, siamo a dieta), ma non c'è stato modo. Sull'orlo della totale disidratazione si è staccata da me, asciugandosi quei due occhioni che ha, sembrava Bambi, altro che Brooke, mi ha detto, con voce che era sempre sull'orlo di rompersi, che Ridge le aveva dato retta e aveva seguito il consiglio di chiarirsi con Taylor su parecchie cose, e a quel punto non è più riuscita a continuare, ed era ancora lì lì che si dimenava per non rimettersi a piangere. Forse anche per essersi ricordata di essersi tirata la zappa sui piedi, vai a dare consigli a uno, l'unico uomo che li prende in considerazione è quello che poi scopri non vorresti l'avesse fatto.

"...e tu hai provato gelosia, vero?"
E lei ha fatto di sì con la testa, come fanno i bambini, enfatizzando il movimento della capoccia.
Dolore. Tenerezza. Domanda. Come cazzo la consolo?

C'è poco da consolare una femmina che, in quanto femmina e dunque auto-analitica per definizione, si rende conto di punto in bianco che da attrazione ad amore il passo è troppo breve e ingannevole: basta levare sei lettere e aggiungerne solo una.

Non è solo la sofferenza della nuova consapevolezza e una prospettiva poco promettente, è anche l'essersi prese in giro da sole, che le femmine non si perdonano.

Ridge e Brooke neanche si sono baciati, eppure sembrano soffrire come cani per un amore che potrebbe ma non dovrebbe. E forse non sarà.
Forse.

Qui però si chiude il sipario, perché ho deciso così, è giusto così, non sto neppure a chiedermi il perché, alea iacta est.
Facciamo finta che non sia stato raggiunto lo share auditel e che la produzione sia fallita, ecco.

[il momento dell'auto-celebrazione: io sono felice che Brooke abbia scelto la mia spalla. Io una volta scelsi quella di ex-fidanza, anzi, non la scelsi, fu lei, la spalla, a scegliere me. E' istinto. Io sono felice che l'istinto l'abbia portata a inumidirmi il maglione di lana che sa ancora di coccolino, il perché non lo so, credo mi piaccia riuscire a far sentire una persona un po' più leggera (sempre non si tratti di secrezioni non lacrimali o, al limite, non seminali - ma qui coi dovuti distinguo). Forse perché conosco il senso della pesantezza ("come se la donna cannone si fosse seduta sul mio torace") di un dolore inespresso]

martedì 28 ottobre 2008

a me le mamme all'antica mi fanno sempre un po' paura, a parte la mia che mi fa incazzare

  1. oggi ero al telefono con la mia amica che si chiama come me e ha un bimbo di 7 o 8 anni, che sabato era in punizione. Le chiedo se è ancora in punizione e lei mi dice: "Certo che sì! E' recidivo", e non ho osato chiedere cosa avesse fatto, perché poi lui è un bimbo buono e tenero. Apparentemente. Poi il bimbo, a casa da scuola per la tosse, è entrato sotto la doccia, ha urlato perché l'acqua era gelata, e a ne ha fatto tenerezza, e invece lei gli ha fatto tutta una ramanzina [ci sono già passata anni fa, si dice in entrambi i modi, ci sarà qualcuno che senz'altro sa di cosa parlo] sul fatto che dovesse aspettare che l'acqua si scaldasse, con un finale: "Usa la testa per pensare, anziché i piedi, amore!!!". Non fosse stato per l'"amore" finale, mi è sembrato di vivere un deja-vù. E mi è salita un po' l'ansia.
  2. il telefono cordless di mia madre è schiattato. Le ho prestato il mio. Ma quello schiattato ("Ma possibile si sia già rotto?", "Mami, l'ho comprato nel 2000, direi che la sua parte l'ha fatta") era figo, della swatch - una svendita via internet -  e aveva un tasto giallo al centro con cui rispondevi e mettevi giù. Questo no. Ma ho insegnato. Questo per rispondere, questo per riagganciare. La linea è stata occupata dall'una alle cinque. Non aveva messo giù dopo una telefonata. E il cordless si era completamente scaricato. E il cellulare non sa più neppure dov'è. Fosse stata sola, avrei pensato a un attacco di cuore o similia durante una telefonata. Ma cazzo.
  3. stravolta di stanchezza e malumore, mi metto sdraiata con il sogno di dormire un'oretta. Quindici minuti di sonno. Poi. Non ho fatto i conti col partito a cui mia madre appartiene, cioè quello più numeroso del PD del Circo Massimo, che si chiama "Siamo vecchi e sordi, ma col cazzo che gli amplifon regalati dai figli ce li mettiamo!", sicché tv a tutto volume che potevano sentire dal palazzo accanto. Mi fiondo da lei in preda a una crisi isterica stile mia sorella, a cui seguono urlata isterica con parolacce varie (mie) e scrollate di spalle (sue). 
  4. oggi mi sarò incazzata per motivi diversi dalle 45 alle 678 volte. Non sempre però l'ho esternato. Ed è già un traguardo.
  5. anche il mio cellulare ci ha messo del suo: è morto (per la seconda volta in 2 giorni) senza motivo. Lo apri, togli la batteria, lo accendi, et voilà. Resuscita. Solo che non me ne sono accorta se non dopo cena (sì, lo tengo molto sott'occhio), e mi sono arrivati un sacco di messaggi e ho perso l'occasione per vedere un amico di ex-moroso così bello dentro e fuori, e tanto per cambiare mi è girato il cazzo anche con ex-moroso, che se avvertiva 12 ore prima magari era meglio, pezzo di stronzo.
  6. quando sono di questo umore così positivo e brillante mi chiedo se sia meglio non scrivere. Poi magari resisto un giorno, magari due, ma di più no. Mi è tornato un po' il senso del dovere per questo ammasso di cazzate, e non so se sia un bene o un male.
  7. domani, sicuro, mi dimentico il portatile dell'ufficio a casa. Sicuro-sicuro.
  8. similia cum similibus congregantur. E' bellissima. Ma soprattutto non c'entra un cazzo. Per questo mi sembra un bel finale.

domenica 26 ottobre 2008

mi hanno detto di fare questo post: chi cerca partner appiccicosi, chi li evita

"Appiccicosi" si potrebbe anche evitare, usando magari "premurosi", "presenti", etc.
Ecco, io fatico leggermente ad avere compagni o spasimanti o anche amici che mi stanno troppo addosso. Avrò avuto qualche trauma da piccola, non so.
So però che reagisco con violenza.

Quando incontrai ex-moroso lui, stellina, era molto giovane e senza relazioni oltre i 3 mesi alle spalle. Era una cozza attaccata allo scoglio. Io alcune volte avrei voluto stacarlo con un coltello da me e ributtarlo in mare. Ma tenevo a lui e sapevo che la sua era unicamente inesperienza, quindi cominciai un lento lavoro di restauro. Non mi voglio prendere tutti i meriti, ma qualcuno sì.
Gli insegnai che poteva anche uscire coi suoi amici senza che io ci fossi.
Andare in montagna se io non potevo.
Fare sport anche se ciò ci avrebbe rubato tempo.

E' la qualità del tempo trascorso insieme, non la quantità.
In questo sono sempre stata abbastanza fortunata, ché tutti i pochi morosi e fidanzati lo capirono, o già lo sapevano.

Invece, per dire.
Ho un'amica che vuole più contatti possibili con il suo fidanzato.
Prima, agli inizi, si incazzava pure se lui non le rispondeva al telefono, e riprovava e riprovava finché non trovava il telefono spento.
Ora si è abituata, sono bastati giusto quei quattro anni, tuttavia se lui non rispoinde quando è lei a chiamarlo mentre se lo fa dieci minuti più tardi se sono io a chiamarlo, al mio posto vi sarà un mucchietto di ceneri (da cui poi la fenice risorgerà).

E' che io credo che un rapporto tra due persone debba essere dettato non da una routine, bensì dal desiderio di incontrarsi e scambiarsi - opinioni, affetto, sesso, idee, regali, pettegolezzi, nintendo, vestiti, fantasie.

Ora qualcuno mi dirà: ma c'è chi non considera un rapporto con delle costanti temporali [lampi fulmini tuoni] un rapporto di routine, bensì un rapporto con scambi continui.
Ma puoi anche non avere scambi continui, cioé, puoi accumulare!!!
In una botta sola scambi nintendo, opinioni, ordine-di-fare-questo-post, nutella, idee (ad es. su come perdere tempo con word challenge).

Lo so, io e l'ispiratrice del post (dettato dalla poca chiarezza, secondo lei, del post "non è difficile da capire", sembra un ossimoro, e infatti lo è, se leggesse anche i titoli dei post saremmo tutti più felici) siamo due casi limite. Non tanto perché non tolleriamo essere asfissiate, ma perché in caso di asfissiamento perdurante iniziamo a coltivare un lieve risentimento (lo/la prenderemmo a fucilate) verso la persona che si rende colpevole di codesto comportamento (ignobile).
Diventiamo completamente e irrazionalmente intolleranti.

Opportuna sarebbe la via di mezzo, tuttavia la rabbia che genera il mancato rispetto delle nostre richieste ("Non mi stare addosso, grazie", di regola seguono 654 chiamate sul cellulare, 98 chiamate a casa, 432 mms, 54321 sms) e quindi di noi persone fatte così e colà, magari anche fatte sbagliate, ma pur sempre fatte così e colà, ci rende irrazionali.

E selvatiche come i gatti randagi.

P.S. non rileggo, ci saranno 1000 errori, ma ho urgenza di chiudere il pc. Ma non è una punizione, lui non è mai asfissiante.
P.P.S. rileggendo stamani e vedendo scritto "irrazzionali" mi è venuta l'orripilazione, e quindi ho corretto.

giovedì 23 ottobre 2008

incontro dell'atea con la suora

S: "...perché questa ragazza qui è proprio brava" (rivolta a una conoscente comune)
I: "Ma suora, anche se sono atea?"
S: "Io non conosco atei, ma solo cristiani. Che sono persone che portano con sé i valori che Cristo ha cercato di trasmettere"
I: "Quindi sarei cristiana. Per forza?!"
S: "Tu non sei prima di tutto una persona? Io ti reputo una brava persona. Che equivale a cristiana, per deformazione professionale".

Non c'è niente da stirare, non fa una piega.

[poi ha dato delle stronze alle monache che tra qualche giorno dovrà scarrozzare in macchina. E' una suora un po' sui generis, ecco]

P.S. (update) Lo davo per scontato, ma ancora di sconti neppure l'ombra, anche se sembra siamo in mega-recessione. Volevo specificare. A parte la piega che si potrebbe riassumere in: alle volte vorrei fare cose di una cattiveria mostruosa, e solo il fatto di non poterle fare anonimamente mi ferma allo stop. Sarei sgamata. E ho moti di cattiveria ma non di auto-distruzione. E perdere una persona a cui voglio bene sarebbe auto-distruzione, perché io non sono auto-sufficiente come altri, senza affetti non farei un passo.

mercoledì 22 ottobre 2008

non fossi atea, pregherei

Ho questa amica qui che abita in un'altra città, ma non è molto lontana.
Ho questa amica qui con cui ci conosciamo dalla prima elementare, ne ho di certo già parlato.
Ho questa amica qui che è alta come me e bionda come me, e quando eravamo ragazze ci spacciavamo per cugine. Tanti hanno creduto lo fossimo fino al giorno del suo matrimonio (finito).
Ho questa amica qui egocentrica, generosa, instabile, con cui ho scazzato di brutto per qualche anno, poi abbiamo fatto la pace, lei viveva ancora qui, a due passi da me. Portavamo in giro il suo cane e parlavamo del mio pseudo-amante e della sua voglia di andarsene via.
Ho questa amica qui che se non fosse per il suo cane, non avrei una password decente.

Ho questa amica qui che mi ha visto e ho visto crescere, da bambine ad adulte il passo è lungo qualche lustro.
Ho questa amica qui che quando ero a casa sua ero quasi più a mio agio di quando ero a casa mia, ché lì di regole ce n'erano poche e la cucina era mediamente lercia ad ogni ora e il suo letto perennemente sfatto.
Ho questa amica qui che mi fece ascoltare "Canzone" per la prima volta, e ogni volta che la riascolto mi viene in mente il suo viso e i suoi pantaloni a quadri.
Ho questa amica qui che per un periodo mi ha chiamato Pippo, e urlandolo alla stazione di Riccione quando eravamo due pazzerelle e in estate ci si dava appuntamento dal 15 di luglio al 15 di agosto, la folla si è stupita che Pippo avesse due discrete tette.

Questa amica qui stasera mi smssa e mi chiede se ho saputo la notizia.
Io, da brava cogliona, sbaglio notizia.
La notizia è un'altra. E' incinta.

Ho questa amica qui che durante il matrimonio era una sposa ubriaca. Non di felicità, di alcolici.
Ho questa amica qui che, negli anni in cui è stata sposata, ha avuto, se non ricordo male, tre aborti, dovuti a una sindrome genetica.
Ho questa amica qui che qualche mese fa, benché le dicessero fosse impossibile, è rimasta incinta. Ma ha perso di nuovo.
Ho questa amica qui che è una di quelle persone che puoi non vedere per anni, ma è parte di te, e riavvicinarsi è come uno schiocco di dita.
Ho questa amica qui che ha comunicato al portatore di seme che l'aveva fecondata, e il portatore di seme le ha risposto di cancellare il suo numero dal cellulare.
Ho questa amica qui che mi scrive che di una cosa è sicura, che il bambino è suo, e me lo scrive con un punto esclamativo che quasi quasi mi commuove.
Ho questa amica qui che si metterà in riga, no fumo, no alcool, no sesso, no stress, molto riposo.
Riposo riposo riposo.

Ehi amica qui, io tifo per te e per il fagiolo.

[sono sconclusionata. sono felice]

ho fatto troppo tardi a leggere i feed arretrati e quindi mi limito assai

Oggi è arrivato per me, lavoratrice, un nuovo software che io ritenevo indispensabile per il mio lavoro, che ho insistito per avere, che costa un botto, che dopo quasi un mese di attesa è arrivato.
L'ho installato tutta gioiosa.

Non ho la più pallida idea di come fare a usarlo.
E' diversissimo dalla versione precedente.
E non mi devo fare scoprire, se no mi decapitano.

Dopo due ore che mi guardavo gli educational interactive movies per imparare, ho deviato verso word challenge, riuscendo neppure lì a stabilire un cazzo di record.
Mpf.

lunedì 20 ottobre 2008

settimana passata e finita col botto

Vedo ex-moroso. Gli ormoni dormono sogni profondi.
Vedo ex-moroso. Non ne approfitto.
Anzi, peggio.
Vedo ex-moroso. Non mi lascio sedurre.
"Stasera proprio non ne hai voglia, eh?"
"No, [nomignolo] stasera no..."
"E allora perché continui a fissarmi in direzione pisello?"
"Perché so che me ne pentirò".
Anfatti.

Gli ormoni mi hanno reso la settimana impossibile. Ho litigato con tutti, anche con quell'imbecille che cura la rete aziendale saltata per l'ennesima volta. L'ho insultato. Il solito deficiente che crede che visto che parla con una donna, possa sparare cazzate sui server senza tema d'essere contraddetto. Beh, abbello, io sarò pure femmina, ma atipica. Infatti guido pure da dio.
Ho avuto risposte che acide è dire poco con la povera colleganza, che però mi conosce, e sa che talvolta la PMS mi prende male. Io cazzo non sono così!

E poi, tutti 'sti ormoni di 'sto cazzo in circolo che, Fly Fly Fly, mi svaniscono nel momento del bisogno.
Ma che settimana di merda, santo cielo.

Il prossimo coglione che sento dire che la PMS è tutta una questione psicologica, lo faccio convivere con me due mesi, tenendolo attacato alla parete di casa con un gancio attaccato ai testicoli, lo faccio ricredere, lo faccio ritrattare. Eccome.

Altre sciocchezzuole:
  1. "Mamma mia!" mi ha fatto cagare;
  2. sto per finire l'ennesima serie di telefilm (questa me la sarei anche risparmiata ma non avevo altro sottomano), si accettano suggerimenti che non siano Dexter o Prison Break;
  3. il ritter bianco con le nocciuole è dolcissimo e quindi buonissimo;
  4. mia madre si lamenta ancora per la varicella;
  5. mia sorella è via una settimana, dunque in questi giorni ha fatto la buona;
  6. ho dei capelli sempre più agghiaccianti;
  7. volevo fare una foto alla scrivania, che non credo avesse mai raggiunti livelli di casino così alti, ma nello sforzo per combattere la PMS ho cominciato a riordinare e mi sono scordata;
  8. oggi ho fatto uno scherzone a ex-fidanza, gli ho creato un profilo sul social network, gli ho pure messo una faccia da pirla come foto, però era zimpatica, ma lui l'ha sostituita con una foto un po' da maranza, dove però sembra grasso;
  9. gli amici vogliono fare - sic! - una festa Halloween, che non sia mai che mi travesto;
  10. uno dei miei pseudo-nipotini, che non ha neanche due anni, giovedì prenderà per la prima volta l'aereo;
  11. ho comprato la chiavetta bluetooth per il portatile, ma il telefono e il portatile si cagano solo con una inestinguibile clessidra, che mi urta;
  12. ho comprato anche dei nuovi raccoglitori, ché la quantità di documenti che necessito archiviare è superiore alla capienza degli OTTO raccoglitori già presenti;
  13. ieri ho avuto una lievissima crisi d'insonnia, sicché vado in branda, che è mejo. E senza rileggere. E chiedo perdono.

non è difficile da capire

Se vieni, non invitato, al tavolo dove io sto parlando con un'amica di mia sorella

[lei "Ma sei X?", io "Prego?", lei "Ma tu sei X? XY? La sorella di Z?", io "S..s..sì...", lei: "Ciaaaao, da quanto tempo! Ti ricordi chi sono?", io viola come una melanzana "No...", lei: "Sono W, l'amica di tua sorella!" - e fortuna che W ha un nomignolo veramente indimenticabile se no sarei stata fottuta, seguirono mie inutili scuse sul fatto che io e la fisionomia abbiamo pessimi rapporti, etc etc]

se poi mi raggiungi in ufficio, ti metti al mio fianco facendo inutili domande a cui non ho voglia di rispondere, tant'è che escono solo monosillabi

se io continuo a lavorare non cagandoti

se tu non te ne vai se non per tre minuti in cui io dico alla colleganza "Se torna, trovate una scusa per levarmelo di torno"

se io continuo a fuggire ovunque sia richiesto il mio preziosissimo aiuto (grazie Carlo per avermi dato l'opportunità di accompagnarti al piano di sopra in cerca di una donna, ché da solo ti vergognavi)

non ti viene il vaghissimo sospetto che non abbia voglia alcuna di fare conversazione con te?

Non ne capisci i motivi? Non me ne frega un cazzo! Non li capisce nessuno tranne me, che sono mentalmente instabile, ma minchia, mollami, lasciami stare, allontanati.

Ti sei allontanato dieci volte, ho accettato.
Mi sono allontanata UNA volta, mi hai tartassato.
Stop here, please.

sabato 18 ottobre 2008

magnifico regalo di compleanno per amici, familiari, partners o per te

Qui si trova un oggetto che credo ognuno regalerebbe con serenità, basta che l'utente finale sia di sesso maschile. Io sto pensando di regalarlo al prossimo amico che compie gli anni, perché davvero mi sembra una cosa geniale. Non fa venire calli, se non altro.

[devo essere rimasta un po' indietro con i regali trendy, come mi è potuto sfuggire un simile cadeau?]

mercoledì 15 ottobre 2008

non posso proprio due a parte una cosuccia

No, è che stasera mi sono dilettata a vedere due puntate di telefilm diversi, a rispondere a ex-moroso che vuole andare a vedere Beppe Grillo, il quale con tempestività tiene lo spettacolo a due giorni di distanza da un concerto che a sua volta è a due giorni di distanza da un altro concerto, cioè tre avvenimenti serali in cinque giorni e in settimana lavorativa che potrebbero devastarmi, cioé "potrebbero" un cazzo, che mi devasteranno, poi a vedere l'accumulo di feed dei miei blog feedati, che quando sono così tanti mi fanno venire ansia. E così ne leggo uno a sera.

Però volevo raccntare questa simpatica conversazione telefonica.
A=anonima I=io.

A: "Buongiorno, sono Tizia di Grundy, conosce?"
I: "No, guardi, mahoilcellularescarico, mirichiamisulfissoallo0123456789"
STOMP (disperato erotico? no, rumore cellulare gettato con annesso pensiero "Ma cazzo! Mi sembrava un numero noto, sarà la solita intervista sui consumi. Che palle").

A: "Buongiorno, le dicevo sono Tizia e lavoro per Grundy Italia, ci conosce?"
I: "No."
A: "Fox?"
I: "Il canale tivvù? Sì, quello lo conosco."
A: "Lavoriamo per Fox, quindi lei ha Sky?"
I: "No. Costa troppo." (e i telefilm li vedo comunque prima, n.d.b.)
A: "Il suo numero me lo ha dato Caia, mi ha detto che siete ottime amiche!"
STOMP! (disperato erotico? no, crollo in tutta la mia lunghezza e larghezza per l'amica che, a tradimento, mi ha consegnata al nemico)

I: "Ah. Dunque?"
A: "Stiamo facendo una trasmissione che si chiamerà LPBDC, e vorremmo coinvolgerla"
STOMP, STOMP, STOMP (disperati erotici? no, tachicardia)

I:"Scusi, ma non proprio me, vero? Solo perché amica della mentecatta?!?" (ok, "mentecatta" è licenza spoetica)
A: "Sì, sì, non si preoccupi! Vorremmo intervistarla."
...
.....
.......
I:"Mi perdoni la franchezza, ma ho veramente dei capelli inguardabili."
A: (ride, crede io scherzi. Io sui miei capelli non scherzo mai) "Ma avrà modo di farseli sistemare!"

[certo, mezza giornata di ferie e sarò un fiore, tipo un crisantemo vista la stagione]

Segue intervista telefonica in cui ho detto le peggiori cazzate possibili, alla domanda "Cos'è che vi ha legato così tanto, inizialmente?" ho risposto: "Avevamo un sacco di tempo per telefonate da logorroiche vere", poi però mi sono anche un po' vergognata, ma ormai era troppo tardi.
Infine ha voluto le mandassi una foto. Gliene ho inviate tre perché in nessuna di quelli recenti vengo bene [comments off on this topic, pliiiz].

Probabilmente ho fatto depennare la mia amica dai possibili protagonisti di questo programma, di certo a me non mi intervistano, dopo le brillanti uscite.
Però, nella mia demenza pseudo-giovanile, cioè, sono brava a sparare minchiate, ma veramente!, mi sento piuttosto fiera.
Rho, Parma, Levante o Bologna?

martedì 14 ottobre 2008

non posso proprio

Vorrei anche scrivere le mie solite due cagate sullo stress che ha permeato il mio pomeriggio, ma siccome hanno scritto tanti dei miei feedati ed è pure già tardi, soprassiedo e mi metto invece a leggere.
Ah, vorrei sottolineare però che ho pagato ben due fatture, una emessa il 1° agosto, l'altra il 1° settembre.
Ah, e vorrei anche dire che parlo proprio come scrivo e sviluppo l'insano terrore che le persone, ricordandosi del mio gergo, possano rintracciarmi.
Ah, e poi qualcuno mi ha insultato per un vecchio post. Ma di brutto.
Che dire, sono rimasta un po' basita.

UPDATE 23.49
Ho letto solo tre blog, uno feedato, uno odiato, uno linkato a quello odiato che però mi incuriosiva. Perdere tempo è senz'altro un'arte. Tutta mia.

domenica 12 ottobre 2008

trenta gradi e non sentirli

Oggi sento al TG che tutt'Italia è rosolata dal sole caldo ancora estivo e c'è chi non ha rinunciato ad andare in spiaggia. E fanno vedere 'sta manica di stronzi che sciacquettano in mare.
Oh, beh. Li chiamo stronzi per pura invidia.
No, perché nel mio loculo ci sono in media 19° la mattina.
Ché quando esco il naso da sotto la trapunta si ghiaccia e si stacca, e poi altro che makeup, devo perdere dieci minuti per riattaccarmelo.

Stasera ho finito di vedere un film, e mentre finivo di vederlo a mo' 'sti cazzo di fuochi d'artificio.
Menomale che tra quattro giorni accendono il riscaldamento così smetteranno di farci credere che siamo ancora in estate. Ché poi, tra 15 giorni a esagerare, inizieranno a installare tutte le luminarie di Natale. Cioè. A distanza di 2 settimane si passerà dai fuochi estivi agli addobbi natalizi. Ma mica viviamo nell'emisfero australe, noi. Non capisco. E questa, di certo, non è una novità.

La novità di stasera è che mi girano i coglioni.
Senza motivo.

Il che può significare due cose:
  1. sto diventando psicopatica
  2. sono psicopatica da mo'
  3. (scherzavo, erano tre) sono in pre-mestruo.

Opto per la numero treeeee, anche perché le altre due poco onore mi fanno, ma a questo punto mi girano i coglioni anche per questo motivo, oltre che girarmi senza motivo, ché 'sti minchia do ormoni in circolo non possono trasformarti da una persona mite come il clima che vorrei dentro le mura di casa mia, a una persona col grugno.

Va beh.
Ma che senso di fastidio.
Ora vado di là e tiro una scentra a una delle belve, a caso.
[il problema è che se becco la femmina mi si avventa al collo e mi trancia di netto la carotide, lasciandomi agonizzante a terra. Morirò di morte lenta, dissanguata. I miei vicini chiameranno i pompieri -cielo, che graziosa visione! - quando avvertiranno odore di putrefazione. Che fine triste. E non sarò neppure abbastanza viva per leggere il fatto di cronaca sulle pagine dei giornali]

O forse no. Mi fumo qualcosa e ciao.

venerdì 10 ottobre 2008

le mille bolle, rosse

Ufficio, ora di alzare le tende già passata.
Non ho fatto un cazzo per due ore ma tutte le emergenze saltano fuori 10' prima di timbrare il cartellino.

La capa, la segretaria e la sottoscritta:

C: "Senti, l'ultima cosa per favore, trova in rete la locandina dell'evento X fatto sei mesi fa, cambi la data e lo stampiamo in una decina di copie... così lo pubblicizziamo"
Io: "Sì, ma in rete dove?"
C: "Tipoooo, sotto U:/ [no, capa, io ho i dischi mappati con lettere diverse] ci deve essere qualcosa tipo... leggi, legislazione, locandine, incontri..."
Io: "Capa, c'è tutto ciò che mi dici ma il file come si chiama?"
C: "Mah, tipo "Incontro legislazione vigente", una roba così"
Io: "Non c'è"
C: "Guarda sotto S:/ allora... Vabbè io vado, ciao a tutti, ho un'emergenza"
Io: "(alla segretaria) Non c'è un cazzo con 'sto nome"
S: "ADESSO TE LO CERCO IO" 

[me la sono cercata]
[passa un quarto d'ora e niente, nel frattempo ho trovato i bilanci del '48]

Io: "Basta S, lo rifaccio che voglio andarmene!"
S: "Ma DEVE avere quel simbolo strano..."
Io: "Sì, ho fatto io anche la precedente locandina, me lo ricordo"
S: "(sospira) Va beh. Devi metterci dentro questo e quello"
Io: "Lo so, dimmi solo se lo vuoi orizzontale o verticale"
S: "Verticale"
[lavoro, e in 2'30" ho finito]

Io: "Va bene così?"
S: "Perché non l'hai fatto orizzontale? Stava meglio"
Io: "Te l'ho chiesto."
S: "Eh, ma ora che lo vedo, non puoi ruotarlo?"
Io: "Va a ramengo la formattazione, poi l'ho già inviato in stampa sulla laser"
S: "In bianco e nero?!"
Io: "Mica è un invito al ballo!!! Cosa vuoi che gliene freghi alla gente? E' una roba a cui interverranno solo quelli direttamente interessati, mica dobbiamo reclutare la claque!"
S: "Eeeeh, va beh, dicevo così per dire. Certo che a colori era un'altra cosa".

A casa con mia madre. Sono stanca come un mulo.
Finisce di cenare e mentre io bevo il caffé, senza minimamente preoccuparsi del fatto che io sono ancora a tavola, si alza e fa per andarsene.

Io: "Vuoi tenere dritta quella schiena, che sembra che tu abbia 134 anni?"
M: "Eh, capirai, ho comunque la varicella, io!"
Io: "Ma Mami non c'hai mezza linea di febbre, le pustole sono poche, mangi tre volte quello che mangio io, mica mi dirai che ti senti debole?!"

[faccia sofferente da grande interpretazione teatrale]

M:"Eh, sì invece, mi sento un po' debole... E poi di pustole ne ho ancora parecchie!"

[il mio brufolo da ciclo mestruale è grande tre volte la sua pustola più grande]

Io: "(sospirone) Sai che in ufficio tutti si sono fatti grasse risate quando ho detto che alla tua età ti eri presa la varicella?"
M:"(raddrizza la schiena all'istante in un moto d'orgoglio) Hanno poco da ridere, quella manica di imbecilli! Venisse loro una recidiva! E poi tu, cosa racconti in giro i casi miei?
E la mia età???"

Se ne va offesa.
E adesso la devo trattare da malata se no sono solo cazzi miei.

giovedì 9 ottobre 2008

v come vigliacco

[lo so anche io che "vigliacco" c'entra come i cavoli a merenda o la cioccolata senza zucchero, ma che bel titolo, però, mi stringo la mano]
[chi fa da sé fa per tre]

Non c'era.
Non è venuto.
Non ho potuto insultarlo!
Quanto sono frustrata!!!
(so già che settimana prossima la mia incazzatura passerà, e al limite - ma proprio al limite - gli tirerò una frecciata con la punta impregnata di cicuta)

non capisco tante cose, ma questa in particolare

La farò breve perché è tardissimo.
Allora.
Ottobre è un mese incubo per molte ragioni, per me in particolare i primi 15 giorni sono drammatici poiché compiono gli anni 30 persone (più o meno) a cui tengo.
Oggi, tipo, compivano gli anni tre amici a cui tengo.

Uno non mi ha cagato di pezza.
Io ci sono rimasta male.
G-R-A-Z-I-E. 
Sei lettere, tra gli 0 e i 15 centesimi, ed ero felice.
No.

Adesso io questo qui, evidentemente simpatico come una pigna nel culo, domani lo vedo.
Ha solo da provare a fare l'amicone, come sempre fa, lo siluro con un'occhiata.
Rimarrà un cumulo di ceneri e le palle degli occhi, ché quelle mica ce la faccio a incenerirle.

Però Ciccio.
Ciccio ti voglio un bene.
E spero che il 30° anno sia una meraviglia di colori, suoni, immagini, di persone che ti amano, di decisioni importanti e belle, di un lavoro che ti gratifichi. 
Buon 29° compleanno, mio adorato Ciccio che grazie al cielo mai leggerai queste quattro righe e, soprattutto, tutto il resto.

[perché il cellulare insiste nel darti 32 anni? no, dai, non fare scherzi. tu sei del '78. zitto, ho detto! '78 e stop, perché mi rifiuto di pensare che mi sia talmente rincitrullita]

lunedì 6 ottobre 2008

oggi sono giovanissimissima e ho vent'anni

Oggi la mia console mi dice che ho 20 anni, vent'anni, non so se mi spiego.

Quindi via gli acciacchi, via le rughe, torno quasi vergine, mangio come un porco ingrassando poco, affondo la faccia nella Nutella, metto in fila gli spasimanti, me la tiro un po' con quelli che considero idioti (che brutto difetto, per altro temo non mi sia passato) o non sufficientemente fighi (questo, invece sì, mi è passato), vado a nuotare cinque volte la settimana, studio in biblioteca per finta (più che altro tacchino), frequento stancamente l'università, gioco con la mia prima belva con cui ho un rapporto d'amore, vedo beautiful (quello vero), ho un legame strettissimo con i miei ex-compagni di liceo, m'innamoro per la prima volta, sono stremata dalle nottate del weekend, non so usare un computer perché non ce l'ho, continuo ad agognare un qualsiasi videogioco, organizzo-disfo-riorganizzo eventi di gruppo, ho ancora un po' di zii, ho ancora vicino diverse persone che non immagino possano andarsene per sempre, credo che alcune situazioni rimarranno immobili per tutto il corso della mia vita, vado in america per la prima volta dove tutto mi sembrerà un telefilm, vivo emozioni fortissime ogni due per tre, dormo in un letto microscopico e lo condivido con la mia belva, ho l'uso della macchina limitato e vado come una scheggia (tanto è di mia sorella), scrivo molto il diario perché mi chiarisce le idee, progetto le vacanze al mare a gennaio con le mie amiche, vado anche a sciare per una settimana perché sciare significa stare con gli amici e con le amiche, stravolgersi di stanchezza e d'alcool e divertirsi di brutto, ho i capelli lunghi, lisci e biondi (colorati dai colpi di sole) e in discoteca ci sono persone che mentre passo vicino me li accarezzano (e poi mi chiedono scusa), sì perché vado a ballare stesso, ho cominciato a imparare a gestire i miei soldi, rubo comunque nel portafogli di mia madre che mi becca sempre, litigo meno con mia sorella perché lei si è laureata e da lì a breve andrà a studiare negli Usa con una borsa di studio, passo le vacanze di Natale a Siena da mia zia e dai miei cugini, leggo compulsivamente tutti i fumetti della saga di Asterix, non ho un telefonino e non sono mai raggiungibile (fico), i messaggini sono pezzi di carta con sù scritto il testo senza alcuna abbreviazione e con una firma in fondo, vado a sentire splendida musica dal vivo gratis grazie alla mia radio preferita, non mangio (ancora) i pomodori (e anche ora poco e a tocchettini minuscoli), della politica non me ne frega un cazzo ma ho già un'impostazione che si manterrà intatta, sono una persona felice a ondate ma non serena.

Come diceva il prof. Vecchioni Roberto: "...dammi indietro...i miei vent'anni...", ma giusto per un po'.

domenica 5 ottobre 2008

una sorella e altre inezie tono su tono

Devo ammettere che da quando mia sorella è tornata dalla Florida, è decisamente in buona. Non ha ancora avuto i suoi soliti attacchi bipolari. E quindi tutti zitti, ché se ne si parla, poi ricominciano. E io, si sa, ci soffro (anche se ciò non mi impedisce di mandarla affanculo).
Si è persino ricordata di comprarmi una cosa all'ikea (certo, se me lo avesse detto, le avrei dato la lista della spesa, ma vabbé).

Sveglia 11 e mezza, pranzo di 15' (frutta-caffè-sigaretta, ché dopo pane e Nutella non ci sta altro), gelato alle 4 e mezza della tarde, ma non mi è bastato e dunque ho approcciato il barattolone della Nutella. Quando non ne sento quasi più il sapore, so che è ora di chiudere il barattolone. Circa 100 grammi dopo e 1.850.384 calorie dopo. Alle 5 e 20 cadevo in uno stato di profonda catalessi da cui mi riprendevo alle 7 della tarde. Alle 11.15 (ora) guardo sgomenta l'orologio: ma che cazzo ho fatto in queste quattro ore, a parte inviare, con soli due giorni di ritardo, gli auguri di compleanno a Hair (compagno di liceo ed ex-amico fraterno, prima che fosse modellato a immagine e somiglianza da quell'arpia della sua compagna che ci odia tutti)?

Quando si dice una domenica interessante.
E pensare che dovevo partecipare a un torneo di scherma, miracolosamente previsto per le 13, dunque Papp's compatible.

Altre inezie.
  • sento i fuochi d'artificio. Adesso bisogna spiegare a qualcuno che i fuochi d'artificio si fanno d'estate. E ieri sera verso l'una, quando sono rincasata, c'erano nove, dico nove, gradi. Che non mi sembra proprio temperatura estiva;
  • mia madre ha le pustole. Adesso bisogna spiegarle che quando io prima (a 25 anni) e mia sorella dopo (un paio di settimane, dopo) prendemmo la varicella, forse era il caso che non facesse tanto la figa facendo la mamma-chioccia. Ai tempi lei non s'ammalò, con nostra totale incredulità, e pensammo si stesse sbagliando nel ricordo di non esserci passata. Ma forse che forse se l'è presa ora, e ciò mi sgomenta, ché come minimo a me viene fuori il fuoco di sant'antonio (chissà com'è contento sant'antonio di essere ricordato per 1.acqua minerale 2.malattia deturpante);
  • la mia ospite di ieri aveva tutto tono su tono, come previsto. Adesso bisogna spiegarle che non è necessario che anche la sua maglietta richiami il colore della tovaglia. Ho avuto un momento di tenzione quando scrissi un sms al di lei fidanzato (comunicazione di servizio su dei giochi per la console nds), ed egli subito mi rispose. Avendogli l'amica telefonato mezz'ora prima ed avendole egli non risposto, l'amica si è un po' alterata, l'ha chiamato e gli ha detto con spregio: "Sei ubriaco?", e non ho capito il tono di spregio, che saranno sì passati anni, ma pure lei (grazie a me, corruttrice per eccellenza) sono certa si ricordi quant'è bello essere ciucchi. E comunque la signorina mi aveva promesso che non si sarebbe incazzata, se lui m'avesse risposto. Vatti a fidare degli avvocati. Ma pur'io che ossimori scrivo. Sarà che ho un po' sonno;
  • è bello non avere numeri, così uno può chiudere quando cazzo vuole, e io ora chiudo. Gli occhi. Ancora. Ma non per sempre. Spero.

sabato 4 ottobre 2008

cena precisina

Stasera vado a cena dall'amica precisina, che disporrà tutto, cibo, tovagliato e posateria, in maniera da creare una scala cromatica, vino compreso.
Sono anni che la chiedo (quasi) in ginocchio di occuparsi dei miei armadi, ma niente.
Io credo che tra le varie robe (compresi i peluche dismessi, ché a me non piacciono tanto, ma alla gente piace tanto regalarmeli, sa il cielo perché) creda di trovare un vibratore.
Ma non ce l'ho!
Mai avuto il coraggio di entrare in un sexi shop per comprarne uno!
(neanche i preservativi in farmacia)
Alla bisogna ricorro ad altro.

Però secondo me, lei un vibratore nascosto nell'armadio potrebbe averlo, stasera lo cerco.
Pappina's (quanto mi fa male 'sto nome) mission.

giovedì 2 ottobre 2008

rivelazioni

Ultimamente successe:
  1. Una specie di direttore, uomo assai scherzoso, con un archivio barzellette porno da far paura, catalogato come "can che abbaia non morde", ha lasciato la moglie per l'amante. Sì, okay, questo è un cliché. Uomo di mezz'età lascia moglie dopo vent'anni di matrimonio. Ma quando dai un volto, un nome e cognome, un carattere, al cliché. Oh, cambia tutto. "Da lui non me lo sarei mai aspettato..." (altro cliché). Anche ex-fidanza riteneva impossibile che io mi innamorassi di uno sposato (non brutto come la s.d.d., deo gratia), anche io ritenevo impossibile che ex-fidanza si sbattesse una impegnata (il fatto che io chiami "amore" il mio e "sbattersi" il suo, non è una difesa ma un semplice dato di fatto), e per fortuna che almeno, quanto narrato, successe dopo la separazione e venne alla luce una sera da ubriacatura molesta circa un lustro dopo;
  2. mi è capitato di dare un volto a un nome che compare in posta elettronica. Cazzo, non ci farò mai l'abitudine. A vedere, sovrapposti e così diversi (o simili, a seconda, ma la verità vera è che non ci prendo quasi mai), l'immagine reale e quella da me creata. Perché io associo: automaticamente. Leggo un nome e, bam, la mia testa ha già dato un volto a quel nome, alle volte, come in questa occasione, del tutto incosapevolmente. "Ma sa il cazzo perché 'sti capelli così non mi tornano...", bambasciona, sveglia! Ecco perché, hai questa forma maniacale di cui ti accorgi sempre più raramente, citrulla (devo proprio spiegarti tutto io, eh);
  3. Ridge, nei loschi sotterranei aziendali mentre trovavasi sulla via di casa dopo aver sufficientemente lavorato, abbracciò e baciò sul collo Brooke, che rimase rigida come un manico di scopa, causa affermazione di Ridge di due giorni avanti: "No! Non possiamo neppure abbracciarci, perderei il controllo!", così lei gli ha dimostrato cosa significhi essere coerenti e non perdere il controllo. Salvo poi , una volta lasciato Ridge, avere una vampata di caldo e un giramento di testa. Sedersi sopra un cesso per riprendersi. Mandargli un sms per dirgli ciò che le stava capitando. Leggere che lui l'aspettava in un posto imprecisato (o meglio, precisato ma con dettagli scarsi). Correre da lui. Non trovarlo. Nella fretta lasciare il cellulare in ufficio. Tornare in ufficio delusa. Leggere: "Va beh, ho capito... vado a casa. Fammi sapere come stai". Labbro all'ingiù di Brooke. Direi che i 120" di coerenza dimostrati sono persino troppi;
  4. quattro è un numero un po' sfigato, perché non ha una sua identità (o è il quadrato di due o la radice quadrata di sedici), tuttavia cinque mi sta sul cazzo, quindi prendiamola così e diciamo che quattro è un numero decente per chiudere.