giovedì 23 ottobre 2008

incontro dell'atea con la suora

S: "...perché questa ragazza qui è proprio brava" (rivolta a una conoscente comune)
I: "Ma suora, anche se sono atea?"
S: "Io non conosco atei, ma solo cristiani. Che sono persone che portano con sé i valori che Cristo ha cercato di trasmettere"
I: "Quindi sarei cristiana. Per forza?!"
S: "Tu non sei prima di tutto una persona? Io ti reputo una brava persona. Che equivale a cristiana, per deformazione professionale".

Non c'è niente da stirare, non fa una piega.

[poi ha dato delle stronze alle monache che tra qualche giorno dovrà scarrozzare in macchina. E' una suora un po' sui generis, ecco]

P.S. (update) Lo davo per scontato, ma ancora di sconti neppure l'ombra, anche se sembra siamo in mega-recessione. Volevo specificare. A parte la piega che si potrebbe riassumere in: alle volte vorrei fare cose di una cattiveria mostruosa, e solo il fatto di non poterle fare anonimamente mi ferma allo stop. Sarei sgamata. E ho moti di cattiveria ma non di auto-distruzione. E perdere una persona a cui voglio bene sarebbe auto-distruzione, perché io non sono auto-sufficiente come altri, senza affetti non farei un passo.

2 commenti:

Lillo ha detto...

Mah, magari se tutte le suore fossero così, la Chiesa sarebbe anche meno inguardabile.

E poi dare delle stronze alle monache non è mica peccato; non mi sembra ci sia niente di simile nei 10 comandamenti...

Perchè mi ricordo i 10 comandamenti?

Oddio, mi sa che ho smosso qualcosa nel mio cervello che andava lasciato stare.

Vabbè, grazie per gli auguri, eh, grazie mille.

Bacio,
-L.

Pappina ha detto...

@lillo: prego, eh. In verità oltre a lei anni fa conobbi un pretijo giovane, era troppo pettegolo e troppo simpatico, e che io fossi atea o no non gliene fregava niente (forse ai tempi ero ancora agnostica). E poi era un gran bel ragazzo :-)! (non guasta mai)