lunedì 20 luglio 2009

uno dei tanti post inutili che dà i numeri

  1. Sono ricominciate, come l'estate scorsa, le miliardate di visite di commercianti che hanno bisogno di un cartello prima di abbassare la saracinesca. Andarlo a comprare non sarebbe una brutta idea. Bisogna sempre stare attenti a come si intitolano i post. Cazzo.
  2. Mi sono fatta l'idea che qualche bastardo mi rubi la linea wireless, così ho messo delle restrizioni tali che io stessa, non appena accenderò il pc dell'ufficio in casa e lui non si collegherà, ci metterò dalle tre alle quattro ore prima di ripristinare il collegamento. L'oscuramento del SSID è una sfida alla mia pessima memoria (che forse dovrei scrivermelo?).
  3. Mia sorella, in attesa della sua macchina, ha la mia da venti giorni esatti. Un vero miracolo che mi sia ricordata di darle il nuovo tagliando dell'assicurazione. Che scade giust'appunto domani. E non aggiungo altro per non auto-gufarmi.
  4. Svegliarsi con una nausea della madonna la domenica mattina, previa sveglia della best friend sul cellulare dimenticato acceso (non ho ovviamente risposto, mi sarebbe uscito un poco opportuno "Ma vaffanculo!"), e poi intrattenersi con una ex-collega che mi fa letteralmente assopire, povera stella, ma che è tanto buona, ha provocato un mio crollo psico-fisico non appena ella è uscita di casa: ho dormito due ore di sasso.
  5. La mia capa continua a farmi lavorare, benché avesse detto settimana scorsa: "Per questa stagione hai dato, ora puoi rilassarti". Si, 'sta minchia.
  6. Un mio ex-collega che ho visto l'ultima volta alla mia festa di compleanno datata 2005, mi chiede amicizia su fb. Boh. La gente è strana forte.
  7. Perché non ho voglia di vedere ex-moroso? Sono giorni che me lo chiedo. Forse perché lui è andato a Gardaland coi suoi amici pischelli? Non è da escludersi. I miei amici, oramai, avrebbero paura di fare anche l'ottovolante a forma di tronco che va nell'acqua e ci si infradicia che è un piacere (ci sarà ancora?), non sono infantili et incoscienti come me.
  8. Otto è un buon numero per chiudere, mi ricorda la Famiglia Bradford.
  9. Non posso chiudere.
  10. Molti ma molti ma molti auguri per domani (ovvero tra 40 minuti circa) ad una delle anime pie che talvolta passano di qui, si chiama Angelo ma lui non lo sa che lo so. So anche il cognome ma poi mi denuncia per stalking. Quindi tutti zitti. Anche se, mi avesse invitato alla sua festa, avrebbe fatto miglior figura. Per completare: credo che ora la "mezz'età" sia considerata verso i sessant'anni. Dal 1300 in poi di strada se ne è fatta. E poi c'è sempre il Viagra.
  11. Anche undici non mi sembra un brutto numero per chiudere, d'altronde ci si deve pur accontentare.

2 commenti:

Zino ha detto...

Sabato notte scorsa, tentando di trovare un posto dove parcheggiare dalle parti del Magnolia, con un paio d'amici siamo stati rapiti dalle luci del Luna Park che c'è li di fianco... quindi, boicottato Magnolia e fino alle 3 del mattino serata passata a testa in giu :)
E non si dica che si sia infantile o incosciente :)

Pappina ha detto...

Uh, me la ricordo ancora l'ansia dell'ottovolante che saliva piano sino in cima per poi buttarti giù a rotta di collo. Minchia. Era più l'attesa a terrorizzarti che la picchiata successiva. Mi ricordo il galeone che però mi metteva solo ansia senza adrenalina. E poi una storica facciata nella casa degli specchi, con quella banda di stronzi dei miei amici fuori a ridere piegati in quattro.
Che botta.