venerdì 13 maggio 2011

una tranquilla giornata ciarliera

Riassunto.
  1. Faccio per entrare a fine mattinata in una struttura dove vado a lavorare nel mio ruolo di schiava semi-volontaria e noto che non c'è possibilità di entrare in garage: tre o quattro macchine in fila indiana ne impediscono l'accesso. Viste le macchine, capisco che c'è qualcuno di importante che sta facendo campagna elettorale nei pressi. Mi trattengo.
  2. No, perché dovrei? Il garage serve a chi ha problemi di locomozione, non è un parcheggio per riccastri, e vaffanculo.
  3. Cazziatone a sei (sei, dico sei, solo quelli all'esterno) uomini, a cui, un po' incazzata, spiego che bloccano il passaggio e la mobilità di gente con problemi. Sei mummie. “Non potete spostare le macchine in quell'area?” (indicandogliela) e uno: “Eh, ma è vietato!”. Minchia, mo’ gli tiro una capocciata.
  4. Allora parte la pippa sul diritto di ognuno a muoversi, eccetera eccetera, e gli mostro che alle mie spalle c'è un delirio di macchine che fanno mille manovre perché non sanno dove parare. Momento di riflessione, dopo lunga loro osservazione del delirio in cortile. E io che non mi muovo. Uno mi dice: “Si signora (signora tua figlia), è vero, ha ragione” “Bene, arrivederci”. Le macchine sono state spostate. L'altra opzione è che finissi in galera.
  5. Alla scena presente una sola persona, una di quelle che frequenta questa struttura.
  6. Entro quindi già incazzata. Tre minuti dopo arriva un altro volontario e mi dice: "Ho saputo che hai fatto il cazziatone a quelli della scorta di Sempronio! Brava!". Come minchia lo sa? Beh, i miei comportamenti più truci sono subito di pubblico dominio, quando sono dolce come uno zucchero col cazzo che la voce si diffonde. Comunque si, sono orgogliona del cazziatone. Soprattutto dal momento che non sono finita in galera. Visto che Sempronio, poi, non è proprio l'ultima ruota del carro.
  7. Mangio, faccio, disfo, chiedo, chiacchiero, cerco di convincere i commensali della pausa pranzo ad andare a vedere Jovanotti (la gente è molto piena di pregiudizi, come me, che non mettono in discussione mai, diversamente da me).
  8. ["Quando sarò vecchio sarò vecchio, nessuno dovrà più venirmi a rompere i coglioni", by the way]
  9. Passa il mio amico A (caffè), passa il mio amico C (lungo dibattimento sul perché deve mettersi l'anima in pace sul futuro rapporto con le sue bimbe, discorso serio, questo), passa il mio amico AP (cazziatone perché non mi ha inviato un mms al giorno da Sidney come mi aveva - mi sembra - promesso), sigaretta con ex-moroso che mi mostra un cesso ambulante che gli corre dietro (minchia [nomignolo], per carità). Sono le tre e non ho combinato un cazzo.
  10. Sto finalmente lavorando, passa una sciura a dirmi una cosa importante, che viene interrotta da una più esuberante che mi racconta una roba per cui è tronfia e fiera, riprendo a lavorare e una volontaria mi butta lì un pezzo di crostata al cioccolato (vogliamo dirgli di no?), riprendo a lavorare e chiama la persona che affianco nel lavoro, rimasta a casa, che voleva solo sfogarsi perché è stanca morta per un progetto in corso.
  11. E devo ancora fare mille cose: riprendo a lavorare ed ex-moroso mi fa uscire dal cubicolo, vedo un signore che mi sorride, e io sorrido back, e così via, finché il piccolo non mi dà (urlando) della rincoglionita, e mi dice: "Ma non riconosci mio padre?!". Adesso, anche tu. Va bene che me lo avevi anticipato a pranzo, ma sai che ho una memoria fallata e non sono fisionomista: cosa pretendi?
  12. Faccio notare che durante la nostra relazione la madre mi amava così tanto che non mi volle mai incontrare e che gli fece un pressing psicologico da farlo piangere, causa differenza - lievissima - di età, mentre il padre una volta (una) mi invitò a pranzo, molto più un signore.
  13. Sono le quattro e un quarto. Vedo F, figlio di amici di famiglia, chiacchieriamo mezz'ora. Quattro e quarantacinque. Bene. Per problemi logistici devo scappare.
  14. Sembra che non abbia combinato una fava? Non capisco perché.
  15. Ok, è vero. Arrivata a casa, però, ho lavorato tantissimissimo, ho saltato il pisolino (il pisolino, cazzo!!!), non ho guardato twitter e anzi ho anche fatto una parte che non mi toccava. 
  16. Sono una cazzeggiatrice, ma recupero dopo le sei di sera, quando il cervello è più vivace (lo so, lo so, è un dramma).
  17. Chi dice che il diciassette porta sfiga?! Tanti? Proprio... tanti? Ok.
  18. Chiudo con la maggiore età, consapevole che stasera ho esagerato, ma la musica mi ha ritmato di brutto, eh.