venerdì 18 luglio 2008

storia di non-sono-ancora-amanti (sottotitolo: chissà-se-lo-saranno-mai)

Hanno due percorsi di studio diversi, ma le strade s'incrociano su un progetto di lavoro che condividono.

Lui è un ragazzo serio, fin troppo. All'inizio. Poi, man mano che prende confidenza con il lavoro che deve condurre, la sua compagna di lavoro e le persone coinvolte, si lascia andare. E' uno di quei ragazzi a cui dici:

"Non noti niente?"
"Ah, ti sei tagliata i capelli, stai bene!"
"Risposta errata: "ti sei tagliata i capelli, che gran pezzo di gnocca" era quella giusta"
"Ma ti ho detto che stai bene..."
"Non è la stessa cosa"
"...ti sei tagliata i capelli, che gran pezzo di gnocca!"

e poi lo vedi diventare rossissimo, soprattutto sulle orecchie.

Lui ha famiglia. E ti ispira che la sua sia la famiglia del mulino bianco.
[Dr. Divago: chissà chi è stato il primo a dire o a scrivere "famiglia del mulino bianco". Io che sono una credulona le merendine a colazione - rigorosamente alternate a pane e nutella - le mangio ancora]

Lei ha un fidanzato e pochissime amicizie. Ha avuto una gioventù diversa, ma bella. Però non ha potuto coltivare un gruppo di amici, e te ne accorgi perché ha, quando ti conosce, questo comportamento da randagio, che si avvicina per poi allontanarsi subito dopo, perché non sa se fidarsi o no. E' scostante, e può accadere che ti si appiccichi per un po' per poi staccarsi perché si è appiccicata a un'altra persona, per poi riattaccarsi all'improvviso.

I due iniziano a lavorare insieme, si trovano simpatici, e questo contribuisce alla qualità del lavoro: trovano sempre un compromesso, lavorano e, nei limiti del possibile quando si tratta di lavorare insieme, si divertono.

Dopo un po', un bel po', c'è una crepa che si allarga evidentemente nel rapporto amoroso di uno dei due. E dall'altra parte c'è già una voragine invisibile. Così capita loro di andare a una cena di lavoro e di trovarsi, alla fine della cena quando rimangono soli, in imbarazzo.
Imbarazzo dettato da una tensione del momento magico visto con un paio d'occhi (insieme per la prima volta di sera, in una sera costellata di stelle, in una sera in cui le battutine infingarde dei colleghi si sono sprecate), imbarazzo dettato da una tensione sessuale crescente, visto con l'altro paio d'occhi.
Rimane la tensione, perché rimane la distanza fisica.

Si salutano con la sensazione dell'inconcluso, ognuno a casa propria, a chiedersi il perché e il percome si sia arrivati alla rottura dell'equilibrio. Ma l'equilibrio è irrimediabilmente rotto.

Le femmine hanno più parlantina, si mettono più in gioco, allora lei decide di rompere il quasi silenzio di lui e gli chiede: "Devi dirmi qualcosa?" e lui tace. Lui non capisce, di fondo, perché questa bomba gli stia scoppiando tra le mani. Se gli è caduta dal cielo o se l'aveva da parecchio tempo: solo che ora è innestata. Scoppia.

Comincia uno scambio frenetico di messaggi, chi la vive tutto sommato con divertimento, chi la vive in modo maledettamente drammatico.
[Dr. Divago: che poi io tutto questo melodramma nel tradire una persona che pensi di amare, non ce lo vedo, però inutile tentare un trattato, verrei presa a bastonate]

E i messaggi si fanno pesanti, vanno molto sulla sfera sessuale, ma questo di sera, perché di giorno si fa finta che è tutto normale come sempre. Solo gli sguardi non sono più gli stessi.

In un batter d'occhio si arriva all'ultimo giorno di convivenza lavorativa, si ritroveranno a distanza di mesi. Si salutano, si abbracciano. Si abbracciano sempre più stretti. Spunta un'erezione che lui, dentro di sé, stramaledice. Lei che lo abbraccia lo sente e scoppia a piangere, poi smette di piangere, e ancora sono stretti l'uno nell'abbraccio dell'altra. Lei lo bacia sul collo, lui va in stato di bandiera rossa, vietato tuffarsi in mare. La allontana.

Lui è in fondo quello che più rischia.
Lui vuole essere un uomo retto, ma non si rende conto che già non lo è più: il fatto di averla desiderata così intensamente lo ha reso un uomo come tanti, fragile, fallibile, infedele.

Lei rimane inappagata, ma lo sa.
Che i suoi, di lui, proclami, sono stronzate.
"Basta. Ora parto. Vado per un po' dalla mia famiglia. Basta telefonate, basta messaggi".
"Io scommetto che quando sei in viaggio mi chiami".
Lui non è ancora arrivato alla barriera autostradale, che è già al telefono con lei.

Continuano circospette telefonate e circospetti messaggi.

Io, che purtroppo sono solo spettatrice di questa soap opera, mi chiedo come Ridge e Brooke potranno lavorare fianco a fianco visto ciò che è già successo, se Ridge, pur sposato con Taylor, bacerà Brooke, se poi andranno a letto, se poi la cosa continuerà e per quanto, se sarà lui a darci un taglio o lei, chi soffrirà di più nel caso, se invece durerà anni e sarà per entrambi il grande amore.

No. Non sono Ridge e Brooke e quindi non credo siano il grande amore l'uno dell'altro. Ma credo anche che nessuno dei rispettivi fidanzato/moglie lo sia.
E' che troppo spesso ci si lascia trascinare dalle cose, e troppo spesso ci troviamo ingabbiati in legami sentimentali che non hanno più parvenza d'amore.

"We think cag'd birds sing, when indeed they cry"
John Webster
[Dr. Divago: ché una botta di cultura così, sicuro, non la sfoggerò mai più]

11 commenti:

steff ha detto...

Le femmine hanno più parlantina, si mettono più in gioco, allora lei decide di rompere il quasi silenzio di lui e gli chiede: "Devi dirmi qualcosa?"

bella contraddizione, tutta femminile :P se le donne si mettono in gioco, parlano di più, allora che lei PARLI! dica lei quel che c'è da dire

Pappina ha detto...

@steff: figurati se invece di lodarmi per la botta di cultura, non rompevi! Se leggi con molta, ma molta attenzione, troverai che i due, soprattutto all'inizio, hanno vissuto la cosa con leggerezza da una parte e con pesantezza dall'altra parte. Se un tuo collega ti guarda ebete e non ti rivolge parola ma sembra sempre essere in procinto di farlo, cosa gli dici? "Secondo me tu ti sei un po' innamorato, ma io ti caccerei solo la lingua in bocca"?
[il rapporto sbilanciato di coppia spiegato a un maschio come Steff]
Ora vado a dormire, guai a te se fai un altro commento misogino!

Anonimo ha detto...

Io invece analizzerei quest'aspetto che più appartiene alla nostra:
"Io, che "purtroppo" sono solo spettatrice di questa soap opera"...
questa silenzioso lamento come ce lo spieghi?

Pappina ha detto...

@zino: te lo spiego dicendoti a chiare lettere che vorrei essere Brooke! e invece niente, mannaggia.

steff ha detto...

il rapporto sbilanciato l'avevo capito, non fare l'acida! che significa solo che hai la coda di paglia :P

ho letto tutto e con attenzione, e ribadisco: se culturalmente fosse affidato alle femmine (che hanno più parlantina, certo certo) l'onere di darsi da fare per avviare una coppia, ci staremmo estinguendo!
(e 'nfatti in italia ci stiamo estinguendo)

Pappina ha detto...

@steff: in compenso alle femmine è sempre lasciato l'onere di chiudere una relazione, e ciò ti verrà rinfacciato tutta la vita...

steff ha detto...

vabè c'hai sempre ragione tu!

del resto è il tuo blog :D

Anonimo ha detto...

maròòò non sono proprio dell'umore adatto a leggere queste coseeee! non ce la faccio piùùùùùùùùùùùùùùù!
niente, solo uno sfogo, poi voglio sapere come finisce eh

Anonimo ha detto...

mi sono dimenticata di firmarmi.
stormeyes

Anonimo ha detto...

BroooooKe????
Ma chi, quella che si è fatta il padre, poi il figlio, poi l'altro figlio e poi nuovamente il primo figlio e poco ci mancava che si facesse anche la Mamma dei suddetti figli il tutto additando presunti "sentimenti" da "Va dove ti porta la patatina"?
Il mio forse è becero qualunquismo ma, se il mio pluriennale vetero-femminismo ne risulta mortificato pensado agli sceneggiatori che hanno creato Brooke e soprattutto ai milioni di donne che l'hanno eletta icona, un motivo seppur uno ci sarà pure.
Saluti e buona domenica.

Pappina ha detto...

@zino: Brooke è un simbolo, non stare a guardare i dettagli! Simbolo di donna un po' farfallona. Ecco, non è che intendessi dire che la "mia" Brooke si passa in rassegna tutta la famiglia fino alla quarta generazione...