mercoledì 6 febbraio 2008

tears in heaven

Questa canzone, nella versione MTV Live, di Eric Clapton mi fa venire di brutto il magone. Musica, parole e tragico reale accadimento della perdita di un figlio, è tutto così perfettamente mixato (testo e traduzione qui) che a me trasmette un'emozione forte, un dispiacere enorme. E ogni volta rifletto sul potere della musica.

Ché poi in 7 giorni devo già riuscire ad assicurarmi i biglietti per due concerti della prossima estate. Cioé, cazzo.
D'accordo le prevendite, ma vendere biglietti a febbraio, quando ieri sera pativo gradi 4 celsius, per un avvenimento musicale che si terrà a luglio, quando nel patimento dei gradi 44 celsius con tasso d'umidità 98% e zanzare che sembreranno cormorani, rimpiangerò amaramente la serata di ieri passata a tirare improperi al freddo calato all'improvviso, non è lievemente esagerato?

Tutto questo per distogliere l'attenzione dal fatto che ho di nuovo 'ste cazzo di cuffiette in testa e sento l'ipod non mio (colta da dubbio, ho chiesto alla ragazza se volesse tutta l'opera della Carmen di Bizet o solo il motivo principale. Risultato: mi si sono liberati tipo 150 MB che ho pazientemente riempito) e quindi c'è un elevato rischio che scriva più stronzate del solito.

"Heaven" di Bryan Adams. Risento le braccia in vita di colui che diventò Pappino. Ma le sento davvero, e rivedo il luogo, e rivedo le mani mie che metto sopra le sue.
Avevamo tipo 16/17 anni, molto indietro in educazione sentimental-sessuale, ed ogni volta che mi si avvicinava scattava automatica la faccia ebete e sorriso da orecchia a orecchia. Un batticuore della madonna.
Una serie di strategie, elaborate con la mia best friend di allora, mi portarono a seguirlo dopo minuti 2,5 ["ché se no dai l'impressione che gli vai dietro"] sul balcone senza però vedere una vetrata.
"Frontata?", magari! "Capocciata?", magari! "Ginocchiata?", sì, ma con rottura in miliardi di pezzi della vetrata stessa. Metri 2x1,5. Che c'avevo un taglio dell'ostrega sul ginocchio che spillava sangue, e la mia unica e sola preoccupazione era: "Diomiochefiguradimerda".

Lui non si capiva, un po' mi stava dietro, un po' mi stava lontano. Era mio ex-compagno di classe.
[io, essendo asina, due anni li feci in scuola per somari, dove tu ti immagini di non fare un cazzo e passare, invece nella mia scuola no, perché mia madre, buona come il pane, scelse la scuola per somari più difficile della provincia].

Io mi allenavo a fare il bacio alla francese allo specchio [mai capito se ne fosse contento], lui qualche limonata e qualche palpata l'aveva già inflitta, ma fagli capire che era inutile guardasse le fighette del ginnasio, che invece era me che doveva intortare!
Macché.
Ho dovuto aspettare di avere 21 anni 10 mesi e 18 giorni affinché mi prendesse la mano per guidarmi in un cinema già buio e poi baciarmi, e il bacio fu nella migliore tradizione "ma io 'questo' cosa lo bacio a fare, che AMO ancora un altro?" [che nel frattempo avevo baciato palpeggiato pettingato scopato, ovvero compresse tutte le esperienze, ché oramai si faceva tardi].

Però "Heaven" rimase la nostra canzone, poiché dopo soli 5 anni ammise che un po' mi amava, ma si vergognava con gli Amici. Di me. Ah, ecco.

[messaggio subliminale per M: vieni a prenderti 'sto cazzo di ipod, che mi fa scrivere un post in tre volte il tempo necessario, e mi fa immelancolire, e mi fa pensare alle emozioni del passato, ai dolori del presente, alle fantozziate di oggi della mia amica S, ad un nuovo pretendente ciccio e vecchio, a dopodomani che forse troverò nuove emozioni con uno degli amori della mia vita, insomma non mi fa concentrare, ecco]

6 commenti:

Lillo ha detto...

Dicevi?

Anonimo ha detto...

ecco infatti anche io ho dovuto comprimere tutto! primo bacio a 18 anni con uno e tutto il resto a 19 con un altro. che tristezza un'adolescenza senza limonare

Anonimo ha detto...

Comunicazione di servizio: le parentesi quadre non esimono la tenutaria del qui presente blog dal fornire quanto prima perlomeno:
1) informazioni quanto più scabrose possibile sul nuovo pretendente (me ne impipo di ciccezza e anzianità, un pretendente vale a prescindere);
2) dettagli e amarcord vari su quell'amore della tua vita (...va beh, almeno l'iniziale, checcazzo).
Danda

PS@stormy: tranquilla, non è mai troppo tardi, io ho cominciato a flirtare e a limonare dietro agli angoli a 35 anni e, pur non avendo diretto termine di paragone, sarei pronta a scommettere un barattolo di nutella che mi ci diverto molto di più adesso!

Pappina ha detto...

@Lillo: non si capisce un cazzo? Io stasera sono troppo stanca x rileggere il post, ma è colpa dell'ipod, fidati. Mica mia.

@stormeyes: perché, tu con lo specchio o il vetro non limonavi? Vale anche quello, eh!

@bambasciona: di scabroso ti posso dire che essendo grasso non gli si vede il pacco, quindi lo escludiamo. Sul 2^ punto, essendo che mi conoscevi già da un pezzo, dovresti ben ricordarti! Avessi avuto 67 fidanza capirei, ma così no, cazzo! Bacini.

Lillo ha detto...

La solita classe infinita.

Il post è chiarissimo, sono io che ho voglia di rompere le balle.

Baci.

-L.

Pappina ha detto...

Lillo pur di attirare attenzione cosa non si fa...