venerdì 28 novembre 2008

prove di celebrità, ovvero come diventare celebre come mentecatta (forse)

Dopo che la mia amica (vedere post qui) mi aveva detto, con incredibile dono di preveggenza: "No, guarda, mi hanno detto che intervisteranno probabilmente questi altri qui perché bla bla bla, stavolta l'intervista la scampi", un po' di tempo fa mi chiamano quelli della produzione per sapere quali giorni ho liberi per l'intervista. Merda! Il giorno dopo sono andata dal parrucco con risultati, a dire poco, discutibili, due giorni dopo sono stata chiamata per sentirmi dire che era tutto rimandato.

Ho pensato mi avessero cassato.
Ho pensato che se avessi avuto più tempo avrei scelto un taglio di capelli, anziché affidarmi alle mani trico-assassine della parrucchiera che aveva già un piede nel Mar Rosso.

Ho pensato male.
Mi telefonano e mi dicono: "L'intervista la faremmo il tal giorno, la possiamo fare dove vuoi tu, basta che sia un posto che ti metta a tuo agio". Vabbene. Questa stanza ove mi trovo viene dunque bonificata dalle puttanate in giro ovunque, da carte, da cd, dai regali dello scorso Natale (e allora?! Se stavano ancora abbandonati in un angolo cosa c'è di male?), e cose così.
Anche la cucina viene rimessa a nuovo, perché è un po' meno ingombra e c'è più spazio.

Mi si presentano tre persone, regista, cameramen e aiuto.
E penso. Cazzo, pensavo venissero solo in due.
Faccio per chiudere la porta, quando mi dicono: "No, aspetta, devono salire gli altri!".
GLI ALTRI?!?

Sette persone, tre telecamere, microfonista, l'aiuto che ho amato al primo sguardo ma più che farmi firmare liberatorie non ha fatto, location ovviamente diversa da quella che volevo. Sic.
Chiedo: "Ma... niente truccatore?", mi guardano compassionevoli, come per dire: ma alla tua età non sai truccarti da sola? No. Già che venivano in tanti, potevano portare anche lui, diavolo.

Il regista mi fa ripetere 10 volte le cose che devo dire, io ogni volta cambio un po' versione, vedo dello sgomento sul suo volto.
Poi mi posizionano, mi dicono che sono tele[carta-i]genica, e urlano il mio nome con "Prima!". Wow, che storia.
Non mi ricordo già più un cazzo. Vacca troia.
Metto insieme i pezzi imbastendoli, neppure con un bel punto croce.
Poi la salivazione arriva allo zero, ma non per l'emozione, solo per dover parlare per così tanto senza interlocutore. Non è l'emozione che mi ha fregato, ma la memoria del cazzo che mi ritrovo e il fatto di non aver trovato due o tre parole che descrivevano bene una situazione. Ho usato dei surrogati, con pause stile Celentano.

Credo di non aver fatto una grandissima figura.
Credo mi taglieranno.
Credo che tanto lo saprò solo tra un sacco di tempo, e neppure in diretta visto che il programma andrà in onda su uno dei canali Sky e io Sky non ce l'ho.

Però è stato divertente. Molto più divertente di un'altra ripresa che avevo fatto anni fa, mentre ero strafatta da benzodiazepine (no, è che avevo avuto un'intossicazione un po' seria per un farmaco, e le benzo me le avevano iniettate in vena. Ho ancora il filmato, mi viene da piangere ogni volta che lo guardo).
Certo che 'sti ragazzi si fanno un mazzo non indifferente. Sono usciti da casa mia alle 7 e passa.
Ma che carino l'aiuto.

Ovviamente ogni commento su quanto verrà prodotto sarà fatto solo a trasmissione già trasmessa e fuori palinsesto. Mi sembra il minimo.

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