sabato 19 maggio 2007

il vero colto è chi sa spiegare cose complesse con parole semplici

Posso aprire una piccola polemica?
Certo che posso, è il mio blog!
Mi sono trovata a leggere il post di una donna che faceva delle considerazioni sul Family Day. Ho trovato i suoi argomenti convincenti, al di là del fatto che, pur non vivendo una realtà come la sua, condividessi il suo punto di vista. Io non avrei certamente saputo argomentare così bene.

Poi ho fatto l'errore di leggere il primo commento a questo suo post.
Un signore ha messo in discussione ciò che aveva scritto. Ha scritto periodi di lunghezza stile A1 (intesa come l'autostrada). Ha usato termini ai più sconosciuti. Ha introdotto concetti filosofici, dati ovviamente per scontati, quando non ce n'era il minimo bisogno.
Ecco, questo mi ha fatto imbestialire.
La mia maestra delle elementari ci ripeteva spesso (nel frattempo ho fatto una litigata che i muri ancora tremano, ma che soddisfazione però - non l'ho fatta con quello del commento, anche se temo che ciò abbia dannosamente influito sulla veemenza da me avuta, n.d.r.) che la persona più intelligentemente colta è colei che riesce a spiegare i concetti più complessi con semplicità, in modo da renderli fruibili a tutti.

Ovvio che in fatto di blog c'è una tale varietà di modi di scrivere da perdersi. Dall'adolescente che è tutto un "nn" ,"kmq", "tvbuc", alla ragazza che crede di saper scrivere ma ogni tanto tira fuori bestialità da guinness (anche intesa come birra scura, forse è ubriaca), da coloro che scrivono come te (o meglio: io mi auguro di scrivere come loro), e sono i più, a quelli che scrivono meglio (qui provo un male quasi fisico, creano delle immagini con tre parole che io neppure con trentatrè paragrafi), per finire con gli eccessivamente colti che sono rari e che scarto. Se la lettura è un piacere, che piacere è rompersi la testa su quattro righe? Meglio il sudoku avanzato a quel punto.
C'è una regola però che credo vada rispettata.
I commenti devono attenersi ai modi di scrivere dell'autore del blog. Il commentatore deve rendersi comprensibile non solo all'autore, ma anche, e soprattutto, ai lettori del blog.
Per questo considero l'autore del commento di cui sopra un povero imbecille.
Ha voluto ostentare la sua cultura, credo che possano averlo pienamente compreso in 3, sicchè alla fine ha ostentato solo la sua imbecillità. Anche perchè alla fin fine delle sue 211 parole, almeno 180 potevano essere eliminate.
E se lo dice una blogorroica (SIGH!) c'è da fidarsi.