venerdì 1 febbraio 2008

lettera di un 9 dicembre di qualche anno fa

Sono così disperato che il semplice atto di scrivere con una penna piuttosto che con un’altra mi sembra possa cambiare il corso degli eventi.
“Ho perso le parole”… e non solo quelle. Perché, perché maledizione perché.
Una, mille, cento risposte e nessuna. I miei pensieri si sono fermati una sera e da allora sono attonito, inebetito.
Mi sembra che tutto sia fermo, che nulla scorra più.
Il solito male che ti attorciglia le budella, ti stringe lo stomaco e ti fa sentire così sconfortato… così INUTILE.
Niente ha più senso… non so perché, non voglio più vederti e un secondo dopo correrei da te… a darti mille baci.
Vorrei raccogliere il mio amore per te in un fazzoletto ma senza buttarlo via… lo conserverei gelosamente.
Succederà la stessa cosa ma in una parte del mio cuore.
Poi non disturberà più nessuno. Sarà messo a tacere, non reclamerà più le tue gemme azzurre, né la tua mano, non più i tuoi teneri abbracci o un semplice sfiorarsi delle labbra. Chi, cosa e perché ha deciso che questa sia la fine?
TU. Che hai trovato le stessa cose che voglio io in un’altra persona. E io voglio gridare, imprecare al mondo intero ma il mio urlo si ferma in gola. Non è un’ingiustizia, caro A, tu le vuoi così bene che hai capito, lei è appena uscita da una situazione ben peggiore della tua e adesso sta riprovando emozioni di un tempo, nascoste chissà dove, dopo un periodo burrascoso, travagliato, buio.
Io sono innamorato di te, e ti voglio vedere così come ti ho visto ieri sera. “Hai un altro?”. E ho visto un sorriso meraviglioso che mi ha colpito così tanto da capire veramente quella che è la tua felicità in questo momento.
Devo dire che in uno dei miei deliri avevo visto la stessa espressione nel giorno di D e C.
Poi non ti ho più corteggiato, ho lasciato che le cose andassero per il verso che speravo portasse a me…
Mi rendo conto di scriverti senza seguire un preciso filo logico: butto giù quel che mi passa per questa testaccia.
Mi piacerebbe se un giorno ti vedessi corrermi incontro riempiendomi di baci, ma si sa che questo è un sogno tanto agognato oggi, quanto irrealizzabile domani.
Io, il corriere di una lettera che un tempo ebbe miglior fortuna, vorrei solo che queste parole tu possa ricordarle ora e sempre. L’amore fisico non c’è stato ma io ho avuto altro: ho conosciuto veramente e apprezzato tantissimo la mia “amica” P.

Tuo A

2 commenti:

Mat ha detto...

apperò!

innamoratissimo!

Pappina ha detto...

Beh, se siamo veramente presi da una persona la vediamo come una dea. Ma io non lo sono. Ai tempi glielo ripetevo sempre che ero piena di difetti, ma lui cieco. Adesso tante cose sono cambiate, ho ritrovato questa lettera mesi fa. Indecisa se postarla o meno. Ma affinché queste parole io le ricordi, le metto qui. Ché scripta manent ma se li perdi è un bel casino.