martedì 29 gennaio 2008

spazio

Va bene.
Lo ammetto.
Oggi, 29 gennaio, devo ancora riporre i regali di Natale.
E va bene!
Ammetto anche che devo fare il cambio di scarpe estate-inverno
[metto sempre le solite due paia da mezza stagione, altrimenti dovrei inerpicarmi sù per l'armadio]
ma oramai mi sembra inutile.
D'accordo!
[che palle però]
Ammetto anche di avere grossolanamente archiviato i documenti relativi alla dichiarazione dei redditi in cartellette talmente scivolose che neppure un rospo con zampe a ventosa riuscirebbe a star sù.
Insomma.

Sono un po' casinista. Anzi peggio, casinista-opportunista. Perché lo spazio per il portatile nuovo l'ho trovato, ma siccome non mi sono ancora staccata dal vecchio, ne ho due, uno a fianco dell'altro. Che chiunque entra in questa stanza mi chiede: "Appena preso? Stai migrando i dati?" e io mento, ché bene bene non ricordo, ma secondo me tra un po' sono tre settimane che abita qui.
[è stato il portatile, ovvero lo spazio che gli necessitava, che mi ha portato ad archiviare alla bell'e meglio i documenti, se no col cazzo, sarebbero stati ancora qui]

E sono casinista in generale.
Cioè faccio spazio per tutto ma in maniera confusionaria.
Per dire, le amicizie. Ho dei punti fermi, metaforicamente assimilabili al portatile, alla radiosveglia, al cordless, etc etc. Poi ho degli oggetti amichevoli da sistemare, che non so bene dove piazzare. Un po' perché non ho conoscenza approfondita dell'oggetto (= persona potenzialmente o effettivamente amica), un po' perché non ho spazio dove metterla (= tempo da dedicarle).

Però in questo casino io ci vivo bene.
Trovo tutto ciò che mi serve. Trovo tutto ciò a cui tengo.
Se avessi 500 mq di casa, sarebbe uguale. Se avessi una giornata di 48 ore e un weekend da 4 giorni, arebbe uguale.
È la mia natura.

E sa il cazzo perché sul lavoro sono pignola e ossessiva.
Così come nello sport. Per anni e anni 2 km di nuoto 3/4 volte a settimana. 60 vasche in vasca piccola e 40 vasche in vasca grande. E quando arrivava l'estate e si passava in vasca grande, quei 17 metri in più sembravano 17 km. Arrivavi al 33mo metro in coma e benché il riposo consistesse solo nel toccare il bordo e dare una gran spinta di gambe per affrontare la vasca di ritorno, era già qualcosa. Invece no! Davanti ancora una lunghezza che ti sembrava enorme, eppure come un mulo, stremata, tanto da bere copiosi sorsi d'acqua della piscina perché non riuscivi neppure più bene a prendere aria, arrivavi alla sponda. E di nuovo, senza neppure un 10" di riposo, toccavi e ripartivi.
E io, giuro, io sono l'antitesi della persona che ama lo sport.

Cioè, per farla breve.
Io non mi capisco.

È solo che oggi qualcuno mi ha detto: "Vuoi che ti aiuti a mettere a posto le cose (accatastate, n.d.b.)?".
E io ho pensato che prima dovrei mettere un po' a posto me.

P.S. errori ce ne saranno ma non ho tempo per rileggere, si mangia fuori stasera

5 commenti:

Lillo ha detto...

Se ti trovi bene così, sinceramente non capisco cosa ci sia da rimettere a posto. E neanche da capire.

Com'è andata la cena?

Pappina ha detto...

Vorrei essere meno casinista da una parte (l'altro giorno ho incontrato a far la spesa una cara amica. E mi sono resa conto che erano quasi due anni che non ci facevamo una chiacchierata e ciò mi ha fatto pensare) e meno mulo, più approssimativa, dall'altra.
È vero che nel mio casino mi ci trovo bene, ma forse in meno casino o almeno in un casino più equilibrato , starei meglio.

La cena? Bene. Però devo smettere di prendere in quel posto sempre l'orecchia d'elefante, che poi mi provoca ruttini alla cotoletta per le successive tre ore (mancanza di poesia ma brutale verità)

steff ha detto...

sei andata al ristorante Flash di via Larga? :D lì fanno una cutulèta buonissima :D

(nel portatile nuovo mettici windows server 2003, va alla grande)

Pappina ha detto...

no steff, lascio vista perché ho una natura masochista-sperimentatrice.
via larga a Milano davanti all'Uni? ma costerà una cifra! io sono una proletaria media. non mi posso permettere più di 22 euri per cena.

steff ha detto...

mavvà è (o almeno era) economico