sabato 21 aprile 2007

l'allevamento dei polli, i.e. l'educazione dei morosi

Io faccio tutto il lavoro, poi altre ne traggono i benefici.
L'ultimo pollo l'ho allevato per più di due anni. Non sapeva assolutamente cosa fosse un rapporto di coppia. Era invadente, appiccicoso, poco incline a capire battute sottili, partiva per la tangente con sogni a occhi aperti, e soprattutto non aveva iniziativa.
Due anni dopo: affettuoso, coi propri spazi, sagace, realista e con un piccolo germoglio di iniziativa.
Ecco.
"Io per te ci sarò sempre, ricordatelo!".
Appunto. Lunedì chiamo "Chi l'ha visto".
E la cosa che mi fa girare vorticosamente i coglioni, è che ora (o se non ora, a breve) ci sarà qualche maledettissima stronza che non solo godrà dei frutti caduti dalle piante che io ho amorevolmente piantato e dato il concime e innaffiato e potato, ma inoltre gli negherà la libertà che io gli ho sempre concesso. Ovvero di frequentarmi ancora.
Ecco.
Per questa ragione oggi mi girano di brutto i coglioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

io invece mi sono allevata uno per innumerevoli anni e pazientemente l'ho educato sull'importanza dei preliminari a letto senza troppo riuscirci. Inutile dire che successivamente sua moglie (simpatica come la sabbia nel letto) ne ha goduto ampiamente, e ovviamente è riuscita a segare quel bellissimo rapporto di amicizia che c'era tra noi prima del suo arrivo....