giovedì 11 dicembre 2008

storie di ordinaria follia - da ufficio

Ieri.
Mi chiama la Capa e mi dice: "Ah, senti, una cosa ur-gen-tis-si-ma: dobbiamo mandare via mail un biglietto d'auguri alle Personalità, però il tipografo mi ha inviato un formato elettronico del biglietto cartaceo stile lenzuolo, tu riesci a ridurlo?".
Certo Capa, tanto più che se non smetto di giocare a Spider mi faccio fuori, ché continuo a non imbroccarne una e la percentuale di vittorie si sta pericolosamente abbassando.
"Te lo invio su-bi-to!"

Ok.
Posta aperta. Aspetto. Niente.
Allora penso: è come quando aspetti il tram. Se inizi a fumare una sigaretta, arriva subito.
Fumo. Ancora niente.
Nel frattempo mi distraggo (soprattutto da Spider) come posso.
Alle ore venti ancora il nulla.
Ma la Capa non è nuova a mandarti mail a ore inconsulte. Tuttavia, niente.

Stamani entro in ufficio e la Capa è via per una riunione. Apro la posta e 'sto cazzo di biglietto ancora non c'è. Vado a pranzo, prendo il caffé, fumo, torno in ufficio e mi trovo la scrivania colonizzata da una collega, a cui sono affezionata, e da un dirigente con cui discuteva una presentazione (no, non è che mi fregano il posto così, perché sono l'ultima ruota del carro, cioè, sono anche quella, ma la ragione è che la mia postazione è tra le poche attrezzate di alimenta-portatile e cavo di rete vagante). Non mi cagano di pezza. Attendo. Cinque minuti dopo mi stufo e mi piazzo sul computer della capa. Ovviamente mi ha mandato l'e-mail all'ora di pranzo. Mentre guardo incredula, arriva pure lei. Devo aver fatto uno sguardo allocchito, mi dice: "Uh, guarda, tra tutte le cose che ho avuto da fare, sono riuscita a girarti la mail solo mezz'ora fa!", ergo si era palesemente dimenticata.

Riesco a rientrare in possesso della mia postazione, inizio a lavorarci sù.
Prima stesura. Segretaria: "Ma lo hai fatto ancora troppo grosso, più piccolo".
Seconda stesura. Capa: "Ma che brutto così piccolo, lo farei un po' più grosso", inizia battibecco tra Capa e Segretaria. Più grosso. Ok.
Terza stesura. Capa: "Ma se scrivessimo anche che 'la filiale tal dei tali vi augura'? Se no rimane scritto solo 'buon natale e felice 2009', un po' triste, noooo?"
Quarta stesura. Capa: "Eh, dai, carino così! Puoi mettere la "v" maiuscola a 'vi augurano'?". Merda. Mea Culpa.
Quinta stesura. Capa: "Così mi piace molto. Brava. Lauraaaaaaaa, senti, lo mandi anche ai grandissimi capi?", ove per Laura s'intende l'anello di congiunzione tra noi Rag. Fantocci Ughi e l'Olimpo. Laura: "Eh, ma non così, dobbiamo cambiare un po' il testo..." e mi detta, mentre io piglio appunti.
Sesta stesura. Laura entra dopo aver ricevuto la bozza: "Non è che invece di scrivere 'sta pappardella, metteresti la sigla? Ché se no viene troppo lunga la scritta centrale".
Settima stesura. Laura rientra e ride: "Mi hai mandato il biglietto senza scritte, ah ah!".
Io già col portatile nella borsa.

Finale.
Solo nove stesure. L'ottava è fallita perché, dopo averlo inviato, mi è venuto un amletico dubbio sulla dicitura corretta della società, che ha 274 acronimi. E nessuna delle altre tre se n'era accorta.
La nona (sinfonia di Beethoven? Magari. Magari toccasse a me avere cura dei giorni tuoi, svegliarti con un caffé e dirti che non invecchi mai...) stesura si sa mai che sia quella giusta.
Altre due ore di dopocena gettate nel cesso.
Per un cazzutissimo biglietto d'auguri che tutti, ma proprio tutti, cestineranno.
Sgrunt.

6 commenti:

Lillo ha detto...

Per me si va ne la città dolente,
per me si va nell'etterno dolore,
per me si va fra la perduta gente.

Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la Divina Podestate, la Somma Sapienza e l'Primo Amore.

Dinanzi a me non fuor cose create, se non etterne, ed io etterno duro.
Lasciate ogni speranza, o Voi ch'intrate.

Così, per dire.

-L.

Anonimo ha detto...

Sorcina ;-)

Pappina ha detto...

@lillo: mi sfugge. se sia un commento personale, cioè frutto di tue riflessioni su te stesso, o se sia un commento alla follia imperante del mio ufficio. ecco, nell'ultimo caso, più che citare Dante, citeei Trilussa, ché meglio si avvicina al clima da pollaio starnazzante che il mio ufficio generalmente diventa.

@pnv: con o senza ricerca su google o similia?

Anonimo ha detto...

Senza.
Tempo fa selezionai una decina di canzoni per una compilescion che regalai alla donna della mia vita (sposata, due figli, che inutilmente corteggio da oltre dieci anni e che mai e poi mai potrebbe lontanamente pensare di unire le sue beltà alle mie bruttezze).

Se ricordo bene l'ultima canzone era quella che citi tu (e che avevo sentito, per la prima volta, poco tempo prima).

Pappina ha detto...

@PNV: hai veramente un ottimo gusto, ottimo. pensa che io l'ho sentita la prima volta quando sono stata, lo scorso anno, a un suo concerto. e sono rimasta incantata.

Anonimo ha detto...

A me colpì subito al primo ascolto, poi perse qualche punto (non so spiegare il perchè).