lunedì 8 dicembre 2008

una lettera, uno sfogo (vorrei fossi qui)

Mio dolce A,
oggi è stata giornata di lavoro e di preparativi natalizi. A me Natale sta sul cazzo, non succede mai niente di buono per Natale. Allora cerco di natalizzare casa il più possibile, così Natale ha un senso.
Cinqu$e minuti fa ho finito il dannatissimo lavoro di quattro giorni, e sono andata in cucina a fumarmi una meritata sigaretta. E al centro del tavolo c'era l'alberello che regalasti un po' di anni fa a me, M e tua sorella. E mi sono venuti gli occhi lucidi, perché sono quasi cinque anni che hai deciso di volartene via. Poi, il fatto che io sia stata l'ultima persona a vederti in vita, mi fa sentire una specie di responsabilità, specialmente nei confronti della tua famiglia.

Cinque anni fa. Tutto era diverso.
Ora. Ci sono ancora tutti i nostri amici, alcuni si sono accoppiati, altri moltiplicati. Ieri ho giocato col figlio di D, che sta per compiere due anni, mi ha reso così allegra. Il giorno prima ho incrociato il nipotino di L, parla come un ossesso, ha solo due anni e mezzo, a quindici già intorterà le ragazze con le parole. Mi ha detto: "Tu abiti in quel cancello là!", e 'sti cazzi! Ci ha preso! Anche se è venuto con lo zio a giocare nel mio cortile all'inizio dell'estate, lui sì che si ricorda, mica come me.

L'altro ieri sera ho parlato al telefono con F, quella che per me è sempre stata l'amica più grande. Mi ha invitato a cena per ieri sera, le ho risposto che non potevo, che dovevo lavorare. Ha insistito, ma inutilmente, perché se devo finire un lavoro non posso permettermi di cazzeggiare, e devo pure ritagliarmi spazi di "decompressione", che non possono essere un'intera serata. Così ha cercato di farmi sentire in colpa, ma questa volta sono stata cattiva, le ho detto che il suo primogenito è da giugno che non lo vedo, che se non sono io ad alzare il culo, col cavolo che lei lo fa. Va bene che il secondogenito è piccolo, ma ha quattro, e dico quattro, nonni su cui contare, credo che con un po' di buona volontà ci si potrebbe vedere più spesso. E' come se lei mi rimproverasse che io concedo il mio tempo a tutti tranne che a lei, ma non è così, il mio tempo è poco e sembra essere sempre meno, faccio quello che posso, con tutti. Lei mi sembra distante, distratta dai bimbi e dal marito, mi sembra non prenda mai le mie parole sul serio. Sempre che si riesca ad avere un colloquio telefonico umano, senza urla e senza "devo scappare, scusa". Mi sento il cuore a pezzi per questa cosa.

Poi c'è M, ma lei ormai è già un po' persa. Dirottare il fidanzato verso la convivenza e fare centro-tavola per le feste sono gli obiettivi fondamentali. Un tempo c'erano i thè della domenica pomeriggio, i sabati negli outlet o le sere all'Ikea, ora non sono rimaste che briciole. Paradossalmente sono io a proporle cose, a lei, lei che è sempre stata una fucina di proposte. Non me la prendo neanche più. Io le mie scenate le ho fatte, ma non servono a nulla, tanto.

Infine c'è l'altra M, anche lei persa, ma almeno i suoi motivi li posso capire. Si è allontanata da quasi tutti, però quando le ho chiesto un favore si è precipitata in ufficio, e abbiamo pranzato insieme. E' al capolinea di una storia, una storia che tu non puoi sapere, perché tutto è nato da te. Forse non hai mai capito quanto tu fossi importante per tutti noi, e forse anche noi non capivamo che eravamo come un unico essere, e quando un pezzo si è sgretolato, siamo andati in pezzi tutti, sia singolarmente, sia come gruppo. Poi ci siamo un po' ricostruiti alla bell'e meglio, ma le reazioni a catena che hanno seguito la tua scomparsa sono state dirompenti.
Si sono aperte nuove amicizie, se ne sono chiuse delle vecchie.

Io mi ritengo ancora fortunata, perché c'è A che mi è sempre stata vicina, che lo è in ogni momento, che è una benedizione. Ora siamo mamme congiunte di uno stupido gioco, per il quale tu avresti una scimmia tremenda, sono certa, ma a parte questo ci vediamo quasi tutte le settimane. Non facciamo niente di speciale, se non parlare e parlare e parlare, e l'altro giorno mi ha detto una cosa bellissima, mentre parlava di un uomo che le interessa molto e con il quale perde due ore ogni settimana (e questo perché lo vede solo una volta a settimana) per chiacchierarci. Mi ha detto: "E' come con te, P, potrei parlarci per ore e ore senza problema, e avrei ancora cose da dirgli!". Mi ha un po' fatto andare in brodo di giuggiole, e per me è uguale-uguale, quando esce dalla porta mi dico: "Ma cazzo! Mi sono scordata di chiederle questo e quello!".

Poi ho amici nuovi, ho un ex-moroso nuovo. Ma tra tutti i nuovi, salvo l'amica che si chiama come me, a cui voglio veramente bene, gli altri o le altre sono amici passeggeri, o, se non passeggeri, amici con cui non si è condiviso poi tanto. Con la mia omonima invece si è creato un legame molto forte, eppure siamo così diverse. Ti piacerebbe, primo perché è una bella ragazza, secondo perché ha un sorriso (bellissimo) quasi sempre per tutti. Probabilmente te ne innamoreresti perdutamente e non riusciresti a spiaccicare parola, essendo che è fidanzata, che tu su questo sei sempre stato un po' all'antica. Quando ti rivelai che ero diventata amante di uno (uno... il mio grande amore, in verità), mi trattasti di merda per mesi. Inconsapevolmente. Spero.

Vedi A, se tu fossi ancora qui tutto sarebbe completamente diverso. Tutto.
E così come mi chiedo come sarebbe ora la mia vita se ci fosse stato mio padre a fianco, così mi chiedo cosa ne sarebbe della mia vita se tu mi fossi ancora a fianco.
Sento il tuo commento.
"Certo che ai tempi me la potevi anche dare". 
Adesso non esageriamo e vola basso.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ovunque sia, sarà un'anima lusingata da queste parole.
Ps: a mente fredda, condividerei il suo commento ;) doei doei

Lillo ha detto...

Quest'anno per la festa di Natale, il bancone del Pub sarà molto silenzioso. E la cosa (giassò) mi farà scendere quei bei lacrimoni che tanto mi piace si vedano in pubblico.

Hmpf.

Ci vuole culo, ad aver conosciuto certa gente, altrochè. Non è mica da tutti. Vero?

E comunque potevi dargliela, eh.

Bacio,
-L.

P.S.: azzo, mentre la mia vita andava a rotoli, hai scritto un sacco!

Pappina ha detto...

@zino: non so se sarebbe lusingato, anzi, temo ne sarebbe dispiaciuto. era buono. era proprio buono. ma anche se era buono il mio fiorellino no, sarebbe stato quasi un incesto!!! (per la condizione scomoda di "amici fraterni") tuttavia un giorno mi ha dato un casto bacio sulle labbra. ero in dormiveglia. gli ho dato del maiale dopo averlo guardato con gli occhi a palla. lui rideva. :-)

@lillo: e io passerò il pomeriggio di natale chiedendomi: ma dove è A con tutto il suo armamentario della tombola obbligatoria?
sì lillo, siamo stati molto fortunati. se a distanza di anni basta un oggetto, un gesto, una parola per farci ricordare gli amici scomparsi, lo siamo stati eccome. però sulla farfallina vale come sopra.

Anonimo ha detto...

Non credo dispiaciuto, una band che mi fu particolarmente cara anni fa scrisse un pensiero toccante nei confronti di un suo ex membro sfortunatamente morto per overdose. Il pensiero piuttosto semplice diceva più o meno così: "Chi vive nel cuore dei suoi cari, non è morto, ma lontano. Muore chi viene dimenticato".
A volte è tanto facile dimenticare, già non essere parte di questa semplicità mi lusingherebbe, molto.

Ps: per la farfallina, mi hai risposto fin troppo seriamente ad una battuta che aveva si un senso, ma non meritava tale importanza.
PsII: Avrei riso anche io al tuo "Maiale"...
PsIII: ...però avrei provato almeno a metterci una punta di lingua hahaha
:DDDDDDDDDDD

Pappina ha detto...

@zino: credo che il mio improvviso ritrarmi e sbarramento degli occhi, gli avesse impedito la punta di lingua :-). non si possono dimenticare persone che ti hanno dato tanto, ma mica solo affetto. quante cazziate mi ha fatto lo so solo io. per fortuna.