martedì 24 giugno 2008

il parrucchino, uno specializzando e dracula

Dunque stamane mi alzo alle 6.30.
Pensando a ogni possibile strada alternativa [chimasi "analisi differenziale"] per arrivare dall'altra parte della città grande, con mio sommo stupore la imbrocco, e arrivo addirittura con fin troppo anticipo. Che per una digiuna che vede la scritta "bar" ogni mezzo metro e infine (il destino) persino il camioncino delle Tre Marie con la foto di un croissant enorme, non è piacevole.

Attendo meno del previsto. Prima esame del sangue.
Infermiera molto gentile, le spiego che ho le vene bastarde che giocano a nascondino. Fa tutte le sue prove (senza ago, se no avrei urlato come un capretto mezzo sgozzato, perché io sì che non sono per niente agofobica), poi l'azzecca subito. Riempie le sue 6 o 7 provette, la sua collega mi dona una caramella zuccherosa alla banana, ringrazio e saluto.

Poi, dopo colazion e sigaretta, visita dallo specialista di turno.
Vedo passare un paio di suoi colleghi.
Un altro astante, un signore dagli occhi azzurri come il cielo, mi dice: "Ma secondo lei il dottore che è appena passato ha il parrucchino?", così in sala d'attesa comincia un vivace dibattito se parrucchino sì o parrucchino no, se capelli tagliati con una scodella in testa, ed altre amenità del genere. Tutte vertenti sulla capigliatura del poveraccio.

Ecco che arriva il mio turno.
Il mio dottore specializzando è un bell'uomo, ed è un uomo attento, chiede, risponde alle mie ineluttabili 23 domande, controlla tutta la mia documentazione clinica, e via così. Mi fa un'anamnesi che neppure il mio medico di famiglia, per altro notissimo coglione ("E perché non cambi medico?": che domanda. Per pigrizia, ovvio).
Quindici chili in meno a questo dottorino e sarebbe un figo spaziale. Ma anche così una bottarella... va beh, cerco di non dare corda alle mie produzioni ormonali (magari lo sogno nudo - sospiro - magari lo sogno nudo e con un uccello piccolissimo - rientrata subito nei ranghi).

Mentre attendo che finisca di ricopiare i dati, mi sfugge.
"Dottore, scusi. Ma tutti in sala d'attesa ci siamo chiesti se il suo collega ha il parrucchino o i capelli tagliati con la scodella", pentendomi un secondo dopo.
Mi guarda stranito, scoppia a ridere (ha pure dei bei denti!!! maremma maiala), mi dice: "E' uno dei grandi interrogativi del reparto, ma nessuno è riuscito a capire e nessuno ha il coraggio di chiedere".
"Senta dottore, se potessi fermarmi giusto mezz'ora ad osservarlo glielo saprei dire io con assoluta certezza, all'intero reparto. Sa che noi donne abbiamo un certo occhio..."
Mi riguarda, sorride:
"Lei mi fa un po' paura, lo sa?" (E FAI BENE! SO IO QUELLO CHE TI FAREI! Aridajje, ci sono ricascata)
Sto in silenzio dieci secondi mentre lui riprende a immettere dati nel pc.
"Non tema dottore. Si vede lontano un miglio che i suoi, di capelli, sono tutti veri".
Mi ri-sorride. Mi sdilinquisco.

P.S. Il fatto che sia entrata in ospedale alle 8.30 e ne sia uscita quasi all'una con un caldo che avrebbe ammazzato chiunque, ma in particolar modo un genio a caso che si è vestito di blu scuro e che ha trovato la macchina al sole e che insiste nel conservare una delle dieci macchine in circolazione in tutta Italia senza aria condizionata, sono tutti particolari praticamente irrilevanti. Sui quali avrei scritto un post, non fosse stato per merito dell'uomo con o senza parrucchino.

11 commenti:

steff ha detto...

ah ora ho capito cosa vuol dire per te "mi fai un po' paura" :P

Lillo ha detto...

Quel pover'uomo non sa cosa ha rischiato.

Baci,
-L.

Fragola ha detto...

che ridere!! ma sei sicura di non riuscire a portare a casa niente niente col dottore?? ops...forse hai volutamente taciuto il seguito della storia...
ops...no...pensandoci meglio credo che avresti raccontato tutto senza omettere alcun particolare...

Zino ha detto...

...e il tipo vestito di blu?
Come mai sei a conoscenza di tutti questi particolari seppur irrilevanti?

Pappina ha detto...

@steff: io invece mica ho capito cosa tu credi intenda io per "mi fai un po' paura", sono molto stanca e molto confusa e ancora contusa, porta pazienza...

@lillo: pover'uomo?! l'avrei arricchito con esperienze mirabolanti! anche se fare porcate nello studio di un medico fa un po' film porno, ma giusto un po'.

@fragola: scherzi, vero? avrei raccontato ogni particolare con un'enfasi tale che probabilmente mi sarebbe pure uscita, scrivendo, la ruota del pavone (faccina che strizza l'occhio)

@zino: il genio era femmina e mi assomigliava terribilmente. o era maschio e TI assomigliava terribilmente???

Zino ha detto...

Nel senso che anche io avrei una macchina senza aria condizionata come il genio che era femmina e ti assomigliava terribilmente?
Non te lo dirò mai.

steff ha detto...

"mi fai un po' paura" = "mi fa un po' sesso"

Pappina ha detto...

@zino: ah! beccato!

@steff: magari, magari...

Anonimo ha detto...

mizzega se fossi stata al posto del dottore avrei avuto più d'un pensierino osceno nei tuoi confronti

Pappina ha detto...

e perché non ti sei immersa nel corpo del dottore?! un sesso sfrenato in reparto, che sogno (faccina che sospira)

Anonimo ha detto...

perchè 'ste cose esistono solo nei telefilm (è solo per questo che il dutùr non ti ha trombato seduta stante)