martedì 22 aprile 2008

le tre, in media

E ora che ho finito di vedere "In Treatment" come farò a gestire l'insonnia fino alle tre, tre e mezza, giù di lì?
Rischio di annoiarmi.
(come se già...)

Ho impiegato tipo due ore a rifare una compilation musicale, promessa per domani, che già mi aveva fatto dannare nei giorni scorsi. Poi il disco è stato masterizzato e io, con la fregola che mi frega di tanto in tanto, non ho visto, se non dopo cliccata, un "Disc error", e così ho cancellato 'sta cazzo di compilation. Ché io, siccome ho cambiato pc da solo un mese e rotti, ho musica sparsa in chiavetta, 2 hd esterni e pc.
In pratica sono colta ancora adesso da sgomento. Per essere stata sì cretina.
Ma vabbé.
Intanto mi ascolto Morandi Gianni, per accertarmi che finalmente 'sto cazzo di disco sia venuto. Ogni commento sull'autore o sulla compilation sono assai sgraditi. Grazie.

Quando ho qualcosa che non va, sono odiosa.
Solo che me ne rendo conto, e frigno. E non ho ancora capito se frigno per il qualcosa che non va o perché mi fa soffrire vedere trattare male da me stessa medesima le persone a cui voglio bene. Naturalmente frigno sempre di nascosto, che a me le femmine frignone fanno venire i nervi. Solo che se lo fai di nascosto è come non farlo. Quindi io non mi faccio venire i nervi.

Una sera ero uscita con il solito ex-fidanza, ed eravamo in un locale tutto romantico coi tavolini a specchio. Non mi ricordo perché, posso immaginare che mi sentissi trascurata (mio eterno problema, perché lascio un sacco di libertà fin quando 'sti pirloni non esagerano e allora m'incazzo. O, appunto, frigno), e mi è calata una tristezza furibonda, e benché cercassi di trattenermi sono scoppiata in un sommesso piagnisteo. Quello scemo di ex-fidanza, anziché preoccuparsi di essere convincente nel rassicurarmi, si preoccupò di non fare figure di merda nel locale, e si vedeva lontano un miglio, perché si guardava tutt'intorno con aria da colpevole. E io quindi continuavo nel piagnisteo e vedevo, nel tavolino a specchio il mio faccione deformato dal pianto e i lacrimoni che cadevano.

Non c'è scenata che tenga.
Piangere sommessamente per una buona quantità di minuti in un locale pubblico non troppo rumoroso, è una punizione tra le peggiori per un fidanzato. Perché piano piano gli avventori se ne accorgono e iniziano a guardare in cagnesco il poveraccio che hai davanti. E lui si vergogna come un ladro. E in retrospettiva è tutto molto divertente, ma quella serata là no, non lo fu affatto.

Dicono che piangere sia liberatorio.
Io oggi avrei solo voluto essere in carcere. Ma, yuppi, la giornata è quasi finita e, yuppi, quella di domani sarà senz'altro peggio! (anti-gufata da manuale)

4 commenti:

Spad ha detto...

mi sa che sopravvaluti noi uomini..
una donna che piange di fronte a ad un uomo in un ristorante lo fa apparire come qualcuno "per cui valga la pena piangere".. e fa figo.. e piace.. ok, forse sopravvaluti le donne.. boh..

Mafalda ha detto...

No, no ... ha ragione Pappina ... una donna che piange di fronte ad un uomo fa passare l'uomo come l'essere più orribile sulla faccia della terra.
E il commento dei vicini sarà un corale "Povera ragazza ... certo che non vale proprio la pena piangere per uno come lui ..."

Anonimo ha detto...

Noi due dovremmo uscire insieme (quando sei in vena di sfoghi lacrimevoli).
Guardandoci la gente penserebbe :

"Si è accorta solo ora che è un nano ?".

Tu potresti piangere liberamente (al massimo ti crederanno un po' tonta o un po' cecata) e io non avrei sensi di colpa e imbarazzi (anzi, sarei commiserato quanto te).

Chiamami :-)

Pappina ha detto...

@spad: io so solo che il mio ex-fidanza se lo ricorda ancora e credo non mi abbia ancora perdonato. è pur vero che lui è uno riservato, e di far sapere a 50 pax che aveva fatto quarcheccosa per farmi frignare, non era la sua max aspirazione...

@mafy: poi, siccome io sono un paradosso anziché un essere umano, penso: "ma guarda quella cretina lì che piange in pubblico!". POSSO ESSERE giustificata dal fatto che l'ho fatto una sola volta?

@pnv: un po' tonta lo sono, un po' cecata pure. lasciami pure il tuo numero. grazie. (faccina che strizza un'occhio, anzi, entrambi, perché cecata)