lunedì 8 ottobre 2007

lo scaldabagno, ovvero la ex-neo-fidanzata del mio ex-pseudo-moroso, parte seconda

Innanzitutto una precisazione.
Quando mi trovai faccia a faccia con lui, a 5 anni dal nostro primo incontro, e quando ADM fece la sua uscita sul fatto che io e lui avevamo perso ogni contatto col mondo esterno, entrambi facemmo le dovute presentazioni. Uno degli amici di lui disse: "Ma tu sei veramente [nome] di [città]?! Ma io so tutto di te, lui ci fece una testa così, sentimmo parlare di te per ore e ore, giorni e giorni, da tagliarsi le vene!"... Adesso dico: questo non manderebbe in aria chiunque? No, perché io fui prossima al decollo, obiettivo Marte, solo il sorriso di lui mi tenne con i piedi per terra.

Arriviamo all'estate dopo, tornai sull'isola con altre tre diverse amiche. Solita casa, solito ambiente rilassato, solito coinquilino con solita nuova fidanzata [lui brutto ma simpaticissimo ed intelligente, e le sue fidanzate sempre fighe, ricche e di ottima famiglia], tutto solito, come piace a me. Perché io mi affeziono ai posti, agli stili di vita, alle persone incontrate, al mare, alle spiagge, ai negozi, ai bar, persino agli intonaci. Mi piace "possedere" un posto, conoscerlo quanto più intimamente possibile, sapere dove trovare i cornetti alla Nutella alle 6 a.m. e il martini bianco con ghiaccio più buono di tutti.

Io sfidanzata, lui fidanzato. Nei mesi autunnali gli scrissi una lettera dove gli dicevo che se avesse abitato più vicino lo avrei voluto frequentare, conoscerlo, capirlo, perché secondo me io e lui avevamo un'ottima intesa.
Errore della madonna.
Lui quell'estate mi dette retta pochissimo. Poche parole. Pochi momenti io e lui da soli. E sempre con un imbarazzo di fondo. Depression. Una sera mi girarono i coglioni a tal punto che dalla spiaggia dove avevamo cenato attorno a un falò, me ne andai sola lungo le strade del paese. [sì, ok, ammetto: speravo pure di incontrarlo...]
Arrivai in un posto dove c'è un muretto da cui si vede la darsena. Appoggiata al muretto cercavo di smaltire l'incazzatura. Ma il tempo decise d'essere pappinopatico, e s'imbizzarrì. Arrivò tempesta, mare agitatissimo fin dentro la darsena, barche che cozzavano l'una contro l'altra con veemenza, un ragazzo saltava da una barca all'altra per metterle in sicurezza. Quello spettacolo coincideva col mio stato d'animo. Era bellissimo. [sì, ok, magari un po' meno per chi la barca ce l'aveva]

Il giorno prima della mia partenza di nuovo in spiaggia a cenare attorno a un falò.
Lui c'è, a un certo punto sparisce lungo la battigia e io, astuta come una volpe non me lo perdevo mai d'occhio, lo vedo andarsene. E poco dopo mi levo le scarpe e passeggio in riva al mare anche io. Finalmente ci troviamo faccia, nessun intermediario a cui rivolgersi. Parliamo. Oh santocielosanto, quella cazzutissima lettera. Esce fuori che lui si era spaventato, aveva creduto che io mi aspettassi molto di più da un po' di baci [e un'erezione, n.d.b.], e ci ritroviamo. Abbracci a non finire, ma tutto qui. Però partii serena.

Passa il tempo, in cui sento ADM con regolarità. Mi dice che lui è stato mollato.
Moto di gioia.

A un paio di anni di distanza dall'ultima estate trascorsa insieme, capita l'occasione di andare, con due amiche che sia ADM sia lui avevano avuto modo di conoscere, in un luogo a 200 km da loro. Li invito, a sorpresa dicono che forse verranno. E io spero, spero, spero. Accendo ceri, rompo i coglioni alle due amiche in modo inverosimile, aspetto trepidante. Arrivano davvero! Accompagno lui a parcheggiare la macchina, e mi bacia. Ok, stavolta forse... entrambi sfidanzati... [seppur con un'altra mia storia - impossibile - in corso, per delucidazioni leggere qui ]

Andò bene. Molto bene. Ricordo che mi toccava tenere la testiera del letto per evitare che il movimento copulatorio potesse essere sgamato dalle stanze accanto. [a parte il mio pesantissimo senso di colpa verso l'amore mio, ma le speranze erano rivolte alla possibilità remota che chiodo scacciasse chiodo]
Ma lui disse che il subìto abbandono della pluriennale fidanzata lo aveva cambiato. Adesso non voleva impegni, non voleva legami. Voleva libertà. Mi parsero parole amare, che non lo rispecchiavano. Ma io che potevo pretendere? L'amore mio era un altro. Lui era infatuazione. Attrazione. Dio, come mi piaceva come si muoveva! Quando partiva camminando, così sicuro di sé, convinto che la truppa lo seguisse. Quando riusciva a entrare subito in confidenza con le persone più varie. Quando scoppiava in una risata stupenda e gli occhi si facevano due fessure.

Fu così che cominciò la storia con lo pseudo-moroso.

E ancora non ho parlato dello scaldabagno! Necessitasi ultima parte. Altro che Beautiful, qui.

3 commenti:

Mafalda ha detto...

Aloraaaaaaa???? Dai che sono ansiosa di sapere la fine.
E nel frattempo mi sono scofanata una confezione di pop-corn (le storie alla beautiful necessitano di essere accompagnate da cibarie) ...
Se ingrasso è colpa tua.
:-)
Baci baci

Pappina ha detto...

i pop corn sono solo semi e aria, mica ingrassano!!!

Callista ha detto...

UFFAAAA... Veloce con la terza puntata, eh!
Mafy, lascia, i pop corn li mangio io: sono o non sono un'amica? Anzi, se hai pure due patatine, due gommosini, ecc ecc...