venerdì 26 ottobre 2007

il vicino solerte

Ieri vedo il mio vicino pensionato e gli dico: "Guardi, il mio scaldabagno perde, sembra da dietro... Non è che viene a dargli un'occhiata?". Non è un uomo che può cogliere alcun doppio senso. È un puro. Quindi no battute. No battute. No battute.
In serata è passato.
Ha smontato mezzo scaldabagno, tirato giù dal ripiano tutte le 543 spezie (che non uso mai, ma fanno tanto casa, infatti ho tipo 5 confezioni uguali - e forse scadute - di curry), usato almeno 12 chiavi inglesi facendo l'andirivieni tra casa mia e la sua cantina altrettante volte, si è arrampicato su una scaletta che io già ero pronta a correre al telefono per sollecitare il 118 a prelevare un pensionato coinvolto in incidente domestico a casa d'altri, e poi ha concluso: "Devi chiamare un idraulico, niente da fare", procurandomi una crescita spontanea di 904 capelli bianchi al solo pensiero del costo.

Mentre bestia n.1 guardava la scena per l'appunto, lui sì, incazzato come una bestia perché gli avevamo fatto saltare la merendina.

Ok.
Mi sono ripresa.
Da questo.

Ciò da cui non mi sono ripresa è che il vicino solerte lo è stato a tal punto che mi ha rimesso le inutili spezie a posto. Cazzo. Tutte incasinate. Cazzo.

La cosa inaspettata è che lo scaldabagno non gocciola più, forse quello delle spezie era lo scotto [da non intendersi come prima persona indicativo presente di "scottare"] da pagare.

Ah.
Sono diventata blogghira, neologismo. Cioè, non che dorma come un ghiro [al femminile "ghira"] appena leggo un blog, ma son pigra a scrivere commenti. Li elaboro ma non li scrivo. E m'infastidisco da sola. [casomai non bastassero gli altri a infastidirmi]

P.S. Devo ancora scrivere quel post che mi aveva illuminato una sera d'estate... Campa cavallo che l'erba cresce (soprattutto con tutta la fottutissima pioggia di oggi).

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