mercoledì 28 maggio 2008

italiano vs inglese

Leggere in inglese delle missive importanti con un avvocato per di più belloccio
[quella zoccola della madre del mio Primo Ammmore mi definì "belloccia", che in realtà non significa un cazzo, sembra piuttosto un bello ma in chiave dispregiativa. E' passato circa un secolo e mi ricordo ancora, mi deve aver preso proprio male.
Curiosità. Definizione Garzanti: "si dice di persona la cui bellezza non è raffinata, ma fresca e piacevole": facevo bene a incazzarmi! Io, secondo il tuo misero parere, non avrò una bellezza raffinata, ma tu cara hai un pluriennale mega cornone in testa da marito reo-confesso che io, francamente, fossi in te, farei a cambio. Tié]
anzi, direi bellino, che se la tira come tutti gli avvocati e che ti intorta di parole come tutti gli avvocati, e chiedergli pareri in italiano, è complicatissimo.

Conosco bene l'inglese, ma non sono bilingue.
Inglese e italiano albergano in due comparti stagni del mio cervello.

Adesso, a mente fredda, ritengo imbarazzante (persino per un avvocato) vedere una che, alla decima volta che è lì lì per usare la parola inglese al posto dell'italiano, si impunta, inizia a scuotere la testa, a guardare il tavolo concentratissima, a dire al bellino: "Stavolta mi verrà in mente, aspetta solo un attimo", poi battere un pugno sul tavolo
[sarà rimasto colpito dalla mia femminilità? La prossima volta gli faccio vedere le tette]
e usare un'altra parola simile, dicendogli pure: "Non è quella giusta, ma tanto per capirci".
[quando poi se avessi usato la parola della terra d'Albione, ci saremmo senz'altro capiti meglio]

Certo, se avessi avuto la medesima intuizione anche a mente calda, avrei risparmiato una figurina (perché piccina) di merda e forse iniziato a costruire sull'avvocato fantasie sessuali,
che sono pur sempre in cerca di un futuro ex-moroso. E invece no.

(sono stanca come una galera, e non so se le galere siano stanche, ma o è un modo di dire che però non mi sembra d'avere mai sentito, oppure per associazione corro con la mente alle galere romane dei fumetti di Asterix e Obelix, dove gli schiavi remavano moltissimo ed erano tanto, ma tanto stanchi)

P.S. Ho scoperto con raccapriccio che non archivio i documenti della banca, e quindi anche tutti gli altri, dall'agosto 2006. Minchia.

5 commenti:

Lillo ha detto...

Se gli fai vedere le tette rimarrà SICURAMENTE colpito dalla tua femminilità. O dalle tette, a seconda.

Lo sapevo, che dovevo fare l'avvocato. Comunque.

Adesso che mi ci fai pensare, saranno almeno 4 anni che non archivio niente. NIENTE. Ed ho una paura immane ad addentrarmi nel casino che c'è venuto.

Anonimo ha detto...

Questa storia dell'agosto 2006 mi sa che ha un perchè...

Pappina ha detto...

@lillo: 1.le mie tette sono talvolta l'unico segno della mia femminilità 2.no, avvocati, brutta gente. non concepisco la categoria: ognuno avrebbe diritto a difendersi nella maniera migliore e senza il particolare che avere denari o non averne fa sempre la sua porca differenza. 3.lillo caro, sei nelka merda più di me, il che mi rallegra assai!!!

@zino: tutte le cose hanno un perché, più o meno serio. a parte la mia stracazzo di insonnia!!!

Anonimo ha detto...

Dici?
...sono pieno fi fisime che non hanno alcun perchè... e come direbbe il buon Maurizio, non ho idea di quale sia la relazione.

Pappina ha detto...

@zino: mi è pure venuto in mente il perché. Dichiarazione redditi. Allora è l'occasione per fare pulizia. Invece lo scorso anno, quando anticiparano con mio profondo sgomento il termine ultimo per l'invio telematico, feci tutto di corsa e alla fine arrivai sì stremata che non ebbi la forza dell'annuale repulisti.
E comunque. Anche io sono piena di fisime che non hanno perché. In realtà non sembrano averlo. Il perché c'è, siamo noi, io e te, che non riusciamo o non possiamo o non vogliamo vederlo.