domenica 4 gennaio 2009

mi circondo delle più svariate persone

Ho avuto questa illuminazione quando mi sono trovata a parlare dell'esistenza di Dio con la ex-collega che oggi è passata a trovarmi. Lei mi suggeriva di provare a fare il percorso inverso rispetto a quello da me seguito (credente - agnostica - atea), e io le rispondevo: "Ma è come se tu mi chiedessi di considerare l'ipotesi che la papera Trudi (di cui non riesco a liberarmi) la sera, mentre dormo, scende giù dalla libreria e si mette a ballare il tip-tap". [sì, le metafore dozzinali sono il mio forte]

E allora ho pensato: ma da quando in qua io discuto dell'esistenza di Dio con una persona che so essere credente, praticante e pure andata anni fa in Canada a vedere GP II? E' assurdo!
E invece poi, pensandoci un po' meglio, ho pensato che non è assurdo, è una ricchezza in più. In fondo lei mi apre gli occhi su relazioni con uomini che cominciano con un "Abbiamo parlato fitto fitto quasi dieci minuti", mentre io le illustro le positive caratteristiche del tiaccacì sull'andamento della mia insonnia.

Certo, sono costretta a sorbirmi racconti di eventi che per lei sono emozionanti fino al centro dell'anima, mentre io li vedo come semplice suggestione collettiva data dal desiderio di farsi emozionare da qualcosa. Però anche questa lettura dello stesso evento, mi poace. Così radicalmente opposta.

Eppure io e lei ci siamo incontrate, io col mio linguaggio da scaricatore di porto, lei con i capelli sempre in ordine e il suo abbigliamento da sciuretta (= signora). Ci siamo incontrate e ci siamo piaciute. Le voglio bene, benché ogni volta che devo incontrarla mi viene male, ché mi passa due ore a parlare di suoi colleghi che io, per una buona metà, non conosco più, e di quanto si senta poco apprezzata per il suo lavoro. E tuttavia le voglio bene. Forse perché le sono ancora riconoscente di quei primi giorni in cui ero spaesata come lo smemorato di Collegno, e lei fu davvero gentile. Le sono riconoscente da così tanto tempo? No. Ci deve essere dell'altro.

Credo sia la ricerca di personalità diverse, per una che è cresciuta in un gruppo dalla scorza dura dove tutti, a parte in campo politico, ragionavamo allo stesso modo.
E ora, che ne ho la possibilità, cerco i più svariati caratteri.
E mi sento più ricca.

(tra l'altro sono pure ricca di cioccolato, perché la mia collega mi ha portato la calza della befana. A me, ovviamente, non è neanche passato per l'anticamera del cervello]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero. Anche le persone completamente diverse da noi hanno cose da insegnarci o da regalarci. Purchè non siano delle teste di cazzo.
(voglio il 1° premio di PENSIERO OVVIO DELL'ANNO o non sono più tua amica!)

Pappina ha detto...

@shenk: non l'avrai, perchè la seconda frase ti ha fregato. dovevi fermarti a "regalarci".
e cosa notevole: mi hai fatto sganasciare!!! buon anno, eh.

Anonimo ha detto...

attè! ^__^