giovedì 22 gennaio 2009

bastard inside - come dimostrare alla tua capa che hai lo sguardo lungo in tema di stronzaggine

Sicché si stava disquisendo di una collaboratrice che era venuta a lavorare da noi per un mesetto.
Poi dall'otto dicembre è letteralmente scomparsa. Ha risposto ad una sola telefonata, di un'altra collaboratrice con cui lavorava in tandem, e ha detto che aspettava di essere chiamata dalla mia capa. Il fatto è che non aveva ancora finito il lavoro.

La mia capa prova a chiamarla, ma niente.
Segretaria e collaboratori la chiamano e la smssano. Niente.

Siccome che fosse una stronza l'avevo capito dal primo incontro, siccome una volta ho lanciato il suo basco a mo' di freesbee perché era posto sulla mia scrivania anziché sull'appendiabiti, per dire come mi fosse simpatica, mi ero rotta i coglioni di sentire la capa e la segretaria che continuavano a dire: "Deve essere successo qualcosa di gravissimo!", "Sarà mica morta?", "Ma vuoi che i parenti lascino il suo cellulare acceso senza avvertire del decesso?", e cose ottimistiche così, mi sono fatta dare il suo numero di cellulare e l'ho chiamata dal mio cellulare, il cui numero non conosceva.
Questa si chiama Elena o Elisa, una roba così.

"Pronto?"
"Pronto, Susanna?"
"...eeeh, no."
"Non parlo con Susanna Laurenti?!"
"No, credo abbia sbagliato numero."
"Oh, scusi, buonasera."

Mi volto e vedo gli occhi fuori dalle orbite di capa e segretaria.
"E' in vita, mi sembrava pimpante e in un ambiente di lavoro. Ha cambiato lavoro, probabilmente, ma siccome è una vera stronza non ha avuto né il coraggio né la buona educazione per avvertirvi. E' tutto."
Mi rimetto al lavoro. Dopo un intero minuto di incredibile silenzio la capa mi si avvicina e mi dice:
"Ma tu sei diabolica. A me non sarebbe mai venuto in mente di fare una cosa così...".
"Per forza, tu non dovevi dimostrare che quella è una stronza leccaculo, e per dimostrarlo era necessario essere un po' estrosa".

La voce si è diffusa e tutti mi dicevano: "Quella stronza ci ha preso per il culo!" e io gongolavo di brutto.

Per una che ha passato l'adolescenza a chiamare anonimamente la gente, soprattutto i maschi che mi piacevano, un gioco da ragazze.
[addirittura nel telefono a rotelle grigio svitavo la parte inferiore e staccavo il microfono, per dire. Sottolineo che quel telefono esiste ancora. Si sa mai...]

5 commenti:

Fragola ha detto...

Lavoro veloce, efficace, pulito!
brava!

Lillo ha detto...

Un'opera d'arte.
La risposta tua alla capa, intendo.

Baci,
-L.

Anonimo ha detto...

Quella cosa di svitare il microfono!
Non ci avevo mai pensato. Mi sarei evitato una terribile prima adolescenza.

Non ho capito la necessità di dimostrare che era una leccaculo, però.

Cc

Anonimo ha detto...

...e perchè non me lo hai detto prima che si fa così a stanare le stronze? Ne avevo giusto una da smascherare tempo fa. Mannaggiattè! Ma ora ho imparato. (faccina diabolica)

Pappina ha detto...

@fragola: grazie!

@lillo: grazie e baci!

@cc: sono estrosa, eh. la necessità derivava dal fatto che trattava di merda le ragazze gentili, ovvero non me, e aveva sempre quest'aria altera del cazzo, in compenso con la capa e la segretaria era tutta un sorriso, quella piccola vipera.

@shenk: e perché non me lo hai chiesto prima? non sai che sono l'angelo del male? (che però si accanisce solo contro altro male, ci tengo a dirlo, tipo: mia sorella)