martedì 30 settembre 2008

(silenzio)

(ho paura che scriverlo a voce alta porti sfiga, quindi lo scrivo a voce bassa: anche quest'anno ce l'ho fatta, anche quest'anno - attorno alle ore 19 - mi sono sentita dirmi: "Imbecille! Adesso il file non parte sa il cazzo perché e tu non sai chi cazzo chiamare visto che i call center sono chiusi!", ma poi mi sono sentita scusarmi con me stessa medesima, perché da idiota o non avevo installato il programma per l'invio o qualcosa l'ha modificato o sovrascritto, cioè anche quest'anno il fisco non deve rompere più i coglioni per almeno nove mesi, ché io la mia dichiarazione porcaputtana l'ho inviata)

Ho un sacco di cose minacciose che mi osservano.
In particolare tre buste mi gettano un po' nell'ansia.
Però dovendo fare altro negli ultimi, ehm, facciamo... dieci (anche se non è periodo di saldi) giorni ho accantonato la posta noiosa. Percepisco dal loro stato dismesso che sono fatture.
Ora c'è da chiedersi: ma chi è che ha il tempo di fare una profonda et ampia riflessione su delle buste? Ovviamente una che si sedeva alla scrivania sapendo di avere i compiti a casa da fare e, pur di non farli, si gettava a balenottero su qualsiasi cosa.

A proposito. Ho una fisioterapista che mi sta trattando, una gran figa devo ammettere, che mi ha detto che prima di trattare me, va a casa di gente che mi conosce. Salta fuori che va a casa della mamma di una mia ex-compagna delle medie. Io convinta trattasse la madre.
Noneee.
Tratta il 2° figlio della mia compagna.
Che in tutto ne ha fatti quattro, di figli.
Quattro.

Che noi amici del liceo mica siamo abituati a chi ha concepito prima della fine degli anni di cazzeggio universitario. Però è vero, c'è anche chi l'università non l'ha frequentata e ha fatto tutto molto prima. Noi altri però, anche dopo l'università, campa cavallo che vado a convivere, campa cavallo che mi sposo, campa cavallo che concepisco. Noi altri siamo un branco di post-adolescenti che si sentono ancora fermi ad anni venti. Noi altri non siamo seri. Noi altri però siamo simpaticizzimi, e poi la mia compagna delle medie è diventata una balena. E ciò mi consola.

[in verità mi consola anche il fatto di non avere quattro figli, ché un paio sì, tre a esagerare, ma quattro son troppi, il mio udito non li sopporterebbe, e forse sembrerò un po' cinica, ma forse che forse lo sono, solo che mi sembra allucinante l'idea di non avere più spazi miei, però a mia discolpa sottolineo con forza che quando ero bambina di figli ne volevo otto, come la famiglia Bradford: cioè, è questo mondo malandato che secondo me mi ha reso cinica]

[tutto sommato, mi sembra credibile]

lunedì 29 settembre 2008

cretinate varie non procrastinabili

Ordunque.
  1. come mia malsana abitudine, mi sono ridotta agli ultimi giorni. Ieri mi sono preparata psicologicamente, oggi mi sono murata in casa per mettere tutto in una bella, grande tabella excel. E adesso credo di aver finito, però dovrei ricontrollare ma ho la materia grigia fusa (per questo ho optato per scrivere un post). Quindi lo farò domani sera. Ah, beh, ovvio che parlo della dichiarazione dei redditi;
  2. come mia malsana abitudine, domenica sera, già in preda allo stress da DDR, mi sono ripromessa che l'anno prossimo, giammai! La farò ad aprile! Lo dico tutti gli anni. Sono una persona noiosa e ripetitiva, oltre che assolutamente inaffidabile;
  3. come mia malsana abitudine, il delirio da stress di cui ero preda ieri sera mi ha fatto dire all'amica dai capelli rossi che cambio! Quest'anno i regali di Natale obbligatori si fanno a novembre! Ah, beh, anche lei da domani si chiude in casa due giorni perché è una procrastinatrice come me. Quindi, in delirio da stress anch'ella, mi sembra mi abbia detto: "Sì, sì";
  4. nessuna delle due ci crede neanche un po', a mente un po' fredda;
  5. ieri sera la mia belva vecchia, che è un po' sorda, non mi ha sentito arrivare e stava facendo una birbonata, e c'è rimasta di merda che l'ho sgamata e mi ha fatto tenerezza, ché io, soprattutto in preda al delirio da stress, sono una mollacciona. Tant'è che prima stavo per mettermi a piangere solo ascoltando Giucas Casella all'isola dei famosi;
  6. embè?! sì, vedo l'isola dei famosi, se mi ricordo, cioè quasi mai, più che altro lo sento mentre faccio altro, mi diverte e non credo che ciò possa essere incasellato nel già menzionato stress da DDR;
  7. il pubblico ha salvato Flavia Vento, mi sa che non è questione di affetto verso il personaggio, è solo questione di sadismo, ma ora lei vuole andarsene, uffi;
  8. Ridge oggi stava per zompare addosso a Brooke nel pomeriggio, ma glielo ha confessato solo quando già era lontano;
  9. Brooke, in compenso, già all'ora di pranzo, voleva mettergli cose irripetibili in bocca, poi però mi ha chiesto scusa per la volgarità del messaggio. Ho letto i messaggi uno via l'altro e ho riso molto, l'unico momento di allegria della giornata, più che altro per quello in cui si scusava;
  10. un paio di giorni fa un'amica di mia sorella mi ha chiesto di tradurle un documento, e lei lavora in una banca, e il documento aveva un sentore lievemente apocalittico e trattava di finanza. Poi però ho scoperto da chi era stato scritto, ovvero il mio amico senza tanto Q.I., e mi sono tranquillizzata;
  11. nel frattempo però mi era salita l'ansia e avevo pensato sotto quale materasso mettere tutti i miei risparmi, ero giunta alla conclusione che quello del bebè della Barbie poteva fare al caso mio;
  12. ho un mal di schiena della madonna e mi girano i coglioni a manetta quando mi dicono che esagero o che dovrei vedere un altro specialista, neanche fossi stata lobotomizzata e non sapessi come curarmi (non so se l'irritabilità posso farla passare come detrazione da stress da DDR);
  13. no, perché credo di aver messo tutti gli accenti al posto giusto e secondo me una lobotomizzata non avrebbe potuto farlo, neanche io in condizioni normali a dir la verità, ma ieri mi sono pure ri-studiata accento grave e acuto, tanto (ammesso e non concesso che davvero ci abbia preso) domani me li sono già bell'ecché dimenticata;
  14. quattordici è un numero che mi sta veramente sul cazzo, quindi mi dilungo dicendo che cazzo, sto scrivendo questo coso da tempo immemorabile e ora c'ho sonno;
  15. quindici è un numero più decente con cui chiudere.

venerdì 26 settembre 2008

biutiful live on friday night

E quindi è successo che per due volte ho pranzato con Ridge e Brooke e altri loro colleghi.
E ho osservato.
Molto.

Innanzitutto Brooke mi aveva messo al corrente che non appena si erano nuovamente incontrati al lavoro, lui aveva mostrato distacco, a parte il fatto che diventava viola ogni volta che si incontravano, da soli o in compagnia. Dalle orecchie al viso.

Arrivo, Ridge è la prima persona che incontro. Gli chiedo come sia stato stare lontani per tre mesi dal proprio ambiente naturale (l'ufficio) e come sia stato essere molto più presente in famiglia, tra moglie e bimbi. Lui mi risponde dicendo che non vedeva l'ora di rientrare, ma che quando la prima mattina ha salutato i bimbi (ovvero il più grande, che se è un genio qualche sillaba forse la dice, mentre il bebè è troppo bebè) gli è venuto il magone.
Certo, lui non sa che Brooke mi ha fedelmente tenuta aggiornata tutto il tempo che è stato lontano, crede sia un'amicizia così, cosa parzialmente vera, non fosse che lei ha pochi amici e su questa cosa si è aperta con me e con un'altra ragazza.
Le donne, a differenza della maggioranza degli uomini, sentono l'urgenza di condividere. Ci alleggerisce cuore e mente, che ci possiamo fare.

Comunque io gli chiedo se ha visto Brooke e lui mi dice di no, cinque minuti dopo io trovo Brooke e lui arriva come un falco.
Mangiamo tutti insieme, loro due sono i più allegri di tutti, Brooke fa un sacco di smorfie a commento di ogni singolo atto di Ridge. Brooke fa sempre smorfie, ha una mimica facciale straordinaria di cui non si rende conto. Io sono una buona osservatrice, e oramai sono due anni e passa che la osservo: ogni sua espressione del viso rivolta a lui equivale a "Minchia, quanto mi piaci".
Ridge lo conosco meno, ma ogni volta che rideva con Brooke per qualche stronzata, vamp! Gli si accendevano le orecchie.

In queste due occasioni, nulla che potesse far pensare a qualcun altro che i due avevano passato l'intera estate a telefonarsi e soprattutto a messaggiarsi. E anche al di là di ciò che io ho potuto vedere, a detta di Brooke, niente riferimenti sentimental-sessuali, per lo meno fino al calar delle tenebre, quando entrambi rincasavano (ognuno nella propria casa): gran complimentoni di Ridge, svariate molestie via sms di Brooke. E il giorno dopo tutti e due sul professionale andante.

Una sera Brooke mi scrive: "Porca miseria, io Ridge me lo farei di brutto, scusa ma dovevo dirlo". Cioè doveva dirlo a sé stessa e scriverlo a me.

Poi oggi è capitata una cosa poco bella di cui non scriverò, ché proprio non reputo sia il caso, che ha visto Ridge protagonista, non è andato a lavorare e, per questa cosa poi risolta, è entrato in crisi profonda. Beh. 
Brooke ha fatto in modo di vederlo dieci minuti, e questo deve avergli fatto bene, ché poi lui l'ha ringraziata scrivendole una cosa tenerissima.

No. Stasera non ci credo che sia solo amicizia più attrazione.
Stasera non ci credo più.
Mi sa che è qualcosa che sta pericolosamente assumendo i tratti dell'amore.

[e da una parte la sottoscritta invidia Brooke, da una parte spera che lei sia forte, che quando una storia clandestina parte, uno è così emotivamente travolto che non si rende conto della sofferenza che si incontra per la strada. Ma con questo non voglio dire che non ne valga la pena. Basta riuscire a capire dove debba essere posto il limite invalicabile. Che non è cosa semplicissima]

mercoledì 24 settembre 2008

se ti mollano e tu non te ne accorgi

Un tempo uscii un po' di volte con un tizio, che abitava nel mio quartiere e che avevo visto da sempre. Ci vedevamo in giro, in biblioteca, al pub, ma più che ciao e ciao mai scambiati. Lui ha due anni più di me, quindi troppo adulto, credevo io.

Un giorno eravamo ospiti di un matrimonio di una comune amica (l'unica sposa completamente ubriaca mai vista, tanto per dire come sono bislacchi alcuni miei amici), parlammo un po', ci scambiammo i numeri, lui dopo un po' mi scrisse un messaggio (luce saltata, io sola come un cane sdraiata nel letto che sudavo - era estate - come una pazza, telefono sul comodino che all'occorrenza poteva fungere da torcia. Sms, display che si illumina, suoneria tipica nokia da sms al massimo del volume, vibrazione, io in dormiveglia, infarto.
Però era un sms simpatico, era scritto in rime, e l'ultimo verso recitava: "crema Nivea in ogni momento!". Capii che era sufficientemente colto ma scemo per poterci uscire.

Siccome piove sempre on the wet, il giorno prima un mio ex-collega mi baciò a sorpresa (che carino! ora c'ha pure un figlio, ma non con me) e venne a trovarmi l'amante (ma non ricordo di avere fatto altro se non cose melense). Il giorno dell'uscita col tizio del quartiere, l'ex-collega, in partenza per casa sua nel Salento, volle vedermi, ci incontrammo nel centro della città grande e facemmo i fidanzatini di 3° media. Poi corsi a casa, mi cambiai, e uscii col tizio del quartiere (da ora chiamato Tidicù).

Se qualcuno potesse pensare che fui un po' zoccola, gli darei ragione. Ma si trattò per 2/3 di imprevisti, incontri non premeditati, e poi carnalmente non conclusi un cazzo. Quindi non vale.

Comunque.
Esco con Tidicù e parliamo, parliamo e c'è un gran feeling. 
Poi passeggiamo, passeggiamo, e c'è un gran feeling.
Ci sediamo in riva a un fiume, lui si volta e mi bacia all'improvviso, come fosse un tranello. Neanche un abbraccio, no, ha voltato il suo capoccione verso di me e mi ha stampato questo bacio.
Io rimango sbalordita, poi non ricordo proprio, fatto sta che 5' dopo ci strusciavamo come bestie in calore (d'altronde siamo mammiferi) e dopo altri 5' le sue mani sulla mia (e come la chiamo? Fica no, è troppo volgare persino per me. Patatina fa deficiente. Pipina l'ha usato solo mia madre in tutta Italia. Patata può essere scambiata per un tubero. Gnocca è regionale. Vulva fa troppo medico. Merda!) patata (non il tubero! Non mi venivano altri sostantivi). E vabbè. Un grande ardore.

Il giorno dopo lui partiva per una prima tranche di vacanza, quindi in macchina gli chiesi se volesse salire da me. E lui salì, ma essendo scioccamente senza presevativo, niente scopata, giusto un po' di petting neanche esagerato. 
Tornò dalla vacanza, ci rivedemmo, mi portò a guardare le stelle in un pratone poco distante da dove abitavamo, tutto molto romantico, però all'864° morso di zanzara-killer lo implorai di andarcene nella città grande, che almeno lì avevamo qualche speranza di sopravvivenza.

Sicché passeggiammo, bevemmo qualcosa, poi di nuovo venne a dormire da me, di nuovo senza preservativo, di nuovo lo mandai in bianco. Beh, diciamo in grigio.
Partì lui, partii io, ci vedemmo a settembre un altro paio di volte. Una volta era raffreddato marcio, quindi lo rimandai a casa subito dopo cena, la seconda volta, dopo un po' di petting, perché il preservativo mai, mi disse: "Sai, sabato a quel matrimonio a cui sono andato ho rivisto Tizia... L'anno scorso ne ero innamorato alla follia ma lei non mi volle".
Va bene Tidicù, grazie che ti apri a me in codesto modo!

Non avevo capito una sega.
Mi stava dicendo ciao-ciao, e io non me ne accorsi manco per niente.
Per fortuna ero ancora indecisa se mi piacesse o meno. Era un ragazzone alto, coi capelli arruffati, mori, un po' lunghi, sguardo normale, denti non bellissimi (mio primo metro di giudizio estetico, e mi ricordo anche che pensai: ma con tutti i cazzo di soldi che ha tuo padre, un apparecchio per i denti no?! Suo padre è un uomo ricco e un po' famoso. Ora meno perché è vecchio, ma prima molto. Si occupa di calcio, per questo è ricco. Per questo il figlio ha potuto fare filosofia impiegandoci credo dodici anni, per poi fare lavori nel sociale dove notoriamente sei sottopagato di brutto). Intelligenza presente. Auto-ironia, ironia e sarcasmo presenti. Cultura fin troppa. 
Ero indecisa. Probabilmente per una mera questione dentale.

Dopo un mese Tidicù mi chiamò (ah, no, io non chiamo mai), decidemmo di vederci. Io ero tipo ghiacciolo. Dopo tre minuti mi richiamò e fece l'enorme sbaglio di chiedermi: "C'è qualcosa che non va? Ti ho sentito un po' distaccata..." e a quel punto la diga degli insulti cedette. Gliene dissi di tutti i colori. Poi ci incontrammo e mi raccontò che aveva ripreso a fare la corte a Tizia, perché si era reso conto di esserne ancora innamorato. Non andò nell'insignificante dettaglio se Tizia e lui si fossero messi insieme, io mi guardai bene dal chiederglielo.

A Capodanno mi arrivò un messaggio: "Ti auguro un anno bello come te".

[ecco, questi sono messaggi che ti entrano dentro e non ti mollano più, perché romantici, sintetici, poetici. Maledizione. Noi femmine ci facciamo fregare con sole sette parole, a volte anche meno]

Poi seppi che si sposò. Poi un'amica lo incontrò e lui le disse che aveva perso il cellulare e anche il mio numero. Se lo fece dare, mi chiamò ma non risposi. Non ero particolarmente interessata alla sua amicizia. Poi seppi che figliò.

L'altro giorno passavo in macchina e l'ho visto con un passeggino. Chissà se è il primo, il secondo o cosa. Chissà se è felice. Chissà se fa ancora 65 lavori diversi. Chissà se economicamente riesce a essere indipendente o se papino gli allunga la bustarella a fine mese.

Così alle volte capita.
Incontri una persona che hai sotto gli occhi da anni, la conosci, senti che c'è un grande feeling, si accende un fuoco, scopri che il fuoco è di paglia, le strade si dividono e tu ti ritrovi in macchina a farti mille domande. Ma come amico, ecco, so che non sarebbe stato un granché. 
Nessun rimpianto, ma solo tanta curiosità.

martedì 23 settembre 2008

tanto per cominciare


Ecco, questo non fregherà a nessuno ma per me è cosa di vitale importanza. Ché errori ne faccio a iosa, ma a parte gli accenti su né, sè, etc. che ci fosse una volta che li azzecco, gli altri trattasi di refusi. Siccome c'è qualcuno o qualcuna che qualche giorno fa ha avuto la pelle d'oca a leggere "detti", correggendomi con un "diedi" che sì mi suonava bene, ma non bene come "detti", e ne abbiamo discusso un po' e lei faceva la maestrina dalla penna rossa, ecco. 

Io non me le segno mai, figuriamoci!

Domani vedo Biutiful dal vivo, potrò aggiornare.
Non che queste tre cagate siano il mio post di stasera, ma cazzo, sono di un prolisso che faccio paura, quindi sono arrivata a un certo punto e poi l'ho mollato. Cioè, salvato. (l'accento sarà giusto?!)

Ah, la DDR è intonsa. Ho preferito i Preferiti e il sonnellino. Arriverò al 30 settembre ore 23.59. E poi scoprirò di aver guardato l'ora dall'orologio troppo difficile da acchiappare, che vive ancora di ore solari.
Ma porcaputtanaporca, fa già buio troppo presto!
Non capisco chi mi accusa di divagare.
O, in generale, non capisco l'umanità.
Talvolta è strana, talvolta un po' meno.
Giuro sulle tre belve: non ho toccato alcuna sostanza stupefacente.
"Va bene il flusso dei pensieri, tesoro, ma mi sembra che tu stia esagerando. E facendo tardi, allora tanto valeva finire il post mollato a metà".

Quella sopra era la mia coscienza, una discreta rompicoglioni.

lunedì 22 settembre 2008

il genio del pc

Il mio vicino, che è un'ottimista, che non capisce un cazzo di pc e che soprattutto ha 70 anni, mi dice sempre (quando faccio qualche operazione incredibbbile tipo masterizzargli un disco): "Signorina, lei è un genio del computer!" 

[non è che mi dia del "lei", mi dà del tu, che poi noi femmine appena ci danno del "lei" ci troviamo 689 rughe in più o che prima non c'erano, solo che lo dice con enfasi perché è tutto contento]

Lo stesso genio che, avendo sin dall'inizio fatto un casino con il suo profilo su questo pc, oggi, pur di rimandare la DDR, ha deciso di fare pulizia proprio nel profilo.
[qui ho tagliato mezza pagina di robe tecniche che non gliene frega niente a nessuno, tanto. Però siamo tutti d'accordo che Vista è un SO del cazzo]
Quindi non ho più un feed, un link, una cartella di Preferiti, nulla.

[coro fuori scena: "Cretina! Sei rimasta l'unica a usare IE per navigare!" (e l'avevo anche appena aggiornato alla versione 8...), risposta: "E' comodo! C'ha i feed integrati, Mozilla poi è così brutto esteticamente, e io sono femmina, quindi un po' al look ci tengo. Però ce l'ho, ma c'ha i Preferiti di mesi e mesi e mesi fa]

Ma, ché c'è sempre un "ma".
Il caso volle che poco, pochissimo tempo fa scaricai Gugol Crom e importai preferiti, psw, id, etc etc. dall'odiato (dagli altri) IE.
Qual'è l'unica funzione non presente in Chrome? Ovviamente l'esportazione dei Preferiti.
Eccomi così diventata una fedele (da oggi alle 19.40, lo dico io che a quell'ora è meglio che dorma) utente di questo browser qui, la cui icona ricorda Simon [citazione culturale per pochi - anziani o che hanno avuto in mano i giochi dei fratelli più grandi] che mi inquieta un po' perché è beta, però tutto sommato mi inquieterebbe di più Eta Beta al mio fianco. 

Però forse lui i Preferiti li ritroverebbe. Nella tasca del suo gonnellino nero. Però forse.
Vado a cercarlo, non si sa mai sia rimasto tramortito in qualche armadio ove si trovavano palline di naftalina. Scadute.

sabato 20 settembre 2008

cocci da incollare

Mi lamento sempre di una carissima amica, che abita a un km da me ma è sempre irraggiungibile.
O è al lavoro (lavora un sacco), o deve uscire con le colleghe (che non fanno per me, tutte fighette col sorriso stampato e crateri d'infelicità coperti da ceneri), o è in attesa perenne o in compagnia meno perenne di ciò che si potrebbe definire un fidanzato.

No, non è che lui non la ami, non è che non sia felice con lei, ma è stato già sposato e ora è divorziato. 
Non è un problema di coppia, è un problema tutto suo, di lui. Non so se non abbia più fiducia nella convivenza/matrimonio, ovvero in un rapporto a lungo termine, oppure se non abbia più fiducia nelle donne. Fatto sta che il ragazzo, dopo tipo tre/quattro anni, non si decide.
Lei qualche volta va all'attacco, ma lui è un sensibilone, e alla fine è più lei che deve consolare lui che viceversa.

[versione dell'amico attempato Casanova: "Svegliati! La usa solo per i pasti caldi e una "tana" calda!" ("tana" non intesa esattamente come casa), ma lui non fa testo, è un donnaiolo impenitente pluri-cornificante]

Avrò mica tergiversato?
Io periodicamente m'incazzo, anche perché se proprio vuol passare il week end con lui può anche considerarmi, ché tanto non glielo rubo e lui neppure mi vede, anche se ci stiamo proprio simpatici. Invece no. O escono da soli, o con altre coppie. Che nervi.

Insomma stamani accendo il cellulare alle ore nove e trenta e trovo un suo sms che mi invita, mirabile dictu (un'altra latino espressione! che cul-tura), ad andare con loro al cinema. Proprio oggi.
Non che avessi altro da fare, ma in queste ultime sere non ho fatto altro che lavorare fino ad ore impossibili. Insomma oggi dovevo rimettermi insieme per affrontare (sto male) la DDR settimana prossima. Pensare che per quattro giorni non ho fatto il pisolino (oggi sì, accasciata sul pc alle 18.10, rinvenuta alle 19 per prendere una pastiglia (sveglia a manetta se no ciao, mi conosco), ri-collassata fino alle 19.50. E senza alcun genere di stupefacenti, tanto per dire.

Siccome il lavoro ideale della mia amica sarebbe la wedding planner, o qualsiasi altro tipo di planner, ché è una dallo spiccato piglio organizzativo, nelle 4 ore seguenti il primo sms, mi avrà smssato o chiamato un numero imprecisato di volte. E io alla fine mi sono arresa e ho detto "no, grazie", e mi è spiaciuto, ma cazzo, piove sempre sul bagnato. Ché poi c'ho pure mal di gola, e uscire di sera col freddo non è che proprio sia la soluzione migliore.

[qualcuno potrebbe obiettare che o vivo a Trepalle o non fa poi così freddo. Innanzitutto parlate per voi, in secondo luogo la giacca autunnale è stata estratta linda-linda oggi dalla lavatrice, e dunque avrei di certo patito il freddo. Off-topic, come se questo paragrafo non lo fosse già abbastanza: alla fine il cambio di stagione mica l'ho fatto. E ho avuto sacrosanta ragione, sarebbe stata fatica inutile. Ho solo spostato un po' di magline e magliette, solo che adesso mi trovo a fare bucati di maglioni di lana ogni due giorni - accendendo sempre un cero, ché con la lana non ho un rapporto buonissimo - ché se uno non fa il c.d.s. i maglioni mica li lava]

Altre inezie:
  1. domani sarei dovuta andare in una città vicina per un torneo di scherma. Mi sembrava di vivere una favola, l'inizio della manifestazione era alle tredici. Tre giorni prima ce l'anticipano di tre ore. No. Non si scherza sugli orari, cazzo. No, è contro il mio credo svegliarmi prima delle 11.30 la domenica, a maggior ragione dopo giornate come queste. Ma la cosa grave in  tutto questo è che il mio compagno di scherma OcchiAzzurri mi scrive un sms perché non mi può accompagnare. Io penso: perfetto! Scrivo alla mia maestra e le dò forfait, spiegandole che anche  OA non poteva darmi un passaggio e altre scuse varie. Poi giovedì salta fuori che, dopo aver letto il mio sms, lei come me ha pensato che OA non potesse andare. Invece. Lei gli chiede il passaggio e a lei OA lo dà. E io non capisco. Sono certa che, se proprio non mi ama, gli sto assai simpatica, perché giovedì era tutto un giuggiolone, e dunque? La maestra di scherma domani indagherà, forse c'è lo zampino della OA's fidanzata? Ma non ci vede mai insieme! Come fa ad essere gelosa? Aggiornerò il punto 1. [ok. Sono discorsi tipici da menti contorte femminili. Ma un barlume di femminilità mi è rimasta]
  2. mercoledì ho incontrato brevemente gli scemi dello sci, cioé quelli di un gruppo sportivo con cui, più o meno ad anni alterni, vado a fare corsi o cose così (cioè in sostanza a mangiare e ubriacarmi), e gli scemi sostenevano che io fossi fuori forma e mi hanno fatto fare un numero ("Ma non mi faccio male?!", "Ma noooooo, ci siamo qui noi!") che manca poco ci lasciavo le penne. [no, non intendevo il 69, stavolta, intendevo "numero da circo" sul quale è assolutamente necessario stendere un velo pietoso]. Forse si va a sciare. Il più pazzo parlava di una settimana, quelli più avveduti si attenevano a 3/4 giorni. Per spendere pochissimo, tra Sant'Ambreus (per chi non bazzica le Alpi: giorno ufficiale di apertura degli impianti) e Natale, quando fa un freddo della madonna e c'è poca neve.
  3. oggi ho mangiato mezza tavoletta di cioccolato fondente con le nocciole, e siccome ero impiastricciata di cioccolato dalle narici fino al mento ma non me ne sono avveduta, ho incioccolatato anche la manica del pile sulla quale ho fatto il pisolino (sì. Ho il pile. Abito al primo piano, cazzo. E fa freddo, qui ai primi piani). Sarà per queste piccole inavvertenze che dimostro meno anni?
  4. Forse ho già scritto un po' troppo. Ora cerco un regalo per la maestra di scherma che ha compiuto gli anni. Tra le cose dismesse, magari. L'unica fatica è dover spostare tutta la roba dalla poltrona, perché in fondo in fondo dovrebbero esserci ancora i regali di Natale poco graditi. Uhm. No. Sbattimento. Negozio online.

giovedì 18 settembre 2008

excusatio non petita, accusatio manifesta

Un giorno sono in macchina con mia sorella, e mi chiede: "Tu sai come si dice in latino quando una persona si dichiara innocente per una cosa senza che nessuno lo abbia accusato e in questo modo dà l'impressione di esserne responsabile?".

Premessa del Dr. Divago.
Io in famiglia sono la pecora nera, l'ignorantona di casa. Un giorno di qualche anno fa, la famiglia era riunita a cena e guardava il milionario. Domanda da 32.000 euri o giù di lì:
"Nella Divina Commedia cos'è il veltro?".
La so. Guardo le quattro opzioni e poi dico sicura: "È un cane". Gli altri fanno le loro ipotesi, faccione di Gerry Scotti e del concorrente in tensione totale, e poi si accende "cane".

Sguardi increduli si accentrano sul mio bel visin. Poi sguardi più sereni:
Fam: "Eh, che fortuna hai avuto"
Io: "No, veramente la sapevo proprio"
Fam: "Ma se non sai neppure le prime terzine della Divina C0mmedia, suvvia!"
Io: "Che c'entra, ho poca memoria, ma questa la sapevo, vi dico"
Fam: "Ma se in italiano al liceo avevi sempre quattro..."
[no, non sempre-sempre]
Io: "Ho detto che la sapevo, cavoli!"
[ai tempi non dicevo "cazzo" di fronte al parentame, ora un po' di più, e in quest'occasione l'avrei senz'altro detto]
Fam: "E sentiamo, come faresti a saperla?"
Io: "FORSE PER I DUE, E DICO DUE, ESAMI DI ITALIANO ALL'UNIVERSITÀ?!"

[assolutamente inutili, però nel primo che detti c'era un assistente pazzo che interrogava, munito di occhiali a specchio, solo sulla DivCom - DC veniva male - e apriva l'Inferno in un punto a caso e poi, senza guardare, tu dovevi mettere il dito su una delle due pagine aperte. Dove puntavi, lì dovevi leggere la terzina, collocarla, parafrasarla e commentarla. Ecco perché alcune cose dell'Inferno mi sono rimaste impresse, per colpa di quel mentecatto]

A tutt'oggi sono ancora certa che abbiano creduto a un colpo di culo.
E probabilmente sospettano anche che io abbia falsificato il libretto universitario.
Fine Premessa.

[rientriamo in macchina con mia sorella]
Io: "Ma sì che la so... dammi un secondo... ah, ecco: excusatio non petita, accusatio manifesta"
Sor: "Ma come fai a saperlo, avevi sempre quattro in latino!"
[sì, questo è vero, anche meno]
Io: "Boh. Secondo me è un'espressione che usa spesso la mamma"
Sor: "Io non la sapevo, sono rimasta a bocc'aperta quando il mio collega mi ha detto così, poi per fortuna che IO so il latino, così me la sono tradotta".
Occhei. Ammetto.
Il latino lo so più adesso di quando andavo al liceo, e pensavo solo a come conquistare ex-fidanza dal sorriso più bello di tutto l'omnicomprensivo.
[poi ci ritorno, qui in macchina con mia sorella]

Il giorno dopo a pranzo sono con mia madre, e colta dal dubbio le faccio la stessa domanda (quella in cima, lassù) che mi aveva fatto la sorella.
Cazzo, non la sa!
Mia madre che non sa una cosa così che so persino io! Mia madre!
Che mi parlava in latino quando avevo sempre quattro o anche meno!
Poi, ripresa dallo shock, mi chiedo: e come minchia faccio io a conoscere la latinorum espressione?

Stasera ex-fidanza mi dà un passaggio, ché quando vado a scherma gli sono quasi sulla traiettoria ufficio-casa. Mi sorge il dubbio. Domando anche a lui. Lui mi risponde. Subito, senza esitazione alcuna. Ecco da chi l'ho imparata. Mi avrà tartassato per tutti i quasi sei anni, alla fine, daje e ridaje, l'ho imparata pur'io. E di sicuro a lui è arrivata per mezzo di suo babbo, che usa molto le espressioni straniere, i proverbi e cose così.

Ma devo tornare a mia sorella, tornare in macchina con lei.
Il discorso continua.
Sor: "E tu sai cosa vuol dire brust... brustr... bustrofr... bustrofedico? Scrittura bustrofedica?"

Minchia. No.
Ecco, la mia giornata di gloria buttata nel cesso.
Ora ne ho imparato il significato, però per farmi venire in mente la parola ci impiego dai 20 ai 40 minuti, sempre che abbia sotto mano internet, se no sono fottuta.
Pare che l'uso della stessa faccia fare, alle riunioni, un figurone.
O se non altro allocchisce i colleghi.
Da non usarsi col capo, che potrebbe pure incazzarsi se non ne conosce il significato (se è un capo, è pressoché certo che non lo conosca, d'altronde).
Mi spiace, post concluso.

P.s. So che si capisce dal post, che è lievemente arzigogolato, ma sono un po' stanchina stasera. Ho impiegato solo un'ora e mezza nella stesura.

P.p.s. Digitavo "misonofattaunreg" e mi stupivo che il browser non si ricordasse del titolo del blog. Sì. Stanchissima.

martedì 16 settembre 2008

forse cambio sport

Dal Corriere.it:
Per la prima puntata di Porta a porta, Bruno Vespa fa trovare in studio a Silvio Berlusconi la fiorettista Valentina Vezzali, vincitrice di tre ori olimpici. La schermitrice consegna al premier un fioretto con inciso ’A Silvio Berlusconi con sincera stima’. Bruno Vespa prova a organizzare qualche scambio di fioretto tra il premier e la Vezzali, ma Berlusconi si sottrae. Maliziosa invece la schermitrice azzurra: "Da lei mi farei ’toccare’", dice scherzando sul termine sportivo che indica un colpo messo a segno. Berlusconi replica sorridendo: "Non mi permetterei neanche con un fiore".

Ma forse era solo fatta di metanfetamine, che non so manco che cazzo siano, ma quest'ipotesi con queste sostanze qui mi ridanno speranza. Ecco. (ma che tristezza)

lunedì 15 settembre 2008

indecisione

Tra il fare la DDR (che comunque ieri, con sofferenza estrema e causa pacco dell'amica co-affidataria del NDS, ho cominciato) e fare il lavoraccio peso che l'associazione in cui milito come mulo mi ha affibbiato sin dalla sua creazione, ho ben deciso che non fare un cazzo, se non un sonnellino di un'oretta, era la soluzione migliore.

Poi stasera è cominciato l'Isola dei Famosi ma devo registrare Grey's Anatomy, ordunque non posso neppure concentrarmi sull'una o sull'altra cosa suddetta, perché sì, sto scrivendo, ma le orecchie sentono l'IDF, e quando inquadrano Cabrini o Ciavarro lo sguardo si sposta in automatico sullo specchio che riflette la TV, che porca eva è alle mie spalle.

Tra l'altro che sfiga. Dalla scrivania da cui scrivo si è evidentemente creato il buco nero (altro che CERN) perchè con tutti gli sforzi possibili, non c'è verso che 'sto cazzo di pc prenda mezzo canale TV, ora che tutti 'sti pc nuovi non hanno (cazzo) i raggi infrarossi, ma hanno la TV digitale terrestre con tanto di telecomando, ma vaffanculo.

Adesso uno mi potrebbe dire: "Hai un portatile, spostalo!". Ma.
Innanzitutto ho un portatile per questioni di spazio e perché odio il mouse, in secondo luogo ho attaccati stampante, hard disk esterno 1, hard disk esterno 2, chiavetta, cioè perderei minuti preziosi del mio prezioso tempo, per poi mettere arrosto le mie cosce col portatile.
Ma no, ma chi me lo fa fare. Giusto se annunciano uno spogliarello di qualcuno molto figo.

Ex-moroso è rientrato, ieri mi ha subito chiamata, ma io dormivo (strano).
Allora oggi l'ho smssato

[Dr. Divago: in realtà ho mandato il medesimo sms a ex-moroso e a ex-fidanza, ché io sono furbissima, e visto che tutti e due erano rientrati da gite seppur diverse, sono rimasta sul vago, risparmiando secondi preziosi e prendendo due piccioni - ché sono proprio due piccioni - con un sms-fava]

e gli ho chiesto se aveva visto Cristina, una ragazza spagnola mooooolto carina, che non appena ho messo tra i miei social network friends, lui, a pesce, ne è diventato friend. Lavorava anni fa nel posto dove io e ex-etc ci siamo incontrati, ma io la conoscevo, su una scala da 1 a 10, mettiamo 7 e lui 3. Insomma questa gnocca leggo l'altro giorno che lavora su un'isoletta, dove ex-etc ha passato la scorsa settimana. Sicché mi risponde: "Stai scherzando, vero? ME LO DOVEVI SCRIVERE CHE ERA LI'!!!", segue telefonata, cioè in pratica dovrei trovare donne da scopare a ex-moroso.
Ecco, magari questo è un po' troppo.
Con tutto il bene che gli voglio.

Mi sono arrivati 5 sms, un attimo.
Ah, Biutiful.
Brooke e Ridge sono tornati a mandarsi sms pesi, tutti erotici.
Oh, ammetto, io non ci capisco più un cazzo, lui è contraddittorio e va beh, lo sappiamo, ma lei mi dice che non se lo farebbe più, invece poi gli manda 'sti sms tutti stuzzicanti che lo faranno ammazzare di pippe. Ah, tra una settimana o così si rivedranno, sono già curiosa!
Lui le zomperà addosso.
O sbaverà.
O farà il sufficiente.
O la tratterà da amica e stop.
Aggiornamenti saranno fatti in tempo reale.

venerdì 12 settembre 2008

DDR parte 1

No, non ho cominciato a fare la DDR di quest'anno, ma avevo cose fondamentali da fare, quali, in ordine sparso:


  1. fare un sudoku che col cazzo mi veniva. Tre tentativi, non so se mi spiego. Che frustrazione.

  2. compilare un questionario luuuuuungo, ma me lo ha chiesto una persona con cui lavoro, indi per cui andava fatto.

  3. sonnellino (un'ora e tre quarti)

  4. comunicare alla mia amica uno del post "Andrea" che l'amico di costui, con cui lei fece petting (un gran figo) adesso ha TRE bambini. Chissà se ha smesso di fare il puttaniere.

  5. leggere la risposta sconvolta della mia amica uno, non che telefonarle, ma c'era il fidanzato, quindi non abbiamo potuto tanto commentare

  6. stare un'ora al telefono con l'amica due, che mi dice: "Non mi chiami mai". Hai ragione, amica, ma sei ancora al mare con i tuoi, hai due bimbi piccolissimi, e tutti i miei cazzo di tre tentativi sono sempre andati a vuoto, per una ragione o un'altra: mi sembra che telefonarti porti automaticamente alla risposta: "Ora non possoooo!" e io, lo sai, sono già pigra di natura.
  7. magari domani, nel tempo non trascorso con la mia amica gnocca che si è trasferita in un'altra città? Ma sì. Domani è un altro giorno.

Forse.

giovedì 11 settembre 2008

ma cribbio!

Prima del tuffo nella DDR vers. 2008, prima lezione di scherma.
Sono un cadavere ambulante.
Ho lottato come un toro, ma quei due stronzi con cui normalmente mi alleno mi hanno sconfitto e trafitto. E pure preso per il culo!
Devo cambiare impugnatura, ecco perché, sgrunt.

UPDATES
  1. oggi, ero presente pure io perché stavo pranzando con Brooke, Ridge ha chiamato nel luogo dove loro e i loro colleghi si rintanano a mangiare per "far sapere a tutti che non mi sono scordato di voi!". Sì, bello, men che meno di Brooke. Seguita loro breve chiacchierata con Brooke in palese imbarazzo.

  2. Andrea ha risposto e io sono felice.

Ma pur sempre stanca come una bestia.
Mi sa che non ho neppure la forza di fare il braintraining
[uscirebbe un'età cerebrale di 385 anni, non fosse 80 il max raggiungibile]

mercoledì 10 settembre 2008

entro ufficialmente in paranoia

Pur testardamente astenendomi dal contattare un qualsivoglia addetto al settore;
pur speranzosamente sperando di non trovare le carte giuste per ancora qualche giorno;
pur silenziosamente rassegnandomi al del-tutto-fortuito ritrovamento dopo tre giorni di ricerche mirate;
entro ufficialmente in paranoia causa dichiarazione dei redditi 2007.

Porca puttana, anche quest'anno.

Un'amica mi chiede quanto abbia a disposizione (non di soldi, ma di altro tipo di tesoro) un super-dotato. Io mi slancio su un 18-20, poi consulto la solita wikipedia e leggo VENTITRE. Urca.
E allora mi ricordo di un mio compagno di classe proprio carino che raccontava che suo padre al militare aveva come compagno di brigata un tizio che ce l'aveva talmente lungo da poterlo legare attorno alla coscia. Si, va beh, però rimaneva moscio e triste. Io, mi fossi trovata uno così, alla prima visione della biscia avrei urlato e sarei scappata a gambe levate.

Questo mio compagno di classe aveva un fratello ancora più figo di lui, che mi sembra si chiamasse Carlo. Quando fui contattata da un prof universitario per una specie di ricerca e lessi prima il cognome (corrispondeva) e poi il nome (corrispondeva!!!) ebbi la vacua speranza, per qualche minuto, che del fratello si trattasse. Dopo veloce ricerca in internet, ebbi la triste certezza che del fratello non si trattasse, e il mio tasso ormonale rimase sullo zero assoluto per ben settimane due.

A proposito di ormoni, ex-moroso è al mare all'estero, da un suo amico (persona stupenda dentro ma soprattutto fuori, un sorriso che meglio che non ci pensi), che però fuma troppo. Ma troppo troppo. Adesso, voglio dire, non è normale che io raccomandi a ex-moroso di scoparsi qualcuna in vacanza. Eppure l'ho ritenuto un obbligo morale. In che mondo bislacco viviamo.

E per rimanere in tema di mondo bislacco, faccio un ordine online. Mi arriva il pacco, lo apro, ci trovo dentro la corretta fattura ma materiale com-ple-ta-men-te diverso da ciò che avevo ordinato. Bene. E ora come lo dimostro al negozio online?
Invece scrivo, mi chiamano, si scusano, il giorno dopo mi arriva il pacco giusto. E un corriere verrà a prendersi il pacco sbagliato.
Uhm. C'è qualche sfiga incombente.

[è paurosa la mia arte divagatoria, a questo punto la definirei arte. Punto]

martedì 9 settembre 2008

blog e bloggers e l'immortalità, riflessioni mica tanto allegre

Leggendo il blog di una ragazza che scrive poco, ma quello che scrive ti rimane, sono venuta a conoscenza di un'altra blogger.
Morta per cancro.

A me sembra sempre che la morte riguardi persone non troppo vicine. Invece dovrei avere imparato molto bene che non è così. Alcuni amici, giovanissimi, se ne sono andati senza colpa, e con ciò intendo senza essersi sparati folli corse, senza essersi fatti, senza bere. Uno tra loro è scomparso a 26 anni, tra sofferenze atroci.

Quando succede una cosa così, boh. E' come se ti crollasse la terra che hai sotto i piedi, sei talmente stordita che non riesci, talvolta, neppure a piangere. Sono i funerali a devastarmi, sono loro, con le omelie e il legno della bara e i ricordi degli amici, a farmi tracollare. In quel momento tutto diventa così reale.

Però, ecco, nel mondo giocoso dei blog non potevo immaginare che la morte arrivasse. Tu sai che dietro a un nickname c'è una persona. Ma per me, in pratica, è un nickname che scrive. E basta.

E un nickname non può morire.
Sbaglio. Invece può.

Sono stata sul blog di questa ragazza, ho letto il suo ultimo post, che non credo lei pensasse fosse l'ultimo, poi ho letto tutti i commenti, tra i quali ve ne era uno di un collega-amico che ne annunciava la morte, poi tanti altri commenti, di saluto, di protesta, di dolore.
Mi hanno commosso.

L'istinto mio, curioso come quello di San Tommaso, mi avrebbe portato a rileggere dalla fine all'inizio tutti i post, per capire cosa fosse successo, per comprendere la sua reazione, per vedere se riusciva a tenere fuori dai post l'idea della morte.

Ne ho letti un paio, poi mi sono fermata.
Mi sembrava di assomigliare a uno sciacallo.
Ché un blog non può essere letto perché l'autrice è morta.
Deve essere letto perché è interessante.

Ne ho salvato l'indirizzo, e forse tra un paio di mesi, a mente fredda ci tornerò.
Ma stavolta comincerò dal post più vecchio, e dovessi vedere che il blog non mi piace, lo lascerò lì dov'è, senza sfogliarlo più.
Il blog sì, lui sì è immortale.
(se la piattaforma non fa scherzi)

lunedì 8 settembre 2008

qualcosa di proprio bello e sms sui sapori

Da Spad oggi è uscita una cosa bellissima, che, persino io che sono ignorante, ho pensato "questa la pubblico ma scrivo che è sua". Tuttavia, anche citandolo, mi sembrerebbe d'essere una ladra, sicché l'unica è andarsi a leggere questo post qui.
(identificazione passata remota?)

Poi siccome bisogna un po' bilanciare, ché si sa, io non sono proprio tutta una poesia, non posso non trascrivere lo scambio di sms tra me e un'amica. Perché ogni volta che lo leggo, rido come un'idiota (ma forse che forse...?), ed è ora che li cancelli dal mio cellulare, al fine di non apparire totalmente cretina anche quando sto facendo cose serie.

SMS Amica: "Al mare è successo che la prima sera a cena aveva mangiato pesce, la notte durante il sesso, mentre gli facevo un pompino, il suo sperma sapeva un po' di pesce. Allora io me n'ero uscita dicendogli che lo sperma prende il sapore del cibo. Lui mi si è offeso".

SMS mio: "Se fossi un maschio il mio sperma sarebbe buonissimo: saprebbe di Nutella".

domenica 7 settembre 2008

ritrovarsi dopo anni (il post che non riuscii a finire prima della letargia)


AVVERTENZA: si necessita di un paio di giorni di ferie per leggere questo post, è venuto un po' lunghino, giusto un po']

Una volta parlai di Andrea, ne parlai qui.

Non sapevo che fine avesse fatto, le ultime notizie me lo davano in partenza da Londra per gli Usa per un corso di formazione, dopo aver cambiato lavoro.

Avevo un suo numero di cellulare italiano, e senza mai chiamarlo direttamente, ché oramai erano passati anni e lui poteva avere moglie e figli, gli mandai uno o due sms con un messaggio che sembrava indirizzato ad un omonimo, come se avessi sbagliato numero [machiavellico]. Ma forse cambiò il proprio numero, forse sbagliai tempistica, ché lui usava quella scheda telefonica solo quando era in Italia, forse aveva cancellato il mio numero, forse non volle rispondere, fatto sta che non rispose mai.

Cuore in pace.
Quasi.

L'altro giorno passa ex-moroso e mi dice: "Iscriviti a questo social network, così stiamo in contatto!", casomai non fossimo già fin troppo in contatto, ché poi c'è skype con cui mi videochiama previo sms (ché a me 'ste robe distraggono e non lo apro mai), e poi c'è messenger, che mi urta il sistema nervoso, e infatti è normalmente disabilitato. Ma ex-moroso è al suo primo tutto-suo portatile, ordunque facile all'entusiasmo.

Va beh, a questo social network sono già iscritta per colpa di Richard.
Quindi passo dieci minuti a provare combinazioni username-password, poi entro, cerco e trovo ex-moroso, sto per chiudere quando, sa il cielo perché, mi viene in mente Andrea.
Tanto l'ho googolato 50 volte negli ultimi anni, mai trovato niente, figuriamoci se.

Digito.
Cazzo.
Sono un po' con il cuore in gola.
Ne appaiono un po'.
Da una nano-foto mi sembra di riconoscerlo.

Faccio vedere a ex-moroso una vecchia foto e gli chiedo trenta volte: "Ma secondo te è lui?", e lui, in sostanza, mi dice: "Ma che cazzo ne so, quando facciamo un po' di sesso?", il tutto mascherato da un gentile: "Potrebbe! Scrivigli...".
Allora gli invio un messaggio, chiedendogli se è lui l'Andrea così colà.

E' lui l'Andrea così colà.

Mi risponde parlando di soffocotti, non so perché, ma c'aveva 'sta fissa che io dovevo essere brava nei soffocotti, e mi ricordo che mi diceva: "Ma se io ti do questa maglietta, tu mi fai un soffocotto?", ma finché lo diceva lui era sempre fidanzato e agghiacciantemente fedele, quindi era tutto un pour parler.

Andrea lo conobbi a Ponza e fu un quasi colpo di fulmine. Nel senso che prima ci fulminammo reciprocamente, ché ci stavamo troppo sul cazzo, e poi ci innamorammo come da copione. Però eravamo fidanzati (con altri) e più che vedere albe e tramonti mano nella mano di nascosto e bagni al mare insieme, non facemmo. E non certo per colpa mia. Nel senso che io fedele proprio quasi mai.
Facemmo il viaggio di ritorno sullo stesso traghetto, appiccicati come cozze tutto il tempo, con quella malinconia che io ho sempre quando prendo il traghetto da un'isola bella per tornare a casa, solo decuplicata.

Ci salutammo appena fuori dal traghetto. Lui e i suoi tre amici erano in macchina, io dovevo andare in stazione, poco distante. Partirono. Guardai l'auto allontanarsi.
Presi fiato, mi sedetti sul mio enorme borsone. Poi tirai fuori il pacchetto di sigarette, ne accesi una, continuai a pensare "E' finita", poi cominciai ad arrancare verso la stazione con il mio enorme borsone. Ad un tratto.

Sento una mano che mi afferra un braccio, mi volto ed è Andrea. "Vieni, dai", e mi trascina in macchina. con un'espressione un po' spiritata. Nei cinque minuti intercorsi dal nostro saluto o gli amici lo avevano insultato per avermi mollato lì o lui aveva supplicato gli amici di tornare indietro. Insomma, comunque fosse andata, gli amici o lui avevano scoperto le carte.
Mi caricarono in macchina, mezzo borsone fuori dal bagagliaio, io e Andrea appiccicati che ci tenevamo forte la mano, guardavamo diritto in fronte a noi, il cuore a me batteva a mille. E' una delle scene più romantiche che mi sono successe, e non credo di averla resa tanto bene (ma questo passa il convento).

Arrivammo alla stazione, ulteriori saluti, ultimo Andrea. Mi sussurrò: "Adesso vai. E non voltarti", e io penso che lui fosse convinto che invece mi sarei voltata. Ma non lo feci. Dovevo mettere fine a quell'incontro fortunato, e un finale più epico di così non potevo concepirlo.
Presi il treno, arrivai in Toscana da mia madre, dalla cabina telefonica dissi alla mia amica-amica: "Mi sono innamorata. Voglio lasciare fidanza, la nostra storia è evidentemente finita". Dormii cinque notti a fila con la maglietta di Obelix che Andrea mi aveva regalato mentre faceva la valigia: snasavo il suo profumo ed ero tutta nostalgia.

Tornai a casa e non successe il miracolo, il fidanza mi sembrava lontano secoli. Mi sembrava di non avere nulla da dirgli, di non vedere più alcun futuro con lui. Cercavo di tirarla per le lunghe, perché lui aveva due grossi esami da dare, e se non li avesse passati il padre avrebbe chiuso la borsa "fondo per l'università". Ma Andrea, Andrea, Andrea. Finché un giorno, da Roma, dove studiava, mi telefonò. E cominciammo a telefonarci spesso.

Passavamo una, due, tre ore al telefono tutte le sere, le notti, e io non riuscivo proprio a staccarmi. La mia crisi non fu la sua, lui non mise, o meglio, non ammise mai di mettere in dubbio il rapporto con la fidanzata. Quando una sera di novembre gli dissi che avevo lasciato fidanza, mi sembrò si staccasse. Forse pensava avessi aspettative nei suoi confronti, forse le avevo, ma rimasero sepolte tra i sensi di colpa, il dolore e il fallimento di un rapporto durato cinque anni.

Un giorno di aprile io e le mie due amiche-amiche decidemmo di andare a Roma a trascorrere un lungo week-end del primo maggio. Chiamai Andrea e glielo dissi, mi rispose sarebbe stato in città. Appuntamento in Piazza di Spagna per mangiare insieme tutti e quattro.
Io sentivo crescere un'ansia della madonna, erano ormai passati mesi, eppure dal momento in cui seppi ci saremmo rivisti, l'emozione andò crescendo. Abbracciavo l'amica uno, poi abbracciavo l'amica due, entrambe mi dicevano di stare tranquilla, ma 'sta minchia. Io non capivo più un cazzo e lo stronzo non arrivava.

L'amica uno riceve una telefonata, la sento dire: "Andrea! Dove sei?! E' un quarto d'ora che ti aspettiamo!", poi vedo che sorride sempre di più, mi guarda, ride, alza lo sguardo verso la scalinata di Trinità de' Monti, ride ancora e chiede: "Ma dove sei, che non ti vediamo?". Poi ride ancora una volta, mi guarda, e mi dice: "Andrea vuole sapere perché è da un quarto d'ora che abbracci ora l'una, ora l'altra...". Touché.

Fu un weekend bellissimo, finché non arrivò la sua fidanzata, parlavamo, ridevamo, ci prendevamo per mano, ma quando fu il momento di dirci addio, non ebbi una malinconia straziante, avevo capito che spesso un addio è solo un arrivederci.

Un anno dopo, lui laureato era andato a Londra, io in cerca di una via di fuga dal dolore con cui ex-fidanza mi aveva annunciato (ehm, sei mesi prima) che stava con una. L'amica uno a Londra. Con casa pagata dalla società per cui lavorava. Lo ritrovai lassù.

Appuntamento a una fermata della metro di Piccadilly Circus, lui, al solito, fece l'entrata a effetto dopo qualche minuto che l'aspettavo, uscendo da un negozio dei sotterranei. Di sicuro era arrivato prima di me, di sicuro mi aveva osservato di nascosto. Dovevamo bere qualcosa insieme, soli io e lui, ma il coniglio si fece raggiungere da un collega. Bevemmo come spugne.

Mi ero così abituata al fatto che fosse troppo fedele che, quella sera, tornando mezzi ubriachi verso casa in metrò, mentre stavo per scendere dalla metro, afferrò con la mano il palo per appendersi, di fatto bloccando la mia uscita, mi disse: "Non scendere, passa la notte da me" e mi lasciò allibita. Era serissimo.

Cosa può avere fatto la cretina, che era giusto volata a Londra per riprendersi da sei mesi di stralcio di vesti per la nuova fidanzata di ex-fidanzato?
La cretina rispose: "Meglio di no, te ne pentiresti". Cogliona!

[ecco perché dico che i rimpianti sono molto peggio dei rimorsi, a me, quell'occasione mancata, mi è rimasta qua, sul gozzo]

Quindi tra me e Andrea mai niente, poi a Londra si dimenticò di un appuntamento, mi fece incazzare, non ci sentimmo più per un bel po'. Sì, magari ero (........) un po' egocentrica, ma giusto in quel periodo.

Si rimise in contatto con me, tipo dopo uno o due anni, con una mail che recitava: "Sei ancora tanto incazzata perché ho dimenticato l'appuntamento?", e ricominciammo a sentirci (sì, lui per telefono sì, perché eravamo sempre troppo lontani e sempre un po' innamorati).

E ci incontrammo anche, sempre a distanza di uno o due anni, ché a noi le cose frequenti non ci piacciono, questa volta in Sardegna, io ero con un amico. Quando rimasi sola e senza macchina gli chiesi di venirmi a trovare. Non volle farlo. Forse non gli piacevo più, forse anche se nel frattempo si era lasciato con la fidanzata, ne aveva un'altra tra le mani e non volle dirmelo, fatto sta che ci rimasi male.

Poi scambio di foto al mare, ritorno alla routine, lui cambia lavoro, io pure, ci si perde, ci si ritrova su un social network. Mah.

E il resto della storia non lo so neppure io, perché col culo che ho l'ho contattato proprio il giorno che stava chiudendo le valigie per andare in vacanza, e quindi ci sentiremo al suo ritorno.
Chissà quale zoccola si è portato in vacanza, mi ha detto che è single. Però nel suo profilo ci sono delle foto con delle facce da zoccole impressionanti. Delle fighe pazzesche.

Ho mai scritto che oltre a essere gelosa degli ex-fidanza, degli ex-morosi, lo sono anche degli ex-innamorati?

[qulla foto lassù, risalente all'ultimo giorno sull'isola, ex-fidanza la vide, ma già incastrata tra altre in un album, con quest'angolino di intreccio di mani desiderose d'altro diabolicamente coperto da un'altra foto]