martedì 10 maggio 2011

appuntamento con the dentist (con molta luce)

Una tranquilla giornata di terrore:
  1. siccome a me andare dal dentista provoca ansia, quando ha fatto capolino in sala d'aspetto per salutarmi, ho rovesciato una roba di legno che ha fatto un casino che ho sobbalzato io stessa. "Sei la solita casinista" ed io, con estrema educazione nei confronti dei presenti: "Era per dare un po' di vita alla sala d'attesa". Ma minchia. Ma stai zitta;
  2. chiamano il mio nome, faccio per entrare, la tizia mi guarda perplessa e mi dice: "No, intendevo l'altra Genoveffa" (io trovo che il mio sia un bel nome): l'ansia aumenta, non so se il cuore je la fa;
  3. come penultima vengo fatta accomodare. Le sale si sono modificate con gli anni, ed ora giaccio in un cubicolo di 2 metri per due circa; un'assistente dice ad una collega, ad un certo punto: "Eh, certo che questo studio è più spazioso dell'altro". Potevo tacere? Potevo. Invece: "L'altro è una cassa da morto?". Ma minchia, taci! Almeno finché non hai la fattura in mano; 
  4. [sempre che non trovi un prete che te la annulla];
  5. arriva l'igienista dentale (ecco, visualizzo l'esatto opposto della Minetti), che mi sorride rassicurante: porca eva, ha il sorriso più brutto del secolo. Ora io, si sa, sono un po' fissata, ma come le mie parrucchiere hanno quasi sempre capelli belli e in ordine, pretendo che l'i.d. abbia un sorriso decente e non i denti gialli, eccheccazzo;
  6. arriva il cazzone, cioè il dentista. C'erano bei tempi in cui mi metteva sù un cd di Fossati dopo congiunta valutazione della musica del giorno, adesso è tutto un andare e venire tra 32 studi ed è interrotto 89 volte;
  7. mi dà un'occhio [io glielo restituisco] e mi dice: è quasi tutto a posto, dobbiamo fare pulizia e rifare un'otturazione, vieni un altro giorno?", nooooooooooo, noooooooooo, "Dottore, dai, fammi la pulizia almeno, così sono a metà strada", e lui accetta [ma non l'igienista dentale che non si prende cura della propria bocca, accetta la proposta, ecco];
  8. lavora, interrompe, lavora, mi presenta il figlio (gran giovanissimo pezzo di figo), è interrotto, esce, rientra, così per un'oretta, oh, che stress. Mi fa le domande quando lui e l'i.d. hanno nella mia bocca 87 attrezzi, credo ci fosse una regia occulta dietro questo suo fastidioso comportamento che mi impediva di rispondere;
  9. "Hai un'assicurazione sanitaria per l'odontoiatria?", urca. Devono essere quelle due paginette che mi arrivarono tre anni fa. E che non ho mai letto. "Si, ma non ho guardato bene, vado a casa, guardo e poi ti faccio sapere, se non ce l'ho mi fai la ricevuta". Mi abbraccia e bacia ben due volte, "Ciao, bella gnocca";
  10. con me è facile fidelizzare il cliente;
  11. avevo altri aneddoti, ma ho fatto tardi e non riesco a pensare;
  12. i dodici apostoli, quella sporca dozzina, una dozzina di rose: anche se è un numero molto sfruttato, non ho altro.
P.s. oggi qualcuno mi ha fatto un complimento per il racconto in elenco (Saviano, prego, si accomodi dietro) (e per cortesia non faccia gesti osceni), giuri  giuretta che non è per questo che oggi c'ho l'elenco. Credo. E se fosse così, è irrazionale.
P.p.s.: oggi ho scoperto che "qual" si scrive sempre senza apostrofo. Ma è vero? Cioè, sbaglio da quando ho quattro anni? (niente, fissa di mia madre a farmi leggere e scrivere prima di arrivare alle elementari, come se questo potesse risparmiarle le umiliazioni scolastiche a cui l'ho sottoposta negli anni, ché ero intelligente ma non mi impegnavo. Come l'89% dei bimbi/ragazzi che vanno male a scuola. Invece dovrebbero fare un test per determinare il QI e dire: "Suo figlio è scemo, più di tanto non può fare") (altro che riforma e riforma, questa è una vera riforma).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"su" si scrive senz'accento

steff

Lillo ha detto...

Qual è l'abbreviazione di Quale, e come tutte le abbreviazioni si dovrebbe scrivere senza apostrofo.

Però, rientrando nella gergalità e nell'uso comune, da qualche tempo si ammette anche l'uso di qual seguito dall'apostrofo.

Dio, quanto mi sento intelligente. Purtroppo però poi passa.

Bacio.

-L.

Pappina ha detto...

@steff: mai un commento costruttivo, mai. sai che mi deprimi quando metti in luce la mia ignoranza.

@lillo: l'uso comune rientra nella scrittura di un blog cazzone? e mi vuoi dire che ho un linguaggio gergale?! maporcaputtanaeva, lillo, da te questo non me lo aspettavo!