domenica 18 aprile 2010

le rotaie come filo conduttore

Questa sera guardavo uno dei tg squallidi (motivo: ricezione dell'antenna che fa cagare) e come prima notizia danno la solita menata della nube generata dal simpatico vulcano islandese.
Che io dico: no, ma tra un gran caos nei trasporti e tre italiani che vanno a fare i volontari e si trovano in mano alla polizia di un paese straniero, dal quale è complicato capire accuse, reati contestati, luogo di fermo, eccetera, cos'è più importante?
Le brandine a Fiumicino, s'intende.

Comunque la notizia principale era la chiusura degli aeroporti e la conseguente transumanza alle stazioni ferroviarie.
E ho avuto un flash, me ne ero scordata, erano tanti anni che non ci pensavo, ed eccola qui, l'immagine. Vividissima.

Sin da piccola ho viaggiato molto in treno, con mia madre e mia sorella, visto che mia madre (fa sempre un po' la figa quando lo dice): "Quando lavoravo prima di sposarmi [assai tardivamente, n.d.b.] io avevo l'autista che mi portava in giro, se avessi preso la patente me lo avrebbero tolto!".

Sicché venuto a mancare mio babbo, tutte in treno per 1.visite al cimitero dei miei nonni materni 2.trasferimento sulla riviera romagnola per le vacanze 3.(raro, perché di solito passava uno dei miei zii a prenderci) trasferimento in toscana per il parentado paterno.

Mi ricordo l'emozione di viaggiare sola con mia sorella per andare dal nostro paesello toscano al paesello toscano del marito di mia zia.
E ancor meglio mi ricordo l'emozionissima di prendere il treno da sola. A tredici o quattordici anni, dalla città grande a Marina di Bibbona, lidi toscani. Io non sono stata un'adolescente sgamata, tra menarca atteso ancora altri due anni e infantilità ancorché presente, a tredici anni ero proprio una bambina.

Eppure insistetti per fare quel viaggio da sola. Controllai ogni fermata o non-fermata del treno, ovvero quando passano veloci dentro stazioni piccole, e tu ti perdi un occhio per cercare di leggere il cartello del posto dove stai passando. Controllavo. Si. Come facevo?

Oramai ho finito la finestra spazio-temporale per potermi concentrare su ciò che doveva essere il tema conduttore del post, ovvero il libro dell'orario dei treni. Giallo. A casa mia non mancava mai. E io leggevo e fantasticavo di andare di qui e di là, con "La Freccia del Sud" e "Lo Stop delle Marche" (si, vabbè, insomma, accontentiamoci un po' sulle battute, altrimenti leggiamo nanopillole, link a fianco, se proprio vogliamo fare gli esigenti).

Ed ero diventata così brava a leggere gli orari - che erano complicatissimi, ma proprio tanto - che mi capitò una volta di contestare l'affermazione di un'impiegata di un'agenzia viaggi (cioè, arriva 'sta ragazzina cicciottella a fare i biglietti del treno e questa si impunta con testardaggine a volere posti su un treno che, secondo l'impiegata, non era disponibile per una qualche ragione).
Alla fine le altre due impiegate hanno mollato i rispettivi clienti, pur di cacciarmi via. Ma avevo ragione io, e l'impiegata alla quale mi ero rivolta in prima istanza i biglietti me li avrebbe sì dati, ma infilandomeli nel buco del culo, visto la figura di merda che le aveva fatto fare 'sta grassona. Cioè sempre io.

Un'altra volta una roba ancor più paradossale.
Ero già maggiorenne e da lì, profonda Calabria, dovevo andare sul Gargano da amici, comodamente passando da Napoli.
Il tizio della biglietteria della stazione - cioè, un FS man - non aveva la più pallida idea di come farmi arrivare a destinazione via treno. Mi disse: "Ma prenda il pullman domani, 24 comode ore di viaggio e arriva", ma anche no, grazie, vomito l'anima a fare quella strada. Così gli ho dettato (dettato - ribadisco) il biglietto.
"Treno 9376, fino a Napoli Centrale, poi...", sempre col mio manualetto giallo sott'occhio.
Mi manca l'orario dei treni, in genere mi manca il treno di una volta.
Quello un po' lento.

Uno si potrebbe chiedere che senso ha questo post.
Me lo sono chiesta anch'io. Or ora.
"Ricordi da fermare" [cit.].

4 commenti:

Zino ha detto...

Ed invece ha tanto senso.

Pappina ha detto...

@zino: ben ritrovato.

Shenkerla ha detto...

mi sa che cominci a sentire l'età che avanza perchè hai voglia di fermare i ricordi. Succede anche a me solo che io non son tanto buona a scriverli.

Pappina ha detto...

@shenk: ufffff, di già?!