giovedì 16 aprile 2009

ics (vorrei disegnartene una in faccia, idiota)

Capitolo secondo: pre-factor

Siamo dentro questo studio piccino, ma che emozione però. L'angelo biondo ci fa accomodare, ma ci dice (e già lo sapevamo) che abbiamo una poltrona per due. Cioè, un posto ce lo abbiamo davvero assegnato, il secondo no, quindi si spera che qualcuno non si presenti.

Ci fa sedere davanti al primo dei tre palchi, sul lato più esterno, vicino all'ingresso. Chiamo il mio gancio per dirle che tutto è ok e dirle grazie molte. Ma arriva la Sig.na Rottenmeier (stessa pettinatura) che ci impone di spegnere i telefonini. Ecco. La mia amica esce a chiamare il marito per accertarsi della buona salute dei pargoli. Io sento un tipo dietro di me che dice a uno dello staff: "Scusi, sono Tempera. Ma la Maionchi è morta, che non la vedo?", quello dello staff risponde con voce imbarazzata: "No, sarà nei camerini. Scusi, come ha detto che si chiama?", e lui (serafico): "Tempera, Vince Tempera. Sono un amico di Mara".

Mi volto.
Vince Tempera. Lui. Colui che suona coi grandi. Un nome su tutti. Guccini. Saranno trent'anni che vanno in tour insieme. E poi Atlas Ufo Robot chi l'ha scritta? E la colonna sonora di Kill Bill vol.1?
Occchei. Inizio a sentirmi frastornata.
Poi vedo entrare Giorgio Gori, che oltre a essere un presunto amante e un famoso marito, è pure produttore di questa trasmissione. Occhio vivace. Ti credo, io. Una ripassatina pur'io 
[ops - divagazione incontrollabile]
niente, non ho scritto niente.

Torna l'amica, ci chiediamo se sarà possibile mangiare. Lo chiediamo alla Sig.na Rottenmeier? "Quella strega ci dirà di no, ma io c'ho fame!" mi dice l'amica. Sicché (come due sane persone che tra le otto e le otto e mezza necessitano cibo) furtivamente stacchiamo pezzettini di focaccia e un po' furtivamente, poi sempre con maggiore nonchalance, ci nutriamo il minimo indispensabile.
Fa un caldo incredibile e bevo come un cammello.

Tutt'intorno si fanno prove luci, prove telecamere, prove di salti da parte dei ballerini (dietro le quinte, ma visibili), inizia il conto alla rovescia dei minuti, sul palco salgono gli animatori del pubblico che fanno un casino della madonna, e penso che mi piacerebbe proprio fare l'animatrice del pubblico. Se avessi 18 o 20 anni. Ma io a quell'età dovevo ancora raggiungere the fucking's target (nel vero senso della parola), figuriamoci se potevo immaginare di lavorare. 
Figlia di papà? Letteralmente si, metaforicamente no. Ma cresciuta in una piccola città dove non si poteva neppure pensare di mancare qualche anno di cazzeggio universitario. E l'università me la pagavo io, così i testi, così le vacanze. Ma avevo un po' di soldi lasciati dal babbo, e li investii bene. Il cazzeggio è durato più del previsto.

"Vi spiace se vi chiedo di spostarvi?"
Ci voltiamo, è il direttore di scena. Pensiamo entrambe che andremo a finire sul tetto. Ci spiega che altrimenti la telecamera dal braccio lunghissimo non riesce a manovrare. Si scusa cinquanta volte. Poi ci mette attaccate al palco. La persona più vicina che ho a destra sarà la Ventura.
'Sti cazzi. Un ragazzetto viene cacciato dal suo posto (mi sa che anche lui era un immigrato irregolare, esattamente come una di noi due), ma noi ora siamo lì. E non ci sposta più nessuno.
Siamo a mezzo metro dal palco.
Siamo due bimbe.
Siamo emozionate.
[a ridajjje]

"Meno cinque!"
"Meno uno!"
"Trenta secondiiiiiiiiiiiiiii!"
E parte la sigla.

Fine pre-factor

2 commenti:

Lillo ha detto...

Ho perso un sacco di roba per strada, vedo.

:D

Pappina ha detto...

@laillo: welcome back! si, ma non è roba importante, tranquillo.