domenica 6 marzo 2011

quante cose intorno (nessuna sopra o sotto, che spreco)

  1. Una persona sana di mente non può fare un pisolino, mettere la sveglia dopo 45', e sognare in loop di accucciarsi, addormentarsi, sentire la sveglia suonare e spegnerla. L'avrò spenta 30 volte. Mi sono svegliata incazzata nera;
  2. mi sono vista la Notte degli Oscar, non in diretta, se no non puoi fare il FF sulle parti dei ringraziamenti pallosi o sulle canzoni;
  3. prima mi ero guardata The King's Speech e The Social Network, e insomma, via, non c'era paragone. Geoffrey Rush andava premiato. Poi ho scoperto - avendo una memoria del cazzo - che ha interpretato Shine, un altro film tra i miei preferiti. Andava premiato, bastardi dell'Academy;
  4. dopo aver visto la NdO ho fatto il madornale errore di vedermi, una sera da sola e senza cioccolato a portata di mano, The Black Swan. Porcaputtanaeva, chi gli ha dato 8.5/10 su IMDb.com sa gestire l'ansia meglio di me, perché (sarà stato anche il volume a palla e il fatto che l'ho visto in inglese, il che a me richiede maggior concentrazione) con i titoli di coda ho percepito una tachicardia che credo andasse avanti da almeno metà film;
  5. mi sento a disagio anche a scriverne;
  6. se così è mi sa che significa che è un ottimo film, che ti prende molto, ti avvolge come un serpente;
  7. sceglierei il pitone, che non ti lascia mica vie di fuga;
  8. però col cazzo che gli dò il voto, l'idea di vedere solo la locandina mi mette ansia;
  9. ho fatto una delle mie minchiate, iscrivendomi a twitter. Noto che alcune cose mi prendono leggermente la mano. Non scrivo tanto, ma leggo molto;
  10. oggi ho recuperato la mia dose di tranquillità cazzeggiando felice e vedendo "Maschi contro femmine", sbavando un po' sul personaggio di Alessandro Preziosi (no, lui non mi piace tanto, il personaggio però è un figo, il sogno della femmina media: charmant, sciupafemmine, che si redime e si innamora) (sospiro);
  11. è un periodo che comunico poco, non ho voglia di socialità, è un po' strano ma ogni tanto mi capita, la domanda è sempre la stessa: perché? Eppure non mi è accaduto nulla di traumautico, no delusioni estreme, no felicità estreme, il grande boh;
  12. l'unica volta che ho aperto bocca (intendo "per parlare") più a lungo di 15' - a parte le chiacchiere con psycho, irrinunciabili - è stato per contraddire una collega;
  13. è finita a urla;
  14. è meglio dunque stia un po' zitta, anche se come al solito avevo ragione (non a detta mia, che comunque è un giudizio inopinabile, ma a detta dei colleghi che assistevano);
  15. per altro il fatto è accaduto durante la presentazione di un prodotto, presente l'informatico che ci faceva la presentazione, quello con cui ho firtato un po' di mesi fa, chissà cosa cazzo avrà pensato, magari che domani non glielo chiedo? Spero non mi dia della pazza;
  16. sedici è un numero mediocre, ma secondo me il diciassette l'ho già usato tante volte, non vorrei si usurasse.

4 commenti:

PuroNanoMereghetti ha detto...

Essendo molto emotivo mi sa che per ora mi terrò a distanza dal Cigno Nero.

Angoscia per angoscia ti consiglio Le Onde Del Destino o Garage Olimpo o Funny Games (sono ormai vecchi di parecchi anni, ma ti contorcono le budella).

Gli Oscar non fanno testo se Stanley Kubrick (= il Dio del cinema) non ne ha mai vinto uno come miglior regista o per il miglior film.

Pappina ha detto...

@PNM: mejo. "le onde del destino" lo vidi, e devo essermi fatta un tatuaggio tra un ganglio e l'altro perché mai più cercai di rivederlo. e se mi cercò lui, scappai. "garage olimpo" mi dice qualcosa, qualcosa di triste. ma chissà, magari è un ricordo scollegato. "funny games" non pervenuto, e me ne terrò a largo.
con SK (in genere con tutti i registi, Cohen compresi, che ho a lungo adorato) ho un rapporto controverso. alcune cose mi piacquero, altre no. senza mediazione. non un "passabile", no. o "strepitoso" o "cagata". forse sono io che non colgo, forse c'è sempre un momento ideale per apprezzare o disprezzare un film, ma non ho dei del cinema. ho film-dei, quelli si. alcuni mai più rivisti per scelta, altri visti 10 volte ("qualcuno volò sul nido del cuculo" tra questi).
strano mondo quello del cinema.

PuroNanoVergine ha detto...

Garage Olimpo è un film di un regista argentino, Marco Bechis, ambientato nelle prigioni argentine dove venivano portati i desaparecidos (negli stessi giorni
dei mondiali di calcio, nel 1978).
La violenza non viene esplicitamente mostrata (come del resto in Funny Games), ma evocata.
Basta quello: è stato uno dei film
che più mi ha stritolato lo stomaco.

Se leggi fra poco il commento ti consiglio su RaiMovie (alle 10 e 40) IO LA CONOSCEVO BENE.

Mi piacerebbe conoscere alcuni tuoi film cult.

Pappina ha detto...

Gentile Signor PNV le farò una schermata tratta da IMDb,com con i voti che do ai fil. ma ce ne sono pochi, perché o mi dimentico di darli, o mi dimebtico l'ID per entrare nell'account (non è che si possa essere SEMPRE Perfetti, lei capirà).