sabato 5 febbraio 2011

qui è il tempo che vola, flap flap

Per festeggiare il compleanno di ex-fidanza con i Veri Amici, non il giorno giusto giusto perché proprio in quella stessa data è successa una cosa molto brutta, ci siamo ritrovati in pizzeria. Dove ci ricorderanno a lungo.

Oltre a noi otto, compagni di liceo sezione B, uno della sezione A, una ex-moglie di un nostro compagno, la mia miglior amica (entrata di diritto tra i VA perché ho un po' spadroneggiato negli anni di finta università), un assiduo cazzeggiatore di biblioteca, come noi altri, e mogli, fidanzate, mariti vari. Una ventina di innocenti.

Più nove bambini.
Più un micro bebè.
Più due enormi cani.

Comincia subito molto bene, il mio amico S, che non vedevo da un paio d'anni, mi dice: "Ti trovo bene", ed io - stupidamente, ammetto - "In che senso?".
Arriva la mannaia. "Nel senso che non sembri invecchiata".
Reagire, sempre reagire.
"Tu invece hai preso su qualche chilo. Tipo una ventina?"
"Ma che cazzo dici!!! Sono appena dimagrito di almeno cinque [che poi nel corso della serata diventeranno dieci, ma va beh] chili!".
Colpito e affondato.

Rivedo e vedo per la prima volta tutti e dieci i bambini, dal piccolo di tre mesi al grande di dieci anni. Oh, ci fossero stati anche il mio figlioccio e i suoi fratelli, anziché trovarsi dall'altra parte del mondo. Sarebbe stata la serata perfettissima.
I tre della mia amica V, con cui ho condiviso le prime ciucche pesanti, sono proprio simpatici: avevo visto solo il maggiore quando aveva un anno e mezzo, causa trasloco della famiglia a casa di dio. Ora ne ha dieci. Argh.

Ma io che credevo che sarebbero stati tutti questi bambini a distruggerci la serata. Maddeché. Loro bravissimi, a parte SG che ha fatto un po' di capricci, che se fosse stato mi fijo l'avrei appeso al muro, e a parte il Tatino, che era inverso, finché non ha giocato con la zia (me, me, tutti 'sti bimbi sono come nipotini).

Sottovalutavo i cani.
Il mio amico S, quello di cui sopra, ha una fidanzata-convivente con due labrador ("Ma uno ha un pedigree pazzesco, però io li ho presi al canile, eh", c'è qualcosa che proprio non mi torna) che tratta da esseri umani. Anzi. Li tratta meglio del fidanzato, direi. Tant'è che io, seduta vicino a lei che teneva la femmina con il guinzaglio troppo lungo per i gusti miei e dei camerieri, mi sono trovata in un nanosecondo Alice (la cagna) in braccio, e la sua lingua enorme mi ha ripassato da mento a fronte.
[menomale che tenevo straordinariamente la bocca chiusa, se no mi limonava]

Ora: va bene che ho anche io delle belve. Ora: va bene che non sono troppo schifittosa, però.
Sentirsi la lingua di un cane ripassare la faccia, bocca e narici comprese, non è proprio il massimo. Lei non ha fatto una piega, mentre un'altra ragazza vicino ha espresso il proprio disgusto con 1264 micro-espressioni facciali (seguire "Lie to me", grazie).

Dopo aver espresso le mie condoglianze al cameriere a fine serata, che ha slalomato tra bimbi che facevano la lotta e cani stravaccati o affamati, siamo usciti fuori in cinque: io, ex-fidanza, il nostro amico L (appositamente sceso giù dall'alta Svizzera, lasciando oltr'alpe moglie e quattro, e dico quattro, figli)
[mi ha anche comunicato, con reale tristezza, che a loro sarebbe piaciuto tanto fare il quinto, ma la moglie rischiò la pelle durante la nascita dell'ultimo bebè, e quindi nada. Da ciò ho capito due cose. 1) che io non posso capire appieno la gioia di una famiglia numerosa 2) che in Svizzera si deve guadagnare proprio molto]
e una coppia di futuri sposi.

Due parole di qui, due parole di là, e diavolo.
Realizzo che.
Sono cresciuta con i Veri Amici, sono come una famiglia, passano gli anni e le vicende personali da alcuni di loro ti portano un po' distante. Ma bastano quattro ore insieme a distanza di anni: gli anni diventano ore, e ti sembra di averli visti il giorno prima in classe.

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