lunedì 3 agosto 2009

giornata nera come la mia belva anziana

Ecco, dover accompagnare il tuo animale vecchio in cortile dove non vuole mai andare, vedere che beve l'acqua dalle pozze e si accuccia tutto preciso sotto la pioggia, vederlo andare lentamente verso un altro cortile confinante ma sentire che non si lamenta più.

Poi torna in casa fradicio e, dopo un po' d'asciugatura e un po' di tempo, ricomincia il lamento straziante che risale a prima che decidesse di andare in cortile.

Va bene, oh mia belva. Col cuore stretto ti porto dal veterinario.
Il quale fa una faccia sbalordita quando gli dico la sua età, perché la belva si comporta bene, ovvero scende dal lettino, mi si appioppa, lo rimetto sul lettino (che per altro sembra quello di un anatomo-patologo), cerca di aggredire il veterinario, eccetera.

Il veterinario mi dice con onestà che cos'ha, che è inutile fare gli esami del sangue, che insomma gli si fanno dei punturoni per reidratarlo un po' ma niente più. Mi dice che probabilmente la sua malattia lo porta a sprigionare una sostanza che gli annebbia il cervello, e forse la ragione per cui si è accucciato in mezzo alle pozze d'acqua l'abbiamo trovata.

Adesso io devo mettere tutte le mie energie per tenere fisso il pensiero su Samuele, su Marco, su Fabio, su Alberto, su Massimo. Giovani esseri umani colpiti da un destino infausto.
Faccio un po' fatica, come ogni persona che ha condiviso tantissimi anni con la propria belva.
Ma ancora spero di dare un valore diverso alle vite umane di persone buone e a quella di un animale che per anni ha preteso di dormire zampa nella mano (giurin giuretta).

La vecchia belva resiste, intanto.
Ma non in eterno.

Un grazie speciale ad amica rossa, per oggi e per domani e per molto altro.

5 commenti:

PuroNanoVergine ha detto...

E' vero : c'è differenza fra Samuele, Marco, Fabio, Alberto, Massimo e la vecchia belva (dal nostro punto di vista, umano), ma proprio umanamente si può soffrire per chi ti ha offerto la sua zampa.

Un abbraccione forte a tutti e due, braccia o zampe poco importa.

Lillo ha detto...

Ho amato profondamente tutte le mie belve, dalla prima all'ultima. E quando ci ripenso mi ricordo solo tutta la felicità che mi hanno regalato.

Walk on.

Bau,
-L.

Fragola ha detto...

Ti terrà sù la consapevolezza di avergli dato una vita serena e di volergli dare una vecchiaia dignitosa, fino all'ultimo.
Poi credo sia ovvio che ci fa stare peggio il nostro piccolo dramma rispetto alle tragedie altrui, l'importante è essere comunque capace di riconoscerlo...
baci

Pappina ha detto...

@tutti: grazie. non sono esattamente nel mood di scrivere, la belva resiste ma in sempre più precarie condizioni. devo prendere una decisione, facile sulla carta, difficile all'atto pratico. nel frattempo oggi ho "visitato" ognuno di voi (per caso) e mi avete fatto distogliere il pensiero. anche per questo vi ringrazio di cuore.
come sono melensa quando soffro tanto, neh?

Lillo ha detto...

:D

-L.