martedì 11 gennaio 2011

ho deciso che sono buona, abbastanza

No, beh, insomma.
Ho deciso che sono abbastanza buona, perché oggi mi sento felice per i miei amici felici.
La sindrome da abbandono ha lasciato il posto evidentemente ad altro. E poi ho riflettuto su una cosa che proprio non mi fa onore.

Ho quest'amica mamma-da-poco single, vive una situazione complicata che lei riesce a complicare - con le sue mega ansie - ancora di più. Siccome la conosco da n-6 anni, dove n sta a indicare la mia giovanissima età, direi che la conosco come le mie tasche, anche se negli ultimi anni lei si è trasferita in un'altra città e i momenti per vedersi non sono stati così tanti.

Però c'è quel filo che lega chi ha condiviso infanzia e adolescenza insieme (quella scema mi chiamava Pippo, e una volta da ragazze ci siamo date appuntamento alla stazione di Riccione per fare qualche giorno di vacanza insieme. Lei scende dal treno, mi vede in lontananza e stra-urla: "PIPPOOOOOOOOOOOOOO!!!". L'intera stazione, vagoni compresi, si girano verso di me che vorrei dire "pouf" e scomparire, e rimangono basiti nel vedere che Pippo è una biondona da IV di reggiseno che sembra scesa da una corriera svedese. Soprattutto i vagoni rimasero colpiti)...

Diavolo di una divagazione.
Scrivevo, c'è un filo che ci lega che km, compagni, litigi non sono mai riusciti a spezzare.
La devo chiamare da mesi, e trovo sempre un perché per non farlo.
A parte stasera, che un perché c'è veramente ed è nella stanza attigua e non mi sembra carino fare una telefonata fiume quando hai un ospite
[per un post è diverso, al limite puoi sempre salvarlo, invece sul telefono non c'è il tasto "save call"]
però non trovo scuse così forti per le altre 90 sere.

"E allora che fai? Ti lamenti dell'abbandono ma poi sei tu ad abbandonare!"
Ma no, io non è che abbandono, io ci sono, ci sono con l'affetto, con il pensiero, manca solo la mia voce dentro un cazzo di telefono.
"E quello non è abbandonare? Non credi che potresti calmarle le ansie anche solo con una telefonata?"
Si, lo cred
[irruzione dell'ospite, veloce cambio di pagina, pant pant]
o, potrei. Ma preferirei guardare il suo viso mentre mi parla, vedere la sua espressione, osservare con occhi obiettivi la realtà che vive. Non posso farlo, ora come ora. La mia riluttanza al telefono fa il resto.
"Quindi taci."

Taccio. Però non sono una persona così di merda.
[a parte che domani vorrò probabilmente prendere a fucilate qualcuno, ma domani è un altro giorno e si vedrà]

p.s. arrivati i pc, la loro dimensione imballati è direttamente proporzionale alla spesa: giurin giuretta, non scherzo, la scatola di mia sorella è un terzo della mia. E hanno un pollice di differenza. Però.

5 commenti:

steff ha detto...

è tutto chiarissimo. e lineare soprattutto

Pappina ha detto...

@steff: da quando sarei lineare e chiara?! mi offendi!!!

Anonimo ha detto...

No, però, davvero carina a lasciare un ospite abbandonato nella stanza accanto.
Se ci riesci con lui, figurati con l'amica che vive lontano, eh.
Cc

Anonimo ha detto...

Oggi mi senti simpatico
Cc

Pappina ha detto...

@cc: l'ospite è come di famiglia, quindi niente paranoie, facciamo quello che ci va senza problemi. Compreso nascondere il blog.