sabato 7 agosto 2010

serata a lume di una bottiglia di vino (papiro)

Vado a cena con ex-amante.
E' un anno che lo trovo un po' strano, espressioni infelici che non fanno parte di lui.
So già che la missione è scavare. Voglio sapere.
Sempre che ci riesca. Mi scrive che forse per le otto, otto e mezza riesce a venire a prendermi. Forse.
Alle sette e cinquanta sono vestita, mi manca da mettere a posto il capello tagliato di fresco
[a cui si è accompagnata la maledizione del parrucchiere, dopo otto giorni sono stata letteralmente atterrata da un vecchio e inconsapevole signore, ma questa è un'altra storia]
e gli ultimi ritocchi. Cioè profumo e sciacquata di faccia, ché io sono una persona che spende molto tempo sul look.

Già vedo la strada in salita quando prenoto. Invece della proprietaria, che conosco bene, mi risponde un cameriere credo egiziano, che nel momento che gli chiedo un tavolo
[specifico, perché mica sono abitudinaria, nooooo]
per due mi interrompe e inizia una filippica che non riesco a fermare:

C: "Vede, dipende dalle serate, stasera è tranquillo ma altre sere..."
P: "No, aspetti, io intendevo per questa sera"
C: "...altre sere è tutto pieno ed è difficile riservare..."
P: "Ma è per stasera, tra mezz'ora siamo lì"
C: "...riservare quel tavolo, che è ideale per due o quattro persone..."
P: "STA-SE-RA, vorrei prenotarlo per stasera!"
C: "...persone che vogliono un po' di tranquillità..."
P: "STOP, ASPETTI, SI FERMI, VORREI PRENOTARLO SOLO PER STA-SE-RA!!!"
C: "...eh? Ah, lo vuole per stasera? Non c'è problema. Mi lascia il nome?".
Se la buona serata si vede dal tramonto...

Arriva mentre faccio due parole con una vicina, e mi piace che si avvicini quatto, seguirlo con la coda dell'occhio e poi farsi notare, sì che la vicina mi saluti.
Va verso la portiera della macchina, è davanti a me, come da legge universale gli guardo il culo.
"Hai il culone, sei ingrassato?"
Si gira e mi fulmina.
Ha perso chili dopo mesi di dieta rigorosa (non che sia grasso, anzi, quando eravamo molto più intimi aveva un fisico asciutto e perfettamente proporzionato), io non gli ho mai detto "Sei magro, sei grasso, sei normale" e scelgo giust'appunto il momento meno opportuno del mondo.
Non mancherà di rinfacciarmelo a momenti alterni.
D'altronde.

Solito ristorante, una bottiglia di vino che fa il suo dovere.
Parliamo, al solito la distanza è inesistente da subito, non c'è alcuna confidenza da riprendere, è tutto così dannatamente facile, porca troia.
Andiamo da un argomento all'altro, poi lo stoppo e gli dico di raccontarmi del perché è triste.

Questioni importanti di lavoro.
[ci prova a nascondersi dietro il lavoro]
Questioni di coppia, di un matrimonio funzionale ai fini della famiglia, ma tanta rabbia, tanto rancore verso la compagna.
Non esclude la separazione.
Io credo che si separerà, ma non ora, tra qualche anno. Ho visto quel rancore talmente vivo che mi ha colpito in faccia, ed è difficilissimo ricostruire ex-novo un rapporto di coppia in queste condizioni.

E così, dopo tanti anni, ho la possibilità di chiedere, di sapere. Prima, quando ci frequentavamo regolarmente, non potevo. Non volevo. Ero curiosa come una scimmia, ma non mi sembrava lecito intromettermi nel suo menage familiare. Così come non volevo lui si intromettesse nella mia vita al di fuori della bolla d'aria piena d'amore e di attrazione animale nella quale vivevamo i nostri momenti. Ora è diverso, la bolla è scoppiata, siamo sulla terra, qualche volta all'anno ci vediamo, ci raccontiamo e, siamo due nostalgici, ci ricordiamo.
Il nostro fare l'amore era veramente fare l'amore, senza se, senza ma, io e lui, tutto il resto del mondo scompariva.

Lo osservo. Lo conosco da anni e anni, ma mi sembra uguale a come lo incontrai. Come se non fosse passato un giorno.
Gli dico, di punto in bianco: "Credo che tu sia stato il più grande amore della mia vita. Credo anche che il giudizio sia viziato dal non vivere la quotidianità. Chissà come sarebbe stato".
Mi guarda malinconico. So di essere stata la sua unica amante. So che mi ha amato. So che ammetterlo lo metterebbe in difficoltà.

Usciamo un po' rincoglioniti dal vino, ci mettiamo a parlare davanti alla macchina.
Mi dice che l'attrazione sessuale che ha sempre avuto nei miei confronti non gli ha mai permesso di capire l'entità del sentimento.
Gli rispondo che l'ho capita io, quella volta che ci facemmo mezz'ora di macchina a testa per vederci cinque minuti. Aveva le unghie e le mani incrostate con lo stucco, stava lavorando a una delle stanze dei bambini.
In quel momento, lampante, la chiarezza.
Un uomo che scappa di casa e con una scusa macina decine di chilometri per farti gli auguri di Natale, e stare cinque, ma proprio cinque minuti con te, carezzandoti il viso e baciandoti con dolcezza. E' amore.

Ricordiamo i momenti brutti, quelli belli, di certo più pesanti come ricordi da gettarseli alle spalle. Ma tant'è. Intanto un paio di sigarette, le zanzare che fortunatamente beccano solo lui, e baci da adolescenti. Quello lasciatecelo, è il nostro modo per dirci che, malgrado addii forzati ma che alla fine ci hanno portato a separare le strade, ci amiamo ancora, a nostro modo.

Sempre a intervalli regolari mi chiede un pompino, nel modo in cui fanno i gggiovani ma con modalità da vecchio. Sussurrandomelo nell'orecchio. Beh, vediamo se digerisco e se c'ho voglia, gli rispondo.
Ci mettiamo in macchina ma, ahimè, questa piccola città ha un sacco di cantieri illuminati a giorno. I miei spot da imbosco sono inutilizzabili. Finiamo tra un piccolo centro commerciale e una strada a scorrimento veloce. Più romantico di così.

Amoreggiamo in macchina, ci perdiamo, sento il suo odore ed è tornare in un posto amato e confortevole e bellissimo. E facciamo questo soffocone, suvvia. Si trattiene come un dannato, ma poi esplode: secondo me era un etto.
Lo guardo aspettando quel ritratto così familiare di felicità, soddisfazione ed incredulità.
Non c'è.
Quel ritratto non c'è, al suo posto il viso di un bambino che ha appena visto un elefante volare.
Scoppio a ridere, lo prendo in giro, ma fa fatica a riprendersi.
[le mie capacità amatorie sono indubbie, ma questa prestazione era buona, senza eccellenza]
Intanto gli dico che qualche ragazzino da palazzi lontani ci avrà ripreso e domani ci metterà su youtube, mi dice: "Non m'interessa...", è ancora in aria.

Mi riporta a casa, scendiamo dalla macchina, mi accompagna al portone. Ci baciamo, ancora, come due adolescenti. Ci salutiamo, chissà quando sarà la prossima.
[insomma, una serata passabile]

5 commenti:

PuroNanoVergine ha detto...

Mi è piaciuto assai il Papiro che ha una prima parte sentimentale (in senso buono) e termina col soffione.
D'altronde noi uomini (inteso come genere umano) siamo così: si oscilla dai nobili e alti sentimenti alla carnalità animale (come diceva Bracardi: "Perché l'uomo è una bestia!"

p.s. per poter commentare sono passato a Google Chrome che ha il controllo sintattico sui commenti.
Very Faigo :-)

p.s.2 i captcha sono incredibili. Giuro sulla testa dei figli di Re Silvio I che quello di oggi è SYNDOG.

Lillo ha detto...

Che bella serata.
L'innocenza con cui facevo certe cose da giovane ormai è solo un vago ricordo. Se riesci a riacchiapparne solo un pò, sei fortunata molto.

Bacio.
-L.

Anonimo ha detto...

come reggi questa situazione?

Sil

Pappina ha detto...

@PNV: (non l'ho ancora iniziato, ma tu non perdere la speranza) eh, hai ragione. oscilliamo. d'altronde siamo mammiferi anche noi, non dobbiamo dimenticarlo. la mente fa ciò che può, ma non esageriamo ad usarla più del necessario.

p.s. ho tolto i captcha (so che per te sarà una mazzata), dietro assicurazione antispam di blogger. vediamo quanto tempo passa prima che li debba rimettere...

@lillo: e perché mai un vago ricordo? sei colpevole? no. sei solo più adulto, ma riacchiappa l'innocenza infantile, è possibile, giuro.
bacio.

@sil: non so risponderti. ora è certo questione di abitudine, come feci ai tempi non ricordo. strappi ricuciti, la consapevolezza che non potevo permettere a quella persona di abbandonare la mia vita. le ha sempre dato un valore aggiunto. ecco. forse ho misurato tutte le cose con un bilancino, i pro e i contro. credo abbiano vinto i pro.

PuroNanoSemiOscurato ha detto...

Captcha o non captcha per un po' non commenterò più perchè sono così conciato (salute fisica a parte che fa acqua):

dall'ufficio il tuo blog è censurato (troppi pompini e soffioni lo fanno catalogare come pornografico).

da casa ho il portatile con lo schermo kaputt (retroilluminazione ko).
Devo mettermi sotto i fari della cucina e aguzzare la vista per intravedere qualcosa.

Per ora, per leggerti (con lo sfondo scuro è impossibile) devo selezionare tutto il blog in modo che lo sfondo diventi bianco e mi permetta una lettura vagamente normale.

Nel weekend lo porto a far riparare (chissà quando torna :-( ).